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Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
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1 Cronache 15-17

L’arca trasportata a Gerusalemme

15 (A)Davide si costruì delle case nella città di Davide; preparò un luogo per l’arca di Dio e innalzò una tenda per essa.

Allora Davide disse: «Nessuno deve portare l’arca di Dio tranne i Leviti; perché il Signore ha scelto loro per portare l’arca di Dio e per essere suoi ministri per sempre». E Davide convocò tutto Israele a Gerusalemme per trasportare l’arca del Signore al luogo che egli le aveva preparato. Davide radunò pure i figli di Aaronne e i Leviti: dei figli di Cheat, Uriel, il capo, e i suoi fratelli: centoventi; dei figli di Merari, Asaia, il capo, e i suoi fratelli: duecentoventi; dei figli di Ghersom, Ioel, il capo, e i suoi fratelli: centotrenta; dei figli di Elisafan, Semaia, il capo, e i suoi fratelli: duecento; dei figli di Ebron, Eliel, il capo, e i suoi fratelli: ottanta; 10 dei figli di Uzziel, Amminadab, il capo, e i suoi fratelli: centododici.

11 Poi Davide chiamò i sacerdoti Sadoc e Abiatar, e i Leviti Uriel, Asaia, Ioel, Semaia, Eliel e Amminadab, 12 e disse loro: «Voi siete i capi delle case patriarcali dei Leviti; santificatevi, voi e i vostri fratelli, affinché possiate trasportare l’arca del Signore, del Dio d’Israele, nel luogo che io le ho preparato. 13 Siccome voi non c’eravate la prima volta, il Signore, il nostro Dio, fece piombare un castigo fra noi, perché non lo cercammo secondo le regole stabilite».

14 I sacerdoti e i Leviti dunque si santificarono per trasportare l’arca del Signore, del Dio d’Israele. 15 I figli dei Leviti portarono l’arca di Dio sulle loro spalle, per mezzo di stanghe, come Mosè aveva ordinato, secondo la parola del Signore. 16 Davide ordinò ai capi dei Leviti che chiamassero i loro fratelli cantori a prestare servizio con i loro strumenti musicali, saltèri, cetre e cembali, da cui trarre suoni vigorosi, per cantare in segno di gioia. 17 I Leviti dunque chiamarono a prestare servizio Eman figlio di Ioel; e tra i suoi fratelli, Asaf, figlio di Berechia; e tra i figli di Merari, loro fratelli, Etan, figlio di Cusaia. 18 Con loro furono chiamati i loro fratelli del secondo ordine: Zaccaria, Ben, Iaaziel, Semiramot, Ieiel, Unni, Eliab, Benaia, Maaseia, Mattitia, Elifaleu, Micneia, Obed-Edom e Ieiel, i portinai. 19 I cantori Eman, Asaf ed Etan avevano dei cembali di bronzo per suonare; 20 Zaccaria, Aziel, Semiramot, Ieiel, Unni, Eliab, Maaseia e Benaia avevano dei saltèri per accompagnare voci di fanciulle[a]; 21 Mattitia, Elifaleu, Micneia, Obed-Edom, Ieiel e Azazia suonavano con cetre all’ottava[b], per guidare il canto; 22 Chenania, capo dei Leviti, era preposto al canto; dirigeva la musica, perché era competente in questo. 23 Berechia ed Elcana erano portinai dell’arca. 24 Sebania, Iosafat, Netaneel, Amasai, Zaccaria, Benaia ed Eliezer, sacerdoti, suonavano la tromba davanti all’arca di Dio; Obed-Edom e Ieiia erano portinai dell’arca.

25 Davide, gli anziani d’Israele e i capi di migliaia si misero in cammino per trasportare l’arca del patto del Signore dalla casa di Obed-Edom, con gioia. 26 E poiché Dio prestò assistenza ai Leviti che portavano l’arca del patto del Signore, fu offerto un sacrificio di sette tori e di sette montoni. 27 Davide indossava un mantello di lino fino, come anche tutti i Leviti che portavano l’arca, i cantori, e Chenania, che dirigeva la musica fra i cantori; e Davide aveva sul mantello un efod di lino. 28 Così tutto Israele portò l’arca del patto del Signore con grida di gioia, a suon di corni, di trombe, di cembali, di saltèri e di arpe.

29 Quando l’arca del patto del Signore giunse alla città di Davide, Mical, figlia di Saul, guardava dalla finestra; e vedendo il re Davide che danzava e saltava, lo disprezzò in cuor suo.

Organizzazione del servizio del tabernacolo; cantico di Davide

16 (B)Portarono dunque l’arca di Dio e la collocarono in mezzo alla tenda che Davide aveva eretta per quella; e si offrirono olocausti e sacrifici di riconoscenza davanti a Dio. Quando Davide ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di riconoscenza, benedisse il popolo nel nome del Signore e distribuì a tutti gli Israeliti, uomini e donne, un pane per uno, una porzione di carne e un dolce d’uva passa.

Poi stabilì davanti all’arca del Signore alcuni dei Leviti per fare il servizio, per invocare, celebrare e lodare il Signore, Dio d’Israele. Erano: Asaf, il capo; Zaccaria, il secondo dopo di lui; poi Ieiel, Semiramot, Ieiel, Mattitia, Eliab, Benaia, Obed-Edom e Ieiel. Suonavano saltèri e cetre, e Asaf suonava i cembali; i sacerdoti Benaia e Iaaziel suonavano continuamente la tromba davanti all’arca del patto di Dio. Allora, in quel giorno, Davide diede per la prima volta ad Asaf e ai suoi fratelli l’incarico di cantare le lodi del Signore:

«Lodate il Signore, invocate il suo nome; fate conoscere le sue gesta fra i popoli.

Cantategli, salmeggiategli, meditate su tutte le sue meraviglie.

10 Gloriatevi del suo santo nome; si rallegri il cuore di quelli che cercano il Signore!

11 Cercate il Signore e la sua forza, cercate sempre il suo volto!

12 Ricordatevi delle meraviglie che egli ha fatte, dei suoi miracoli e dei giudizi della sua bocca,

13 o voi, discendenza d’Israele, suo servo, figli di Giacobbe, suoi eletti!

14 Egli, il Signore, è il nostro Dio; i suoi giudizi si impongono su tutta la terra.

15 Ricordatevi per sempre del suo patto, della parola da lui data per mille generazioni,

16 del patto che fece con Abraamo, del suo giuramento fatto a Isacco

17 e che confermò a Giacobbe come uno statuto, a Israele come un patto eterno,

18 dicendo: “A te darò il paese di Canaan come tua parte di eredità”.

19 Non erano allora che poca gente, pochissimi e stranieri nel paese,

20 e andavano da una nazione all’altra, da un regno a un altro popolo.

21 Egli non permise a nessuno di opprimerli; anzi, castigò dei re per amor loro,

22 dicendo: “Non toccate i miei unti e non fate male ai miei profeti”.

23 Cantate al Signore, abitanti di tutta la terra, annunciate di giorno in giorno la sua salvezza!

24 Raccontate la sua gloria fra le nazioni e le sue meraviglie fra tutti i popoli!

25 Perché il Signore è grande e degno di sovrana lode; egli è tremendo sopra tutti gli dèi.

26 Poiché tutti gli dèi dei popoli son idoli vani, ma il Signore ha fatto i cieli.

27 Splendore e maestà sono davanti a lui, forza e gioia sono nella sua dimora.

28 Date al Signore, o famiglie dei popoli, date al Signore gloria e forza.

29 Date al Signore la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte e venite in sua presenza. Prostratevi davanti al Signore vestiti di sacri ornamenti,

30 tremate davanti a lui, abitanti di tutta la terra! Il mondo è stabile e non sarà smosso.

31 Si rallegrino i cieli e gioisca la terra! Si dica fra le nazioni: “Il Signore regna”.

32 Risuoni il mare e quanto esso contiene; esulti la campagna e tutto quel che è in essa.

33 Gli alberi delle foreste esultino davanti al Signore, poich’egli viene a giudicare la terra.

34 Celebrate il Signore, perché egli è buono, perché la sua bontà dura per sempre.

35 E dite: “Salvaci, o Dio della nostra salvezza! Raccoglici fra le nazioni e liberaci, affinché celebriamo il tuo santo nome e mettiamo la nostra gloria nel lodarti”.

36 Benedetto sia il Signore, Dio d’Israele, d’eternità in eternità!» E tutto il popolo disse: «Amen!» e lodò il Signore.

37 Poi Davide lasciò là, davanti all’arca del patto del Signore, Asaf e i suoi fratelli perché fossero sempre di servizio davanti all’arca, secondo le necessità di ogni giorno. 38 Lasciò Obed-Edom e Cosa e i loro fratelli, in numero di sessantotto: Obed-Edom, figlio di Iedutun, e Cosa, come portieri.

39 Lasciò pure il sacerdote Sadoc e i sacerdoti suoi fratelli davanti al tabernacolo del Signore, sull’alto luogo che era a Gabaon, 40 perché offrissero olocausti al Signore, sull’altare degli olocausti, sempre, mattina e sera, ed eseguissero tutto quello che sta scritto nella legge che il Signore ha prescritto a Israele. 41 Con essi erano Eman, Iedutun e gli altri che erano stati scelti e designati per nome per lodare il Signore, perché la sua bontà dura in eterno. 42 Eman e Iedutun erano con essi, con trombe e cembali per la musica, e con degli strumenti per i cantici in lode di Dio. I figli di Iedutun erano addetti alla porta.

43 Tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua, e Davide se ne ritornò per benedire la propria casa.

Davide ha in mente di costruire un tempio; promesse per la sua discendenza

17 (C)Davide, quando si fu stabilito nella sua casa, disse al profeta Natan: «Ecco, io abito in una casa di cedro, e l’arca del patto del Signore sta sotto una tenda». Natan rispose a Davide: «Fa’ tutto quello che hai in cuore di fare, poiché Dio è con te».

Ma quella stessa notte la parola di Dio fu rivolta a Natan in questi termini: «Va’ e di’ al mio servo Davide: “Così dice il Signore: Non sarai tu colui che mi costruirà una casa perché io vi abiti; infatti io non ho abitato in una casa dal giorno che feci uscire Israele dall’Egitto fino a oggi, ma sono andato di tenda in tenda, di dimora in dimora. Dovunque sono andato in mezzo a tutto Israele ho mai parlato a qualcuno dei giudici d’Israele ai quali avevo comandato di pascere il mio popolo, dicendogli: ‘Perché non mi costruite una casa di cedro?’”. Parlerai dunque così al mio servo Davide: “Così dice il Signore degli eserciti: Io ti presi mentre seguivi le pecore al pascolo, perché tu fossi la guida d’Israele, mio popolo; e sono stato con te dovunque sei andato, ho sterminato davanti a te tutti i tuoi nemici e ho reso il tuo nome come quello dei grandi che sono sulla terra; ho assegnato un posto a Israele, mio popolo, e gli ho fatto mettere radici perché abiti in casa sua e non sia più agitato, né seguitino i malvagi a farne scempio come prima, 10 e fin dal tempo in cui avevo stabilito dei giudici su Israele, mio popolo, io ho umiliato tutti i tuoi nemici; e ti annuncio che il Signore ti costruirà una casa. 11 Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu te ne andrai a raggiungere i tuoi padri, io innalzerò al trono dopo di te la tua discendenza, uno dei tuoi figli, e stabilirò saldamente il suo regno. 12 Egli mi costruirà una casa, e io renderò stabile il suo trono per sempre. 13 Io sarò per lui un padre ed egli mi sarà figlio; e non gli ritirerò la mia grazia, come l’ho ritirata da colui che ti ha preceduto. 14 Io lo renderò saldo per sempre nella mia casa e nel mio regno, e il suo trono sarà reso stabile per sempre”».

15 (D)Natan parlò a Davide, secondo tutte queste parole e secondo tutta questa visione. 16 Allora il re Davide andò a presentarsi davanti al Signore e disse: «Chi sono io, o Signore, Dio, e che cos’è la mia casa, che tu m’abbia fatto arrivare fino a questo punto? 17 Questo è parso ancora poca cosa ai tuoi occhi, o Dio; e tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire, e ti sei degnato di considerare me come se fossi uomo d’alto grado, o Signore, Dio. 18 Che potrebbe Davide dirti di più riguardo all’onore che è fatto al tuo servo? Tu conosci il tuo servo. 19 Signore, per amore del tuo servo e seguendo il tuo cuore, hai compiuto tutte queste grandi cose per rivelargli tutte le tue meraviglie. 20 Signore, nessuno è pari a te, e non c’è altro Dio all’infuori di te, secondo tutto quello che abbiamo udito con i nostri orecchi. 21 E quale popolo è come il tuo popolo d’Israele, l’unica nazione sulla terra che Dio sia venuto a redimere per formarne il suo popolo, per farti un nome e per compiere cose grandi e tremende, scacciando delle nazioni davanti al tuo popolo che tu hai riscattato dall’Egitto? 22 Tu hai fatto del tuo popolo, Israele, il tuo popolo speciale per sempre; e tu, Signore, sei diventato il suo Dio. 23 Ora, Signore, la parola che tu hai pronunciata riguardo al tuo servo e alla sua casa rimanga stabile per sempre, e fa’ come tu hai detto. 24 Sì, rimanga stabile, affinché il tuo nome sia lodato per sempre e si dica: “Il Signore degli eserciti, Dio d’Israele, è veramente un Dio per Israele; e la casa del tuo servo Davide sia stabile davanti a te!” 25 Poiché tu stesso, o mio Dio, hai rivelato al tuo servo di volergli costruire una casa. Perciò il tuo servo ha preso l’ardire di rivolgerti questa preghiera. 26 E ora, Signore, tu sei Dio e hai promesso questo bene al tuo servo. 27 Compiaciti dunque di benedire ora la casa del tuo servo, affinché essa sussista per sempre davanti a te! Poiché ciò che tu benedici, Signore, è benedetto per sempre».

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

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