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Revised Common Lectionary (Semicontinuous)

Daily Bible readings that follow the church liturgical year, with sequential stories told across multiple weeks.
Duration: 1245 days
Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
Salmi 37:1-17

Il giusto e l’empio

37 (A)Di Davide.

Non adirarti a causa dei malvagi;

non avere invidia di quelli che agiscono perversamente;

perché presto saranno falciati come il fieno

e appassiranno come l’erba verde.

Confida nel Signore e fa’ il bene;

abita il paese e pratica la fedeltà.

Trova la tua gioia nel Signore

ed egli appagherà i desideri del tuo cuore.

Riponi la tua sorte nel Signore;

confida in lui, ed egli agirà.

Egli farà risplendere la tua giustizia come la luce

e il tuo diritto come il sole di mezzogiorno.

Sta’ in silenzio davanti al Signore, e aspettalo;

non adirarti per chi prospera nelle sue imprese,

per l’uomo che ha successo nei suoi malvagi progetti.

Cessa dall’ira e lascia lo sdegno;

non adirarti, ciò spingerebbe anche te a fare il male.

Poiché i malvagi saranno sterminati;

ma quelli che sperano nel Signore possederanno la terra.

10 Ancora un po’ e l’empio scomparirà;

tu osserverai il luogo dove si trovava, ed egli non ci sarà più.

11 Ma gli umili erediteranno la terra

e godranno di una gran pace[a].

12 L’empio tende insidie al giusto

e digrigna i denti contro di lui.

13 Il Signore ride dell’empio,

perché vede avvicinarsi il giorno della sua rovina.

14 Gli empi hanno tratto la spada e teso il loro arco

per abbattere il misero e il bisognoso,

per sgozzare quelli che vanno per la retta via.

15 La loro spada penetrerà nel loro cuore

e i loro archi si spezzeranno.

16 Il poco del giusto vale più

dell’abbondanza degli empi.

17 Perché le braccia degli empi saranno spezzate;

ma il Signore sostiene i giusti.

Rut 1:1-18

Affetto di Rut per Naomi, sua suocera(A)

(B)Al tempo dei giudici ci fu nel paese una carestia, e un uomo di Betlemme di Giuda andò a stare nelle campagne di Moab con la moglie e i suoi due figli. Quest’uomo si chiamava Elimelec, sua moglie Naomi e i suoi due figli Malon e Chilion; erano efratei, di Betlemme di Giuda. Giunsero nelle campagne di Moab e si stabilirono là.

Elimelec, marito di Naomi, morì, e lei rimase con i suoi due figli. Questi sposarono delle Moabite, delle quali una si chiamava Orpa e l’altra Rut; e abitarono là per circa dieci anni. Poi Malon e Chilion morirono anch’essi, e la donna restò priva dei suoi due figli e del marito.

(C)Allora si alzò con le sue nuore per tornarsene dalle campagne di Moab, perché nelle campagne di Moab aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo, dandogli del pane. Partì dunque con le sue due nuore dal luogo dov’era stata, e si mise in cammino per tornare nel paese di Giuda.

E Naomi disse alle sue due nuore: «Andate, tornate ciascuna a casa di sua madre; il Signore sia buono con voi, come voi siete state con quelli che sono morti e con me! Il Signore dia a ciascuna di voi di trovare riposo in casa di un marito!» Le baciò, e quelle si misero a piangere ad alta voce 10 e le dissero: «No, torneremo con te al tuo popolo». 11 E Naomi rispose: «Tornate indietro, figlie mie! Perché verreste con me? Ho forse ancora dei figli nel mio grembo che possano diventare vostri mariti? 12 Ritornate, figlie mie, andate! Io sono troppo vecchia per risposarmi; e anche se dicessi: “Ne ho speranza”, e anche se avessi stanotte un marito e partorissi dei figli, 13 aspettereste voi finché fossero grandi? Rinuncereste a sposarvi? No, figlie mie! Io ho tristezza molto più di voi, perché la mano del Signore si è stesa contro di me». 14 Allora esse piansero ad alta voce di nuovo; e Orpa baciò la suocera, ma Rut non si staccò da lei.

15 Naomi disse a Rut: «Ecco, tua cognata se n’è tornata al suo popolo e ai suoi dèi; torna indietro anche tu, come tua cognata!» 16 Ma Rut rispose: «Non pregarmi di lasciarti, per andarmene via da te; perché dove andrai tu, andrò anch’io; e dove starai tu, io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio; 17 dove morirai tu, morirò anch’io e là sarò sepolta. Il Signore mi tratti con il massimo rigore[a], se altra cosa che la morte mi separerà da te!» 18 Quando Naomi la vide fermamente decisa ad andare con lei, non gliene parlò più.

Filemone

Indirizzo e saluti(A)

(B)Paolo, prigioniero[a] di Cristo Gesù, e il fratello Timoteo, al caro Filemone[b], nostro collaboratore, alla sorella Apfia[c], ad Archippo, nostro compagno d’armi, e alla chiesa che si riunisce in casa tua: grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.

(C)Io ringrazio continuamente il mio Dio, ricordandomi di te nelle mie preghiere, perché sento parlare dell’amore e della fede che hai verso il Signore Gesù e verso tutti i santi. Chiedo a lui che la fede che ci è comune diventi efficace nel farti riconoscere tutto il bene che noi possiamo compiere, alla gloria di Cristo[d]. Infatti ho provato[e] una grande gioia e consolazione per il tuo amore, perché per opera tua, fratello, il cuore dei santi è stato confortato.

Paolo interviene in favore di Onesimo

(D)Perciò, pur avendo molta libertà in Cristo di comandarti quello che conviene fare, preferisco fare appello al tuo amore, semplicemente come Paolo, vecchio e ora anche prigioniero di Cristo Gesù; 10 ti prego per mio figlio che ho generato mentre ero in catene, per Onesimo[f], 11 un tempo inutile a te, ma che ora è utile[g] a te e a me. 12 Te lo rimando, lui, che amo come il mio cuore[h].

13 Avrei voluto tenerlo con me, perché in vece tua mi servisse nelle catene che porto a motivo del vangelo; 14 ma non ho voluto fare nulla senza il tuo consenso, perché la tua buona azione non fosse forzata, ma volontaria. 15 Forse proprio per questo egli è stato lontano da te per un po’ di tempo, perché tu lo riavessi per sempre; 16 non più come schiavo, ma molto più che schiavo, come un fratello caro specialmente a me, ma ora molto più a te, sia sul piano umano[i] sia nel Signore!

17 Se dunque tu mi consideri in comunione con te, accoglilo come me stesso. 18 Se ti ha fatto qualche torto o ti deve qualcosa, addebitalo a me. 19 Io, Paolo, lo scrivo di mia propria mano: pagherò io; per non dirti che tu mi sei debitore perfino di te stesso. 20 Sì, fratello, io vorrei che tu mi fossi utile nel Signore; rasserena il mio cuore in Cristo[j].

21 Ti scrivo fiducioso nella tua ubbidienza, sapendo che farai anche più di quel che ti chiedo.

22 (E)Al tempo stesso preparami un alloggio, perché spero, grazie alle vostre preghiere, di esservi restituito.

23 Epafra, mio compagno di prigionia in Cristo Gesù, ti saluta. 24 Così pure Marco, Aristarco, Dema, Luca, miei collaboratori.

25 La grazia del Signore [nostro] Gesù Cristo sia con il vostro spirito. [Amen.]

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

Copyright © 2006 Società Biblica di Ginevra