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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
Version
2 Re 4

Altri miracoli di Eliseo. L'olio della vedova

(A)Una donna, moglie di uno dei discepoli dei *profeti, si rivolse a *Eliseo, e disse: «Mio marito, tuo servo, è morto; e tu sai che il tuo servo temeva il Signore. Il suo creditore è venuto per prendersi i miei due figli come schiavi». Eliseo le disse: «Che devo fare per te? Dimmi, che cosa hai in casa?» La donna rispose: «La tua serva non ha nulla in casa, tranne un vasetto d'olio». Allora egli disse: «Va' fuori, chiedi in prestito a tutti i tuoi vicini dei vasi vuoti; e non ne chiedere pochi. Poi torna, chiudi la porta dietro di te e i tuoi figli, e versa dell'olio in tutti quei vasi; e, a mano a mano che saranno pieni, falli mettere da parte. La donna se ne andò e si chiuse in casa con i suoi figli; questi le portavano i vasi, e lei vi versava l'olio. Quando i vasi furono pieni, disse a suo figlio: «Portami ancora un vaso». Egli le rispose: «Non ci sono piú vasi». E l'olio si fermò. Allora lei andò e riferí tutto all'uomo di Dio, che le disse: «Va' a vender l'olio, e paga il tuo debito; e di quel che resta sostèntati tu e i tuoi figli.

La risurrezione del figlio della Sunamita

(B)Un giorno Eliseo passava per Sunem; là c'era una donna ricca che lo trattenne con premura perché mangiasse da lei; cosí tutte le volte che passava di là, andava a mangiare da lei. La donna disse a suo marito: «Ecco, io so che quest'uomo che passa sempre da noi, è un santo uomo di Dio. 10 Ti prego, costruiamogli, di sopra, una piccola camera in muratura e mettiamoci per lui un letto, un tavolino, una sedia e un *candeliere, affinché, quando verrà da noi, egli possa ritirarvisi. 11 Cosí, un giorno che egli giunse a Sunem, si ritirò in quella camera, e vi dormí. 12 E disse a Gheazi, suo servo: «Chiama questa Sunamita». Egli la chiamò, e lei si presentò davanti a lui. 13 Eliseo disse a Gheazi: «Dille cosí: “Tu hai avuto per noi tutta questa premura; che si può fare per te? Hai bisogno che si parli per te al re o al capo dell'esercito?”» Lei rispose: 14 «Io vivo in mezzo al mio popolo». Ed Eliseo disse: «Che si potrebbe fare per lei?» Gheazi rispose: «Certo non ha figli, e suo marito è vecchio». 15 Eliseo gli disse: «Chiamala!» Gheazi la chiamò, e lei si presentò alla porta. 16 Ed Eliseo le disse: «L'anno prossimo, in questo stesso periodo, tu abbraccerai un figlio». Lei rispose: «No, mio signore, tu che sei un uomo di Dio, non ingannare la tua serva!»

17 Questa donna concepí e, l'anno dopo, in quel medesimo periodo partorí un figlio, come Eliseo le aveva detto. 18 Il bambino si fece grande; e un giorno, uscito per andare da suo padre che era con i mietitori, 19 disse a suo padre: «La mia testa! la mia testa!» Il padre disse al servo: «Portalo da sua madre!» 20 Il servo lo portò via e lo condusse da sua madre. Il bambino rimase sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi morí. 21 Allora la donna salí, lo adagiò sul letto dell'uomo di Dio, chiuse la porta, e uscí. 22 Poi chiamò suo marito e gli disse: «Ti prego, mandami un servo e un'asina, perché voglio correre dall'uomo di Dio, e tornare». 23 Il marito le chiese: «Perché vuoi andare da lui quest'oggi? Non è il novilunio, e non è sabato». Lei rispose: «Lascia fare!» 24 Poi fece sellare l'asina, e disse al suo servo: «Guidala, e tira via; non mi fermare per strada, a meno che io non te lo dica». 25 Cosí partí, e giunse dall'uomo di Dio, sul monte *Carmelo.
Appena l'uomo di Dio la vide da lontano, disse a Gheazi, suo servo: «Ecco la Sunamita che viene!
26 Ti prego, corri a incontrarla, e dille: Stai bene? Sta bene tuo marito? E il bambino sta bene?» Lei rispose: «Stanno bene». 27 E come fu giunta dall'uomo di Dio, sul monte, gli abbracciò i piedi. Gheazi si avvicinò per respingerla; ma l'uomo di Dio disse: «Lasciala stare, poiché l'anima sua è amareggiata, e il Signore me l'ha nascosto; non me l'ha rivelato». 28 La donna disse: «Avevo forse chiesto di poter avere un figlio? Non ti dissi dunque: Non m'ingannare?» 29 Allora Eliseo disse a Gheazi: «Cingiti i fianchi, prendi in mano il mio bastone, e parti. Se incontri qualcuno, non salutarlo; e se qualcuno ti saluta, non rispondergli; e poserai il mio bastone sulla faccia del bambino». 30 La madre del bambino disse a Eliseo: «Com'è vero che il Signore vive e che tu vivi, io non ti lascerò». Ed Eliseo si alzò e andò insieme con lei. 31 Gheazi, che li aveva preceduti, pose il bastone sulla faccia del bambino, ma non ci fu voce né segno di vita. Allora andò incontro a Eliseo e gli riferí la cosa, dicendo: «Il bambino non si è svegliato». 32 Quando Eliseo arrivò in casa, il bambino, morto, era adagiato sul suo letto. 33 Egli entrò, si chiuse dentro con il bambino, e pregò il Signore. 34 Poi salí sul letto e si coricò sul bambino; pose la sua bocca sulla bocca di lui, i suoi occhi sugli occhi di lui, le sue mani sulle mani di lui; si distese sopra di lui, e il corpo del bambino si riscaldò. 35 Poi Eliseo s'allontanò, andò qua e là per la casa; poi risalí, e si ridistese sopra il bambino; e il bambino starnutí sette volte, e aprí gli occhi. 36 Allora Eliseo chiamò Gheazi e gli disse: «Chiama questa Sunamita». Egli la chiamò; e, come giunse vicino a Eliseo, questi le disse: «Prendi tuo figlio». 37 La donna entrò, gli si gettò ai piedi, e si prostrò in terra; poi prese suo figlio, e uscí.

La minestra risanata

38 (C)Eliseo se ne tornò a *Ghilgal. Nel paese c'era la carestia. Mentre i discepoli dei profeti stavano seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: «Metti la pentola grande sul fuoco, e prepara una minestra per i discepoli dei profeti». 39 Uno di questi andò fuori per i campi a cogliere erbe; trovò una specie di vite selvatica, ne colse i frutti, le *colloquintide, e se ne riempí la veste; e, al suo ritorno li tagliò a pezzi e li mise nella pentola dov'era la minestra; ma non si sapeva che cosa fossero. 40 Poi versarono la minestra a quegli uomini perché mangiassero; ma appena l'ebbero assaggiata, esclamarono: «Uomo di Dio, c'è la morte nella pentola!» E non ne poterono mangiare. 41 Eliseo disse: «Ebbene, portatemi della farina!» La gettò nella pentola e disse: «Versatene a questa gente perché mangi». E non c'era piú nulla di cattivo nella pentola.

La moltiplicazione dei pani

42 (D)Giunse poi un uomo da Baal-Salisa, che portò all'uomo di Dio del pane delle primizie: venti pani d'orzo, e del grano nuovo nella sua bisaccia. Eliseo disse al suo servo: «Danne alla gente perché mangi». 43 Quegli rispose: «Come faccio a mettere questo davanti a cento persone?» Ma Eliseo disse: «Danne alla gente perché mangi; infatti cosí dice il Signore: Mangeranno, e ne avanzerà». 44 Cosí egli mise quelle provviste davanti alla gente, che mangiò e ne lasciò d'avanzo, secondo la parola del Signore.

1 Timoteo 1

Indirizzo e saluti(A)

(B)*Paolo, *apostolo di Cristo Gesú per ordine di Dio, nostro Salvatore, e di Cristo Gesú, nostra speranza, a *Timoteo, mio legittimo figlio nella fede: grazia, misericordia, pace, da Dio Padre e da Cristo Gesú nostro Signore.

Avvertimento contro le false dottrine

(C)Ti ripeto l'esortazione che ti feci mentre andavo in Macedonia, di rimanere a *Efeso per ordinare ad alcuni di non insegnare dottrine diverse e di non occuparsi di favole e di *genealogie senza fine, le quali suscitano discussioni invece di promuovere l'opera di Dio, che è fondata sulla fede.

Lo scopo di questo incarico è l'amore che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera. Alcuni hanno deviato da queste cose e si sono abbandonati a discorsi senza senso. Vogliono essere *dottori della legge ma in realtà non sanno né quello che dicono né quello che affermano con certezza. Noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne fa un uso legittimo; sappiamo anche che la legge è fatta non per il giusto ma per gl'iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e gl'irreligiosi, per coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi, 10 per i fornicatori, per i sodomiti, per i mercanti di schiavi, per i bugiardi, per gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina, 11 secondo il *vangelo della gloria del beato Dio, che egli mi ha affidato.

Paolo, esempio della misericordia divina

12 (D)Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesú, nostro Signore, per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me, 13 che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia incredulità; 14 e la grazia del Signore nostro è sovrabbondata con la fede e con l'amore che è in Cristo Gesú. 15 Certa è quest'affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesú è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo. 16 Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesú Cristo dimostrasse in me, per primo, tutta la sua pazienza, e io servissi di esempio a quanti in seguito avrebbero creduto in lui per avere vita eterna. 17 Al Re eterno, immortale, invisibile, all'unico Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.

18 (E)Ti affido questo incarico, Timoteo, figlio mio, in armonia con le *profezie che sono state in precedenza fatte a tuo riguardo, perché tu combatta in virtú di esse la buona battaglia, 19 conservando la fede e una buona coscienza; alla quale alcuni hanno rinunziato, e cosí, hanno fatto naufragio quanto alla fede. 20 Tra questi sono Imeneo e Alessandro, che ho consegnati a Satana affinché imparino a non bestemmiare.

Daniele 8

Visione del montone e del capro

(A)Nel terzo anno del regno del re *Baldassar, io, *Daniele, ebbi una visione dopo quella che avevo avuto prima. Quando ebbi la visione ero a Susa, la residenza reale che è nella provincia di *Elam, ma nella visione mi trovavo presso il fiume Ulai.

Alzai gli occhi, guardai, ed ecco in piedi davanti al fiume, un montone che aveva due corna; erano alte, ma un corno era piú alto dell'altro; il piú alto era cresciuto dopo. Vidi il montone che cozzava a occidente, a settentrione e a mezzogiorno. Nessun animale poteva resistergli e non c'era nessuno che potesse liberare dal suo potere; esso faceva quello che voleva e diventò grande.

Mentre stavo considerando questo, ecco venire dall'occidente un capro, che percorreva tutta la terra senza toccare il suolo; questo capro aveva un grosso corno fra gli occhi. Il capro si avvicinò al montone dalle due corna, che avevo visto in piedi davanti al fiume, e gli si avventò addosso, con tutta la sua forza. Lo vidi avvicinarsi al montone, infierire contro di lui, colpirlo e spezzargli le due corna; il montone non ebbe la forza di resistergli e il capro lo gettò a terra e lo calpestò; non ci fu nessuno che potesse liberare il montone dal potere di quello. Il capro si irrobustí ma, quando fu al culmine della sua potenza, il suo gran corno si spezzò; al suo posto spuntarono quattro grandi corna verso i quattro venti del cielo.

Da uno di essi uscí un piccolo corno, che si ingrandí enormemente in direzione del mezzogiorno, dell'oriente e del paese splendido. 10 Crebbe fino a raggiungere l'esercito del cielo; fece cadere a terra una parte di quell'esercito e delle stelle, e le calpestò. 11 Si innalzò fino al capo di quell'esercito, gli tolse il sacrificio quotidiano e sconvolse il luogo del suo *santuario. 12 Un esercito fu abbandonato, cosí pure il sacrificio quotidiano, a causa dell'*iniquità; la verità venne gettata a terra; ma esso prosperò nelle sue imprese. 13 Poi udii un santo che parlava. E un altro santo chiese a quello che parlava: «Fino a quando durerà la visione del sacrificio quotidiano, dell'iniquità devastatrice, del luogo santo e dell'esercito abbandonati per essere calpestati?» 14 Egli mi rispose: «Fino a duemilatrecento sere e mattine; poi il santuario sarà purificato».

15 Mentre io, Daniele, avevo questa visione e cercavo di comprenderla, ecco in piedi davanti a me una figura simile a un uomo. 16 E udii la voce di un uomo in mezzo al fiume Ulai, che gridò e disse: «*Gabriele, spiegagli la visione!» 17 Ed egli venne vicino al luogo dove stavo io; alla sua venuta io fui spaventato e mi prostrai con la faccia a terra; ma egli mi disse: «Sta' bene attento, o *figlio d'uomo, perché questa visione riguarda il tempo della fine». 18 Mentre egli mi parlava, io mi lasciai andare con la faccia a terra, profondamente assopito; ma egli mi toccò e mi fece stare in piedi. 19 Poi disse: «Ecco, io ti farò sapere ciò che avverrà nell'ultimo tempo dell'indignazione; perché la visione riguarda il tempo della fine. 20 Il montone con due corna, che tu hai visto, rappresenta i re di Media e di Persia. 21 Il capro irsuto è il re di Grecia[a]; e il suo gran corno, fra i suoi occhi, è il primo re. 22 Le quattro corna, sorte al posto di quello spezzato, sono quattro regni che sorgeranno da questa nazione, ma non con la stessa sua potenza. 23 Alla fine del loro regno, quando i ribelli avranno colmato la misura delle loro ribellioni, sorgerà un re dall'aspetto feroce, ed esperto in intrighi. 24 Il suo potere si rafforzerà, ma non per la sua propria forza. Egli sarà causa di rovine inaudite, prospererà nelle sue imprese, distruggerà i potenti e il popolo dei santi. 25 A motivo della sua astuzia, la frode prospererà nelle sue mani; il suo cuore si inorgoglirà; distruggerà molte persone che si credevano al sicuro. Si ergerà pure contro il principe dei príncipi, ma sarà infranto senza intervento umano. 26 La visione delle sere e delle mattine, di cui è stato parlato, è vera. Ma tu tieni segreta la visione, perché si riferisce a un tempo lontano».

27 Allora, io, Daniele, svenni e fui malato per diversi giorni; poi mi alzai e feci gli affari del re. Io ero stupito della visione, ma nessuno se ne accorse.

Salmi 116

Lode per la liberazione

116 (A)Io amo il Signore perché ha udito
la mia voce e le mie suppliche.

Poiché ha teso l'orecchio verso di me,
io lo invocherò per tutta la mia vita.

I legami della morte mi avevano
circondato,
le angosce del *soggiorno dei morti
mi avevano colto;
mi aveva raggiunto la disgrazia
e il dolore.

Ma io invocai il nome del Signore:
«Signore, libera l'anima mia!»

Il Signore è pietoso e giusto,
il nostro Dio è misericordioso.

Il Signore protegge i semplici;
io ero ridotto in misero stato ed egli mi ha salvato.

Ritorna, anima mia, al tuo riposo,
perché il Signore t'ha colmata
di grazie.

Tu hai preservato l'anima mia dalla morte,
i miei occhi dalle lacrime,
i miei piedi da cadute.

Io camminerò alla presenza del
Signore
sulla terra dei viventi.

10 Ho creduto, perciò ho parlato[a].
Io ero molto afflitto.

11 Dicevo nel mio turbamento:
«Ogni uomo è bugiardo».

12 Che potrò ricambiare al Signore
per tutti i benefici che mi ha fatti?

13 Io alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

14 Scioglierò i miei voti al Signore
e lo farò in presenza di tutto il suo
popolo.

15 È preziosa agli occhi del Signore
la morte dei suoi fedeli.

16 Sí, o Signore, io sono il tuo servo,
sono tuo servo, figlio della tua serva;
tu hai spezzato le mie catene.

17 Io t'offrirò un sacrificio di lode
e invocherò il nome del Signore.

18 Adempirò le mie promesse al
Signore
e lo farò in presenza di tutto il suo
popolo,

19 nei *cortili della casa del Signore, in mezzo a te, o *Gerusalemme.
Alleluia.

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

Copyright © 1994 by Società Biblica di Ginevra