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Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
2 Cronache 35-36

Celebrazione solenne della Pasqua sotto Giosia

35 (A)Giosia celebrò la Pasqua in onore del Signore a Gerusalemme, e l’agnello pasquale fu sacrificato il quattordicesimo giorno del primo mese. Egli stabilì i sacerdoti nei loro compiti e li incoraggiò a compiere il servizio nella casa del Signore. Disse ai Leviti che insegnavano a tutto Israele ed erano consacrati al Signore: «Collocate pure l’arca santa nella casa che Salomone, figlio di Davide, re d’Israele, ha costruita; voi non dovete più portarla sulle spalle. Ora servite il Signore, vostro Dio, e il suo popolo Israele; tenetevi pronti secondo le vostre case patriarcali, secondo le vostre classi, conformemente a quello che hanno disposto per iscritto Davide, re d’Israele, e Salomone suo figlio. Statevene nel santuario secondo i rami delle case patriarcali dei vostri fratelli, figli del popolo, e secondo la classificazione della casa paterna dei Leviti. Sacrificate la Pasqua, santificatevi e preparatela per i vostri fratelli, conformandovi alla parola del Signore trasmessa per mezzo di Mosè».

Giosia diede alla gente del popolo, a tutti quelli che si trovavano là, del bestiame minuto: agnelli e capretti in numero di trentamila, tutti per la Pasqua, e tremila buoi. Tutto questo fu prelevato da quanto apparteneva al re. I suoi prìncipi fecero anch’essi un dono spontaneo al popolo, ai sacerdoti e ai Leviti. Chilchia, Zaccaria e Ieiel, conduttori della casa di Dio, diedero ai sacerdoti, per i sacrifici della Pasqua, duemilaseicento capi di bestiame minuto e trecento buoi. Conania, Semaia e Netaneel suoi fratelli, e Casabia, Ieiel e Iozabad, capi dei Leviti, diedero ai Leviti, per i sacrifici della Pasqua, cinquemila capi di bestiame minuto e cinquecento buoi.

10 Così, dopo aver predisposto il servizio, i sacerdoti si misero al loro posto; e così pure i Leviti, secondo le loro classi, conformemente all’ordine del re. 11 Poi fu sacrificata la Pasqua; i sacerdoti sparsero il sangue ricevuto dalle mani dei Leviti e questi scorticarono le vittime. 12 I Leviti misero da parte quello che doveva essere bruciato, per darlo ai figli del popolo, secondo i rami delle case paterne, perché l’offrissero al Signore, secondo quanto è scritto nel libro di Mosè. E lo stesso fecero per i buoi. 13 Poi arrostirono le vittime pasquali sul fuoco, secondo quanto è prescritto; ma le altre vivande consacrate le cossero in pignatte, in caldaie e in pentole, e si affrettarono a portarle a tutti i figli del popolo. 14 Poi prepararono la Pasqua per se stessi e per i sacerdoti, perché i sacerdoti, figli di Aaronne, furono occupati fino alla notte a mettere sull’altare ciò che doveva essere bruciato e il grasso; perciò i Leviti fecero i preparativi per se stessi e per i sacerdoti, figli di Aaronne. 15 I cantori, figli di Asaf, erano al loro posto, conformemente all’ordine di Davide, di Asaf, di Eman e di Iedutun, il veggente del re; i portinai stavano a ciascuna porta; essi non ebbero bisogno d’allontanarsi dal loro servizio, perché i Leviti, loro fratelli, preparavano la Pasqua per loro.

16 Così, in quel giorno, tutto il servizio del Signore fu predisposto per fare la Pasqua e per offrire olocausti sull’altare del Signore, conformemente all’ordine del re Giosia. 17 I figli d’Israele che si trovavano là celebrarono allora la Pasqua e la festa degli Azzimi per sette giorni. 18 Nessuna Pasqua come quella era stata celebrata in Israele dai giorni del profeta Samuele; né alcuno dei re d’Israele aveva celebrato una Pasqua pari a quella celebrata da Giosia, dai sacerdoti e dai Leviti, da tutto Giuda e Israele che si trovavano là e dagli abitanti di Gerusalemme. 19 Questa Pasqua fu celebrata il diciottesimo anno del regno di Giosia.

Giosia ferito mortalmente dagli Egiziani

20 (B)Dopo tutto questo, quando Giosia ebbe restaurato il tempio, Neco, re d’Egitto, salì per combattere a Carchemis, sull’Eufrate; e Giosia marciò contro di lui. 21 Ma Neco gli inviò dei messaggeri per dirgli: «Che c’è fra me e te, o re di Giuda? Io non salgo oggi contro di te, ma contro una casa con la quale sono in guerra; e Dio mi ha comandato di far presto. Bada dunque di non opporti a Dio, il quale è con me, affinché egli non ti distrugga». 22 Ma Giosia non volle tornare indietro; anzi, si travestì per assalirlo e non diede ascolto alle parole di Neco, che venivano dalla bocca di Dio. E venne a dar battaglia nella valle di Meghiddo. 23 Gli arcieri tirarono al re Giosia; e il re disse ai suoi servitori: «Portatemi via di qui, perché sono ferito gravemente». 24 I suoi servitori lo tolsero dal carro e lo misero sopra un secondo carro che era pure suo, e lo condussero a Gerusalemme. E morì, e fu sepolto nella tomba dei suoi padri. Tutto Giuda e Gerusalemme piansero Giosia. 25 Geremia compose un lamento su Giosia; e tutti i cantori e tutte le cantanti hanno parlato di Giosia nei loro lamenti fino a oggi, tanto da diventarne un’usanza in Israele. Essi si trovano scritti tra i Lamenti.

26 Il rimanente delle azioni di Giosia, le sue opere pie secondo i precetti della legge del Signore, 27 le sue azioni le prime e le ultime, sono cose scritte nel libro dei re d’Israele e di Giuda.

Ioacaz, Ioiachim, Ioiachin, re di Giuda

36 (C)Allora il popolo del paese prese Ioacaz, figlio di Giosia, e lo fece re a Gerusalemme al posto di suo padre.

Ioacaz aveva ventitré anni quando cominciò a regnare, e regnò tre mesi a Gerusalemme.

Il re d’Egitto lo depose a Gerusalemme e gravò il paese di un tributo di cento talenti d’argento e di un talento d’oro. Il re d’Egitto fece re sopra Giuda e sopra Gerusalemme Eliachim, fratello di Ioacaz, e gli cambiò il nome in Ioiachim. Neco prese Ioacaz, fratello di lui, e lo condusse in Egitto.

Ioiachim aveva venticinque anni quando cominciò a regnare; regnò undici anni a Gerusalemme e fece ciò che è male agli occhi del Signore, il suo Dio.

Nabucodonosor, re di Babilonia, salì contro di lui e lo legò con doppie catene di bronzo per condurlo a Babilonia. Nabucodonosor portò pure a Babilonia parte degli utensili della casa del Signore e li mise nel suo palazzo a Babilonia.

Il rimanente delle azioni di Ioiachim, le abominazioni che commise e tutto quello di cui si rese colpevole sono cose scritte nel libro dei re d’Israele e di Giuda. E Ioiachin, suo figlio, regnò al suo posto.

(D)Ioiachin aveva otto anni[a] quando cominciò a regnare; regnò tre mesi e dieci giorni a Gerusalemme, e fece ciò che è male agli occhi del Signore.

10 L’anno seguente il re Nabucodonosor mandò a prenderlo, lo fece condurre a Babilonia con gli utensili preziosi della casa del Signore e fece re di Giuda e di Gerusalemme Sedechia, fratello di Ioiachin.

Sedechia, re di Giuda; distruzione di Gerusalemme; deportazione a Babilonia

11 (E)Sedechia aveva ventun anni quando cominciò a regnare, e regnò a Gerusalemme undici anni.

12 Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, suo Dio, e non si umiliò davanti al profeta Geremia, che gli parlava da parte del Signore.

13 Egli si ribellò pure a Nabucodonosor, che lo aveva fatto giurare nel nome di Dio; e irrigidì il collo e il suo cuore rifiutando di convertirsi al Signore, Dio d’Israele. 14 Tutti i capi dei sacerdoti e il popolo moltiplicarono anch’essi le loro infedeltà, seguendo tutte le abominazioni delle nazioni; contaminarono la casa del Signore, che egli aveva santificata a Gerusalemme. 15 Il Signore, Dio dei loro padri, mandò loro a più riprese degli ammonimenti per mezzo dei suoi messaggeri, perché voleva risparmiare il suo popolo e la sua casa; 16 ma quelli si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti, finché l’ira del Signore contro il suo popolo arrivò al punto che non ci fu più rimedio.

17 Allora egli fece salire contro di essi il re dei Caldei, che uccise di spada i loro giovani nella casa del loro santuario, e non risparmiò giovane, né fanciulla, né anziano, né vecchio. Il Signore gli diede nelle mani ogni cosa. 18 Nabucodonosor portò a Babilonia tutti gli utensili della casa di Dio, grandi e piccoli, i tesori della casa del Signore e i tesori del re e dei suoi capi. 19 I Caldei incendiarono la casa di Dio, demolirono le mura di Gerusalemme, diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e ne distrussero tutti gli oggetti preziosi. 20 Nabucodonosor deportò a Babilonia quanti erano scampati alla spada; ed essi furono assoggettati a lui e ai suoi figli, fino all’avvento del regno di Persia 21 (affinché si adempisse la parola del Signore pronunciata per bocca di Geremia), fino a che il paese avesse goduto dei suoi sabati; difatti esso dovette riposare per tutto il tempo della sua desolazione, finché furono compiuti i settant’anni.

Editto di Ciro

22 (F)Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché si adempisse la parola del Signore pronunciata per bocca di Geremia, il Signore destò lo spirito di Ciro, re di Persia, il quale, a voce e per iscritto, fece pubblicare per tutto il suo regno questo editto: 23 «Così dice Ciro, re di Persia: “Il Signore, Dio dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra, ed egli mi ha comandato di costruirgli una casa a Gerusalemme, che si trova in Giuda. Chiunque fra voi è del suo popolo, sia il Signore, il suo Dio, con lui, e parta!”».

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

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