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Chronological

Read the Bible in the chronological order in which its stories and events occurred.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
Esdra 4-6

La costruzione del tempio interrotta

(A)Quando i nemici di Giuda e di Beniamino vennero a sapere che i reduci dall’esilio costruivano un tempio al Signore, Dio d’Israele, si avvicinarono a Zorobabele e ai capi famiglia e dissero loro: «Noi vogliamo costruire con voi, perché, come voi, noi cerchiamo il vostro Dio, e gli offriamo sacrifici dal tempo di Esaraddon, re d’Assiria, che ci ha fatti venire in questo paese». Ma Zorobabele, Iesua, e gli altri capi famiglia d’Israele risposero loro: «Non è compito vostro costruire insieme a noi una casa al nostro Dio; noi la costruiremo da soli al Signore, Dio d’Israele, come Ciro, re di Persia, ci ha ordinato».

Allora la gente del paese si mise a scoraggiare il popolo di Giuda, a molestarlo per impedirgli di fabbricare, e a corrompere dei consiglieri perché facessero fallire il suo piano. Questo durò per tutta la vita di Ciro, re di Persia, e fino al regno di Dario, re di Persia.

Sotto il regno di Assuero, al principio del suo regno, scrissero un’accusa contro gli abitanti di Giuda e di Gerusalemme.

Poi, al tempo di Artaserse, Bislam, Mitredat, Tabeel e gli altri loro colleghi scrissero ad Artaserse, re di Persia. La lettera era scritta in caratteri aramaici e redatta in aramaico.

Reum, il governatore, e Simsai, il segretario, scrissero al re Artaserse una lettera contro Gerusalemme, in questi termini:

Reum, il governatore, Simsai, il segretario, e gli altri loro colleghi di Din, di Afarsatac, di Tarpel, di Afaras, di Erec, di Babilonia, di Susan, di Dea, di Elam, 10 e gli altri popoli che il grande e illustre Osnapar ha trasportati e stabiliti nella città di Samaria, e gli altri che stanno di là dal fiume… eccetera.

11 Questo è il testo della lettera che inviarono al re Artaserse: I tuoi servi, che risiedono oltre il fiume, eccetera.

12 Sappia il re che i Giudei che sono partiti da te e giunti in mezzo a noi a Gerusalemme, ricostruiscono la città ribelle e malvagia, ne rialzano le mura e ne restaurano le fondamenta. 13 Sappia dunque il re che se questa città si ricostruisce e se le sue mura si rialzano, essi non pagheranno più né tributo né imposta né pedaggio, e il tesoro dei re ne soffrirà. 14 Poiché noi mangiamo il sale del palazzo[a] e non ci sembra conveniente stare a vedere il danno del re, mandiamo al re questa informazione. 15 Si facciano delle ricerche nel libro delle memorie dei tuoi padri e, nel libro delle memorie, troverai e apprenderai che questa è una città ribelle, portatrice di sventure a re e a province, e che fin dai tempi antichi ci sono state rivolte. Per queste ragioni la città è stata distrutta. 16 Noi facciamo sapere al re che se questa città viene ricostruita e le sue mura vengono rialzate, tu non avrai più il dominio su questo lato del fiume[b].

17 Il re mandò questa risposta a Reum, il governatore, a Simsai, il segretario, e agli altri loro colleghi che stavano a Samaria e altrove di là dal fiume: «Salute, eccetera.

18 La lettera che ci avete mandato è stata fedelmente letta in mia presenza; 19 e io ho dato ordine di far delle ricerche. Si è trovato che fin dai tempi antichi codesta città è insorta contro i re e ci sono stati tumulti e rivolte. 20 Vi sono stati a Gerusalemme dei re potenti, che dominarono su tutto il paese che è di là dal fiume, e ai quali si pagavano tributi, imposte e pedaggio. 21 Date dunque ordine che quella gente sospenda i lavori, e che quella città non sia ricostruita finché non ne dia l’ordine io stesso. 22 Badate di non essere negligenti in questo, affinché la situazione non peggiori a danno dei re».

23 Non appena la copia della lettera del re Artaserse fu letta in presenza di Reum, di Simsai il segretario e dei loro colleghi, essi andarono in fretta a Gerusalemme dai Giudei e li obbligarono, a mano armata, a sospendere i lavori. 24 Allora fu sospesa l’opera della casa di Dio a Gerusalemme, e rimase sospesa fino al secondo anno del regno di Dario, re di Persia.

La costruzione del tempio ripresa

(B)I profeti Aggeo e Zaccaria, figlio di Iddo, profetizzarono nel nome del Dio d’Israele ai Giudei che erano in Giuda e a Gerusalemme. Allora Zorobabele, figlio di Sealtiel, e Iesua, figlio di Iosadac, andarono a riprendere la costruzione della casa di Dio a Gerusalemme; e con loro erano i profeti di Dio, che li assistevano.

In quel medesimo tempo giunsero da loro Tattenai, governatore d’oltre il fiume, Setar-Boznai e i loro colleghi, e parlarono così: «Chi vi ha dato l’ordine di costruire questa casa e di rialzare queste mura?» Poi aggiunsero: «Quali sono i nomi degli uomini che costruiscono quest’edificio?» Ma l’occhio del loro Dio vegliava sugli anziani di Giuda, e quelli non li obbligarono a sospendere i lavori, finché la cosa non fosse stata sottoposta a Dario e da lui fosse giunta una risposta in proposito.

Copia della lettera mandata al re Dario da Tattenai, governatore d’oltre il fiume, da Setar-Boznai e dai suoi colleghi, gli Afarsachiti, che risiedevano oltre il fiume. Gli mandarono un rapporto così formulato:

«Al re Dario, perfetta salute!

Sappia il re che noi siamo andati nella provincia di Giuda, alla casa del gran Dio. Essa viene costruita con blocchi di pietra e nelle pareti si inserisce del legname; l’opera viene fatta con cura e progredisce nelle loro mani. Noi abbiamo interrogato quegli anziani, e abbiamo detto loro: “Chi vi ha dato l’ordine di costruire questa casa e di rialzare queste mura?” 10 Abbiamo anche domandato i loro nomi perché tu ne prenda nota, e abbiamo scritto i nomi dei loro capi. 11 Questa è la risposta che ci hanno data: “Noi siamo i servi del Dio del cielo e della terra, e ricostruiamo la casa che era stata già costruita molti anni fa: un gran re d’Israele l’aveva costruita e portata a termine. 12 Ma poiché i nostri padri provocarono l’ira del Dio del cielo, Dio li abbandonò nelle mani di Nabucodonosor, il Caldeo, re di Babilonia, il quale distrusse questa casa e deportò la popolazione a Babilonia. 13 Ma Ciro, re di Babilonia, nel suo primo anno di regno, diede ordine che questa casa di Dio fosse ricostruita. 14 Inoltre il re Ciro prelevò dal tempio di Babilonia gli utensili d’oro e d’argento della casa di Dio, che Nabucodonosor aveva portati via dal tempio di Gerusalemme e trasportati nel tempio di Babilonia; li fece consegnare a uno chiamato Sesbasar, che egli aveva fatto governatore, e gli disse: 15 ‘Prendi questi utensili, riportali nel tempio di Gerusalemme, e la casa di Dio sia ricostruita dov’era prima’. 16 Allora lo stesso Sesbasar venne e pose le fondamenta della casa di Dio a Gerusalemme. La costruzione è andata avanti da quel tempo fino a oggi, ma non è ancora conclusa”.

17 Dunque, se così piace al re, si facciano delle ricerche nella casa dei tesori del re a Babilonia, per verificare se vi sia stato un ordine dato dal re Ciro per la costruzione di questo tempio di Dio a Gerusalemme; e il re ci comunichi la sua volontà a questo riguardo».

Editto di Dario

(C)Allora il re Dario ordinò che si facessero delle ricerche negli archivi dove erano conservati i tesori a Babilonia. Nel castello di Ameta[c], situato nella provincia di Media, si trovò un rotolo, nel quale stava scritto così:

«Memoria. Il primo anno del re Ciro, il re Ciro ha pubblicato questo editto, concernente la casa di Dio a Gerusalemme: “La casa sia ricostruita per essere un luogo dove si offrono sacrifici; le fondamenta che verranno poste, siano solide; abbia sessanta cubiti[d] d’altezza, sessanta cubiti di larghezza, tre ordini di blocchi di pietra e un ordine di travatura nuova; la spesa sia pagata dalla casa reale; inoltre, gli utensili d’oro e d’argento della casa di Dio, che Nabucodonosor aveva tolti dal tempio di Gerusalemme e trasportati a Babilonia, siano restituiti e riportati al tempio di Gerusalemme, nel luogo dov’erano prima, e riposti nella casa di Dio”».

«Tu dunque, Tattenai, governatore d’oltre il fiume, tu, Setar-Boznai, e voi, loro colleghi di Afarsac, che state di là dal fiume, statevene lontani da quel luogo! Lasciate continuare i lavori di quella casa di Dio. Il governatore dei Giudei e gli anziani dei Giudei ricostruiscano quella casa di Dio dov’era prima. Io ho dato ordine su come dovrete comportarvi verso quegli anziani dei Giudei nella ricostruzione di quella casa di Dio: le spese siano puntualmente pagate a quegli uomini attingendo dalle entrate del re provenienti dai tributi d’oltre il fiume, in modo da non interrompere i lavori. Le cose necessarie per gli olocausti al Dio dei cieli: vitelli, montoni, agnelli, frumento, sale, vino e olio, siano fornite ai sacerdoti di Gerusalemme su loro richiesta, giorno per giorno e senza negligenza, 10 affinché offrano sacrifici di odore soave al Dio del cielo e preghino per la vita del re e dei suoi figli. 11 E io ho dato anche quest’ordine: se qualcuno contravverrà a questo decreto, si prenda dalla sua casa una trave, la si rizzi, vi sia inchiodato sopra, e la sua casa, per questo motivo, sia ridotta a letamaio. 12 Il Dio che ha fatto di quel luogo la dimora del suo nome, distrugga ogni re ed ogni popolo che alzi la mano per trasgredire la mia parola, per distruggere la casa di Dio che si trova a Gerusalemme! Io, Dario, ho emanato questo decreto, ed esso sia eseguito con diligenza».

Inaugurazione del tempio

13 (D)Poiché il re Dario aveva così decretato, Tattenai, governatore d’oltre il fiume, Setar-Boznai e i loro colleghi eseguirono puntualmente i suoi ordini. 14 E gli anziani dei Giudei poterono continuare i lavori e far avanzare la costruzione, aiutati dalle parole ispirate del profeta Aggeo e di Zaccaria, figlio di Iddo. Così finirono i loro lavori di costruzione secondo il comandamento del Dio d’Israele, e secondo gli ordini di Ciro, di Dario e di Artaserse, re di Persia. 15 La casa fu finita il terzo giorno del mese di Adar, il sesto anno del regno di Dario.

16 I figli d’Israele, i sacerdoti, i Leviti e gli altri reduci dall’esilio celebrarono con gioia l’inaugurazione di questa casa di Dio. 17 Per l’inaugurazione di questo tempio di Dio offrirono cento tori, duecento montoni, quattrocento agnelli; e come sacrificio espiatorio per tutto Israele, dodici capri, secondo il numero delle tribù d’Israele. 18 Stabilirono i sacerdoti secondo le loro classi e i Leviti secondo le loro divisioni, per il servizio di Dio a Gerusalemme, come sta scritto nel libro di Mosè.

19 Poi i reduci dall’esilio celebrarono la Pasqua il quattordicesimo giorno del primo mese; 20 poiché i sacerdoti e i Leviti si erano purificati di pari consentimento, tutti erano puri; sacrificarono la Pasqua per tutti i reduci dall’esilio, per i sacerdoti loro fratelli e per sé stessi. 21 Così i figli d’Israele reduci dall’esilio mangiarono la Pasqua con tutti coloro che si erano separati dall’impurità della gente del paese e che si unirono a loro per cercare il Signore, Dio d’Israele. 22 Celebrarono con gioia la festa degli Azzimi per sette giorni, perché il Signore li aveva rallegrati, e aveva piegato in loro favore il cuore del re d’Assiria in modo da fortificare le loro mani nell’opera della casa di Dio, Dio d’Israele.

Salmi 137

L’esilio

137 (A)Là, presso i fiumi di Babilonia,

sedevamo e piangevamo

ricordandoci di Sion.

Ai salici delle sponde

avevamo appeso le nostre cetre.

Là ci chiedevano delle canzoni

quelli che ci avevano deportati,

dei canti di gioia quelli che ci opprimevano, dicendo:

«Cantateci canzoni di Sion!»

Come potremmo cantare i canti del Signore

in terra straniera?

Se ti dimentico, Gerusalemme,

si paralizzi la mia destra;

resti la mia lingua attaccata al palato,

se io non mi ricordo di te,

se non metto Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia.

Ricòrdati, Signore, dei figli di Edom,

che nel giorno di Gerusalemme dicevano:

«Spianatela, spianatela, fin dalle fondamenta!»

Figlia di Babilonia, che devi essere distrutta,

beato chi ti darà la retribuzione del male che ci hai fatto!

Beato chi afferrerà i tuoi bambini

e li sbatterà contro la roccia!

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

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