Print Page Options Listen to Reading
Previous Prev Day Next DayNext

The Daily Audio Bible

This reading plan is provided by Brian Hardin from Daily Audio Bible.
Duration: 731 days

Today's audio is from the NLT. Switch to the NLT to read along with the audio.

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
Giobbe 8-11

Bildad conferma il castigo per l’empio

(A)Allora Bildad di Suac rispose e disse:

«Fino a quando terrai questi discorsi e saranno le parole della tua bocca come un vento impetuoso?

Potrebbe Dio pervertire il giudizio? Potrebbe l’Onnipotente pervertire la giustizia?

Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui, egli li ha dati in balìa del loro misfatto;

ma tu, se ricorri a Dio e implori l’Onnipotente,

se proprio sei puro e integro, certo egli sorgerà in tuo favore e restaurerà la tua giusta dimora.

Così sarà stato piccolo il tuo principio, ma la tua fine sarà grande oltre misura.

(B)«Interroga le passate generazioni, rifletti sull’esperienza dei padri;

poiché noi siamo di ieri e non sappiamo nulla; i nostri giorni sulla terra non sono che un’ombra;

10 ma quelli certo t’insegneranno, ti parleranno e dal loro cuore trarranno discorsi.

11 Può il papiro crescere dove non c’è limo? Forse il giunco viene su senz’acqua?

12 Mentre sono ancora verdi, e senza che li si tagli, prima di tutte le erbe, inaridiscono.

13 Tale è la sorte di tutti quelli che dimenticano Dio; la speranza dell’empio perirà.

14 La sua baldanza è troncata, la sua fiducia è come una tela di ragno.

15 Egli si appoggia alla sua casa, ma essa non regge; vi si aggrappa, ma quella non tiene.

16 Egli verdeggia al sole, i suoi rami si protendono sul suo giardino,

17 le sue radici s’intrecciano sul mucchio delle macerie, penetra fra le pietre della casa.

18 Ma divelto che sia dal suo luogo, questo lo rinnega e gli dice: “Non ti ho mai visto!”

19 Tali sono le delizie che gli procura il suo comportamento! Dalla polvere, altri dopo di lui germoglieranno.

20 No, Dio non respinge l’uomo integro, né porge aiuto a quelli che fanno il male.

21 Egli renderà ancora il sorriso alla tua bocca, sulle tue labbra metterà canti d’esultanza.

22 Quelli che ti odiano saranno coperti di vergogna, la tenda degli empi sparirà».

Giobbe riconosce il peccato dell’uomo

(C)Allora Giobbe rispose e disse:

«Sì, certo, io so che è così; come potrebbe il mortale essere giusto davanti a Dio?

Se all’uomo piacesse disputare con Dio, non potrebbe rispondergli su un punto fra mille.

Dio è saggio, è grande in potenza; chi gli ha tenuto fronte e se n’è trovato bene?

Egli trasporta le montagne senza che se ne accorgano, nel suo furore le sconvolge.

Egli scuote la terra dalle sue fondamenta, e le sue colonne tremano.

Comanda al sole, ed esso non sorge; mette un sigillo sulle stelle.

Da solo spiega i cieli, cammina sulle più alte onde del mare.

È il creatore dell’Orsa, di Orione, delle Pleiadi e delle misteriose regioni del cielo australe.

10 Egli fa cose grandi e imperscrutabili, meraviglie innumerevoli.

11 Ecco, egli mi passa vicino e io non lo vedo; mi scivola accanto e non me ne accorgo.

12 Ecco, afferra la preda, e chi si opporrà? Chi oserà dirgli: “Che fai?”

13 Dio non ritira la sua collera; sotto di lui si curvano i campioni della superbia[a].

14 Io come farei a rispondergli, a scegliere le mie parole per discutere con lui?

15 Avessi anche ragione, non gli replicherei, ma implorerei misericordia al mio giudice.

16 Se io lo invocassi ed egli mi rispondesse, non per questo crederei che avesse dato ascolto alla mia voce;

17 egli mi piomba addosso dal seno della tempesta, moltiplica senza motivo le mie piaghe,

18 non mi lascia riprendere fiato e mi sazia d’amarezza.

19 Se si tratta di forza, ecco, egli è potente; se di diritto, egli dice: “Chi mi convocherà?”

20 Se io fossi senza colpa, la mia bocca mi condannerebbe; se fossi innocente, mi dichiarerebbe colpevole.

Giobbe accusa Dio

21 (D)«Sono innocente? Sì, lo sono! Di me non mi preme, io disprezzo la mia vita!

22 Per me è la stessa cosa! Perciò dico: “Egli distrugge ugualmente l’integro e il malvagio”.

23 Se un flagello, a un tratto, semina la morte, egli ride dello sgomento degli innocenti.

24 La terra è data in balìa dei malvagi; egli vela gli occhi ai giudici di essa; se non è lui, chi è dunque?

25 I miei giorni se ne vanno più veloci di un corriere; fuggono via senz’aver visto il bene;

26 passano rapidi come navicelle di giunchi, come l’aquila che piomba sulla preda.

27 Io dico: “Voglio dimenticare il mio lamento, abbandonare questa faccia triste e stare allegro”.

28 Ma mi spavento per tutti i miei dolori. Sono certo che non mi considererai innocente.

29 Io sarò condannato; perché dunque affaticarmi invano?

30 Anche se mi lavassi con la neve e mi pulissi le mani con il sapone,

31 tu mi tufferesti nel fango di una fossa, le mie vesti mi avrebbero in orrore.

32 Dio non è un uomo come me, perché io gli risponda e perché possiamo comparire in giudizio assieme.

33 Non c’è fra noi un arbitro che posi la mano su tutti e due!

34 Dio allontani da me la sua verga; smetta di spaventarmi con il suo terrore;

35 allora io parlerò senza temerlo, perché sento di non essere quel colpevole che sembro».

Giobbe crede di essere colpito da Dio senza motivo

10 (E)«Io provo disgusto della mia vita; voglio dare libero sfogo al mio lamento, voglio parlare nell’amarezza dell’anima mia!

Io dirò a Dio: “Non condannarmi! Fammi sapere perché sei in contesa con me!

Ti sembra cosa ben fatta opprimere, disprezzare l’opera delle tue mani e favorire i disegni dei malvagi?

Hai tu occhi di carne? Vedi tu come vede l’uomo?

Sono i tuoi giorni come i giorni del mortale, i tuoi anni come gli anni degli esseri umani,

che tu investighi tanto la mia iniquità, che t’informi così del mio peccato,

pur sapendo che io non sono colpevole e che non c’è chi mi liberi dalla tua mano?

Le tue mani mi hanno formato, m’hanno fatto tutto quanto, eppure mi distruggi!

Ricòrdati che mi hai plasmato come argilla, e tu mi fai ritornare in polvere!

10 Non mi hai colato forse come il latte e fatto rapprendere come il formaggio?

11 Tu mi hai rivestito di pelle e di carne e mi hai intessuto d’ossa e di nervi.

12 Mi hai concesso vita e grazia, la tua provvidenza ha vegliato sul mio spirito,

13 ed ecco quello che nascondevi in cuore! Sì, lo so, questo meditavi:

14 se avessi peccato, l’avresti ben tenuto a mente e non mi avresti assolto dalla mia iniquità.

15 Se fossi stato malvagio, guai a me! Se giusto, non avrei osato alzare la fronte, sazio d’infamia, spettatore della mia miseria.

16 Se l’avessi alzata, mi avresti dato la caccia come a un leone, contro di me avresti rinnovato le tue prodezze;

17 avresti trovato contro di me nuovi testimoni e avresti raddoppiato il tuo sdegno contro di me; legioni su legioni mi avrebbero assalito.

18 (F)«“Perché mi hai fatto uscire dal grembo di mia madre? Sarei spirato senza che occhio mi vedesse!

19 Sarei stato come se non fossi mai esistito, mi avrebbero portato dal grembo materno alla tomba!”

20 Non sono forse pochi i giorni che mi restano? Smetta egli dunque, mi lasci stare, perché io possa rasserenarmi un poco,

21 prima che me ne vada, per non più tornare, nella terra delle tenebre e dell’ombra di morte:

22 terra oscura come notte profonda, dove regnano l’ombra di morte e il disordine, il cui chiarore è come notte oscura».

Zofar invita Giobbe ad allontanarsi dall’iniquità

11 (G)Allora Zofar di Naama rispose e disse:

«Questa abbondanza di parole rimarrà forse senza risposta? Basterà quindi essere loquace per avere ragione?

Varranno le tue ciance a far tacere la gente? Farai dunque il beffardo, senza che nessuno ti contesti?

Tu dici a Dio: “Quel che sostengo è giusto e io sono puro in tua presenza”.

Ma volesse Dio parlare e aprire la bocca per risponderti

e rivelarti i segreti della sua saggezza, poiché infinita è la sua intelligenza! Vedresti allora come Dio dimentichi parte della tua colpa.

Puoi forse scandagliare le profondità di Dio, arrivare a conoscere appieno l’Onnipotente?

Si tratta di cose più alte del cielo; tu che faresti? Di cose più profonde del soggiorno dei morti; come le conosceresti?

La loro misura è più lunga della terra, più larga del mare.

10 Se Dio passa, se incarcera, se chiama in giudizio, chi si opporrà?

11 Egli infatti conosce gli uomini perversi, scopre senza sforzo l’iniquità.

12 Ma l’insensato diventerà saggio quando un puledro d’onagro diventerà uomo.

13 (H)«Tu però, se ben disponi il cuore e tendi verso Dio le mani,

14 se allontani il male che è nelle tue mani e non alberghi l’iniquità nelle tue tende,

15 allora alzerai la fronte senza macchia, sarai incrollabile e non avrai paura di nulla;

16 dimenticherai i tuoi affanni; te ne ricorderai come d’acqua passata;

17 la tua vita sorgerà più fulgida del pieno giorno, l’oscurità sarà come la luce del mattino.

18 Sarai fiducioso perché avrai speranza; ti guarderai bene attorno e ti coricherai sicuro.

19 Ti metterai a dormire e nessuno ti spaventerà; e molti cercheranno il tuo favore.

20 Ma gli occhi degli empi verranno meno; non ci sarà più rifugio per loro e non avranno altra speranza che esalare l’ultimo respiro».

1 Corinzi 15:1-28

La risurrezione di Cristo

15 (A)Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunciato, che voi avete anche ricevuto, nel quale state anche saldi, mediante il quale siete salvati, purché lo riteniate quale ve l’ho annunciato; a meno che non abbiate creduto invano.

Poiché vi ho prima di tutto trasmesso, come l’ho ricevuto anch’io, che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture; che apparve a Cefa, poi ai dodici. Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti[a]. Poi apparve a Giacomo, poi a tutti gli apostoli; e, ultimo di tutti, apparve anche a me, come all’aborto; perché io sono il minimo degli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la chiesa di Dio. 10 Ma per la grazia di Dio io sono quello che sono; e la grazia sua verso di me non è stata vana; anzi, ho faticato più di tutti loro; non io però, ma la grazia di Dio che è con me. 11 Sia dunque io o siano loro, così noi predichiamo, e così voi avete creduto.

La risurrezione dai morti

12 (B)Ora se si predica che Cristo è stato risuscitato dai morti, come mai alcuni tra voi dicono che non c’è risurrezione dei morti? 13 Ma se non vi è risurrezione dei morti, neppure Cristo è stato risuscitato; 14 e se Cristo non è stato risuscitato, vana dunque è la nostra predicazione e vana pure è la vostra fede. 15 Noi siamo anche trovati falsi testimoni di Dio, poiché abbiamo testimoniato di Dio che egli ha risuscitato il Cristo; il quale egli non ha risuscitato, se è vero che i morti non risuscitano. 16 Difatti, se i morti non risuscitano, neppure Cristo è stato risuscitato; 17 e se Cristo non è stato risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati. 18 Anche quelli che sono morti[b] in Cristo sono dunque periti. 19 Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miseri fra tutti gli uomini.

20 Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti[c]. 21 Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. 22 Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; 23 ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta; 24 poi verrà la fine, quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza. 25 Poiché bisogna che egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. 26 L’ultimo nemico che sarà distrutto sarà la morte. 27 Difatti, Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi[d]; ma quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che colui che gli ha sottoposto ogni cosa ne è eccettuato. 28 Quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti.

Salmi 38

Il peccatore pentito implora misericordia

38 (A)Salmo di Davide. Per far ricordare.

O Signore, non rimproverarmi nella tua ira,

non punirmi nel tuo furore!

Poiché le tue frecce mi hanno trafitto

e la tua mano è scesa su di me.

Non c’è nulla d’intatto nel mio corpo a causa della tua ira;

non c’è requie per le mie ossa a causa del mio peccato.

Poiché le mie iniquità sorpassano il mio capo;

sono come un grave carico, troppo pesante per me.

Le mie piaghe sono fetide e purulenti

per la mia follia.

Sono curvo e abbattuto,

triste vado in giro tutto il giorno.

I miei fianchi sono infiammati

e non v’è nulla d’intatto nel mio corpo.

Sono sfinito e depresso;

ruggisco per il fremito del mio cuore.

Signore, ti sta davanti ogni mio desiderio,

i miei gemiti non ti sono nascosti.

10 Il mio cuore palpita, la mia forza mi lascia;

anche la luce dei miei occhi m’è venuta meno.

11 Amici e compagni stanno lontani dalla mia piaga,

i miei stessi parenti si fermano a distanza.

12 Tende lacci chi desidera la mia morte,

dice cose cattive chi mi augura del male

e medita inganni tutto il giorno.

13 Ma io mi comporto come un sordo che non ode,

come un muto che non apre bocca.

14 Sono come un uomo che non ascolta,

nella cui bocca non ci sono parole per replicare.

15 In te spero, o Signore;

tu risponderai, o Signore, Dio mio!

16 Io ho detto: «Non si rallegrino di me;

e quando il mio piede vacilla,

non s’innalzino superbi contro di me».

17 Perché io sto per cadere,

il mio dolore è sempre davanti a me.

18 Io confesso il mio peccato,

sono angosciato per la mia colpa.

19 Ma quelli che senza motivo mi sono nemici sono forti,

quelli che mi odiano a torto si sono moltiplicati.

20 Anche quelli che mi rendono male per bene

sono miei avversari, perché seguo il bene.

21 O Signore, non abbandonarmi;

Dio mio, non allontanarti da me.

22 Affrèttati in mio aiuto,

o Signore, mia salvezza!

Proverbi 21:28-29

28 Il testimone bugiardo perirà, ma l’uomo che ascolta potrà sempre parlare.

29 L’empio fa la faccia tosta, ma l’uomo retto rende ferma la sua condotta.

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

Copyright © 2006 Società Biblica di Ginevra