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Old/New Testament

Each day includes a passage from both the Old Testament and New Testament.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
Version
Proverbi 30-31

Parole di Agur

30 Parole di Agur, figlio di Iaché. Massime pronunziate da
quest'uomo per Itiel, per Itiel e Ucal.

«Certo, io sono piú ignorante di ogni altro,
e non ho l'intelligenza di un uomo.

Non ho imparato la saggezza,
e non ho la conoscenza del Santo.

Chi è salito in cielo e ne è disceso?
Chi ha raccolto il vento nel suo pugno?
Chi ha racchiuso le acque nella sua
veste?
Chi ha stabilito tutti i confini della
terra?
Qual è il suo nome e il nome di suo
figlio?
Lo sai tu?

Ogni parola di Dio è affinata con
il fuoco.
Egli è uno scudo per chi confida in lui.

Non aggiungere nulla alle sue parole,
perché egli non ti rimproveri e tu
sia trovato bugiardo.

Io ti ho chiesto due cose;
non me le rifiutare, prima che io muoia;

allontana da me vanità e parola
bugiarda;
non darmi né povertà né ricchezze,
cibami del pane che mi è necessario,

perché io, una volta sazio, non ti
rinneghi
e dica: “Chi è il Signore?”
oppure, diventato povero, non rubi,
e profani il nome del mio Dio.

10 Non calunniare il servo presso il suo padrone,
perché egli non ti maledica e tu non
abbia a subirne la pena.

11 C'è una razza di gente che
maledice suo padre e non benedice
sua madre.

12 C'è una razza di gente che si crede pura,
e non è lavata della sua sozzura.

13 C'è una razza di gente che ha gli
occhi molto alteri,
e le palpebre superbe.

14 C'è una razza di gente i cui denti sono spade
e i mascellari sono coltelli,
per divorare del tutto i miseri sulla terra
e i bisognosi in mezzo agli uomini.

15 La sanguisuga ha due figlie che
dicono: “Dammi, dammi!”
Ci sono tre cose che non si saziano mai,
anzi quattro, che non dicono mai:
“Basta!”

16 Il *soggiorno dei morti, il grembo sterile,
la terra che non si sazia d'acqua,
e il fuoco che non dice mai: “Basta!”

17 L'occhio di chi si beffa del padre
e non si degna di ubbidire alla madre
lo caveranno i corvi del torrente,
lo divoreranno gli aquilotti.

18 Ci sono tre cose per me troppo
meravigliose;
anzi quattro, che io non capisco:

19 la traccia dell'aquila nell'aria,
la traccia del serpente sulla roccia,
la traccia della nave in mezzo al mare,
la traccia dell'uomo nella giovane.

20 Tale è la condotta della donna
adultera:
essa mangia, si pulisce la bocca,
e dice: “Non ho fatto nulla di male!”

21 Per tre cose la terra trema,
anzi per quattro, che non può
sopportare:

22 per un servo quando diventa re,
per un uomo da nulla quando ha pane
a sazietà,

23 per una donna, mai chiesta, quando giunge a maritarsi,
e per una serva quando diventa erede
della padrona.

24 Ci sono quattro animali fra i piú
piccoli della terra,
e tuttavia pieni di saggezza:

25 le formiche, popolo senza forza,
che si preparano il cibo durante
l'estate;

26 i *conigli, popolo non potente,
che fissano la loro abitazione nelle
rocce;

27 le *locuste, che non hanno re,
e procedono tutte, divise per schiere;

28 la lucertola, che puoi prendere con le mani,
eppure si trova nei palazzi dei re.

29 Queste tre creature hanno una bella andatura,
anche queste quattro hanno un passo
magnifico:

30 il leone, che è il piú forte degli
animali,
e non indietreggia davanti a nessuno;

31 il cavallo dai fianchi serrati, il capro,
e il re alla testa dei suoi eserciti.

32 Se hai agito da folle cercando
di innalzarti,
o se hai pensato del male, mettiti
la mano sulla bocca;

33 perché, come chi agita la panna ne fa uscire il burro,
chi sbatte il naso ne fa uscire il sangue,
cosí chi spreme l'ira ne fa uscire
contese.

Parole di Lemuel

31 (A)Parole del re Lemuel. Massime che sua madre gli insegnò.

«Che ti dirò, figlio mio? Che ti dirò, figlio del mio grembo?
Che ti dirò, o figlio dei miei voti?

Non dare il tuo vigore alle donne,
non frequentare quelle che mandano in rovina i re.

Non si addice ai re, Lemuel,
non si addice ai re bere del vino,
né ai príncipi desiderare bevande
alcoliche:

che a volte, dopo aver bevuto,
non dimentichino la legge
e calpestino cosí i diritti di tutti i deboli.

Date bevande alcoliche a chi sta
per perire,
e del vino a chi ha il cuore amareggiato;

perché bevano, dimentichino la loro miseria
e non si ricordino piú dei loro travagli.

Apri la bocca in favore del muto,
per sostenere la causa di tutti gli
infelici;

apri la bocca, giudica con giustizia,
fa' ragione al misero e al bisognoso».

Elogio della donna virtuosa

10 (B)Una donna virtuosa chi la troverà?
Il suo pregio sorpassa di molto quello delle perle.

11 Il cuore di suo marito confida
in lei,
ed egli non mancherà mai di provviste.

12 Lei gli fa del bene, e non del male,
tutti i giorni della sua vita.

13 Si procura lana e lino,
e lavora gioiosa con le proprie mani.

14 È simile alle navi dei mercanti:
fa venire il suo cibo da lontano.

15 Si alza quando ancora è notte,
distribuisce il cibo alla famiglia
e il compito alle sue serve.

16 Posa gli occhi sopra un campo,
e l'acquista;
con il guadagno delle sue mani pianta una vigna.

17 Si cinge di forza i fianchi
e fa robuste le sue braccia.

18 Sente che il suo lavoro rende bene;
la sua lucerna non si spegne la notte.

19 Mette la mano alla rocca,
e le sue dita maneggiano il fuso.

20 Tende le palme al misero,
e porge le mani al bisognoso.

21 Non teme la neve per la sua
famiglia,
perché tutta la sua famiglia è vestita
di lana rossa.

22 Si fa dei tappeti,
ha vesti di lino finissimo e di porpora.

23 Suo marito è rispettato alle *porte della città,
quando si siede tra gli *anziani
del paese.

24 Fa delle tuniche e le vende
e delle cinture che dà al mercante[a].

25 Forza e dignità sono il suo manto,
e lei non teme l'avvenire.

26 Apre la bocca con saggezza,
e ha sulla lingua insegnamenti di bontà.

27 Sorveglia l'andamento della sua
casa,
e non mangia il pane di pigrizia.

28 I suoi figli si alzano e la proclamano beata,
e suo marito la loda, dicendo:

29 «Molte donne si sono comportate
da virtuose,
ma tu le superi tutte!»

30 La grazia è ingannevole e la bellezza è cosa vana;
ma la donna che teme il Signore è
quella che sarà lodata.

31 Datele del frutto delle sue mani,
e le opere sue la lodino alle porte della città.

2 Corinzi 11:1-15

Servizio di Paolo contrapposto a quello dei falsi apostoli

11 (A)Vorrei che sopportaste da parte mia un po' di follia! Ma, sí, già mi state sopportando! Infatti sono geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a un unico sposo, per presentarvi come una casta vergine a Cristo. Ma temo che, come il serpente sedusse *Eva con la sua astuzia, cosí le vostre menti vengano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purezza nei riguardi di Cristo. Infatti, se uno viene a predicarvi un altro Gesú, diverso da quello che abbiamo predicato noi, o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un *vangelo diverso da quello che avete accettato, voi lo sopportate volentieri. Stimo infatti di non essere stato in nulla inferiore a quei sommi *apostoli[a]. Anche se sono rozzo nel parlare, non lo sono però nella conoscenza; e l'abbiamo dimostrato tra di voi, in tutti i modi e in ogni cosa.

Ho forse commesso peccato quando, abbassando me stesso perché voi foste innalzati, vi ho annunziato il vangelo di Dio gratuitamente? Ho spogliato altre chiese, prendendo da loro un sussidio, per poter servire voi. Durante il mio soggiorno tra di voi, quando mi trovai nel bisogno, non fui di peso a nessuno, perché i fratelli venuti dalla Macedonia provvidero al mio bisogno; e in ogni cosa mi sono astenuto e mi asterrò ancora dall'esservi di peso. 10 Com'è vero che la verità di Cristo è in me, questo vanto non mi sarà tolto nelle regioni dell'Acaia. 11 Perché? Forse perché non vi amo? Dio lo sa. 12 Ma quello che faccio lo farò ancora per togliere ogni pretesto a coloro che desiderano un'occasione per mostrarsi uguali a noi in ciò di cui si vantano. 13 Quei tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo. 14 Non c'è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce. 15 Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono da servitori di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro opere.

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

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