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Old/New Testament

Each day includes a passage from both the Old Testament and New Testament.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
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Cantico dei Cantici 4-5

(A)Come sei bella amica mia, come sei bella!
I tuoi occhi, dietro il tuo velo,
somigliano a quelli delle colombe;
i tuoi capelli sono come un gregge
di capre,
sospese ai fianchi del monte
di *Galaad.

I tuoi denti sono come un branco
di pecore tosate
che tornano dal lavatoio;
tutte hanno dei gemelli,
non ce n'è una che sia sterile.

Le tue labbra somigliano a un filo
scarlatto,
la tua bocca è graziosa;
le tue gote, dietro il tuo velo,
sono come un pezzo di melagrana.

Il tuo collo è come la torre
di *Davide,
costruita per essere un'armeria;
mille scudi vi sono appesi,
tutti gli scudi dei valorosi.

Le tue mammelle sono due gemelli di gazzella
che pascolano tra i gigli.

Prima che spiri la brezza del giorno
e che le ombre fuggano,
io andrò al monte della mirra
e al colle dell'incenso.

Tu sei tutta bella, amica mia,
e non c'è nessun difetto in te.

Vieni con me dal Libano,
o mia sposa;
vieni con me dal Libano!
Guarda dalla cima dell'Amana,
dalla cima del Sanir e dell'Ermon,
dalle spelonche dei leoni,
dai monti dei leopardi.

Tu mi hai rapito il cuore, o mia
sorella, o sposa mia!
Tu mi hai rapito il cuore con uno solo dei tuoi sguardi,
con uno solo dei monili del tuo collo.

10 Quanto sono dolci le tue carezze,
o mia sorella, o sposa mia!
Come le tue carezze sono migliori
del vino,
come l'odore dei tuoi profumi è piú
soave di tutti gli aromi!

11 Sposa mia, le tue labbra stillano
miele,
miele e latte sono sotto la tua lingua;
l'odore delle tue vesti è come l'odore del Libano.

12 O mia sorella, o sposa mia, tu sei
un giardino serrato,
una sorgente chiusa, una fonte sigillata.

13 I tuoi germogli sono un giardino
di melagrani
e d'alberi di frutti deliziosi,
di piante di cipro e di nardo;

14 di nardo e di croco, di canna
odorosa e di *cinnamomo,
e di ogni albero da incenso;
di mirra e d'aloe,
e di ogni piú squisito aroma.

15 Tu sei una fontana di giardino,
una sorgente d'acqua viva,
un ruscello che scende giú dal Libano.

16 Sorgi, vento del nord, e vieni, vento del sud!
Soffiate sul mio giardino, perché se ne spandano gli aromi!
Venga l'amico mio nel suo giardino
e ne mangi i frutti deliziosi!

Sono venuto nel mio giardino,
o mia sorella, o sposa mia;
ho còlto la mia mirra e i miei aromi;
ho mangiato il mio favo di miele;
ho bevuto il mio vino e il mio latte.
Amici, mangiate, bevete, inebriatevi d'amore!

(B)Io dormivo, ma il mio cuore
vegliava.
Sento la voce del mio amico che bussa
e dice:
«Aprimi, sorella mia, amica mia,
colomba mia, o mia perfetta!
Poiché il mio capo è coperto di rugiada
e le mie chiome sono piene di gocce
della notte».

Io mi sono tolta la gonna; come me
la rimetterei ancora?
Mi sono lavata i piedi; come li
sporcherei ancora?

L'amico mio ha passato la mano per la finestra,
il mio amore si è agitato per lui.

Mi sono alzata per aprire al mio
amico,
e le mie mani hanno stillato mirra,
le mie dita mirra liquida,
sulla maniglia della serratura.

Ho aperto all'amico mio,
ma l'amico mio si era ritirato, era
partito.
Ero fuori di me mentr'egli parlava;
l'ho cercato, ma non l'ho trovato;
l'ho chiamato, ma non mi ha risposto.

Le guardie che vanno attorno per
la città mi hanno incontrata,
mi hanno battuta, mi hanno ferita;
le guardie delle mura mi hanno
strappato il velo.

Io vi scongiuro, figlie di
*Gerusalemme,
se trovate il mio amico,
che gli direte?
Che sono malata d'amore.

Che è dunque l'amico tuo, piú di
un altro amico,
o la piú bella fra le donne?
Che è dunque l'amico tuo, piú di
un altro amico,
che cosí ci scongiuri?

10 L'amico mio è bianco e vermiglio,
e si distingue fra diecimila.

11 Il suo capo è oro finissimo,
le sue chiome sono crespe,
nere come il corvo.

12 I suoi occhi paiono colombe in riva a ruscelli,
che si lavano nel latte,
montati nei castoni di un anello.

13 Le sue gote sono come un'aia
d'aromi,
come aiuole di fiori odorosi;
le sue labbra sono gigli,
e stillano mirra liquida.

14 Le sue mani sono anelli d'oro,
incastonati di berilli;
il suo corpo è d'avorio lucente,
coperto di zaffiri.

15 Le sue gambe sono colonne
di marmo,
fondate su basi d'oro puro.
Il suo aspetto è come il Libano,
superbo come i cedri.

16 Il suo palato è tutto dolcezza,
tutta la sua persona è un incanto.
Tal è l'amore mio, tal è l'amico mio,
o figlie di Gerusalemme.

Galati 3

La legge e la fede

(A)O Galati insensati, chi vi ha ammaliati, voi, davanti ai cui occhi Gesú Cristo è stato rappresentato crocifisso? Questo soltanto desidero sapere da voi: avete ricevuto lo Spirito per mezzo delle opere della legge o mediante la predicazione della fede? Siete cosí insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne? Avete sofferto tante cose invano? Se pure è proprio invano. Colui dunque che vi somministra lo Spirito e opera miracoli tra di voi, lo fa per mezzo delle opere della legge o con la predicazione della fede?

Cosí anche *Abraamo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto come giustizia[a]. Riconoscete dunque che quanti hanno fede sono figli d'Abraamo. La Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato gli stranieri per fede, preannunziò ad Abraamo questa buona notizia: «In te saranno benedette tutte le nazioni»[b]. In tal modo, coloro che hanno la fede sono benedetti con il credente Abraamo. 10 Infatti tutti quelli che si basano sulle opere della legge sono sotto maledizione; perché è scritto: «Maledetto chiunque non si attiene a tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica[c]». 11 E che nessuno mediante la legge sia giustificato davanti a Dio è evidente, perché il giusto vivrà per fede[d]. 12 Ma la legge non si basa sulla fede; anzi essa dice: «Chi avrà messo in pratica queste cose, vivrà per mezzo di esse[e]». 13 Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»[f]), 14 affinché la benedizione di Abraamo venisse sugli stranieri in Cristo Gesú, e ricevessimo, per mezzo della fede, lo Spirito promesso.

La legge e la promessa

15 (B)Fratelli, io parlo secondo le usanze degli uomini: quando un testamento è stato validamente concluso, pur essendo soltanto un atto umano, nessuno lo annulla o vi aggiunge qualcosa. 16 Le promesse furono fatte ad Abraamo e alla sua progenie. Non dice: «E alle progenie», come se si trattasse di molte; ma, come parlando di una sola, dice: «E alla tua progenie», che è Cristo. 17 Ecco quello che voglio dire: un testamento che Dio ha stabilito anteriormente, non può essere annullato, in modo da render vana la promessa, dalla legge sopraggiunta quattrocentotrent'anni piú tardi. 18 Perché se l'eredità viene dalla legge, essa non viene piú dalla promessa; Dio, invece, concesse questa grazia ad Abraamo, mediante la promessa.

19 Perché dunque la legge? Essa fu aggiunta a causa delle *trasgressioni, finché venisse la progenie alla quale era stata fatta la promessa; e fu promulgata per mezzo di angeli, per mano di un mediatore. 20 Ora, un mediatore non è mediatore di uno solo; Dio invece è uno solo.

21 La legge è dunque contraria alle promesse di Dio? No di certo; perché se fosse stata data una legge capace di produrre la vita, allora sí, la giustizia sarebbe venuta dalla legge; 22 ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto peccato, affinché i beni promessi sulla base della fede in Gesú Cristo fossero dati ai credenti. 23 Ma prima che venisse la fede eravamo tenuti rinchiusi sotto la custodia della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. 24 Cosí la legge è stata come un precettore per condurci a Cristo, affinché noi fossimo giustificati per fede. 25 Ma ora che la fede è venuta, non siamo piú sotto precettore; 26 perché siete tutti *figli di Dio per la fede in Cristo Gesú. 27 Infatti voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. 28 Non c'è qui né Giudeo né Greco; non c'è né schiavo né libero; non c'è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesú. 29 Se siete di Cristo, siete dunque discendenza d'Abraamo, eredi secondo la promessa.

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

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