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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
Version
1 Re 12

Divisione del regno; i re di Giuda fino a Giosafat; i re d'Israele fino ad Acazia(A)

Roboamo re di Giuda; Geroboamo re d'Israele

12 (B)Roboamo andò a Sichem, perché tutto *Israele era venuto a Sichem per farlo re.

Quando *Geroboamo, figlio di Nebat, lo seppe, si trovava ancora in Egitto, dov'era fuggito per scampare dal re *Salomone; egli abitava in Egitto, e lo mandarono a chiamare. Allora Geroboamo e tutta l'assemblea d'Israele vennero a parlare a Roboamo, e gli dissero: «Tuo padre ha reso duro il nostro giogo; ora rendi tu piú lieve la dura servitú e il giogo pesante che tuo padre ci ha imposti, e noi ti serviremo». Egli rispose loro: «Andatevene, e tornate da me fra tre giorni». E il popolo se ne andò.

Il re Roboamo si consigliò con i vecchi che erano stati al servizio del re Salomone suo padre mentre era vivo, e disse: «Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?» E quelli gli parlarono cosí: «Se oggi tu ti fai servo di questo popolo, se gli cedi, se gli rispondi e gli parli con bontà, ti sarà servo per sempre». Ma Roboamo trascurò il consiglio datogli dai vecchi, e si consigliò con i giovani che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio, e disse loro: «Come consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha parlato dicendo: Allevia il giogo che tuo padre ci ha imposto?» 10 I giovani che erano cresciuti con lui, gli risposero: «Ecco quel che dirai a questo popolo che si è rivolto a te dicendo: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, e tu rendilo piú leggero! Gli risponderai cosí: Il mio dito mignolo è piú grosso del corpo[a] di mio padre; 11 mio padre vi ha caricati di un giogo pesante, ma io lo renderò piú pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò con i flagelli a punte[b]».

12 Tre giorni dopo, Geroboamo e tutto il popolo vennero da Roboamo, come aveva ordinato il re dicendo: «Tornate da me fra tre giorni». 13 Il re rispose duramente al popolo, abbandonando il consiglio che i vecchi gli avevano dato; 14 e parlò loro secondo il consiglio dei giovani, e disse: «Mio padre ha reso pesante il vostro giogo, ma io lo renderò piú pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò con i flagelli a punte». 15 Cosí il re non diede ascolto al popolo; perché tutto ciò era diretto dal Signore, affinché si adempisse la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo di Aiia di Silo a Geroboamo, figlio di Nebat.

16 Quando tutto Israele vide che il re non gli dava ascolto, rispose al re, dicendo: «Che abbiamo da fare con *Davide? Noi non abbiamo nulla in comune con il figlio d'*Isai! Alle tue tende, o Israele! Provvedi ora tu alla tua casa, o Davide!» E Israele se ne andò alle sue tende. 17 Ma sui figli d'Israele che abitavano nelle città di *Giuda, regnò Roboamo. 18 Il re Roboamo mandò loro Adoram, responsabile dei lavori forzati; ma tutto Israele lo lapidò, ed egli morí. E il re Roboamo salí in fretta sopra un carro per fuggire a *Gerusalemme. 19 Cosí Israele si ribellò alla casa di Davide, ed è rimasto ribelle fino a oggi.

20 Quando tutto Israele udí che Geroboamo era tornato, lo mandò a chiamare perché venisse alla comunità, e lo fece re su tutto Israele. Nessuno seguí la casa di Davide, tranne la sola tribú di Giuda.

21 Quando Roboamo giunse a Gerusalemme, radunò tutta la casa di Giuda e la tribú di *Beniamino, centottantamila uomini, guerrieri scelti, per combattere contro la casa d'Israele e restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone. 22 Ma la parola di Dio fu rivolta a Semaia, uomo di Dio, in questi termini: 23 «Parla a Roboamo, figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al resto del popolo, e di' loro: 24 Cosí parla il Signore: Non salite a combattere contro i vostri fratelli, i figli d'Israele! Ognuno se ne torni a casa sua; perché questo è avvenuto per mia volontà».
Quelli ubbidirono alla parola del Signore e se ne tornarono, secondo la parola del Signore.

Idolatria di Geroboamo: i vitelli d'oro

25 (C)Geroboamo costruí[c] Sichem nella regione montuosa di *Efraim, e vi si stabilí; poi uscí di là e costruí Penuel.

26 Geroboamo disse in cuor suo: «Ora il regno potrebbe benissimo tornare alla casa di Davide. 27 Se questo popolo sale a Gerusalemme per offrire sacrifici nella casa del Signore, il suo cuore si volgerà verso il suo signore, verso Roboamo re di Giuda, mi uccideranno, e torneranno a Roboamo re di Giuda». 28 Il re, quindi, dopo essersi consigliato, fece due vitelli d'oro e disse al popolo: «Siete ormai saliti abbastanza a Gerusalemme! O Israele, ecco i tuoi dèi, che ti hanno fatto uscire dal paese d'Egitto!» 29 E ne mise uno a *Betel, e l'altro a *Dan. 30 Questo diventò un'occasione di peccato; perché il popolo andava fino a Dan per presentarsi davanti a uno di quei vitelli. 31 Egli fece anche dei santuari di alti luoghi[d], e creò dei *sacerdoti, presi qua e là dal popolo, che non erano dei figli di *Levi. 32 Geroboamo istituí pure una solennità nell'ottavo mese, nel quindicesimo giorno del mese, simile alla solennità che si celebrava in Giuda, e offrí dei sacrifici sull'altare. Cosí fece a Betel perché si offrissero sacrifici ai vitelli che egli aveva fatti; e a Betel stabilí i sacerdoti degli alti luoghi che aveva eretti. 33 Il quindicesimo giorno dell'ottavo mese, che aveva scelto di testa sua, Geroboamo salí all'altare che aveva costruito a Betel, celebrò una solennità per i figli d'Israele, e salí all'altare per bruciare incenso.

Filippesi 3

Esempio di Paolo nella corsa cristiana

(A)Del resto, fratelli miei, rallegratevi nel Signore.
Io non mi stanco di scrivervi le stesse cose, e ciò è garanzia di sicurezza per voi.

Guardatevi dai cani[a], guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno mutilare; perché i veri circoncisi siamo noi, che offriamo il nostro culto per mezzo dello Spirito di Dio, che ci vantiamo in Cristo Gesú, e non mettiamo la nostra fiducia nella carne; benché io avessi motivo di confidarmi anche nella carne. Se qualcun altro pensa di aver motivo di confidarsi nella carne, io posso farlo molto di piú; io, circonciso l'ottavo giorno, della razza d'*Israele, della tribú di *Beniamino, *ebreo figlio d'Ebrei; quanto alla legge, *fariseo; quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile. Ma ciò che per me era un guadagno, l'ho considerato come un danno, a causa di Cristo. Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesú, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede. 10 Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte, 11 per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti.

12 Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesú[b]. 13 Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, 14 corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesú.

15 (B)Sia questo dunque il sentimento di quanti siamo maturi; se in qualche cosa voi pensate altrimenti, Dio vi rivelerà anche quella. 16 Soltanto, dal punto a cui siamo arrivati, continuiamo a camminare per la stessa via.

17 Siate miei imitatori, fratelli, e guardate quelli che camminano secondo l'esempio che avete in noi. 18 Perché molti camminano da nemici della croce di Cristo (ve l'ho detto spesso e ve lo dico anche ora piangendo), 19 la fine dei quali è la perdizione; il loro dio è il ventre e la loro gloria è in ciò che torna a loro vergogna; gente che ha l'animo alle cose della terra. 20 Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesú Cristo, il Signore, 21 che trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni cosa.

Ezechiele 42

Le camere riservate alle cose santissime

42 (A)Poi egli mi portò fuori verso il *cortile esterno dal lato settentrionale e mi condusse nelle camere che si trovavano davanti allo spazio vuoto, e di fronte all'edificio verso settentrione. La facciata, dov'era la porta settentrionale, era lunga cento *cubiti e larga cinquanta cubiti. Di fronte ai venti cubiti del cortile interno, e di fronte al lastrico del cortile esterno, dove si trovavano tre gallerie a tre piani, davanti alle camere, c'era un corridoio largo dieci cubiti; per andare nell'interno c'era un passaggio d'un cubito; le loro porte guardavano a settentrione. Le camere superiori erano piú strette di quelle inferiori e di quelle del piano di mezzo dell'edificio, perché le loro gallerie toglievano spazio. Poiché esse erano a tre piani e non avevano colonne come le colonne dei cortili; perciò a partire dal suolo le camere superiori erano piú strette di quelle in basso, e di quelle del piano di mezzo. Il muro esterno, parallelo alle camere dal lato del cortile esterno, di fronte alle camere, misurava cinquanta cubiti di lunghezza; poiché la lunghezza delle camere, dal lato del cortile esterno, era di cinquanta cubiti, mentre dal lato della facciata del *tempio era di cento cubiti. In basso a queste camere c'era un ingresso dal lato orientale per chi vi entrava dal cortile esterno.

10 Nella larghezza del muro del cortile, in direzione d'oriente, di fronte allo spazio vuoto e di fronte all'edificio, c'erano delle camere; 11 davanti a queste c'era un corridoio come quello delle camere a settentrione; la loro lunghezza e la loro larghezza erano come la lunghezza e la larghezza di quelle, e cosí tutte le loro uscite, le loro disposizioni e le loro porte. 12 Cosí erano anche le porte delle camere a mezzogiorno; c'era una porta all'inizio del corridoio: al corridoio che si trovava proprio davanti al muro, dal lato d'oriente di chi vi entrava. 13 Egli mi disse: «Le camere a settentrione e le camere a mezzogiorno, che stanno di fronte allo spazio vuoto, sono le camere sante dove i *sacerdoti che si accostano al Signore mangeranno le cose santissime; là deporranno le cose santissime, le offerte e le vittime per i sacrifici di espiazione e per la colpa; poiché quel luogo è santo. 14 Quando i sacerdoti saranno entrati, non usciranno dal luogo santo per andare nel cortile esterno, senza aver prima deposto là i paramenti con i quali fanno il servizio, perché questi paramenti sono santi; indosseranno altre vesti, poi potranno accostarsi alla parte che è riservata al popolo».

Dimensioni del recinto

15 (B)Quando ebbe finito di misurare cosí l'interno della casa, egli mi condusse fuori per la porta del lato orientale e misurò il recinto tutto intorno. 16 Misurò il lato orientale con la *canna da misurare: cinquecento cubiti della canna da misurare, tutto intorno. 17 Misurò il lato settentrionale: cinquecento cubiti della canna da misurare, tutto intorno. 18 Misurò il lato meridionale con la canna da misurare: cinquecento cubiti. 19 Si volse al lato occidentale e misurò: cinquecento cubiti della canna da misurare. 20 Misurò dai quattro lati il muro che formava il recinto: tutto intorno la lunghezza era di cinquecento, e la larghezza di cinquecento; il muro faceva la separazione fra il sacro e il profano.

Salmi 94

Giudizio contro gli empi

94 (A)Dio delle vendette, o Signore,
Dio delle vendette, m¢strati
nel tuo fulgore!

Ergiti, giudice della terra,
rendi ai superbi quello che si meritano!

Fino a quando gli empi, o Signore,
fino a quando gli empi trionferanno?

Fanno discorsi arroganti,
tutti i malfattori si vantano.

Schiacciano il tuo popolo, o Signore,
e opprimono la tua eredità.

Uccidono la vedova e lo straniero,
ammazzano gli orfani.

Dicono: «Il Signore non vede,
il Dio di *Giacobbe non se ne
preoccupa».

Cercate di capire, uomini stolti!
E voi, sciocchi, quando sarete saggi?

Colui che ha fatto l'orecchio forse
non ode?
Colui che ha formato l'occhio forse
non vede?

10 Colui che ammonisce le nazioni non saprà pure castigarle,
lui che impartisce all'uomo
la conoscenza?

11 Il Signore conosce i pensieri
dell'uomo, sa che sono vani[a].

12 Beato l'uomo che tu correggi,
o Signore,
e istruisci con la tua legge

13 per dargli sollievo nei giorni
dell'avversità,
finché la fossa sia scavata per l'empio.

14 Poiché il Signore non ripudierà
il suo popolo
e non abbandonerà la sua eredità.

15 Il giudizio sarà di nuovo conforme
a giustizia
e tutti i retti di cuore lo seguiranno.

16 Chi sorgerà per me contro i malvagi?
Chi sarà al mio fianco contro
i malfattori?

17 Se il Signore non fosse stato il mio aiuto,
a quest'ora l'anima mia abiterebbe
il luogo del silenzio.

18 Quand'ho detto: «Il mio piede
vacilla»,
la tua bontà, o Signore, m'ha sostenuto.

19 Quand'ero turbato da grandi
preoccupazioni,
il tuo conforto ha alleviato l'anima mia.

20 Il trono dell'ingiustizia ti avrà forse come complice?
Esso, che trama oppressioni in nome
della legge?

21 Si avventano insieme contro
l'anima del giusto
e condannano il sangue innocente.

22 Ma il Signore è il mio riparo,
e il mio Dio è la ròcca in cui mi rifugio.

23 Egli farà ricadere su di essi
la loro malvagità
e li distruggerà per la loro malizia;
il Signore, il nostro Dio, li distruggerà.

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

Copyright © 1994 by Società Biblica di Ginevra