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Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
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Geremia 10-13

Il Signore e gli idoli

10 (A)Ascoltate la parola che il Signore vi rivolge, casa d’Israele!

Così parla il Signore: «Non imparate a camminare nella via delle nazioni e non abbiate paura dei segni del cielo, perché sono le nazioni quelle che ne hanno paura.

Infatti i costumi dei popoli sono vanità; poiché si taglia un albero nella foresta e le mani dell’operaio lo lavorano con l’ascia,

lo si adorna d’argento e d’oro, lo si fissa con chiodi e martelli perché non si muova.

Gli idoli sono come spauracchi in un campo di cocomeri, e non parlano; bisogna portarli, perché non possono camminare. Non li temete! perché non possono fare nessun male, e non è in loro potere di fare del bene».

Non c’è nessuno pari a te, Signore; tu sei grande, e grande in potenza è il tuo nome.

Chi non ti temerebbe, re delle nazioni[a]? Poiché questo ti è dovuto; poiché fra tutti i saggi delle nazioni e in tutti i loro regni non c’è nessuno pari a te.

Ma costoro tutti insieme sono stupidi e insensati; non è che una dottrina di vanità, non è altro che legno,

argento battuto in lastre portato da Tarsis, oro venuto da Ufaz, opera di scultore e di mano d’orefice; sono vestiti di porpora e di scarlatto, sono tutti lavoro di abili artefici.

10 Ma il Signore è il vero Dio, egli è il Dio vivente e il re eterno; per la sua ira trema la terra e le nazioni non possono resistere davanti al suo sdegno.

11 «Così direte loro: “Gli dèi che non hanno fatto i cieli e la terra scompariranno dalla terra e da sotto il cielo[b]”».

12 Egli, con la sua potenza, ha fatto la terra; con la sua saggezza ha stabilito fermamente il mondo e con la sua intelligenza ha disteso i cieli.

13 Quando fa udire la sua voce, c’è un rumore di acque nel cielo; egli fa salire i vapori dalle estremità della terra, fa guizzare i lampi per la pioggia e sprigiona il vento dai suoi serbatoi.

14 Ogni uomo allora diventa stupido, privo di conoscenza; ogni orafo ha vergogna delle sue immagini scolpite, perché le sue immagini fuse sono menzogna e non c’è soffio vitale in loro.

15 Sono vanità, lavoro d’inganno; nel giorno del castigo periranno.

16 A loro non somiglia Colui che è la parte di Giacobbe; perché egli ha formato tutte le cose, e Israele è la tribù della sua eredità. Il suo nome è: il Signore degli eserciti.

L’imminenza del castigo

17 (B)Raccogli da terra il tuo bagaglio, tu che sei circondata d’assedio!

18 Infatti così parla il Signore: «Ecco, questa volta io scaglierò lontano gli abitanti del paese e li stringerò da vicino affinché non sfuggano».

19 Guai a me a causa della mia ferita! La mia piaga è dolorosa; ma io ho detto: «Questo è il mio male e lo devo sopportare».

20 Le mie tende sono guaste, tutto il mio cordame è rotto; i miei figli sono andati lontano da me e non sono più; non c’è più nessuno che stenda la mia tenda, che innalzi i miei teli.

21 Perché i pastori sono stati stupidi e non hanno cercato il Signore; perciò non hanno prosperato e tutto il loro gregge è stato disperso.

22 Ecco, un rumore giunge, un gran tumulto arriva dal paese del settentrione per ridurre le città di Giuda in desolazione, in un covo di sciacalli.

23 Signore, io so che la via dell’uomo non è in suo potere, e che non è in potere dell’uomo che cammina il dirigere i suoi passi.

24 Signore, correggimi, ma con giusta misura; non nella tua ira, perché tu non mi riduca a poca cosa!

25 Riversa la tua ira sulle nazioni che non ti conoscono, sui popoli che non invocano il tuo nome, poiché hanno divorato Giacobbe; sì, lo hanno divorato, lo hanno consumato, hanno distrutto il suo territorio.

Il patto violato

11 (C)Ecco la parola che fu rivolta a Geremia da parte del Signore:

«Ascoltate le parole di questo patto e parlate agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme!

Di’ loro: “Così parla il Signore, Dio d’Israele: Maledetto l’uomo che non ascolta le parole di questo patto,

che io comandai ai vostri padri il giorno che li feci uscire dal paese d’Egitto, dalla fornace di ferro, dicendo: ‘Ascoltate la mia voce e fate tutto quello che vi comanderò; voi sarete mio popolo e io sarò vostro Dio,

affinché io possa mantenere il giuramento che feci ai vostri padri, di dar loro un paese dove scorre il latte e il miele’, come oggi si vede”». Allora io risposi: «Amen, Signore

Il Signore mi disse: «Proclama tutte queste parole nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme, dicendo: “Ascoltate le parole di questo patto e mettetele in pratica!

Io infatti ho scongiurato i vostri padri dal giorno che li feci uscire dal paese d’Egitto fino a questo giorno, li ho scongiurati fin dal mattino, dicendo: ‘Ascoltate la mia voce!’

Ma essi non l’hanno ascoltata, non hanno prestato orecchio e hanno camminato seguendo ciascuno la caparbietà del loro cuore malvagio; perciò io ho fatto venire su di loro tutto quello che avevo detto in quel patto che io avevo comandato loro di osservare, e che essi non hanno osservato”».

Poi il Signore mi disse: «Esiste una congiura tra gli uomini di Giuda e fra gli abitanti di Gerusalemme.

10 Sono tornati alle iniquità dei loro padri antichi, i quali rifiutarono di ascoltare le mie parole; sono andati anch’essi dietro ad altri dèi, per servirli. La casa d’Israele e la casa di Giuda hanno rotto il patto che io avevo fatto con i loro padri.

11 Perciò così parla il Signore: “Ecco, io faccio venire su di loro una calamità, alla quale non potranno sfuggire. Essi grideranno a me, ma io non li ascolterò.

12 Allora le città di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme andranno a gridare agli dèi a cui offrono profumi; ma essi non li salveranno nel tempo della calamità!

13 Infatti, o Giuda, tu hai tanti dèi quante sono le tue città; e quante sono le strade di Gerusalemme, tanti sono gli altari che avete eretti alla vergogna, altari per offrire profumi a Baal”.

14 Tu non pregare per questo popolo, non ti mettere a gridare né a fare suppliche per loro; perché io non li esaudirò quando grideranno a me a causa della calamità che li avrà colpiti.

15 “Che ha da fare l’amato mio nella mia casa, quando vi si commettono molte scelleratezze? Forse che della carne consacrata allontanerà da te la calamità, perché tu possa rallegrarti?”».

16 Il Signore ti aveva chiamato Ulivo verdeggiante, adorno di bei frutti. Al rumore di un gran tumulto egli vi appicca il fuoco, e i rami ne sono danneggiati.

17 Il Signore degli eserciti che ti aveva piantato pronuncia del male contro di te, a causa della malvagità commessa a loro danno dalla casa d’Israele e dalla casa di Giuda, quando hanno provocato la mia ira offrendo profumi a Baal.

Congiura contro Geremia

18 (D)Il Signore me l’ha fatto sapere, e io l’ho saputo; allora tu mi hai mostrato le loro azioni.

19 Io ero come un docile agnello che si conduce al macello; io non sapevo che tramavano macchinazioni contro di me, dicendo: «Distruggiamo l’albero con il suo frutto, sterminiamolo dalla terra dei viventi, affinché il suo nome non sia più ricordato».

20 Ma, o Signore degli eserciti, giusto giudice, che scruti le reni e il cuore, io vedrò la tua vendetta su di loro, poiché a te io rimetto la mia causa.

21 Perciò così parla il Signore riguardo a quelli di Anatot che cercano la tua vita e dicono: «Non profetizzare nel nome del Signore, se non vuoi morire per mano nostra».

22 Perciò così parla il Signore degli eserciti: «Ecco, io sto per punirli; i giovani moriranno per la spada, i loro figli e le loro figlie moriranno di fame.

23 Non resterà di loro nessun residuo, poiché io farò venire la calamità su quelli di Anatot, l’anno in cui li visiterò».

Perplessità di Geremia e risposta di Dio

12 (E)Tu sei giusto, Signore, quando io discuto con te; tuttavia io proporrò le mie ragioni: perché prospera la via degli empi? perché sono tutti a loro agio quelli che agiscono perfidamente?

Tu li hai piantati ed essi hanno messo radice, crescono e, inoltre, portano frutto; tu sei vicino alla loro bocca, ma lontano dal loro intimo.

Signore, tu mi conosci, tu mi vedi, tu provi quale sia il mio cuore verso di te. Trascinali al macello come pecore, preparali per il giorno del massacro!

Fino a quando sarà afflitto il paese e si seccherà l’erba di tutta la campagna? Per la malvagità degli abitanti, le bestie e gli uccelli sono sterminati. Poiché quelli dicono: «Egli non vedrà la nostra fine».

«Se correndo con dei pedoni, questi ti stancano, come potrai gareggiare con i cavalli? Se non ti senti al sicuro che in terra di pace, come farai quando il Giordano sarà in piena?

Perché persino i tuoi fratelli e la casa di tuo padre ti tradiscono; anch’essi ti gridano dietro a piena voce; non li credere quando ti diranno delle buone parole.

Il paese di Giuda devastato; profezia contro i devastatori

(F)«Io ho lasciato la mia casa, ho abbandonato la mia eredità; ho dato l’amata mia nelle mani dei suoi nemici.

La mia eredità è divenuta per me come un leone nella foresta; ha mandato contro di me il suo ruggito; perciò io l’ho detestata.

La mia eredità è stata per me come l’uccello rapace screziato; gli uccelli rapaci si gettano contro di lei da ogni parte. Andate, radunate tutte le bestie della campagna, fatele venire a divorare!

10 Molti pastori guastano la mia vigna, calpestano la parte che mi è toccata, riducono la mia deliziosa proprietà in un deserto desolato.

11 La riducono in una desolazione e, tutta desolata, è afflitta davanti a me; tutto il paese è desolato, perché nessuno lo prende a cuore.

12 Su tutte le alture del deserto giungono devastatori, perché la spada del Signore divora il paese da un’estremità all’altra; non c’è pace per nessuno.

13 Hanno seminato grano e raccolgono spine; si sono affannati senza alcun profitto. Vergognatevi di ciò che raccogliete a causa dell’ira ardente del Signore

14 (G)Così parla il Signore contro tutti i miei malvagi vicini, che toccano l’eredità che io ho data da possedere al mio popolo Israele: «Ecco, io li sradicherò dal loro paese, sradicherò la casa di Giuda di mezzo a loro;

15 ma, dopo che li avrò sradicati, avrò di nuovo compassione di loro e li ricondurrò ciascuno nella sua eredità, ciascuno nel suo paese.

16 Se imparano diligentemente le vie del mio popolo e giurano per il mio nome, dicendo: “Il Signore vive”, come hanno insegnato al mio popolo a giurare per Baal, saranno saldamente stabiliti in mezzo al mio popolo.

17 Ma, se non danno ascolto, io sradicherò quella nazione; la sradicherò e la distruggerò», dice il Signore.

La parabola della cintura di lino

13 (H)Così mi ha detto il Signore: «Va’, còmprati una cintura di lino, mettitela attorno ai fianchi, ma non la porre nell’acqua». Così io comprai la cintura, secondo la parola del Signore, e me la misi attorno ai fianchi.

La parola del Signore mi fu indirizzata per la seconda volta, in questi termini: «Prendi la cintura che hai comprata e che hai attorno ai fianchi; va’ verso l’Eufrate e nascondila laggiù, nella fessura di una roccia». Io andai e la nascosi presso l’Eufrate, come il Signore mi aveva comandato. Dopo molti giorni il Signore mi disse: «Àlzati, va’ verso l’Eufrate e togli di là la cintura che io ti avevo comandato di nascondervi». Io andai verso l’Eufrate, scavai e tolsi la cintura dal luogo dove l’avevo nascosta. Ecco, la cintura era marcita, non era più buona a nulla. Allora la parola del Signore mi fu rivolta in questi termini:

«Così parla il Signore: “In questo modo io distruggerò l’orgoglio di Giuda e il grande orgoglio di Gerusalemme,

10 di questo popolo malvagio che rifiuta di ascoltare le mie parole, che cammina seguendo la caparbietà del suo cuore e va dietro ad altri dèi per servirli e per prostrarsi davanti a loro; esso diventerà come questa cintura, che non è più buona a nulla.

11 Infatti, come la cintura aderisce ai fianchi dell’uomo, così io avevo strettamente unita a me tutta la casa d’Israele e tutta la casa di Giuda”, dice il Signore, “perché fossero mio popolo, mia fama, mia lode, mia gloria; ma essi non hanno voluto dare ascolto”.

Avvertimenti

12 (I)«Tu dirai loro questa parola: “Così parla il Signore, Dio d’Israele: ‘Ogni otre sarà riempito di vino’”. E quando essi ti diranno: “Non lo sappiamo noi che ogni otre si riempie di vino?”,

13 allora tu dirai loro: “Così parla il Signore: ‘Ecco, io riempirò di ubriachezza tutti gli abitanti di questo paese, i re che siedono sul trono di Davide, i sacerdoti, i profeti e tutti gli abitanti di Gerusalemme;

14 li sbatterò l’uno contro l’altro, padri e figli assieme’, dice il Signore; ‘io non risparmierò nessuno; nessuna pietà, nessuna compassione mi impedirà di distruggerli’”».

15 (J)Ascoltate, porgete orecchio! Non insuperbite, perché il Signore parla.

16 Date gloria al Signore, al vostro Dio, prima che egli faccia venire le tenebre; prima che i vostri piedi inciampino sui monti avvolti nel crepuscolo, e voi aspettiate la luce ed egli ne faccia un’ombra di morte, e la muti in oscurità profonda.

17 Ma se voi non date ascolto, io piangerò in segreto a causa del vostro orgoglio; gli occhi miei piangeranno a dirotto, si scioglieranno in lacrime, perché il gregge del Signore sarà deportato.

18 Di’ al re e alla regina: «Sedetevi per terra! perché la vostra gloriosa corona vi cade dalla testa».

19 Le città della regione meridionale sono chiuse, non c’è più chi le apra; tutto Giuda è deportato, è condotto in esilio tutto quanto.

20 Alzate gli occhi, guardate quelli che vengono dal settentrione; dov’è il gregge, il magnifico gregge, che ti era stato dato?

21 Che dirai tu quando egli ti punirà? Ma tu stessa hai insegnato loro – capitani e capi – a dominare su di te. Non ti prenderanno forse i dolori, come prendono la donna che sta per partorire?

22 Se tu dici in cuor tuo: «Perché m’avvengono queste cose?» Per la grandezza della tua iniquità la tua veste viene strappata e i tuoi calcagni sono colpiti.

23 Può un Cusita cambiare la sua pelle o un leopardo le sue macchie? Solo allora anche voi, abituati come siete a fare il male, potrete fare il bene.

24 «Io li disperderò, come stoppia portata via dal vento del deserto.

25 Questa è la tua sorte, la parte che io ti misuro», dice il Signore, «perché tu mi hai dimenticato e hai riposto la tua fiducia nella menzogna.

26 Io pure solleverò la tua veste sul tuo viso, così si vedrà la tua vergogna.

27 Io ho visto le tue abominazioni, i tuoi adultèri, i tuoi nitriti, l’infamia della tua prostituzione sulle colline e per i campi. Guai a te, Gerusalemme! Per quanto tempo ancora non ti purificherai?»

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

Copyright © 2006 Società Biblica di Ginevra