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Book of Common Prayer

Daily Old and New Testament readings based on the Book of Common Prayer.
Duration: 861 days
Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
Salmi 51

Salmo di pentimento

51 (A)Al direttore del coro. Salmo di Davide, quando il profeta Natan

venne da lui, dopo che Davide era stato da Bat-Sceba.

Abbi pietà di me, o Dio, per la tua bontà;

nella tua grande misericordia cancella i miei misfatti.

Lavami da tutte le mie iniquità

e purificami dal mio peccato;

poiché riconosco le mie colpe,

il mio peccato è sempre davanti a me.

Ho peccato contro te, contro te solo,

ho fatto ciò che è male agli occhi tuoi.

Perciò sei giusto quando parli

e irreprensibile quando giudichi[a].

Ecco, io sono stato generato nell’iniquità,

mia madre mi ha concepito nel peccato.

Ma tu desideri che la verità risieda nell’intimo;

insegnami dunque la sapienza nel segreto del cuore.

Purificami con issopo, e sarò puro;

lavami, e sarò più bianco della neve.

Fammi di nuovo udire canti di gioia e di letizia,

ed esulteranno quelle ossa che hai spezzate.

Distogli lo sguardo dai miei peccati

e cancella tutte le mie colpe.

10 O Dio, crea in me un cuore puro

e rinnova dentro di me uno spirito ben saldo[b].

11 Non respingermi dalla tua presenza

e non togliermi il tuo santo Spirito.

12 Rendimi la gioia della tua salvezza

e uno spirito volenteroso mi sostenga.

13 Insegnerò le tue vie ai colpevoli,

e i peccatori si convertiranno a te.

14 Liberami dal sangue versato, o Dio, Dio della mia salvezza,

e la mia lingua celebrerà la tua giustizia.

15 Signore, apri tu le mie labbra

e la mia bocca proclamerà la tua lode.

16 Tu infatti non desideri sacrifici,

altrimenti li offrirei,

né gradisci olocausto.

17 Sacrificio gradito a Dio è uno spirito afflitto;

tu, Dio, non disprezzi un cuore abbattuto e umiliato.

18 Fa’ del bene a Sion, nella tua grazia;

edifica le mura di Gerusalemme.

19 Allora gradirai sacrifici di giustizia,

olocausti e vittime arse per intero;

allora si offriranno tori sul tuo altare.

Salmi 69:1-23

Preghiera dell’oppresso

69 (A)Al direttore del coro. Sopra «i gigli».

Di Davide.

Salvami, o Dio,

perché le acque mi sono penetrate fino all’anima.

Sprofondo in un pantano senza trovare sostegno;

sono scivolato in acque profonde e la corrente mi travolge.

Sono stanco di gridare, la mia gola è riarsa;

i miei occhi si spengono nell’attesa del mio Dio.

Più numerosi dei capelli del mio capo

sono quelli che mi odiano senza ragione[a];

sono potenti quelli che vogliono distruggermi

e che a torto mi sono nemici;

ho dovuto consegnare ciò che non avevo rubato.

O Dio, tu conosci la mia stoltezza,

e le mie colpe non ti sono nascoste.

Non siano confusi, per causa mia, quelli che sperano in te,

o Signore, Dio degli eserciti!

Non siano coperti di vergogna per causa mia, quelli che ti cercano,

o Dio d’Israele!

Per amor tuo io sopporto gli insulti,

la vergogna mi copre la faccia.

Sono un estraneo per i miei fratelli,

un forestiero per i figli di mia madre.

Poiché mi divora lo zelo per la tua casa[b],

gli insulti di chi ti oltraggia sono caduti su di me[c].

10 Ho pianto, ho afflitto l’anima mia con il digiuno,

ma ciò mi ha causato disonore.

11 Ho indossato come vestito il cilicio,

ma essi ridono di me.

12 Le persone sedute alla porta sparlano di me,

sono divenuto lo zimbello degli ubriaconi.

13 Ma io rivolgo a te la mia preghiera,

o Signore, nel momento favorevole!

Per la tua grande misericordia, rispondimi, o Dio,

assicurandomi la tua salvezza.

14 Salvami dal pantano, perché io non affondi!

Liberami da chi mi odia e dalle acque profonde.

15 Non mi sommerga la corrente delle acque,

non m’inghiottisca il vortice,

non chiuda il pozzo la sua bocca su di me!

16 Rispondimi, Signore, perché la tua grazia è benefica;

vòlgiti a me nella tua grande misericordia.

17 Non nascondere il tuo volto al tuo servo,

perché sono in pericolo; affrèttati a rispondermi.

18 Avvicìnati all’anima mia, e riscattala;

liberami a causa dei miei nemici.

19 Tu conosci la mia vergogna, il mio disonore e la mia infamia;

davanti a te sono tutti i miei nemici.

20 L’oltraggio m’ha spezzato il cuore e sono tutto dolente;

ho aspettato chi mi confortasse, ma invano;

ho atteso dei consolatori, ma non ne ho trovati.

21 Hanno messo fiele nel mio cibo

e mi hanno dato da bere aceto per dissetarmi.

22 La loro tavola imbandita sia per essi come una trappola,

un tranello quando si credono al sicuro!

23 Gli occhi loro si offuschino e più non vedano;

indebolisci per sempre i loro fianchi[d].

Geremia 12:1-16

Perplessità di Geremia e risposta di Dio

12 (A)Tu sei giusto, Signore, quando io discuto con te; tuttavia io proporrò le mie ragioni: perché prospera la via degli empi? perché sono tutti a loro agio quelli che agiscono perfidamente?

Tu li hai piantati ed essi hanno messo radice, crescono e, inoltre, portano frutto; tu sei vicino alla loro bocca, ma lontano dal loro intimo.

Signore, tu mi conosci, tu mi vedi, tu provi quale sia il mio cuore verso di te. Trascinali al macello come pecore, preparali per il giorno del massacro!

Fino a quando sarà afflitto il paese e si seccherà l’erba di tutta la campagna? Per la malvagità degli abitanti, le bestie e gli uccelli sono sterminati. Poiché quelli dicono: «Egli non vedrà la nostra fine».

«Se correndo con dei pedoni, questi ti stancano, come potrai gareggiare con i cavalli? Se non ti senti al sicuro che in terra di pace, come farai quando il Giordano sarà in piena?

Perché persino i tuoi fratelli e la casa di tuo padre ti tradiscono; anch’essi ti gridano dietro a piena voce; non li credere quando ti diranno delle buone parole.

Il paese di Giuda devastato; profezia contro i devastatori

(B)«Io ho lasciato la mia casa, ho abbandonato la mia eredità; ho dato l’amata mia nelle mani dei suoi nemici.

La mia eredità è divenuta per me come un leone nella foresta; ha mandato contro di me il suo ruggito; perciò io l’ho detestata.

La mia eredità è stata per me come l’uccello rapace screziato; gli uccelli rapaci si gettano contro di lei da ogni parte. Andate, radunate tutte le bestie della campagna, fatele venire a divorare!

10 Molti pastori guastano la mia vigna, calpestano la parte che mi è toccata, riducono la mia deliziosa proprietà in un deserto desolato.

11 La riducono in una desolazione e, tutta desolata, è afflitta davanti a me; tutto il paese è desolato, perché nessuno lo prende a cuore.

12 Su tutte le alture del deserto giungono devastatori, perché la spada del Signore divora il paese da un’estremità all’altra; non c’è pace per nessuno.

13 Hanno seminato grano e raccolgono spine; si sono affannati senza alcun profitto. Vergognatevi di ciò che raccogliete a causa dell’ira ardente del Signore

14 (C)Così parla il Signore contro tutti i miei malvagi vicini, che toccano l’eredità che io ho data da possedere al mio popolo Israele: «Ecco, io li sradicherò dal loro paese, sradicherò la casa di Giuda di mezzo a loro;

15 ma, dopo che li avrò sradicati, avrò di nuovo compassione di loro e li ricondurrò ciascuno nella sua eredità, ciascuno nel suo paese.

16 Se imparano diligentemente le vie del mio popolo e giurano per il mio nome, dicendo: “Il Signore vive”, come hanno insegnato al mio popolo a giurare per Baal, saranno saldamente stabiliti in mezzo al mio popolo.

Filippesi 3:1-14

Esempio di Paolo nella corsa cristiana

(A)Del resto, fratelli miei, rallegratevi nel Signore. Io non mi stanco di scrivervi le stesse cose, e ciò è garanzia di sicurezza per voi.

Guardatevi dai cani[a], guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno mutilare; perché i veri circoncisi siamo noi, che offriamo il nostro culto per mezzo dello Spirito di Dio[b], che ci vantiamo in Cristo Gesù, e non mettiamo la nostra fiducia nella carne; benché io avessi motivo di confidarmi anche nella carne. Se qualcun altro pensa di aver motivo di confidarsi nella carne, io posso farlo molto di più; io, circonciso l’ottavo giorno, della razza d’Israele, della tribù di Beniamino, ebreo figlio di Ebrei; quanto alla legge, fariseo; quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile. Ma ciò che per me era un guadagno, l’ho considerato come un danno, a causa di Cristo. Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede. 10 Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte, 11 per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti.

12 Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo {Gesù}[c]. 13 Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, 14 corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù.

Giovanni 12:9-19

Una gran folla di Giudei seppe dunque che egli era lì; e ci andarono non solo a motivo di Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. 10 Ma i capi dei sacerdoti deliberarono di far morire anche Lazzaro, 11 perché a causa sua molti Giudei andavano e credevano in Gesù.

Ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme

12 (A)Il giorno seguente, la gran folla che era venuta alla festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, 13 prese dei rami di palme, uscì a incontrarlo e gridava: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore[a], il re d’Israele!» 14 Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto:

15 «Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, montato sopra un puledro d’asina!»[b]

16 I suoi discepoli non compresero subito queste cose; ma quando Gesù fu glorificato, allora si ricordarono che queste cose erano state scritte di lui e che essi gliele avevano fatte.

17 La folla dunque, che era con lui quando aveva chiamato Lazzaro fuori dal sepolcro e lo aveva risuscitato dai morti, ne rendeva testimonianza. 18 Per questo la folla gli andò incontro, perché avevano udito che egli aveva fatto quel segno. 19 Perciò i farisei dicevano tra di loro: «Vedete che non guadagnate nulla? Ecco, il mondo gli corre dietro!»

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

Copyright © 2006 Società Biblica di Ginevra