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Old/New Testament

Each day includes a passage from both the Old Testament and New Testament.
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Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
Version
Geremia 37-39

Annunzio del ritorno e della vittoria dei Caldei

37 (A)Il re *Sedechia, figlio di *Giosia, regnò al posto di Conia[a], figlio di Ioiachim, e fu costituito re nel paese di *Giuda da *Nabucodonosor, re di *Babilonia. Ma né egli, né i suoi servitori, né il popolo del paese diedero ascolto alle parole che il Signore aveva pronunziate per mezzo del *profeta *Geremia.

Il re Sedechia mandò Ieucal, figlio di Selemia, e *Sofonia, figlio di Maaseia, il *sacerdote, dal profeta Geremia, per dirgli: «Prega per noi il Signore, nostro Dio».

Geremia andava e veniva in mezzo al popolo, e non era ancora stato messo in prigione. L'esercito del *faraone era uscito d'Egitto; e quando i *Caldei che assediavano *Gerusalemme ne ebbero la notizia, tolsero l'assedio a Gerusalemme.

Allora la parola del Signore fu rivolta al profeta Geremia, in questi termini: «Cosí parla il Signore, Dio d'*Israele: Dite cosí al re di Giuda che vi ha mandati da me per consultarmi: “Ecco, l'esercito del faraone, che era uscito in vostro soccorso, è tornato nel suo paese, in Egitto; i Caldei torneranno e combatteranno contro questa città, la conquisteranno e la daranno alle fiamme”. Cosí parla il Signore: Non ingannate voi stessi dicendo: “Certo, i Caldei se ne andranno da noi”; perché non se ne andranno. 10 Anzi, anche se voi sconfiggeste tutto l'esercito dei Caldei che combatte contro di voi, e non rimanessero che degli uomini feriti, questi si alzerebbero, ciascuno dalla sua tenda, e darebbero questa città alle fiamme».

Geremia in prigione

11 (B)Quando l'esercito dei Caldei si fu ritirato davanti a Gerusalemme a causa dell'esercito del faraone, 12 Geremia uscí da Gerusalemme per andare nel paese di *Beniamino e ricevervi la sua porzione in mezzo al popolo[b]. 13 Ma quando fu alla porta di Beniamino, c'era là un capitano della guardia, di nome Ireia, figlio di Selemia, figlio di Anania, il quale arrestò il profeta Geremia, dicendo: «Tu vai ad arrenderti ai Caldei». 14 Geremia rispose: «È falso; io non vado ad arrendermi ai Caldei»; ma l'altro non gli diede ascolto; arrestò Geremia e lo condusse dai capi. 15 I capi si adirarono contro Geremia, lo percossero e lo misero in prigione nella casa di Gionatan, il segretario; perché di quella avevano fatto un carcere.

16 Quando Geremia fu entrato nella prigione sotterranea fra le segrete, e vi fu rimasto molti giorni, 17 il re Sedechia lo mandò a prendere, lo interrogò in casa sua, di nascosto, e gli disse: «C'è qualche parola da parte del Signore?» Geremia rispose: «Sí, c'è»; e aggiunse: «Tu sarai dato in mano del re di Babilonia». 18 Geremia disse inoltre al re Sedechia: «Che male ho commesso contro di te o contro i tuoi servitori o contro questo popolo, perché mi abbiate messo in prigione? 19 Dove sono ora i vostri profeti che vi profetizzavano dicendo: “Il re di Babilonia non verrà contro di voi né contro questo paese?” 20 Ora ascolta, ti prego, o re, mio signore; la mia supplica giunga ben accolta in tua presenza; non mi far tornare nella casa di Gionatan lo scriba, in modo che io vi muoia». 21 Allora il re Sedechia ordinò che Geremia fosse custodito nel *cortile della prigione, e gli fosse dato tutti i giorni un pane dalla via dei fornai, finché tutto il pane della città fosse consumato. Cosí Geremia rimase nel cortile della prigione.

Geremia gettato in una cisterna

38 (C)Sefatia figlio di Mattan, Ghedalia figlio di Pascur, Iucal figlio di Selemia, e Pascur figlio di Malchia, udirono le parole che *Geremia rivolgeva a tutto il popolo, dicendo: «Cosí parla il Signore: “Chi rimarrà in questa città morirà di spada, di fame, o di peste; ma chi andrà ad arrendersi ai *Caldei avrà salva la vita; la vita sarà il suo bottino, e vivrà”. Cosí parla il Signore: “Questa città sarà certamente data in mano dell'esercito del re di *Babilonia, che la prenderà”».

I capi dissero al re: «Quest'uomo sia messo a morte, poiché rende fiacche le mani degli uomini di guerra, che rimangono in questa città, e le mani di tutto il popolo, tenendo loro tali discorsi; quest'uomo non cerca il bene, ma il male di questo popolo». Allora il re *Sedechia disse: «Ecco, egli è in mano vostra; poiché il re non può nulla contro di voi». Allora essi presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di Malchia, figlio del re, che era nel *cortile della prigione; vi calarono Geremia con delle funi. Nella cisterna non c'era acqua ma solo fango, e Geremia affondò nel fango.

(D)Ebed-Melec, etiope, eunuco che stava nel palazzo del re, udí che avevano messo Geremia nella cisterna. Il re stava allora seduto alla porta di *Beniamino. Ebed-Melec uscí dalla casa del re e parlò al re, dicendo: «O re, mio signore, quegli uomini si sono comportati male in tutto quello che hanno fatto al *profeta Geremia, gettandolo nella cisterna; egli morirà di fame là dov'è, poiché non c'è piú pane in città». 10 Il re diede quest'ordine a Ebed-Melec, l'Etiope: «Prendi con te trenta uomini di qui e tira su il profeta Geremia dalla cisterna prima che muoia». 11 Ebed-Melec prese con sé quegli uomini, entrò nella casa del re, sotto il Tesoro; prese di là dei pezzi di stoffa logora e dei vecchi stracci, e li calò a Geremia, nella cisterna, con delle funi. 12 Ebed-Melec, l'Etiope, disse a Geremia: «Mettiti ora questi pezzi di stoffa logora e questi stracci sotto le ascelle, sotto le funi». Geremia fece cosí. 13 Quelli tirarono su Geremia con delle funi e lo fecero salir fuori dalla cisterna. Geremia rimase nel cortile della prigione.

Geremia a colloquio da Sedechia

14 (E)Allora il re Sedechia mandò a prendere il profeta Geremia e se lo fece condurre al terzo ingresso della casa del Signore; il re disse a Geremia: «Io ti domando una cosa; non mi nascondere nulla». 15 Geremia rispose a Sedechia: «Se te la dico, non è forse certo che mi farai morire? Se ti do qualche consiglio, non mi darai ascolto». 16 Il re Sedechia giurò in segreto a Geremia, dicendo: «Com'è vero che il Signore, il quale ci ha dato questa vita, vive, io non ti farò morire e non ti darò in mano di questi uomini che cercano la tua vita». 17 Allora Geremia disse a Sedechia: «Cosí parla il Signore, Dio degli eserciti, Dio d'*Israele: “Se tu vai ad arrenderti ai capi del re di Babilonia, avrai salva la vita; questa città non sarà data alle fiamme, e vivrai tu con la tua casa; 18 ma se non vai ad arrenderti ai capi del re di Babilonia, questa città sarà data in mano ai Caldei che la daranno alle fiamme, e tu non scamperai dalle loro mani”». 19 Il re Sedechia disse a Geremia: «Io temo quei Giudei che si sono arresi ai Caldei. Che io non abbia a esser dato nelle loro mani, e che essi non mi maltrattino!» 20 Ma Geremia rispose: «Tu non sarai dato nelle loro mani. Ti prego! Ascolta la voce del Signore in questo che ti dico: tutto andrà bene per te, e tu vivrai. 21 Ma se rifiuti d'uscire, ecco quello che il Signore mi ha fatto vedere: 22 tutte le donne rimaste nella casa del re di *Giuda saranno condotte fuori ai capi del re di Babilonia; e queste donne diranno: “I tuoi amici ti hanno incitato, ti hanno vinto; i tuoi piedi sono affondati nel fango, e quelli si sono ritirati”. 23 Tutte le tue mogli con i tuoi figli saranno condotte ai Caldei; tu non scamperai dalle loro mani, ma sarai preso e dato in mano del re di Babilonia, e questa città sarà data alle fiamme». 24 Sedechia disse a Geremia: «Nessuno sappia nulla di queste parole, e tu non morirai. 25 Se i capi odono che io ho parlato con te e vengono da te a dirti: “Dichiaraci quello che tu hai detto al re; non ce lo nascondere, e non ti faremo morire; e il re che ti ha detto?”… 26 rispondi loro: “Io ho presentato al re la mia supplica, che egli non mi facesse ritornare nella casa di Gionatan, per morirvi”».

27 Tutti i capi vennero da Geremia e lo interrogarono; ma egli rispose loro secondo tutte le parole che il re gli aveva comandate, e quelli lo lasciarono in pace, perché la cosa non si era divulgata.

28 Geremia rimase nel cortile della prigione fino al giorno che Gerusalemme fu presa.

Presa di Gerusalemme; Sedechia deportato a Babilonia

39 (F)Quando *Gerusalemme fu presa, il nono anno di *Sedechia, re di *Giuda, il decimo mese, *Nabucodonosor re di *Babilonia venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme e la cinse d'assedio. L'undicesimo anno di Sedechia, il quarto mese, il nono giorno, una breccia fu fatta nella città, tutti i capi del re di Babilonia entrarono, e si stabilirono alla porta di mezzo: Nergal-Sareser, Samgar-Nebu, Sarsechim, capo degli eunuchi, Nergal-Sareser, capo dei magi[c], e tutti gli altri capi del re di Babilonia. Quando Sedechia, re di Giuda, e tutta la gente di guerra li videro, fuggirono, uscirono di notte dalla città, per la via del giardino reale, per la porta fra le due mura, e presero la via della pianura. Ma l'esercito dei *Caldei li inseguí e raggiunse Sedechia nelle campagne di *Gerico. Lo catturarono, lo condussero su da Nabucodonosor, re di Babilonia, a Ribla, nel paese di Camat, dove il re pronunziò la sua sentenza su di lui. Il re di Babilonia fece scannare i figli di Sedechia, a Ribla, sotto i suoi occhi; il re di Babilonia fece pure scannare tutti i notabili di Giuda; poi fece cavar gli occhi a Sedechia e lo fece legare con una doppia catena di bronzo per deportarlo a Babilonia. I Caldei incendiarono il palazzo del re e le case del popolo, e abbatterono le mura di Gerusalemme; Nebuzaradan, capo delle guardie, deportò a Babilonia il residuo della gente che era ancora nella città, quelli che erano andati ad arrendersi a lui, e il resto del popolo. 10 Ma Nebuzaradan, capo delle guardie, lasciò nel paese di Giuda alcuni dei piú poveri fra il popolo i quali non avevano nulla, e diede loro in quel giorno vigne e campi.

Geremia liberato dalla prigione

11 (G)Nabucodonosor, re di Babilonia, aveva dato a Nebuzaradan, capo delle guardie, quest'ordine riguardo a *Geremia: 12 «Prendilo, veglia su di lui, e non gli far del male, ma compòrtati verso di lui com'egli ti dirà». 13 Cosí Nebuzaradan, capo delle guardie, Nebusazban, capo degli eunuchi, Nergal-Sareser, capo dei magi, e tutti i capi del re di Babilonia 14 mandarono a prendere Geremia e lo fecero uscire dal *cortile della prigione; lo consegnarono a Ghedalia figlio di Aicam, figlio di Safan, perché fosse condotto a casa; cosí egli abitò fra il popolo.

15 (H)La parola del Signore fu rivolta a Geremia in questi termini, mentr'egli era rinchiuso nel cortile della prigione: 16 «Va' e parla a Ebed-Melec, l'Etiope, e digli: “Cosí parla il Signore degli eserciti, Dio d'*Israele: Ecco, io sto per adempiere su questa città, per il suo male e non per il suo bene, le parole che ho pronunziate, e in quel giorno esse si avvereranno in tua presenza. 17 Ma in quel giorno io ti libererò, dice il Signore; tu non sarai dato in mano degli uomini che temi; 18 poiché, certo, io ti farò scampare e tu non cadrai per la spada; la tua vita sarà il tuo bottino, poiché hai posto la tua fiducia in me, dice il Signore”».

Ebrei 3

Cristo superiore a Mosè

(A)Perciò, fratelli santi, che siete partecipi della celeste vocazione, considerate Gesú, l'*apostolo e il sommo sacerdote della fede che professiamo, il quale è fedele a colui che lo ha costituito, come anche lo fu *Mosè, in tutta la casa di Dio. Gesú, anzi, è stato ritenuto degno di una gloria tanto piú grande di quella di Mosè quanto chi costruisce una casa ha maggior onore della casa stessa. Certo ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito tutte le cose è Dio. Mosè fu fedele in tutta la casa di Dio[a] come servitore per rendere testimonianza di ciò che doveva essere annunziato, ma Cristo lo è come Figlio, sopra la sua casa; e la sua casa siamo noi se manteniamo ferma sino alla fine la nostra franchezza e la speranza di cui ci vantiamo.

Il riposo di Dio

(B)Perciò, come dice lo Spirito Santo:
«Oggi, se udite la sua voce,

non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione,
come nel giorno della tentazione nel deserto,

dove i vostri padri mi tentarono mettendomi alla prova,
pur avendo visto le mie opere per quarant'anni!

10 Perciò mi disgustai di quella generazione, e dissi:
“Sono sempre traviati di cuore;
non hanno conosciuto le mie vie”;

11 cosí giurai nella mia ira:
“Non entreranno nel mio riposo!”»[b]

12 Badate, fratelli, che non ci sia in nessuno di voi un cuore malvagio e incredulo, che vi allontani dal Dio vivente; 13 ma esortatevi a vicenda ogni giorno, finché si può dire: «Oggi», perché nessuno di voi s'indurisca per la seduzione del peccato. 14 Infatti siamo divenuti partecipi di Cristo, a condizione che manteniamo ferma sino alla fine la fiducia che avevamo da principio, 15 mentre ci viene detto:
«Oggi, se udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori, come nel giorno della ribellione»[c].

16 Infatti, chi furono quelli che dopo averlo udito si ribellarono? Non furono forse tutti quelli che erano usciti dall'Egitto, sotto la guida di Mosè? 17 Chi furono quelli di cui Dio si disgustò per quarant'anni? Non furono quelli che peccarono, i cui cadaveri caddero nel deserto[d]? 18 A chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a quelli che furono disubbidienti? 19 Infatti vediamo che non vi poterono entrare a causa della loro incredulità.

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

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