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The Daily Audio Bible

This reading plan is provided by Brian Hardin from Daily Audio Bible.
Duration: 731 days

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Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
1 Cronache 9-10

Abitanti di Gerusalemme dopo il ritorno dalla deportazione

(A)Tutti gli Israeliti furono registrati nelle genealogie e si trovano iscritti nel libro dei re d’Israele. Giuda fu deportato a Babilonia a causa delle sue infedeltà. I primi abitanti che si stabilirono nelle loro proprietà e nelle loro città erano Israeliti, sacerdoti, Leviti e Netinei[a].

A Gerusalemme si stabilirono alcuni dei figli di Giuda, dei figli di Beniamino e dei figli di Efraim e di Manasse. Dei figli di Perez, figlio di Giuda: Utai, figlio di Ammiud, figlio di Omri, figlio di Imri, figlio di Bani. Dei Siloniti: Asaia il primogenito e i suoi figli. Dei figli di Zera: Ieuel e i suoi fratelli, seicentonovanta in tutto. Dei figli di Beniamino: Sallu, figlio di Mesullam, figlio di Odaiva, figlio di Assenua; Ibneia, figlio di Ieroam; Ela, figlio di Uzzi, figlio di Micri; Mesullam, figlio di Sefatia, figlio di Reuel, figlio d’Ibnia; e i loro fratelli, secondo le loro generazioni, novecentocinquantasei in tutto. Tutti questi erano capi delle rispettive case patriarcali.

10 (B)Dei sacerdoti: Iedaia, Ieoiarib, Iachin, 11 Azaria, figlio di Chilchia, figlio di Mesullam, figlio di Sadoc, figlio di Meraiot, figlio di Aitub, preposto alla casa di Dio, 12 Adaia, figlio di Ieroam, figlio di Pasur, figlio di Malchia; Maesai, figlio di Adiel, figlio di Iazera, figlio di Mesullam, figlio di Mesillemit, figlio di Immer; 13 e i loro fratelli, capi delle rispettive case patriarcali: millesettecentosessanta, uomini valorosissimi, occupati a compiere il servizio della casa di Dio.

14 (C)Dei Leviti: Semaia, figlio di Cassub, figlio di Azricam, figlio di Casabia, dei figli di Merari; 15 Bacbaccar, Cheres, Galal, Mattania, figlio di Mica, figlio di Zicri, figlio di Asaf; 16 Obadia, figlio di Semaia, figlio di Galal, figlio di Iedutun; Berechia, figlio di Asa, figlio di Elcana, che abitava nei villaggi dei Netofatiti.

17 Dei portinai: Sallum, Accub, Talmon, Aiman e i loro fratelli; Sallum era il capo; 18 e tale è rimasto fino a oggi, alla porta del re, che è a oriente. Essi sono quelli che furono i portieri dell’accampamento dei figli di Levi. 19 Sallum, figlio di Core, figlio di Ebiasaf, figlio di Corac, e i suoi fratelli, i Corachiti, della casa di suo padre, erano preposti all’opera del servizio come custodi delle porte del tabernacolo, mentre i loro padri erano stati preposti come custodi dell’entrata all’accampamento del Signore; 20 Fineas, figlio di Eleazar, era stato anticamente loro capo, e il Signore era con lui. 21 Zaccaria, figlio di Meselemia, era portiere all’ingresso della tenda di convegno. 22 Tutti questi, scelti per essere custodi degli ingressi, erano duecentododici ed erano iscritti nelle genealogie secondo i loro villaggi. Davide e Samuele il veggente li avevano stabiliti nelle loro funzioni. 23 Essi e i loro figli erano preposti alla custodia degli ingressi della casa del Signore, cioè della casa del tabernacolo. 24 C’erano dei portinai ai quattro lati: a oriente, a occidente, a settentrione e a mezzogiorno. 25 I loro fratelli, che abitavano nei loro villaggi, dovevano ogni tanto venire a stare dagli altri per sette giorni, 26 poiché i quattro capi portinai, Leviti, erano sempre in servizio e avevano anche la sorveglianza delle camere e dei tesori della casa di Dio, 27 e passavano la notte intorno alla casa di Dio, perché avevano l’incarico di custodirla, e a loro spettava d’aprirla tutte le mattine.

28 Tra di loro alcuni dovevano prendersi cura degli arredi del culto, che essi contavano quando si portavano nel tempio e quando si riportavano fuori. 29 Altri avevano l’incarico di custodire gli utensili, tutti i vasi sacri, il fior di farina, il vino, l’olio, l’incenso e gli aromi. 30 Quelli che preparavano i profumi aromatici erano figli di sacerdoti. 31 Mattitia, uno dei Leviti, primogenito di Sallum il Corachita, aveva il compito di badare alle cose che si dovevano cuocere sulla piastra. 32 E alcuni dei loro fratelli, tra i Cheatiti, erano incaricati di preparare per ogni sabato i pani della presentazione.

33 Questi sono i cantori, capi delle famiglie levitiche, che abitavano nelle camere del tempio ed erano esenti da ogni altro servizio, perché il loro servizio li teneva occupati giorno e notte. 34 Questi sono i capi delle famiglie levitiche, capi secondo le loro generazioni; essi stavano a Gerusalemme.

Genealogia di Saul e di Gionatan

35 (D)A Gabaon abitavano Ieiel, padre di Gabaon, la cui moglie si chiamava Maaca, 36 Abdon, suo figlio primogenito, Sur, Chis, Baal, Ner, Nadab, 37 Ghedor, Aio, Zaccaria e Miclot. 38 Miclot generò Simeam. Anch’essi abitavano di fronte ai loro fratelli a Gerusalemme insieme con i loro fratelli. 39 Ner generò Chis; Chis generò Saul; Saul generò Gionatan, Malchi-Sua, Abinadab ed Esbaal. 40 Il figlio di Gionatan fu Merib-Baal, e Merib-Baal generò Mica. 41 I figli di Mica furono: Piton, Melec, Taarea e Aaz[b]. 42 Aaz generò Iara; Iara generò Alemet, Azmavet e Zimri. Zimri generò Mosa. 43 Mosa generò Binea, che ebbe per figlio Refaia, che ebbe per figlio Eleasa, che ebbe per figlio Asel. 44 Asel ebbe sei figli. Questi sono i loro nomi: Azricam, Bocru, Ismaele, Searia, Obadia e Canan. Questi sono i figli di Asel.

Storia di Davide(E)

Morte di Saul

10 (F)I Filistei combatterono Israele, e gli Israeliti fuggirono davanti ai Filistei e caddero uccisi in gran numero sul monte Ghilboa. I Filistei inseguirono accanitamente Saul e i suoi figli e uccisero Gionatan, Abinadab e Malchi-Sua, figli di Saul. La battaglia si abbatté pesantemente su Saul; gli arcieri lo raggiunsero, ed egli si trovò in grande angoscia a causa degli arcieri. Saul disse al suo scudiero: «Sfodera la spada e trafiggimi, affinché questi incirconcisi non vengano a trafiggermi e a farmi oltraggio». Ma lo scudiero non volle farlo, perché ebbe gran paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò sopra. Lo scudiero di Saul, vedendolo morto, si gettò anch’egli sulla propria spada e morì. Così morirono Saul e i suoi tre figli; e tutta la sua casa perì nel medesimo tempo. Tutti gli Israeliti che abitavano nella valle, quando videro che la gente d’Israele si era data alla fuga e che Saul e i suoi figli erano morti, abbandonarono le loro città e fuggirono; e i Filistei andarono ad abitarle.

L’indomani i Filistei vennero a spogliare gli uccisi e trovarono Saul e i suoi figli caduti sul monte Ghilboa. Spogliarono Saul, portarono via la sua testa e le sue armi, e mandarono dappertutto per il paese dei Filistei ad annunciare la buona notizia ai loro idoli e al popolo; 10 misero le sue armi nella casa del loro dio e inchiodarono il suo teschio nel tempio di Dagon. 11 Tutta la gente di Iabes di Galaad udì tutto quello che i Filistei avevano fatto a Saul, 12 e tutti gli uomini valorosi si alzarono, presero i cadaveri di Saul e dei suoi figli e li portarono a Iabes; seppellirono le loro ossa sotto la tamerice di Iabes e digiunarono per sette giorni.

13 Così morì Saul, a causa dell’infedeltà che egli aveva commessa contro il Signore per non aver osservato la parola del Signore, e anche perché aveva interrogato e consultato quelli che evocano gli spiriti, 14 mentre non aveva consultato il Signore. Perciò il Signore lo fece morire e trasferì il regno a Davide, figlio d’Isai.

Atti 27:21-44

21 Dopo che furono rimasti per lungo tempo senza mangiare, Paolo si alzò in mezzo a loro e disse: «Uomini, bisognava darmi ascolto e non partire da Creta, per evitare questo pericolo e questa perdita. 22 Ora però vi esorto a stare di buon animo, perché non vi sarà perdita della vita per nessuno di voi ma solo della nave. 23 Poiché un angelo del Dio al quale appartengo, e che io servo, mi è apparso questa notte, 24 dicendo: “Paolo, non temere; bisogna che tu compaia davanti a Cesare, ed ecco, Dio ti ha dato tutti quelli che navigano con te”. 25 Perciò, uomini, state di buon animo, perché ho fede in Dio che avverrà come mi è stato detto. 26 Dovremo però essere gettati sopra un’isola».

27 E la quattordicesima notte da che eravamo portati qua e là per l’Adriatico[a], verso la mezzanotte, i marinai sospettavano di essere vicini a terra; 28 e, calato lo scandaglio, trovarono venti braccia; poi, passati un po’ oltre e scandagliato di nuovo, trovarono quindici braccia. 29 Temendo allora di urtare contro gli scogli, gettarono da poppa quattro ancore, aspettando con ansia che si facesse giorno.

30 Ma siccome i marinai cercavano di fuggire dalla nave, e già stavano calando la scialuppa in mare con il pretesto di voler gettare le ancore da prua, 31 Paolo disse al centurione e ai soldati: «Se costoro non rimangono sulla nave, voi non potete scampare». 32 Allora i soldati tagliarono le funi della scialuppa e la lasciarono cadere.

33 Finché non si fece giorno, Paolo esortava tutti a prendere cibo, dicendo: «Oggi sono quattordici giorni che state aspettando, sempre digiuni, senza prendere nulla. 34 Perciò vi esorto a prendere cibo, perché questo contribuirà alla vostra salvezza; e neppure un capello del vostro capo perirà[b]». 35 Detto questo, prese del pane e rese grazie a Dio in presenza di tutti; poi lo spezzò e cominciò a mangiare. 36 E tutti, incoraggiati, presero anch’essi del cibo. 37 Sulla nave eravamo duecentosettantasei persone in tutto. 38 E, dopo essersi saziati, alleggerirono la nave, gettando il frumento in mare.

Il naufragio

39 Quando fu giorno non riuscivano a riconoscere il paese; ma scorsero un’insenatura con spiaggia e decisero, se possibile, di spingervi la nave. 40 Staccate le ancore, le lasciarono andare in mare; sciolsero al tempo stesso i legami dei timoni e, alzata la vela maestra al vento, si diressero verso la spiaggia. 41 Ma essendo incappati in un luogo che aveva il mare dai due lati, vi fecero arenare la nave; e mentre la prua, incagliata, rimaneva immobile, la poppa si sfasciava per la violenza {delle onde}.

42 Il parere dei soldati era di uccidere i prigionieri perché nessuno fuggisse a nuoto. 43 Ma il centurione, volendo salvare Paolo, li distolse da quel proposito e ordinò che per primi si gettassero in mare quelli che sapevano nuotare, per giungere a terra, 44 e poi gli altri, chi sopra tavole e chi su rottami della nave. E così avvenne che tutti giunsero salvi a terra.

Salmi 8

Gloria di Dio nella creazione

(A)Al direttore del coro. Sulla ghittea.

Salmo di Davide.

O Dio, Signore nostro,

quant’è magnifico il tuo nome in tutta la terra!

Tu hai posto la tua maestà nei cieli.

Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai tratto una forza[a],

a causa dei tuoi nemici,

per ridurre al silenzio l’avversario e il vendicatore.

Quando io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita,

la luna e le stelle che tu hai disposte,

che cos’è l’uomo perché tu lo ricordi?

Il figlio dell’uomo perché te ne prenda cura?

Eppure tu lo hai fatto solo di poco inferiore a Dio[b]

e lo hai coronato di gloria e d’onore.

Tu lo hai fatto dominare sulle opere delle tue mani,

hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi[c]:

pecore e buoi tutti quanti

e anche le bestie selvatiche della campagna;

gli uccelli del cielo e i pesci del mare,

tutto quel che percorre i sentieri dei mari.

O Dio, Signore nostro,

quant’è magnifico il tuo nome in tutta la terra!

Proverbi 18:23-24

23 Il povero parla supplicando, e il ricco risponde con durezza.

24 Chi ha molti amici può esserne sopraffatto, ma c’è un amico che è più affezionato di un fratello.

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

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