Print Page Options
Previous Prev Day Next DayNext

Old/New Testament

Each day includes a passage from both the Old Testament and New Testament.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
Version
Salmi 89-90

Patto fra Dio e Davide

89 (A)Cantico di Etan l'Ezraita.
Io canterò per sempre la bontà del Signore;
la mia bocca annunzierà la tua fedeltà di generazione in generazione.

Poiché ho detto: «La tua bontà
sussiste in eterno;
nei cieli è fondata la tua fedeltà.

Io ho fatto un patto con il mio eletto;
ho fatto questo giuramento a *Davide, mio servo:

“Stabilirò la tua discendenza
in eterno
ed edificherò il tuo trono per ogni
età”». [Pausa]

Anche i cieli cantano le tue
meraviglie, o Signore,
e la tua fedeltà nell'assemblea dei santi.

Poiché chi, nei cieli, è paragonabile
al Signore?
Chi è simile al Signore tra i *figli
di Dio[a]?

Dio è terribile nell'assemblea
dei santi,
e tremendo fra quanti lo circondano.

Signore, Dio degli eserciti, chi è
potente come te, o Signore?
La tua fedeltà si manifesta attorno a te.

Tu domi l'orgoglio del mare;
quando le sue onde s'innalzano,
tu le plachi.

10 Hai stroncato l'Egitto[b], ferendolo
a morte;
con braccio potente hai disperso i tuoi nemici.

11 I cieli son tuoi, tua pure è la terra;
tu hai fondato il mondo e tutto ciò che
è in esso.

12 Hai stabilito il settentrione e
il mezzogiorno;
il Tabor e l'Ermon mandano grida
di gioia al tuo nome.

13 Tu hai un braccio potente;
la tua mano è forte, alta è la tua destra.

14 Giustizia e diritto sono la base
del tuo trono,
bontà e verità vanno davanti a te.

15 Beato il popolo che conosce il grido di gioia;
esso cammina, o Signore, alla luce
del tuo volto;

16 esulta tutto il giorno nel tuo nome
e gioisce della tua giustizia.

17 Perché tu sei il vanto della loro
forza
e con il tuo favore accresci la nostra
potenza[c].

18 Poiché il nostro scudo appartiene
al Signore,
e il nostro re al Santo d'*Israele.

19 Tu parlasti allora in visione al tuo
diletto,
e dicesti: «Ho portato aiuto a un prode,
ho innalzato un eletto fra il popolo.

20 Ho trovato Davide, mio servo,
l'ho unto con il mio santo olio;

21 la mia mano lo sosterrà saldamente
e il mio braccio lo rafforzerà.

22 Il nemico non lo sorprenderà
e il perverso non l'opprimerà.

23 Io disperderò davanti a lui i suoi
nemici
e sconfiggerò quelli che l'odiano.

24 La mia fedeltà e la mia bontà
saranno con lui
e nel mio nome crescerà la sua
potenza[d].

25 Stenderò la sua mano sul mare
e la sua destra sui fiumi.

26 Egli m'invocherà, dicendo: “Tu sei mio Padre,
mio Dio, e la ròcca della mia salvezza”.

27 Io inoltre lo costituirò mio
primogenito,
il piú eccelso dei re della terra.

28 Gli conserverò la mia grazia per
sempre,
il mio patto con lui rimarrà stabile.

29 Renderò eterna la sua discendenza
e il suo trono come i giorni dei cieli.

30 Se i suoi figli abbandonano la mia legge
e non camminano secondo i miei
ordini,

31 se violano i miei statuti
e non osservano i miei comandamenti,

32 io punirò il loro peccato con la verga
e la loro colpa con percosse;

33 ma non gli ritirerò la mia grazia
e non verrò meno alla mia fedeltà.

34 Non violerò il mio patto
e non muterò quanto ho promesso.

35 Una cosa ho giurato per la mia
santità,
e non mentirò a Davide:

36 la sua discendenza durerà in eterno
e il suo trono sarà davanti a me come
il sole,

37 sarà stabile per sempre come
la luna;
e il testimone ch'è nei cieli è fedele». [Pausa]

38 Eppure, tu ti sei adirato contro
il tuo *unto,
l'hai respinto e disprezzato.

39 Tu hai rinnegato il patto con il tuo servo,
hai fatto cadere e profanato la sua
corona.

40 Hai abbattuto tutti i suoi baluardi,
hai ridotto in rovine le sue fortezze.

41 Tutti i passanti l'hanno
saccheggiato,
è diventato lo scherno dei vicini.

42 Tu hai reso vittoriosa la destra dei suoi avversari,
hai rallegrato tutti i suoi nemici.

43 Hai smussato il taglio della sua
spada
e non l'hai sostenuto nella battaglia.

44 Hai fatto cessare il suo splendore
e hai gettato a terra il suo trono.

45 Hai abbreviato i giorni della sua
giovinezza,
l'hai coperto di vergogna. [Pausa]

46 Fino a quando, Signore,
ti terrai nascosto
e l'ira tua arderà come fuoco?

47 Ricòrdati quant'è breve la mia vita,
e per quale vanità hai creato tutti i figli degli uomini!

48 Qual è l'uomo che viva senza veder la morte?
Che scampi l'anima sua al potere
del *soggiorno dei morti? [Pausa]

49 Signore, dov'è la tua antica bontà
che giurasti a Davide nella tua fedeltà?

50 Ricorda, Signore, l'oltraggio fatto
ai tuoi servi;
ricòrdati che io porto in cuore quello
di tutti i grandi popoli;

51 l'oltraggio di cui t'hanno ricoperto
i tuoi nemici, o Signore,
l'oltraggio che hanno gettato sui passi del tuo unto.

52 Benedetto sia il Signore per
sempre. Amen! Amen!

Libro quarto, Salmi 90–106(B)

Brevità della vita umana

90 (C)Preghiera di *Mosè, uomo di Dio.
Signore, tu sei stato per noi un rifugio
d'età in età.

Prima che i monti fossero nati
e che tu avessi formato la terra
e l'universo,
anzi, da eternità in eternità, tu sei Dio.

Tu fai ritornare i mortali in polvere,
dicendo: «Ritornate, figli degli
uomini».

Perché mille anni sono ai tuoi occhi
come il giorno di ieri ch'è passato,
come un turno di guardia di notte.

Tu li porti via come in una piena;
sono come un sogno.
Son come l'erba che verdeggia
la mattina;

la mattina essa fiorisce e verdeggia,
la sera è falciata e inaridisce.

Poiché siamo consumati per la tua ira
e siamo atterriti per il tuo sdegno.

Tu metti le nostre colpe davanti a te
e i nostri peccati nascosti alla luce
del tuo volto.

Tutti i nostri giorni svaniscono
per la tua ira;
finiamo i nostri anni come un soffio.

10 I giorni dei nostri anni arrivano
a settant'anni;
o, per i piú forti, a ottant'anni;
e quel che ne fa l'orgoglio, non è che
travaglio e vanità;
perché passa presto, e noi ce ne voliam via.

11 Chi conosce la forza della tua ira
e il tuo sdegno con il timore che t'è
dovuto?

12 Insegnaci dunque a contar bene
i nostri giorni,
per acquistare un cuore saggio.

13 Ritorna, Signore;
fino a quando?
Muoviti a pietà dei tuoi servi.

14 Saziaci al mattino della tua grazia,
e noi esulteremo, gioiremo tutti i nostri giorni.

15 Rallegraci in proporzione dei giorni che ci hai afflitti
e degli anni che abbiamo sofferto
tribolazione.

16 Si manifesti la tua opera ai tuoi servi
e la tua gloria ai loro figli.

17 La grazia del Signore nostro Dio
sia sopra di noi,
e rendi stabile l'opera delle nostre mani;
sí, l'opera delle nostre mani rendila
stabile.

Romani 14

Esortazione alla tolleranza

14 (A)Accogliete colui che è debole nella fede, ma non per sentenziare sui suoi scrupoli.

Uno crede di poter mangiare di tutto, mentre l'altro che è debole, mangia verdure. Colui che mangia di tutto non disprezzi colui che non mangia di tutto; e colui che non mangia di tutto non giudichi colui che mangia di tutto, perché Dio lo ha accolto. Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Se sta in piedi o se cade è cosa che riguarda il suo padrone; ma egli sarà tenuto in piedi, perché il Signore è potente da farlo stare in piedi.

Uno stima un giorno piú di un altro; l'altro stima tutti i giorni uguali; sia ciascuno pienamente convinto nella propria mente.

Chi ha riguardo al giorno, lo fa per il Signore; e chi mangia di tutto, lo fa per il Signore, poiché ringrazia Dio; e chi non mangia di tutto fa cosí per il Signore, e ringrazia Dio. Nessuno di noi infatti vive per sé stesso, e nessuno muore per sé stesso; perché, se viviamo, viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore. Sia dunque che viviamo o che moriamo, siamo del Signore. Poiché a questo fine Cristo è morto ed è tornato in vita: per essere il Signore sia dei morti sia dei viventi. 10 Ma tu, perché giudichi tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi tuo fratello? Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio; 11 infatti sta scritto:
«Come è vero che vivo», dice il Signore,
«ogni ginocchio si piegherà davanti a me,
e ogni lingua darà gloria a Dio»[a].

12 Quindi ciascuno di noi renderà conto di sé stesso a Dio.

13 (B)Smettiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri; decidetevi piuttosto a non porre inciampo sulla via del fratello, né a essere per lui un'occasione di caduta. 14 Io so e sono persuaso nel Signore Gesú che nulla è impuro in sé stesso; però se uno pensa che una cosa è impura, per lui è impura. 15 Ora, se a motivo di un cibo tuo fratello è turbato, tu non cammini piú secondo amore. Non perdere, con il tuo cibo, colui per il quale Cristo è morto! 16 Ciò che è bene per voi non sia dunque oggetto di biasimo; 17 perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. 18 Poiché chi serve Cristo in questo, è gradito a Dio e approvato dagli uomini. 19 Cerchiamo dunque di conseguire le cose che contribuiscono alla pace e alla reciproca edificazione. 20 Non distruggere, per un cibo, l'opera di Dio. Certo, tutte le cose sono pure; ma è male quando uno mangia dando occasione di peccato[b]. 21 È bene non mangiar carne, né bere vino, né far nulla che possa essere occasione di caduta al fratello. 22 Tu, la fede[c] che hai, serbala per te stesso, davanti a Dio. Beato colui che non condanna sé stesso in quello che approva. 23 Ma chi ha dei dubbi riguardo a ciò che mangia è condannato, perché la sua condotta non è dettata dalla fede; e tutto quello che non viene da fede è peccato.

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

Copyright © 1994 by Società Biblica di Ginevra