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Old/New Testament

Each day includes a passage from both the Old Testament and New Testament.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
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Giobbe 25-27

Per Bildad nessuno è giusto davanti a Dio

25 (A)Allora Bildad di Suac rispose e disse:

«A Dio appartiene il dominio e il terrore: egli fa regnare la pace nei suoi luoghi altissimi.

Le sue legioni si possono forse contare? Su chi non si leva la sua luce?

Come può dunque l’uomo essere giusto davanti a Dio? Come può essere puro il nato di donna?

Ecco, la luna stessa manca di chiarore e le stelle non sono pure agli occhi di lui;

quanto meno l’uomo, che è un verme, il figlio d’uomo che è un vermiciattolo!»

Giobbe loda la potenza di Dio

26 (B)Allora Giobbe rispose e disse:

«Come hai ben aiutato il debole! Come hai sorretto il braccio senza forza!

Come hai ben consigliato chi è privo di saggezza! E che abbondanza di sapere tu gli hai comunicato!

Ma a chi credi di aver parlato? E di chi è lo spirito che parla per mezzo tuo?

Davanti a Dio tremano le ombre disotto alle acque e ai loro abitanti.

Davanti a lui il soggiorno dei morti è nudo, l’abisso è senza velo.

Egli distende il settentrione sul vuoto, sospende la terra sul nulla.

Rinchiude le acque nelle sue nubi, e le nubi non scoppiano per il peso.

Nasconde l’aspetto del suo trono, vi distende sopra le sue nuvole.

10 Ha tracciato un cerchio sulla superficie delle acque là dove la luce confina con le tenebre.

11 Le colonne del cielo sono scosse, tremano alla sua minaccia.

12 Con la sua forza egli solleva il mare, con la sua intelligenza ne abbatte l’orgoglio[a].

13 Al suo soffio il cielo torna sereno[b], la sua mano trafigge il serpente agile.

14 Ecco, questi non sono che gli estremi lembi della sua azione. Non ce ne giunge all’orecchio che un breve sussurro. Ma il tuono delle sue potenti opere chi può comprenderlo?»

Ultima risposta di Giobbe: egli sostiene la sua innocenza

27 (C)Giobbe riprese il suo discorso e disse:

«Come vive Dio che mi nega giustizia, come vive l’Onnipotente che mi amareggia la vita,

finché avrò fiato e il soffio di Dio sarà nelle mie narici,

le mie labbra, no, non diranno nulla d’ingiusto, la mia lingua non proferirà falsità.

Lungi da me l’idea di darvi ragione! Fino all’ultimo respiro non mi lascerò togliere la mia integrità.

Ho preso a difendere la mia giustizia e non cederò; il cuore non mi rimprovera uno solo dei miei giorni.

Sia trattato da malvagio il mio nemico, da perverso chi si erge contro di me!

Quale speranza rimane mai all’empio quando Dio gli toglie, gli rapisce la vita?

Dio presterà orecchio al grido di lui, quando gli piomberà addosso l’angoscia?

10 Potrà egli trovare piacere nell’Onnipotente? Invocare Dio in ogni tempo?

11 (D)«Io vi mostrerò il modo di agire di Dio, non vi nasconderò i disegni dell’Onnipotente.

12 Ma queste cose voi tutti le avete osservate, perché dunque vi perdete in vani discorsi?

13 Ecco la parte che Dio riserva all’empio, l’eredità che l’uomo violento riceve dall’Onnipotente.

14 Se ha figli in gran numero sono per la spada; la sua discendenza non avrà pane per sfamarsi.

15 I superstiti sono sepolti dalla morte e le vedove loro non li piangono.

16 Se accumula l’argento come polvere, se ammucchia vestiti come fango,

17 li ammucchia, sì, ma se ne vestirà il giusto; e l’argento l’avrà come sua parte l’innocente.

18 La casa che si costruisce è come quella del tarlo, come il capanno che fa il guardiano della vigna.

19 Va a letto ricco, ma per l’ultima volta; apre gli occhi e non è più.

20 Terrori lo sorprendono come acque; nel cuore della notte lo rapisce un uragano.

21 Il vento d’oriente lo porta via ed egli se ne va; lo spazza in un turbine dal luogo suo.

22 Dio gli scaglia addosso le sue frecce, senza pietà, per quanto egli tenti di scampare ai suoi colpi.

23 La gente batte le mani quando cade, fischia dietro a lui quando lascia il luogo dove stava.

Atti 12

Erode Agrippa fa uccidere Giacomo; Pietro liberato dal carcere

12 (A)In quel periodo il re Erode cominciò a maltrattare alcuni della chiesa; e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ciò era gradito ai Giudei, continuò e fece arrestare anche Pietro. Erano i giorni degli Azzimi. Dopo averlo fatto arrestare, lo mise in prigione, affidandolo alla custodia di quattro picchetti di quattro soldati ciascuno; perché voleva farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua. Pietro dunque era custodito nella prigione; ma fervide preghiere a Dio erano fatte per lui[a] dalla chiesa.

Nella notte che precedeva il giorno in cui Erode voleva farlo comparire, Pietro stava dormendo in mezzo a due soldati, legato con due catene; e le sentinelle davanti alla porta custodivano il carcere. Ed ecco, un angelo del Signore sopraggiunse e una luce risplendette nella cella. L’angelo, battendo il fianco a Pietro, lo svegliò, dicendo: «Àlzati, presto!» E le catene gli caddero dalle mani. L’angelo disse: «Vèstiti[b] e mettiti i sandali». E Pietro fece così. Poi gli disse ancora: «Mettiti il mantello e seguimi». Ed egli, uscito, lo seguiva, non sapendo che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell’angelo: credeva infatti di avere una visione. 10 Com’ebbero oltrepassata la prima e la seconda guardia, giunsero alla porta di ferro che immette in città, la quale si aprì da sé davanti a loro; uscirono e s’inoltrarono per una strada; e, all’improvviso, l’angelo si allontanò da lui.

11 Pietro, rientrato in sé, disse: «Ora so di sicuro che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha liberato dalla mano di Erode e da tutto ciò che si attendeva il popolo dei Giudei». 12 Egli dunque, consapevole della situazione, andò a casa di Maria, madre di Giovanni detto anche Marco, dove molti fratelli erano riuniti in preghiera. 13 Quando [Pietro] ebbe bussato alla porta d’ingresso, una serva di nome Rode si avvicinò per sentire chi era 14 e, riconosciuta la voce di Pietro, per la gioia non aprì la porta, ma corse dentro ad annunciare che Pietro stava davanti alla porta. 15 Quelli le dissero: «Tu sei pazza!» Ma ella insisteva che la cosa stava così. Ed essi dicevano: «È il suo angelo». 16 Pietro intanto continuava a bussare e, quand’ebbero aperto, lo videro e rimasero stupiti. 17 Ma egli, con la mano, fece {loro} cenno di tacere e raccontò in che modo il Signore lo aveva fatto uscire dal carcere. Poi disse: «Fate sapere queste cose a Giacomo e ai fratelli». Quindi uscì e se ne andò in un altro luogo.

18 Fattosi giorno, i soldati furono molto agitati, perché non sapevano che cosa fosse avvenuto di Pietro. 19 Erode lo fece cercare e, non avendolo trovato, processò le guardie e comandò che fossero condotte al supplizio. Poi scese dalla Giudea e soggiornò a Cesarea.

Erode colpito dal castigo di Dio

20 (B)Erode[c] era fortemente irritato contro i Tiri e i Sidoni; ma essi di comune accordo si presentarono a lui; e, guadagnato il favore di Blasto, ciambellano del re, chiesero pace, perché il loro paese riceveva i viveri dal paese del re. 21 Nel giorno fissato Erode indossò l’abito regale e, sedutosi sul trono[d], tenne loro un pubblico discorso. 22 E il popolo acclamava: «Voce di un dio e non di un uomo!» 23 In quell’istante un angelo del Signore lo colpì, perché non aveva dato la gloria a Dio; e, roso dai vermi, morì.

24 Intanto la Parola di Dio progrediva e si diffondeva sempre di più.

25 Barnaba e Saulo, compiuta la loro missione, tornarono da Gerusalemme[e], prendendo con loro Giovanni detto anche Marco.

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

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