Print Page Options
Previous Prev Day Next DayNext

M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
La Nuova Diodati (LND)
Version
2 Cronache 9

Quando la regina di Sceba sentí parlare della fama di Salomone venne a Gerusalemme per mettere alla prova Salomone con difficili domande, accompagnata da un grandissimo seguito, con cammelli carichi di aromi e con una grande quantità di oro e di pietre preziose: essa andò da Salomone e parlò con lui di tutto ciò che aveva in cuore.

Salomone rispose a tutte le sue domande, e non ci fu cosa alcuna che fosse nascosta a Salomone e che egli non sapesse spiegare.

Quando la regina di Sceba vide la sapienza di Salomone e la casa che egli aveva costruito,

i cibi della sua mensa, gli alloggi dei suoi servi, il servizio dei suoi camerieri e le loro vesti, i suoi coppieri e le loro vesti e gli olocausti che egli offriva nella casa dell'Eterno, rimase senza fiato.

Disse quindi al re: «Era dunque vero ciò che avevo sentito nel mio paese circa le tue parole e la tua sapienza.

Ma non ho creduto a queste cose finché non sono venuta io stessa e non ho visto con i miei occhi; ebbene, non mi era stato riferito neppure la metà della grandezza della tua sapienza. Tu sorpassi la fama di cui avevo sentito parlare.

Beata la tua gente, beati questi tuoi servi che stanno sempre davanti a te e ascoltano la tua sapienza!

Sia benedetto l'Eterno, il tuo DIO, che si è compiaciuto di te, mettendoti sul suo trono come re per l'Eterno, il tuo DIO! Poiché il tuo DIO ama Israele e vuole renderlo stabile per sempre, ti ha stabilito re su di loro, per esercitare il giudizio e la giustizia».

Poi ella donò al re centoventi talenti d'oro e una grande quantità di aromi e di pietre preziose. Non vi furono mai piú aromi come quelli che la regina di Sceba diede al re Salomone.

10 I servi di Hiram e i servi di Salomone che portavano oro da Ofir, portarono anche legno di sandalo e pietre preziose;

11 con il legno di sandalo il re fece scale per la casa dell'Eterno e per la reggia e anche cetere e arpe per i cantori. Nessuno strumento come questi era mai stato visto prima nel paese di Giuda.

12 Il re Salomone diede alla regina di Sceba tutte le cose desiderate che ella chiese, molto di più di ciò che ella aveva portato al re. Poi ella fece ritorno, andando con i suoi servi al suo paese.

13 Ora il peso dell'oro che Salomone riceveva ogni anno era di seicentosessantasei talenti d'oro.

14 in aggiunta a quello che proveniva dai mercanti e dai commercianti; inoltre tutti i re d'Arabia e i governanti del paese portavano a Salomone oro e argento.

15 Il re Salomone fece fare duecento scudi grandi d'oro battuto, per ognuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro battuto.

16 e trecento scudi d'oro battuto, per ognuno dei quali adoperò trecento sicli d'oro; il re li pose quindi nel palazzo della foresta del Libano.

17 Il re fece pure un gran trono d'avorio che rivestí d'oro puro.

18 ll trono aveva sei gradini e uno sgabello d'oro, che erano attaccati al trono c'erano due bracci ai lati del seggio e due leoni stavano presso i bracci.

19 Dodici leoni stavano su entrambe le estremità dei sei gradini. Nulla di simile era stato fatto in alcun altro regno.

20 Tutte le coppe per le bevande del re Salomone erano d'oro, e anche le coppe del palazzo della foresta del Libano erano d'oro puro. Al tempo di Salomone infatti l'argento non aveva alcun valore.

21 Poiché le navi del re andavano a Tarshish con i servi di Hiram; e una volta ogni tre anni venivano le navi di Tarshish, recando oro, argento, avorio, scimmie e pavoni.

22 Cosí il re Salomone superò in ricchezza e sapienza tutti i re della terra.

23 Tutti i re della terra cercavano la presenza di Salomone per ascoltare la sapienza che DIO gli aveva posto in cuore.

24 Ognuno di essi portava il suo dono: oggetti d'argento, oggetti d'oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli, una certa quantità ogni anno.

25 Salomone aveva quattromila scuderie per cavalli e carri e dodicimila cavalieri, che distribuí nelle città per i carri e in Gerusalemme vicino a sé.

26 Cosí egli dominava su tutti i re dal Fiume, fino al paese dei Filistei e fino al confine d'Egitto.

27 Il re fece in modo che in Gerusalemme l'argento fosse comune come le pietre e i cedri abbondanti come i sicomori della pianura.

28 A Salomone portavano cavalli dall'Egitto e da tutti i paesi.

29 Ora il resto delle gesta di Salomone, dalle prime alle ultime, non sono forse scritte nel libro di Nathan, il profeta, nella profezia di Ahijah di Sciloh e nelle visioni di Iddo il veggente, riguardanti Geroboamo, figlio di Nebat?

30 Salomone regnò in Gerusalemme su tutto Israele quarant'anni.

31 Poi Salomone si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide suo padre. Al suo posto regnò suo figlio Roboamo.

Giuda

Giuda, servo di Gesú Cristo e fratello di Giacomo, ai chiamati che sono santificati in Dio Padre e custoditi in Cristo Gesú:

misericordia, pace e amore vi siano moltiplicati.

Carissimi, anche se avevo una grande premura di scrivervi circa la nostra comune salvezza, sono stato obbligato a farlo per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa una volta per sempre ai santi.

Si sono infatti infiltrati tra di voi certi uomini, che sono stati da tempo designati per questa condanna, empi che mutano la grazia del nostro Dio in immoralità e negano l'unico Padrone Dio e il Signor nostro Gesú Cristo.

Or voglio ricordare a voi, che già conoscevate tutto questo, che il Signore, dopo aver salvato il suo popolo dal paese di Egitto, in seguito fece perire quelli che non credettero.

Egli ha pure rinchiuso nelle tenebre dell'inferno con catene eterne, per il giudizio del gran giorno, gli angeli che non conservarono il loro primiero stato ma che lasciarono la loro propria dimora.

Proprio come Sodoma e Gomorra e le città vicine, che come loro si erano abbandonate alla fornicazione e si erano date a perversioni sessuali contro natura, sono state poste davanti come esempio, subendo la pena di un fuoco eterno;

allo stesso modo questi sognatori contaminano anch'essi la carne, respingono l'autorità e parlano male delle dignità.

Invece l'arcangelo Michele, quando in contesa col diavolo disputava intorno al corpo di Mosé, non osò lanciargli contro un giudizio oltraggioso, ma disse: «Ti sgridi il Signore!».

10 Ma costoro parlano male di tutte le cose che non comprendono; tutte le cose invece, che come animali irragionevoli conoscono naturalmente, diventano per essi motivo di rovina.

11 Guai a loro, perché si sono incamminati per la via di Caino e per lucro si sono buttati nella perversione di Balaamb e sono periti nella ribellione di Kore.

12 Costoro sono macchie nelle vostre agapi, mentre banchettano assieme a voi senza timore, pascendo se stessi; essi sono nuvole senz'acqua, sospinte qua e là dai venti, alberi d'autunno senza frutti, doppiamente morti, sradicati,

13 onde furiose del mare che vomitano la schiuma delle loro brutture, stelle erranti a cui è riservata la caligine delle tenebre infernali per sempre.

14 Ebbene, per loro profetizzò anche Enok, il settimo da Adamo, dicendo: «Ecco, il Signore è venuto con le sue sante miriadi,

15 per far giudizio contro tutti e per convincere tutti gli empi di tutte le opere d'empietà che hanno commesso empiamente e di tutte le parole offensive che gli empi peccatori hanno proferito contro di lui».

16 Costoro sono mormoratori, scontenti, che camminano secondo le loro passioni; per di piú la loro bocca proferisce cose oltremodo gonfie e adulano le persone per l'utilità propria.

17 Ma voi, carissimi, ricordatevi delle parole che gli apostoli del Signore nostro Gesú Cristo hanno predetto.

18 Essi vi dicevano che nell'ultimo tempo vi saranno degli schernitori che seguiranno le loro empie passioni.

19 Costoro sono quelli che causano le divisioni, gente carnale, che non ha lo Spirito.

20 Ma voi, carissimi, edificando voi stessi sulla vostra santissima fede, pregando nello Spirito Santo,

21 conservatevi nell'amore di Dio, aspettando la misericordia del Signore nostro Gesú Cristo, in vista della vita eterna.

22 E abbiate compassione degli uni usando discernimento.

23 ma salvate gli altri con timore, strappandoli dal fuoco, odiando perfino la veste contaminata dalla carne.

24 Or a colui che può salvaguardarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria irreprensibili e con grande gioia,

25 all'unico Dio sapiente, il nostro Salvatore, sia gloria, grandezza dominio e potestà, da ora e per tutte le età. Amen.

Sofonia 1

La parola dell'Eterno che fu rivolta a Sofonia, figlio di Kusci, figlio di Ghedaliah, figlio di Amariah, figlio di Ezechia, ai giorni di Giosia figlio di Amon, re di Giuda.

«IO farò interamente scomparire ogni cosa dalla faccia della terra», dice l'Eterno.

«Farò scomparire uomini e bestie, farò scomparire gli uccelli del cielo e i pesci del mare, le cause di peccato assieme agli empi, e sterminerò l'uomo dalla faccia della terra», dice l'Eterno.

«Stenderò la mia mano contro Giuda e contro tutti gli abitanti di Gerusalemme, e sterminerò da questo luogo i resti di Baal, il nome dei sacerdoti idolatria assieme ai sacerdoti,

quelli che si prostrano sui terrazzi davanti all'esercito del cielo, quelli che si prostrano giurando all'Eterno, ma giurando anche a Malkam,

quelli che si allontanano dall'Eterno e quelli che non cercano l'Eterno e non lo consultano.

Sta' in silenzio davanti al Signore, l'Eterno, perché il giorno dell'Eterno è vicino, perché l'Eterno ha preparato un sacrificio, ha santificato i suoi convitati.

Nel giorno del sacrificio dell'Eterno avverrà che io punirò i principi, i figli del re e tutti quelli che indossano vesti straniere.

In quello stesso giorno punirò tutti quelli che saltano sopra la soglia, che riempiono di violenza e di inganno le case dei loro padroni.

10 In quel giorno», dice l'Eterno, «si alzerà un grido dalla porta dei pesci, un urlo dal secondo quartiere e un gran fracasso dalle colline.

11 Urlate, o abitanti di Maktesh, perché tutto il popolo dei mercanti è annientato, tutti quelli carichi di denaro sono sterminati.

12 In quel tempo avverrà che io frugherò Gerusalemme con lampade e punirò gli uomini che, fermi sulle loro fecce, dicono in cuor loro: "L'Eterno non fa né bene né male".

13 Perciò i loro beni diventeranno bottino di guerra e le loro case una desolazione. Costruiranno case, pianteranno vigne, ma non ne berranno il vino».

14 Il giorno dell'Eterno è vicino, è vicino e giunge in gran fretta. Il suono del giorno dell'Eterno è amaro; allora l'uomo valoroso griderà forte.

15 Quel giorno è un giorno di ira, un giorno di calamità e angoscia, un giorno di distruzione e desolazione, un giorno di tenebre e caligine, un giorno di nuvole e fitta oscurità,

16 un giorno di squillo di tromba e di allarme contro le città fortificate e contro le alte torri.

17 Farò venire l'avversità sugli uomini ed essi cammineranno come ciechi, perché hanno peccato contro l'Eterno; il loro sangue sarà sparso come polvere e la loro carne come escrementi.

18 Né il loro argento né il loro oro li potrà liberare nel giorno dell'ira dell'Eterno; anzi tutto il paese sarà divorato dal fuoco della sua gelosia, perché egli compirà certamente una completa distruzione di tutti gli abitanti del paese.

Luca 23

23 Allora tutta l'assemblea si alzò e lo condusse da Pilato.

E cominciarono ad accusarlo, dicendo: «Noi abbiamo sorpreso costui che sovvertiva la nazione e proibiva di dare i tributi a Cesare, affermando di essere un re, il Cristo».

Allora Pilato lo interrogò, dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». E Gesú gli rispose e disse: «Tu lo dici».

Pilato quindi disse ai capi dei sacerdoti e alle turbe: «Io non trovo nessuna colpa in quest'uomo».

Ma quelli insistevano, dicendo: «Egli solleva il popolo insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea fin qua».

Allora Pilato, avendo udito nominare la Galilea, domandò se quell'uomo fosse Galileo.

E, saputo che apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode, che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme.

Quando Erode vide Gesú, se ne rallegrò grandemente; da molto tempo infatti desiderava vederlo, perché aveva sentito dire molte cose di lui e sperava di vederlo compiere qualche miracolo.

Egli gli rivolse molte domande, ma Gesú non gli rispose nulla.

10 Intanto i capi dei sacerdoti e gli scribi stavano là accusandolo con veemenza.

11 Allora Erode, con i suoi soldati, dopo averlo oltraggiato e schernito, lo rivestí di una veste splendida e lo rimandò da Pilato.

12 In quel giorno Erode e Pilato divennero amici, mentre prima erano stati nemici.

13 Allora Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti i magistrati e il popolo,

14 disse loro: «Voi mi avete portato quest'uomo, come uno che perverte il popolo; ed ecco, dopo averlo esaminato alla vostra presenza, non ho trovato in lui nessuna delle colpe di cui lo accusate

15 e neppure Erode, perche lo ha rimandato a noi; in realtà egli non ha fatto nulla che meriti la morte.

16 Perciò, dopo averlo fatto flagellare, lo rilascerò».

17 Ora in occasione della festa di Pasqua, il governatore doveva liberare qualcuno.

18 Ma essi tutti insieme gridarono, dicendo: «A morte costui, e liberaci Barabba».

19 Questi era stato incarcerato per una sedizione fatta in città e per omicidio.

20 Perciò Pilato desiderando liberare Gesú parlò loro di nuovo.

21 Ma essi gridavano, dicendo: «Crocifiggilo, crocifiggilo».

22 Per la terza volta, egli disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Io non ho trovato in lui alcuna colpa che meriti la morte. Perciò, dopo averlo fatto flagellare, lo rilascerò».

23 Ma quelli insistevano con grandi grida, chiedendo che fosse crocifisso, e le loro grida e quelle dei capi dei sacerdoti finirono per prevalere.

24 Pilato allora decise che fosse fatto ciò che chiedevano.

25 E rilasciò loro colui che era stato incarcerato per sedizione e per omicidio e che essi avevano richiesto; e consegnò Gesú alla loro volontà.

26 Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirenea che veniva dai campi, e gli misero addosso la croce, perché la portasse dietro a Gesú.

27 Or lo seguiva una grande folla di popolo e di donne, che facevano cordoglio e lamenti su di lui.

28 Ma Gesú. voltandosi verso di loro disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri figli.

29 Perché ecco, verranno i giorni in cui si dirà: "Beate le sterili e beati i grembi che non hanno partorito e le mammelle che non hanno allattato!".

30 Allora cominceranno a dire ai monti: "Cadeteci addosso" e alle colline: "Copriteci"

31 Perché, se tali cose si fanno al legno verde, che cosa sarà fatto al legno secco?».

32 Or venivano condotti con lui anche due malfattori per essere messi a morte.

33 E quando giunsero al luogo, detto del Teschio, là crocifissero lui e i malfattori, l'uno a destra e l'altro a sinistra.

34 E Gesú diceva: «Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno». Poi, spartite le sue vesti, le tirarono a sorte.

35 E il popolo stava là a guardare, ed anche i magistrati col popolo lo beffavano, dicendo: «Egli ha salvati gli altri, salvi se stesso se veramente egli è il Cristo. l'eletto di Dio».

36 Anche i soldati lo schernivano, accostandosi e presentandogli dell'aceto.

37 e dicendo: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso».

38 Sopra il suo capo, inoltre vi era una scritta, in caratteri greci, latini ed ebraici: "COSTUI E IL RE DEI GIUDEI".

39 Or uno dei malfattori appesi lo ingiuriava, dicendo: «Se tu sei il Cristo, salva te stesso e noi».

40 Ma l'altro, rispondendo, lo sgridava dicendo: «Non hai neppure timore di Dio, trovandoti sotto la medesima condanna?

41 Noi in realtà siamo giustamente condannati, perché riceviamo la dovuta pena dei nostri misfatti, ma costui non ha commesso alcun male».

42 Poi disse a Gesú: «Signore, ricordati di me quando verrai nel tuo regno».

43 Allora Gesú gli disse: «In verità ti dico: oggi tu sarai con me in paradiso».

44 Era circa l'ora sesta, e si fece buio su tutto il paese fino all'ora nona.

45 Il sole si oscurò e la cortina del tempio si squarciò in mezzo.

46 E Gesú, gridando con gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito». E detto questo, rese lo spirito.

47 Allora il centurione, visto quanto era accaduto, glorificò Dio, dicendo: «Veramente quest'uomo era giusto».

48 E tutta la folla che si era radunata per osservare ciò che accadeva, alla vista di questo, se ne tornò a casa battendosi il petto.

49 Ma tutti i suoi conoscenti e le donne che l'avevano seguito dalla Galilea se ne stavano a distanza, osservando queste cose.

50 Or vi era un uomo di nome Giuseppe, che era membro del sinedrio, uomo giusto e buono,

51 il quale non aveva acconsentito alla deliberazione e all'operato degli altri. Egli era di Arimatea, città dei Giudei, e aspettava anch'egli il regno di Dio.

52 Costui si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesú.

53 E, dopo averlo tirato giú dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, dove nessuno era ancora stato sepolto.

54 Era il giorno della Preparazione, e il sabato stava per cominciare.

55 Le donne, che erano venute con Gesú dalla Galilea seguendolo da vicino osservarono il sepolcro e come vi era stato deposto il corpo di Gesú;

56 poi esse tornarono a casa e prepararono gli aromi e gli unguenti, e durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento.

La Nuova Diodati (LND)

Copyright © 1991 by La Buona Novella s.c.r.l.