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Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
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Atti 4-6

Arresto di Pietro e di Giovanni

(A)Mentre essi parlavano al popolo, giunsero i sacerdoti, il capitano del tempio e i sadducei, indignati perché essi insegnavano al popolo e annunciavano in Gesù la risurrezione dai morti. Misero loro le mani addosso e li gettarono in prigione fino al giorno seguente, perché era già sera. Ma molti di coloro che avevano udito la Parola credettero; e il numero degli uomini salì a circa cinquemila.

Il giorno seguente i loro capi, con gli anziani e gli scribi, si riunirono a Gerusalemme con Anna, il sommo sacerdote, Caiafa, Giovanni, Alessandro e tutti quelli che facevano parte della famiglia dei sommi sacerdoti. E, fatti condurre in mezzo a loro Pietro e Giovanni, domandarono: «Con quale potere o in nome di chi avete fatto questo?»

Allora Pietro, pieno di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani [d’Israele], se oggi siamo esaminati a proposito di un beneficio fatto a un uomo infermo, per sapere com’è che quest’uomo è stato guarito, 10 sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele che questo è stato fatto nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, che voi avete crocifisso, e che Dio ha risuscitato dai morti; è per la sua virtù che quest’uomo compare guarito in presenza vostra. 11 Egli è “la pietra che è stata da voi costruttori rifiutata, ed è divenuta la pietra angolare”[a].

12 In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati».

13 Essi, vista la franchezza di Pietro e di Giovanni, si meravigliavano, avendo capito che erano popolani senza istruzione; riconoscevano che erano stati con Gesù e, 14 vedendo l’uomo che era stato guarito, lì presente con loro, non potevano dire niente in contrario. 15 Ma, dopo aver ordinato loro di uscire dal sinedrio, si consultarono gli uni gli altri dicendo: 16 «Che faremo a questi uomini? Che un evidente segno miracoloso[b] sia stato fatto per mezzo di loro è noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme, e noi non possiamo negarlo. 17 Ma, affinché ciò non si diffonda maggiormente tra il popolo, ordiniamo loro con minacce di non parlare più a nessuno nel nome di costui». 18 E, avendoli chiamati, imposero loro di non parlare né insegnare affatto nel nome di Gesù. 19 Ma Pietro e Giovanni risposero loro: «Giudicate voi se è giusto, davanti a Dio, ubbidire a voi anziché a Dio. 20 Quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiamo viste e udite». 21 Ed essi, minacciatili di nuovo, li lasciarono andare, non trovando assolutamente come poterli punire, a causa del popolo; perché tutti glorificavano Dio per quello che era accaduto. 22 Infatti l’uomo in cui questo miracolo[c] della guarigione era stato compiuto aveva più di quarant’anni.

La chiesa riunita in preghiera

23 (B)Rimessi quindi in libertà, vennero ai loro e riferirono tutte le cose che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano dette. 24 Udito ciò, essi alzarono concordi la voce a Dio e dissero: «Signore, tu sei colui che[d] ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi; 25 colui che mediante lo Spirito Santo ha detto per bocca del tuo servo Davide, nostro padre[e]:

“Perché si sono agitate le nazioni, e i popoli hanno meditato cose vane?
26  I re della terra si sono sollevati, i prìncipi si sono riuniti insieme contro il Signore e contro il suo Cristo”[f].

27 Proprio in questa città[g], contro il tuo santo servitore Gesù, che tu hai unto, si sono radunati Erode e Ponzio Pilato, insieme con le nazioni e con tutto il popolo d’Israele, 28 per fare tutte le cose che la tua volontà e il tuo consiglio[h] avevano prestabilito che avvenissero. 29 Adesso, Signore, considera le loro minacce e concedi ai tuoi servi di annunciare la tua Parola in tutta franchezza, 30 stendendo la tua mano per guarire, perché si facciano segni e prodigi mediante il nome del tuo santo servitore Gesù».

31 Dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano riuniti tremò; e tutti furono riempiti dello Spirito Santo, e annunciavano la Parola di Dio con franchezza.

I credenti di Gerusalemme mettono in comune i loro beni

32 (C)La moltitudine di quelli che avevano creduto era d’un sol cuore e di un’anima sola; non vi era chi dicesse sua alcuna delle cose che possedeva, ma tutto era in comune tra di loro. 33 Gli apostoli, con grande potenza, rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù; e grande grazia era sopra tutti loro. 34 Infatti non c’era nessun bisognoso tra di loro; perché tutti quelli che possedevano poderi o case li vendevano, portavano l’importo delle cose vendute 35 e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno, secondo il bisogno.

36 Ora Giuseppe[i], soprannominato dagli apostoli Barnaba (che tradotto vuol dire: «figlio di consolazione»), Levita, cipriota di nascita, 37 avendo un campo, lo vendette e ne consegnò il ricavato, deponendolo ai piedi degli apostoli.

Anania e Saffira

(D)Ma un uomo di nome Anania, con Saffira sua moglie, vendette una proprietà e tenne per sé parte del prezzo, essendone consapevole anche la moglie; e un’altra parte la consegnò, deponendola ai piedi degli apostoli. Ma Pietro disse: «Anania, perché Satana ha così riempito il tuo cuore da farti mentire allo Spirito Santo e trattenere parte del prezzo del podere? Se questo non si vendeva, non restava tuo? E una volta venduto, il ricavato non era a tua disposizione? Perché ti sei messo in cuore questa cosa? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio». Anania, udendo queste parole, cadde e spirò. E un gran timore prese tutti quelli che lo udirono[j]. I giovani, alzatisi, ne avvolsero il corpo e, portatolo fuori, lo seppellirono.

Circa tre ore dopo sua moglie, non sapendo ciò che era accaduto, entrò. E Pietro, rivolgendosi a lei: «Dimmi», le disse, «avete venduto il podere per tanto?» Ed ella rispose: «Sì, per tanto». Allora Pietro le disse: «Perché vi siete accordati a tentare lo Spirito del Signore? Ecco, i piedi di quelli che hanno seppellito tuo marito sono alla porta e porteranno via anche te». 10 Ed ella in quell’istante cadde ai suoi piedi e spirò. I giovani, entrati, la trovarono morta; e, portatala via, la seppellirono accanto a suo marito. 11 Allora un gran timore venne su tutta la chiesa e su tutti quelli che udivano queste cose.

Numerosi miracoli a Gerusalemme

12 (E)Molti segni e prodigi erano fatti tra il popolo per le mani degli apostoli; e tutti di comune accordo si ritrovavano sotto il portico di Salomone. 13 Ma nessuno degli altri osava unirsi a loro; il popolo però li esaltava. 14 E sempre di più si aggiungevano uomini e donne in gran numero, che credevano nel Signore; 15 tanto che portavano perfino i malati nelle piazze e li mettevano su lettucci e giacigli, affinché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra ne coprisse qualcuno. 16 Anche la folla delle città intorno a Gerusalemme accorreva[k], portando malati e persone tormentate da spiriti immondi; e tutti erano guariti.

Arresto degli apostoli

17 (F)Il sommo sacerdote e tutti quelli che erano con lui, cioè la setta dei sadducei, si alzarono, pieni di invidia, 18 e misero le mani sopra gli apostoli e li gettarono nella prigione pubblica. 19 Ma un angelo del Signore, nella notte, aprì le porte della prigione e, condottili fuori, disse: 20 «Andate, presentatevi nel tempio e annunciate al popolo tutte le parole di questa vita». 21 Essi, udito ciò, entrarono sul far del giorno nel tempio, e insegnavano. Ora il sommo sacerdote e quelli che erano con lui vennero, convocarono il sinedrio e tutti gli anziani dei figli d’Israele e mandarono alla prigione per far condurre davanti a loro gli apostoli. 22 Ma le guardie che vi andarono non li trovarono nella prigione; e, tornate, fecero il loro rapporto, 23 dicendo: «La prigione l’abbiamo trovata chiusa con ogni diligenza, e le guardie in piedi[l] davanti alle porte; abbiamo aperto, ma non abbiamo trovato nessuno dentro».

24 Quando [il sommo sacerdote,] il capitano del tempio e i capi dei sacerdoti udirono queste cose, rimasero perplessi sul conto loro, non sapendo cosa ciò potesse significare. 25 Ma sopraggiunse uno che disse loro: «Ecco, gli uomini che voi metteste in prigione sono nel tempio e stanno insegnando al popolo».

26 Allora il capitano, con le guardie, andò e li condusse via, senza far loro violenza, perché temevano di essere lapidati dal popolo. 27 Dopo averli portati via, li presentarono al sinedrio; e il sommo sacerdote li interrogò, 28 dicendo: «Non vi abbiamo forse espressamente ordinato di non insegnare nel nome di costui?[m] Ed ecco, avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina e volete far ricadere su di noi il sangue di quell’uomo».

29 Ma Pietro e gli altri apostoli risposero: «Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini. 30 Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi uccideste appendendolo al legno, 31 e lo ha innalzato con la sua destra, costituendolo Principe e Salvatore, per dare ravvedimento a Israele e perdono dei peccati. 32 Noi siamo testimoni di queste cose; e anche lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli ubbidiscono».

Il consiglio di Gamaliele convince i capi religiosi

33 (G)Ma essi, udendo queste cose, fremevano d’ira e si proponevano di ucciderli. 34 Ma un fariseo di nome Gamaliele, dottore della legge, onorato da tutto il popolo, alzatosi in piedi nel sinedrio comandò che gli apostoli[n] venissero un momento allontanati. 35 Poi disse loro: «Uomini d’Israele, badate bene a quello che state per fare circa questi uomini. 36 Poiché, prima d’ora, sorse Teuda, dicendo di essere qualcuno; presso di lui si raccolsero circa quattrocento uomini; egli fu ucciso, e tutti quelli che gli avevano dato ascolto furono dispersi e ridotti a nulla. 37 Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, ai giorni del censimento, e si trascinò dietro della gente[o]; anch’egli perì, e tutti quelli che gli avevano dato ascolto furono dispersi. 38 E ora vi dico: tenetevi lontani questi uomini e lasciateli stare; perché, se questo disegno o quest’opera è dagli uomini, sarà distrutta; 39 ma se è da Dio, voi non potrete distruggerli[p], se non volete trovarvi a combattere anche contro Dio».

40 Essi furono da lui convinti; e chiamati gli apostoli, li batterono, ingiunsero loro di non parlare nel nome di Gesù e li lasciarono andare.

41 Essi dunque se ne andarono via dal sinedrio, rallegrandosi di essere stati ritenuti degni di essere oltraggiati per il nome di Gesù[q]. 42 E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare e di portare il lieto messaggio che Gesù è il Cristo.

Istituzione dei diaconi

(H)In quei giorni, moltiplicandosi il numero dei discepoli, sorse un mormorio da parte degli Ellenisti[r] contro gli Ebrei[s], perché le loro vedove erano trascurate nell’assistenza quotidiana. I dodici, convocata la moltitudine dei discepoli, dissero: «Non è conveniente che noi lasciamo la Parola di Dio per servire alle mense. Pertanto, fratelli, cercate di trovare fra di voi sette uomini, dei quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito [Santo] e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Quanto a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministero della Parola».

Questa proposta piacque a tutta la moltitudine; ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena e Nicola, proselito[t] di Antiochia. Li presentarono agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.

La Parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche un gran numero di sacerdoti ubbidiva alla fede.

Arresto di Stefano

(I)Ora Stefano, pieno di grazia e di potenza[u], faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. Ma alcuni della sinagoga detta «dei Liberti»[v], dei Cirenei, degli Alessandrini, di quelli di Cilicia e d’Asia si misero a discutere con Stefano; 10 e non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. 11 Allora istigarono degli uomini che dissero: «Noi lo abbiamo udito mentre pronunciava parole di bestemmia contro Mosè e contro Dio». 12 Essi misero in agitazione il popolo, gli anziani, gli scribi; e, venutigli addosso, lo afferrarono e lo condussero al sinedrio; 13 e presentarono dei falsi testimoni, che dicevano: «Quest’uomo non cessa di proferire parole [di bestemmia] contro {questo} luogo santo e contro la legge. 14 Infatti lo abbiamo udito affermare che quel Nazareno, Gesù, distruggerà questo luogo e cambierà gli usi che Mosè ci ha tramandati».

15 E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissati gli occhi su di lui, videro il suo viso simile a quello di un angelo.

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

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