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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
Conferenza Episcopale Italiana (CEI)
Version
2 Samuele 18

Disfatta del partito di Assalonne

18 Davide passò in rassegna la sua gente e costituì capi di migliaia e capi di centinaia per comandarla. Divise la gente in tre corpi: un terzo sotto il comando di Ioab, un terzo sotto il comando di Abisài figlio di Zeruià, fratello di Ioab, e un terzo sotto il comando di Ittài di Gat. Poi il re disse al popolo: «Voglio uscire anch'io con voi!». Ma il popolo rispose: «Tu non devi uscire, perché se noi fossimo messi in fuga, non si farebbe alcun caso di noi; quand'anche perisse la metà di noi, non se ne farebbe alcun caso, ma tu conti per diecimila di noi; è meglio che ti tenga pronto a darci aiuto dalla città». Il re rispose loro: «Farò quello che vi sembra bene». Il re si fermò al fianco della porta, mentre tutto l'esercito usciva a schiere di cento e di mille uomini. Il re ordinò a Ioab, ad Abisài e ad Ittài: «Trattatemi con riguardo il giovane Assalonne!». E tutto il popolo udì quanto il re ordinò a tutti i capi nei riguardi di Assalonne.

L'esercito uscì in campo contro Israele e la battaglia ebbe luogo nella foresta di Efraim. La gente d'Israele fu in quel luogo sconfitta dai servi di Davide; la strage fu grande: in quel giorno caddero ventimila uomini. La battaglia si estese su tutta la contrada e la foresta divorò in quel giorno molta più gente di quanta non ne avesse divorato la spada.

Morte di Assalonne

Ora Assalonne s'imbattè nei servi di Davide. Assalonne cavalcava il mulo; il mulo entrò sotto i rami di un grande terebinto e la testa di Assalonne rimase impigliata nel terebinto e così egli restò sospeso fra cielo e terra; mentre il mulo che era sotto di lui passava oltre. 10 Un uomo lo vide e venne a riferire a Ioab: «Ho visto Assalonne appeso a un terebinto». 11 Ioab rispose all'uomo che gli portava la notizia: «Dunque, l'hai visto? E perché non l'hai tu, sul posto, steso al suolo? Io non avrei mancato di darti dieci sicli d'argento e una cintura». 12 Ma quell'uomo disse a Ioab: «Quand'anche mi fossero messi in mano mille sicli d'argento, io non stenderei la mano sul figlio del re; perché con i nostri orecchi abbiamo udito l'ordine che il re ha dato a te, ad Abisài e a Ittài: Salvatemi il giovane Assalonne! 13 Se io avessi commesso di mia testa una perfidia, poiché nulla rimane nascosto al re, tu stesso saresti sorto contro di me». 14 Allora Ioab disse: «Io non voglio perdere così il tempo con te». Prese in mano tre dardi e li immerse nel cuore di Assalonne, che era ancora vivo nel folto del terebinto. 15 Poi dieci giovani scudieri di Ioab circondarono Assalonne, lo colpirono e lo finirono.

16 Allora Ioab suonò la tromba e il popolo cessò di inseguire Israele, perché Ioab aveva trattenuto il popolo. 17 Poi presero Assalonne, lo gettarono in una grande fossa nella foresta ed elevarono sopra di lui un enorme mucchio di pietre. Tutto Israele era fuggito ciascuno nella sua tenda. 18 Ora Assalonne mentre era in vita, si era eretta la stele che è nella Valle del re; perché diceva: «Io non ho un figlio che conservi il ricordo del mio nome»; chiamò quella stele con il suo nome e la si chiamò di Assalonne fino ad oggi.

Davide viene informato

19 Achimaaz figlio di Zadòk disse a Ioab: «Correrò a portare al re la notizia che il Signore gli ha fatto giustizia contro i suoi nemici». 20 Ioab gli rispose: «Oggi tu non sarai l'uomo della buona notizia, la porterai un altro giorno; non porterai oggi la bella notizia perché il figlio del re è morto». 21 Poi Ioab disse all'Etiope: «Và e riferisci al re quello che hai visto». L'Etiope si prostrò a Ioab e corse via. 22 Achimaaz, figlio di Zadòk, disse di nuovo a Ioab: «Qualunque cosa avvenga, lasciami correre dietro all'Etiope». Ioab gli disse: «Ma perché correre, figlio mio? La buona notizia non ti porterà nulla di buono». 23 E l'altro: «Qualunque cosa avvenga, voglio correre». Ioab gli disse: «Corri!». Allora Achimaaz prese la corsa per la strada della valle e oltrepassò l'Etiope. 24 Davide stava seduto fra le due porte; la sentinella salì sul tetto della porta dal lato del muro; alzò gli occhi, guardò ed ecco un uomo correre tutto solo. 25 La sentinella gridò e avvertì il re. Il re disse: «Se è solo, porta una buona notizia». Quegli andava avvicinandosi sempre più. 26 Poi la sentinella vide un altro uomo che correva e gridò al guardiano: «Ecco un altro uomo correre tutto solo!». E il re: «Anche questo porta una buona notizia». 27 La sentinella disse: «Il modo di correre del primo mi pare quello di Achimaaz, figlio di Zadòk». E il re disse: «E' un uomo dabbene: viene certo per una lieta notizia!». 28 Achimaaz gridò al re: «Pace!». Prostratosi dinanzi al re con la faccia a terra, disse: «Benedetto sia il Signore tuo Dio che ha messo in tuo potere gli uomini che avevano alzato le mani contro il re mio signore!». 29 Il re disse: «Il giovane Assalonne sta bene?». Achimaàz rispose: «Quando Ioab mandava il servo del re e me tuo servo, io vidi un gran tumulto, ma non so di che cosa si trattasse». 30 Il re gli disse: «Mettiti là, da parte». Quegli si mise da parte e aspettò. 31 Ed ecco arrivare l'Etiope che disse: «Buone notizie per il re mio signore! Il Signore ti ha reso oggi giustizia, liberandoti dalle mani di quanti erano insorti contro di te». 32 Il re disse all'Etiope: «Il giovane Assalonne sta bene?». L'Etiope rispose: «Diventino come quel giovane i nemici del re mio signore e quanti insorgono contro di te per farti il male!».

2 Corinzi 11

Paolo si vede costretto a fare il proprio elogio

11 Oh se poteste sopportare un pò di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo. Temo però che, come il serpente nella sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. Se infatti il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. Ora io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi «superapostoli»! E se anche sono un profano nell'arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come vi abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a tutti.

O forse ho commesso una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio? Ho spogliato altre Chiese accettando da loro il necessario per vivere, allo scopo di servire voi. E trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato d'aggravio a nessuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. 10 Com'è vero che c'è la verità di Cristo in me, nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acaia!

11 Questo perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio! 12 Lo faccio invece, e lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che cercano un pretesto per apparire come noi in quello di cui si vantano. 13 Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. 14 Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce. 15 Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere.

16 Lo dico di nuovo: nessuno mi consideri come un pazzo, o se no ritenetemi pure come un pazzo, perché possa anch'io vantarmi un poco. 17 Quello che dico, però, non lo dico secondo il Signore, ma come da stolto, nella fiducia che ho di potermi vantare. 18 Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io. 19 Infatti voi, che pur siete saggi, sopportate facilmente gli stolti. 20 In realtà sopportate chi vi riduce in servitù, chi vi divora, chi vi sfrutta, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia. 21 Lo dico con vergogna; come siamo stati deboli!

Però in quello in cui qualcuno osa vantarsi, lo dico da stolto, oso vantarmi anch'io. 22 Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono stirpe di Abramo? Anch'io! 23 Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte. 24 Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i trentanove colpi; 25 tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. 26 Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; 27 fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità. 28 E oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. 29 Chi è debole, che anch'io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?

30 Se è necessario vantarsi, mi vanterò di quanto si riferisce alla mia debolezza. 31 Dio e Padre del Signore Gesù, lui che è benedetto nei secoli, sa che non mentisco. 32 A Damasco, il governatore del re Areta montava la guardia alla città dei Damasceni per catturarmi, 33 ma da una finestra fui calato per il muro in una cesta e così sfuggii dalle sue mani.

Ezechiele 25

II. ORACOLI CONTRO LE NAZIONI

Contro gli Ammoniti

25 Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell'uomo, rivolgiti agli Ammoniti e predici contro di loro. Annunzierai agli Ammoniti: Udite la parola del Signore Dio. Dice il Signore Dio: Poiché tu hai esclamato: Ah! Ah! riguardo al mio santuario poiché è stato profanato, riguardo al paese di Israele perché è stato devastato, e riguardo alla casa di Giuda perché condotta in esilio, per questo:

Ecco, io ti do in mano ai figli d'oriente.
Metteranno in te i loro accampamenti,
e in mezzo a te pianteranno le loro tende:
mangeranno i tuoi frutti e berranno il tuo latte.
Farò di Rabbà una stalla da cammelli
e delle città di Ammòn un ovile per pecore.
Allora saprete che io sono il Signore».
Perché dice il Signore Dio:
«Siccome hai battuto le mani,
hai pestato i piedi in terra e hai gioito in cuor tuo
con pieno disprezzo per il paese d'Israele,
per questo, eccomi:
Io stendo la mano su di te
e ti darò in preda alle genti;
ti sterminerò dai popoli
e ti cancellerò dal numero delle nazioni.
Ti annienterò e allora saprai che io sono il Signore».

Contro Moab

Dice il Signore Dio:
«Poiché Moab e Seir hanno detto:
Ecco, la casa di Giuda è come tutti gli altri popoli,
ebbene, io apro il fianco di Moab,
in tutto il suo territorio anniento le sue città,
decoro del paese,
Bet-Iesimòt, Baal-Meòn, Kiriatàim,
10 e le do in possesso ai figli d'oriente,
come diedi loro gli Ammoniti,
perché non siano più ricordati fra i popoli.
11 Così farò giustizia di Moab
e sapranno che io sono il Signore».

Contro Edom

12 Dice il Signore Dio: «Poiché Edom ha sfogato crudelmente la sua vendetta contro la casa di Giuda e s'è reso colpevole vendicandosi su di essa, 13 per questo, così dice il Signore Dio:

Anch'io stenderò la mano su Edom,
sterminerò in esso uomini e bestie
e lo ridurrò a un deserto.
Da Teman fino a Dedan cadranno di spada.
14 La mia vendetta su Edom la compirò
per mezzo del mio popolo, Israele,
che tratterà Edom secondo la mia ira e il mio sdegno.
Si conoscerà così la mia vendetta».
Oracolo del Signore Dio.

Contro i Filistei

15 Dice il Signore Dio: «Poiché i Filistei si son vendicati con animo pieno di odio e si son dati a sterminare, mossi da antico rancore, 16 per questo, così dice il Signore Dio:

Ecco, io stendo la mano sui Filistei,
sterminerò i Cretei e annienterò
il resto degli abitanti sul mare.
17 Farò su di loro terribili vendette,
castighi furiosi,
e sapranno che io sono il Signore,
quando eseguirò su di loro la vendetta».

Salmi 73

La giustizia finale

73 Salmo. Di Asaf.

Quanto è buono Dio con i giusti,
con gli uomini dal cuore puro!
Per poco non inciampavano i miei piedi,
per un nulla vacillavano i miei passi,
perché ho invidiato i prepotenti,
vedendo la prosperità dei malvagi.

Non c'è sofferenza per essi,
sano e pasciuto è il loro corpo.
Non conoscono l'affanno dei mortali
e non sono colpiti come gli altri uomini.

Dell'orgoglio si fanno una collana
e la violenza è il loro vestito.
Esce l'iniquità dal loro grasso,
dal loro cuore traboccano pensieri malvagi.
Scherniscono e parlano con malizia,
minacciano dall'alto con prepotenza.

Levano la loro bocca fino al cielo
e la loro lingua percorre la terra.
10 Perciò seggono in alto,
non li raggiunge la piena delle acque.
11 Dicono: «Come può saperlo Dio?
C'è forse conoscenza nell'Altissimo?».
12 Ecco, questi sono gli empi:
sempre tranquilli, ammassano ricchezze.
13 Invano dunque ho conservato puro il mio cuore
e ho lavato nell'innocenza le mie mani,
14 poiché sono colpito tutto il giorno,
e la mia pena si rinnova ogni mattina.

15 Se avessi detto: «Parlerò come loro»,
avrei tradito la generazione dei tuoi figli.
16 Riflettevo per comprendere:
ma fu arduo agli occhi miei,
17 finché non entrai nel santuario di Dio
e compresi qual è la loro fine.
18 Ecco, li poni in luoghi scivolosi,
li fai precipitare in rovina.

19 Come sono distrutti in un istante,
sono finiti, periscono di spavento!
20 Come un sogno al risveglio, Signore,
quando sorgi, fai svanire la loro immagine.

21 Quando si agitava il mio cuore
e nell'intimo mi tormentavo,
22 io ero stolto e non capivo,
davanti a te stavo come una bestia.
23 Ma io sono con te sempre:
tu mi hai preso per la mano destra.
24 Mi guiderai con il tuo consiglio
e poi mi accoglierai nella tua gloria.

25 Chi altri avrò per me in cielo?
Fuori di te nulla bramo sulla terra.
26 Vengono meno la mia carne e il mio cuore;
ma la roccia del mio cuore è Dio,
è Dio la mia sorte per sempre.
27 Ecco, perirà chi da te si allontana,
tu distruggi chiunque ti è infedele.
28 Il mio bene è stare vicino a Dio:
nel Signore Dio ho posto il mio rifugio,
per narrare tutte le tue opere
presso le porte della città di Sion.