Print Page Options
Previous Prev Day Next DayNext

M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
Version
2 Samuele 11

Davide si rende colpevole di adulterio e di omicidio

11 (A)L'anno seguente, nella stagione in cui i re cominciano le guerre, *Davide mandò *Ioab con la sua gente e con tutto *Israele a devastare il paese dei figli di *Ammon e ad assediare Rabba; ma Davide rimase a *Gerusalemme.

Una sera Davide, alzatosi dal suo letto, si mise a passeggiare sulla *terrazza del palazzo reale; dalla terrazza vide una donna che faceva il bagno. La donna era bellissima. Davide mandò a chiedere chi fosse la donna. Gli dissero: «È *Bat-Sceba, figlia di Eliam, moglie di *Uria, l'Ittita». Davide mandò a prenderla; lei venne da lui ed egli si uní a lei, che si era purificata dalla sua impurità; poi lei tornò a casa sua. La donna rimase incinta e lo fece sapere a Davide dicendo: «Sono incinta».

Allora Davide fece dire a Ioab: «Mandami Uria, l'Ittita». Ioab mandò Uria da Davide. Quando Uria giunse da Davide, questi gli chiese come stavano Ioab e il popolo e come andava la guerra. Poi Davide disse a Uria: «Scendi a casa tua e lavati i piedi». Uria uscí dal palazzo reale e gli furono mandate dietro delle vivande del re. Ma Uria dormí alla porta del palazzo del re con tutti i servi del suo signore, e non scese a casa sua. 10 Ciò fu riferito a Davide. Gli dissero: «Uria non è sceso a casa sua». Allora Davide disse a Uria: «Tu hai fatto un lungo viaggio. Perché dunque non sei sceso a casa tua?» 11 Uria rispose a Davide: «L'*arca, Israele e *Giuda stanno sotto le tende, Ioab mio signore e i suoi servi sono accampati in aperta campagna e io entrerei in casa mia per mangiare, bere e per coricarmi con mia moglie? Com'è vero che il Signore vive e che anche tu vivi, io non farò questo!» 12 Davide disse a Uria: «Trattieniti qui anche oggi, e domani ti lascerò partire». Cosí Uria rimase a Gerusalemme quel giorno e il giorno seguente. 13 Davide lo invitò a mangiare e a bere con sé; lo ubriacò, e la sera Uria uscí per andarsene a dormire sul suo lettuccio con i servi del suo signore, ma non scese a casa sua. 14 La mattina seguente, Davide scrisse una lettera a Ioab e gliela mandò per mezzo d'Uria. 15 Nella lettera aveva scritto cosí: «Mandate Uria al fronte, dove piú infuria la battaglia; poi ritiratevi da lui, perché egli resti colpito e muoia». 16 Ioab dunque, assediando la città, pose Uria nel luogo dove sapeva che il nemico aveva degli uomini valorosi. 17 Gli uomini della città fecero una sortita e attaccarono Ioab; parecchi del popolo, della gente di Davide, caddero e perí anche Uria l'Ittita. 18 Allora Ioab inviò un messaggero a Davide per fargli sapere tutte le cose che erano accadute nella battaglia 19 e diede al messaggero quest'ordine: «Quando avrai finito di raccontare al re tutto quello che è successo nella battaglia, 20 può darsi che il re vada in collera e ti dica: “Perché vi siete avvicinati cosí alla città per dare battaglia? Non sapevate che avrebbero tirato dalle mura? 21 Chi fu che uccise *Abimelec, figlio di Ierubbeset[a]? Non fu una donna che gli gettò addosso un pezzo di *macina dalle mura, in modo che morí a Tebes? Perché vi siete avvicinati cosí alle mura?” Tu allora gli dirai: “Anche il tuo servo Uria, l'Ittita, è morto”».

22 Il messaggero partí e, giunto, riferí a Davide tutto quello che Ioab l'aveva incaricato di dire. 23 Il messaggero disse a Davide: «I nemici avevano avuto del vantaggio su di noi, e avevano fatto una sortita contro di noi nella campagna; ma noi fummo loro addosso fino alla porta della città; 24 allora gli arcieri tirarono sulla tua gente dalle mura e parecchi della gente del re perirono, e Uria, l'Ittita, tuo servo, perí anche lui». 25 Allora Davide disse al messaggero: «Dirai cosí a Ioab: “Non affliggerti per ciò che è accaduto, perché la spada divora ora l'uno ora l'altro; rinforza l'attacco contro la città e distruggila”. E tu fagli coraggio».

26 Quando la moglie di Uria udí che suo marito era morto, lo pianse. 27 Dopo che ebbe finito i giorni del lutto, Davide la mandò a prendere in casa sua. Lei divenne sua moglie e gli partorí un figlio.
Ma quello che Davide aveva fatto dispiacque al Signore.

2 Corinzi 4

(A)Perciò, avendo noi tale ministero in virtú della misericordia che ci è stata fatta, non ci perdiamo d'animo; al contrario, abbiamo rifiutato gli intrighi vergognosi e non ci comportiamo con astuzia né falsifichiamo la parola di Dio, ma rendendo pubblica la verità, raccomandiamo noi stessi alla coscienza di ogni uomo davanti a Dio. Se il nostro *vangelo è ancora velato, è velato per quelli che sono sulla via della perdizione, per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio. Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesú quale Signore, e quanto a noi ci dichiariamo vostri servi per amore di Gesú; perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre», è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesú Cristo.

Il tesoro nei vasi di terra

(B)Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi. Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all'estremo; perplessi, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; atterrati ma non uccisi; 10 portiamo sempre nel nostro corpo la morte di Gesú, perché anche la vita di Gesú si manifesti nel nostro corpo; 11 infatti, noi che viviamo siamo sempre esposti alla morte per amor di Gesú, affinché anche la vita di Gesú si manifesti nella nostra carne mortale.

12 Di modo che la morte opera in noi, ma la vita in voi. 13 Siccome abbiamo lo stesso spirito di fede, che è espresso in questa parola della Scrittura: «Ho creduto, perciò ho parlato»[a], anche noi crediamo, perciò parliamo, 14 sapendo che colui che risuscitò il Signore Gesú, risusciterà anche noi con Gesú, e ci farà comparire con voi alla sua presenza. 15 Tutto ciò infatti avviene per voi, affinché la grazia che abbonda per mezzo di un numero maggiore di persone, moltiplichi il ringraziamento alla gloria di Dio.

Sofferenze momentanee e gloria futura

16 (C)Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre piú grande, smisurato peso eterno di gloria, 18 mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.

Ezechiele 18

Ognuno raccoglie ciò che ha seminato

18 (A)La parola del Signore mi fu rivolta in questi termini:

«Perché dite nel paese d'*Israele questo proverbio: “I padri hanno mangiato uva acerba e i denti dei figli si sono allegati?” Com'è vero che io vivo, dice Dio, il Signore, non avrete piú occasione di dire questo proverbio in Israele. Ecco, tutte le vite sono mie; è mia tanto la vita del padre quanto quella del figlio; chi pecca morirà.

Se uno è giusto e pratica l'equità e la giustizia, se non mangia sui monti e non alza gli occhi verso gli idoli della casa d'Israele, se non contamina la moglie del suo prossimo, se non si accosta a donna mentre è impura, se non opprime nessuno, se restituisce al debitore il suo pegno, se non commette rapine, se dà il suo pane a chi ha fame e copre di vesti chi è nudo, se non presta a interesse e non dà a usura, se allontana la sua mano dall'*iniquità e giudica secondo verità fra uomo e uomo, se segue le mie leggi e osserva le mie prescrizioni agendo con fedeltà, egli è giusto; certamente vivrà, dice Dio, il Signore.

10 Ma se ha generato un figlio che è un violento, che sparge il sangue e fa a suo fratello qualcuna di queste cose 11 (cose che il padre non commette affatto): mangia sui monti, e contamina la moglie del suo prossimo, 12 opprime l'afflitto e il povero, commette rapine, non restituisce il pegno, alza gli occhi verso gli idoli, fa delle abominazioni, 13 presta a interesse e dà a usura, questo figlio vivrà forse? No, non vivrà! Egli ha commesso tutte queste abominazioni, e sarà certamente messo a morte; il suo sangue ricadrà su di lui.

14 Ma se egli ha generato un figlio, il quale, dopo aver visto tutti i peccati che suo padre ha commesso, vi riflette e non fa tali cose: 15 non mangia sui monti, non alza gli occhi verso gli idoli della casa d'Israele, non contamina la moglie del suo prossimo, 16 non opprime nessuno, non prende pegni, non commette rapine, ma dà il suo pane a chi ha fame, copre di vesti chi è nudo, 17 non fa pesare la mano sul povero, non prende interesse né usura, osserva le mie prescrizioni e segue le mie leggi, questo figlio non morrà per l'iniquità del padre; egli certamente vivrà. 18 Suo padre, siccome è stato un oppressore, ha commesso rapine a danno del fratello e ha fatto ciò che non è bene in mezzo al suo popolo, ecco che muore per la sua iniquità.

19 (B)«Se voi diceste: “Perché il figlio non paga per l'iniquità del padre?” Ciò è perché quel figlio pratica l'equità e la giustizia, osserva tutte le mie leggi e le mette a effetto. Certamente egli vivrà. 20 La persona che pecca è quella che morirà, il figlio non pagherà per l'iniquità del padre, e il padre non pagherà per l'iniquità del figlio; la giustizia del giusto sarà sul giusto, l'empietà dell'empio sarà sull'empio. 21 Se l'empio si allontana da tutti i peccati che commetteva, se osserva tutte le mie leggi e pratica l'equità e la giustizia, egli certamente vivrà, non morirà. 22 Nessuna delle *trasgressioni che ha commesse sarà piú ricordata contro di lui; per la giustizia che pratica, egli vivrà. 23 Io provo forse piacere se l'empio muore? dice Dio, il Signore. Non ne provo piuttosto quando egli si converte dalle sue vie e vive? 24 Se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l'iniquità e imita tutte le abominazioni che l'empio fa, vivrà egli? Nessuno dei suoi atti di giustizia sarà ricordato, perché si è abbandonato all'iniquità e al peccato; per tutto questo morirà.

25 Ma voi dite: “La via del Signore non è retta…” Ascoltate dunque, casa d'Israele! È proprio la mia via quella che non è retta? Non sono piuttosto le vie vostre quelle che non sono rette? 26 Se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l'iniquità, e per questo muore, muore per l'iniquità che ha commessa. 27 Se l'empio si allontana dall'empietà che commetteva e pratica l'equità e la giustizia, rimarrà in vita. 28 Se ha cura di allontanarsi da tutte le trasgressioni che commetteva, certamente vivrà; non morirà.

29 Ma la casa d'Israele dice: “La via del Signore non è retta”. Sono proprio le mie vie quelle che non sono rette, casa d'Israele? Non sono piuttosto le vie vostre quelle che non sono rette? 30 Perciò, io vi giudicherò ciascuno secondo le sue vie, casa d'Israele, dice Dio, il Signore. Tornate, convertitevi da tutte le vostre trasgressioni e non avrete piú occasione di caduta nell'iniquità! 31 Gettate via da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato; fatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo; perché dovreste morire, casa d'Israele? 32 Io infatti non provo nessun piacere per la morte di colui che muore, dice Dio, il Signore. Convertitevi dunque, e vivete!

Salmi 62-63

Dio, unico rifugio

62 (A)Al direttore del coro. Per Iedutun. Salmo di *Davide.
Solo in Dio trova riposo l'anima mia;
da lui proviene la mia salvezza.

Lui solo è la mia ròcca e la mia
salvezza,
il mio alto rifugio; io non potrò
vacillare.

Fino a quando vi scaglierete contro
un uomo
e cercherete tutti insieme di abbatterlo
come si abbatte una parete che pende,
o un muricciolo che cede?

Essi non pensano che a farlo cadere dalla sua altezza;
prendono piacere nella menzogna;
benedicono con la bocca,
ma in cuor loro maledicono.
[Pausa]

Anima mia, trova riposo in Dio solo,
poiché da lui proviene la mia speranza.

Egli solo è la mia ròcca e la mia
salvezza;
egli è il mio rifugio; io non potrò
vacillare.

Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
la mia forte ròcca e il mio rifugio
sono in Dio.

Confida in lui in ogni tempo,
o popolo;
apri il tuo cuore in sua presenza;
Dio è il nostro rifugio.
[Pausa]

Gli uomini del volgo non sono che vanità
e i nobili non sono che menzogna;
messi sulla bilancia vanno su,
tutti insieme sono piú leggeri della
vanità.

10 Non abbiate fiducia nella violenza,
non mettete vane speranze nella
rapina;
se le ricchezze abbondano,
si distacchi da esse il vostro cuore.

11 Dio ha parlato una volta,
due volte ho udito questo:
che il potere appartiene a Dio;

12 a te pure, o Signore, appartiene
la misericordia;
perché tu retribuirai ciascuno secondo le sue azioni.

L'anima assetata di Dio

63 (B)Salmo di *Davide, quand'era nel deserto di *Giuda.
O Dio, tu sei il mio Dio, io ti cerco
dall'alba;
di te è assetata l'anima mia, a te anela
il mio corpo
languente in arida terra, senz'acqua.

Cosí ti ho contemplato nel
*santuario,
per veder la tua forza e la tua gloria.

Poiché la tua bontà vale piú
della vita,
le mie labbra ti loderanno.

Cosí ti benedirò finché io viva,
e alzerò le mani invocando il tuo nome.

L'anima mia sarà saziata come
di midollo e di grasso,
e la mia bocca ti loderà con labbra
gioiose.

Di te mi ricordo nel mio letto,
a te penso nelle veglie notturne.

Poiché tu sei stato il mio aiuto,
io esulto all'ombra delle tue ali.

L'anima mia si lega a te per seguirti;
la tua destra mi sostiene.

Ma quanti cercano la rovina
dell'anima mia,
sprofonderanno nelle parti piú basse
della terra.

10 Saranno dati in balía della spada,
saranno preda di sciacalli.

11 Ma il re si rallegrerà in Dio;
chiunque giura per lui si glorierà,
perché ai bugiardi verrà chiusa
la bocca.

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

Copyright © 1994 by Società Biblica di Ginevra