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Old/New Testament

Each day includes a passage from both the Old Testament and New Testament.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
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Lamentazioni 3-5

Dolori e conforti

(A)Io sono l’uomo che ha visto l’afflizione sotto la verga del suo furore.

Egli mi ha condotto, mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce.

Sì, contro di me di nuovo volge la sua mano tutto il giorno.

Egli ha consumato la mia carne e la mia pelle, ha spezzato le mie ossa.

Ha costruito contro di me e mi ha circondato di veleno e di affanno.

Mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi, come quelli che sono morti da lungo tempo.

Mi ha circondato di un muro, perché non esca; mi ha caricato di pesanti catene.

Anche quando grido e chiamo aiuto, egli chiude l’accesso alla mia preghiera.

Egli mi ha sbarrato la via con blocchi di pietra, ha sconvolto i miei sentieri.

10 È stato per me come un orso in agguato, come un leone in luoghi nascosti.

11 Mi ha sviato dal mio cammino e mi ha squarciato, mi ha reso desolato.

12 Ha teso il suo arco, mi ha posto come bersaglio delle sue frecce.

13 Mi ha fatto penetrare nelle reni le frecce della sua faretra.

14 Io sono diventato lo scherno di tutto il mio popolo, la sua canzone di tutto il giorno.

15 Egli mi ha saziato d’amarezza, mi ha abbeverato d’assenzio.

16 Mi ha spezzato i denti con la ghiaia, mi ha affondato nella cenere.

17 Tu mi hai allontanato dalla pace, io ho dimenticato il benessere.

18 Io ho detto: «È sparita la mia fiducia, non ho più speranza nel Signore!»

19 (B)Ricòrdati della mia afflizione, della mia vita raminga, dell’assenzio e del veleno!

20 Io me ne ricordo sempre, e ne sono intimamente prostrato.

21 Ecco ciò che voglio richiamare alla mente, ciò che mi fa sperare:

22 è una grazia del Signore che non siamo stati completamente distrutti; le sue compassioni infatti non sono esaurite,

23 si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà!

24 «Il Signore è la mia parte», io dico, «perciò spererò in lui».

25 Il Signore è buono con quelli che sperano in lui, con chi lo cerca.

26 È bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore.

27 È bene per l’uomo portare il giogo della sua giovinezza.

28 Si sieda solitario e stia in silenzio quando il Signore glielo impone!

29 Metta la sua bocca nella polvere! Forse c’è ancora speranza.

30 Porga la guancia a chi lo percuote, si sazi pure di offese!

31 Il Signore infatti non respinge per sempre,

32 ma se affligge, ha pure compassione, secondo la sua immensa bontà;

33 poiché non è volentieri che egli umilia e affligge i figli dell’uomo.

34 Quando uno schiaccia sotto i piedi tutti i prigionieri della terra,

35 quando uno vìola i diritti di un uomo in presenza dell’Altissimo,

36 quando si fa torto a qualcuno nella sua causa, il Signore non lo vede forse?

37 Chi mai dice una cosa che si avveri, se il Signore non l’ha comandato?

38 Il male e il bene non procedono forse dalla bocca dell’Altissimo?

39 Perché si rammarica la creatura vivente? L’uomo vive malgrado i suoi peccati!

40 (C)Esaminiamo la nostra condotta, valutiamola, e torniamo al Signore!

41 Eleviamo le mani e i nostri cuori a Dio nei cieli!

42 «Noi abbiamo peccato, siamo stati ribelli, e tu non hai perdonato.

43 Ti sei avvolto nella tua ira e ci hai inseguiti; tu hai ucciso senza pietà.

44 Ti sei avvolto in una nuvola, perché la preghiera non potesse raggiungerti;

45 tu hai fatto di noi delle spazzature, dei rifiuti, in mezzo ai popoli.

46 Tutti i nostri nemici aprono larga la bocca contro di noi.

47 Ci sono toccati il terrore, la fossa, la desolazione e la rovina».

48 I miei occhi si sciolgono in fiumi di lacrime per la rovina della figlia del mio popolo.

49 (D)L’occhio mio piange senza posa, senza alcun riposo,

50 finché dal cielo il Signore non guardi e non veda il nostro stato.

51 L’occhio mio mi tormenta per tutte le figlie della mia città.

52 Quelli che mi sono nemici senza motivo mi hanno dato la caccia come a un uccello.

53 Hanno voluto annientare la mia vita nella fossa, mi hanno gettato pietre addosso.

54 Le acque salivano fin sopra il mio capo; io dicevo: «È finita per me!»

55 Io ho invocato il tuo nome, o Signore, dal fondo della fossa.

56 Tu hai udito la mia voce; non chiudere l’orecchio al mio sospiro, al mio grido!

57 Nel giorno che io ti ho invocato ti sei avvicinato; tu hai detto: «Non temere!»

58 O Signore, tu hai difeso la mia causa, tu hai redento la mia vita.

59 O Signore, tu vedi il torto che mi è fatto, giudica tu la mia causa!

60 Tu vedi tutto il loro rancore, tutte le loro macchinazioni contro di me.

61 Tu odi i loro insulti, Signore, tutte le loro macchinazioni contro di me,

62 il linguaggio dei miei avversari e ciò che meditano contro di me tutto il giorno!

63 Guarda! Quando si siedono, quando si alzano, io sono la loro canzone.

64 Tu li retribuirai, Signore, secondo l’opera delle loro mani.

65 Darai loro indurimento di cuore, la tua maledizione.

66 Li inseguirai nella tua ira e li sterminerai sotto i cieli del Signore.

Lamentazioni sulla sorte del popolo

(E)Come mai si è oscurato l’oro, s’è alterato l’oro più puro? Come mai le pietre del santuario si trovano sparse qua e là agli angoli di tutte le strade?

I nobili figli di Sion, pregiati come oro fino, come mai sono considerati quali vasi di terra, opera di mani di vasaio?

Perfino gli sciacalli porgono le mammelle e allattano i loro piccoli; la figlia del mio popolo è divenuta crudele, come gli struzzi del deserto.

La lingua del lattante gli si attacca al palato per la sete; i bambini chiedono pane, e non c’è chi gliene dia.

Quelli che si nutrivano di cibi delicati cadono d’inedia per le strade; quelli che erano allevati nella porpora abbracciano il letamaio.

Il castigo dell’iniquità della figlia del mio popolo è più grande di quello del peccato di Sodoma, che fu distrutta in un attimo, senza che mano d’uomo la colpisse.

I suoi prìncipi erano più splendenti della neve, più bianchi del latte; avevano il corpo più vermiglio del corallo, il loro volto era uno zaffiro.

Il loro aspetto ora è più cupo del nero, non si riconoscono più per le vie; la loro pelle è attaccata alle ossa, è secca, è diventata come il legno.

Gli uccisi di spada sono stati più felici di quelli che muoiono di fame; poiché questi deperiscono estenuati, per mancanza di prodotti dei campi.

10 Mani di donne, sebbene pietose, hanno fatto cuocere i propri bambini; sono serviti loro di cibo, nella rovina della figlia del mio popolo.

11 Il Signore ha esaurito il suo furore, ha riversato la sua ira ardente, ha acceso in Sion un fuoco che ne ha divorato le fondamenta.

12 Né i re della terra né alcun abitante del mondo avrebbero mai creduto che l’avversario, il nemico, sarebbe entrato nelle porte di Gerusalemme.

13 Così è avvenuto a causa dei peccati dei suoi profeti, delle iniquità dei suoi sacerdoti, che hanno sparso nel mezzo di lei il sangue dei giusti.

14 Essi vagavano come ciechi per le strade, sporchi di sangue, in modo che non si potevano toccare le loro vesti.

15 «Fatevi in là! Un impuro!» si gridava al loro apparire; «Fatevi in là! Fatevi in là! Non lo toccate!» Quando fuggivano, peregrinavano qua e là, e si diceva fra le nazioni: «Non restino più qui!»

16 La faccia del Signore li ha dispersi, egli non volge più verso di loro il suo sguardo; non si è portato rispetto ai sacerdoti, non si è avuto pietà dei vecchi.

17 A noi si consumavano ancora gli occhi in cerca di un soccorso, aspettato invano; dai nostri posti di vedetta scrutavamo la venuta di una nazione che non poteva salvarci.

18 Si spiavano i nostri passi, impedendoci di camminare per le nostre piazze. «La nostra fine è prossima. I nostri giorni sono compiuti, la nostra fine è giunta!»

19 I nostri persecutori sono stati più leggeri delle aquile nei cieli; ci hanno dato la caccia su per le montagne, ci hanno teso agguati nel deserto.

20 Colui che ci fa respirare[a], l’unto del Signore, è stato preso nelle loro fosse; egli, del quale dicevamo: «Alla sua ombra noi vivremo tra le nazioni».

21 Esulta, gioisci, o figlia di Edom, che risiedi nel paese di Uz! Anche fino a te passerà la coppa; tu ti ubriacherai e ti denuderai.

22 Il castigo della tua iniquità è finito, o figlia di Sion! Egli non ti manderà più in esilio; egli punisce l’iniquità tua, o figlia di Edom, mette allo scoperto i tuoi peccati.

La situazione dopo la conquista di Gerusalemme

(F)Ricòrdati, Signore, di quello che ci è avvenuto! Guarda e vedi la nostra infamia!

La nostra eredità è passata agli stranieri, le nostre case agli estranei.

Noi siamo diventati orfani, senza padre, le nostre madri sono come vedove.

Noi beviamo la nostra acqua dietro pagamento, la nostra legna noi la compriamo.

Con il giogo sul collo, siamo inseguiti; siamo spossati, non abbiamo riposo.

Abbiamo teso la mano verso l’Egitto e verso l’Assiria, per saziarci di pane.

I nostri padri hanno peccato e non sono più; noi portiamo la pena delle loro iniquità.

Degli schiavi dominano su di noi e non c’è chi ci liberi dalle loro mani.

Noi raccogliamo il nostro pane a rischio della nostra vita, affrontando la spada del deserto.

10 La nostra pelle brucia come un forno per l’arsura della fame.

11 Essi hanno disonorato le donne a Sion, le vergini delle città di Giuda.

12 I capi sono stati impiccati dalle loro mani, la persona anziana non è stata rispettata.

13 I giovani hanno portato le macine, i ragazzini hanno vacillato sotto il carico della legna.

14 I vecchi hanno abbandonato la porta della città, i giovani la musica dei loro strumenti.

15 La gioia è scomparsa dai nostri cuori, le nostre danze sono mutate in lutto.

16 La corona ci è caduta dal capo; guai a noi, perché abbiamo peccato!

17 Per questo langue il nostro cuore, per questo si oscurano i nostri occhi:

18 perché il monte di Sion è desolato e vi passeggiano le volpi.

19 Ma tu, Signore, regni per sempre; il tuo trono dura d’età in età.

20 Perché dovresti dimenticarci per sempre e abbandonarci per lungo tempo?

21 Facci tornare a te, o Signore, e noi torneremo! Ridonaci dei giorni come quelli di un tempo!

22 Ci hai forse rigettati davvero? Sei tu adirato fortemente contro di noi?

Ebrei 10:19-39

Esortazione a perseverare nella fede

19 (A)Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel luogo santissimo per mezzo del sangue di Gesù, 20 per quella via nuova e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne, 21 e avendo noi un grande sacerdote sopra la casa di Dio, 22 avviciniamoci con cuore sincero e con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell’aspersione che li purifica da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. 23 Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è colui che ha fatto le promesse. 24 Facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci all’amore e alle buone opere, 25 non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono soliti fare, ma esortandoci a vicenda, tanto più che vedete avvicinarsi il giorno.

26 Infatti, se persistiamo nel peccare volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati, 27 ma una terribile attesa del giudizio e l’ardore di un fuoco che divorerà i ribelli. 28 Chi trasgredisce la legge di Mosè viene messo a morte senza pietà sulla parola di due o tre testimoni. 29 Di quale peggior castigo, a vostro parere, sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figlio di Dio, che avrà considerato profano il sangue del patto con il quale è stato santificato e avrà disprezzato lo Spirito della grazia? 30 Noi conosciamo, infatti, colui che ha detto:

«A me appartiene la vendetta! Io darò la retribuzione!»[a] [, dice il Signore.] E ancora:
«Il Signore giudicherà il suo popolo»[b].

31 È terribile cadere nelle mani del Dio vivente.

32 (B)Ma ricordatevi di quei primi giorni in cui, dopo essere stati illuminati, voi avete dovuto sostenere una lotta lunga e dolorosa: 33 talvolta esposti agli oltraggi e alle vessazioni, altre volte facendovi solidali con quelli che erano trattati in questo modo. 34 Infatti, voi simpatizzaste con i carcerati[c] e accettaste con gioia la ruberia dei vostri beni, sapendo di possedere [nei cieli] una ricchezza migliore e duratura. 35 Non abbandonate la vostra franchezza, che ha una grande ricompensa! 36 Infatti avete bisogno di costanza, affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate quello che vi è stato promesso. Perché: 37 «Ancora un brevissimo tempo e colui che deve venire verrà, e non tarderà; 38 ma il mio giusto[d] per fede vivrà; e se si tira indietro, l’anima mia non lo gradisce»[e]. 39 Ora, noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per ottenere la vita[f].

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

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