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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
Version
2 Samuele 19

19 (A)Allora andarono a dire a *Ioab: «Il re piange e fa cordoglio a motivo di *Absalom». E in quel giorno la vittoria si mutò in lutto per tutto il popolo, perché il popolo sentí dire in quel giorno: «Il re è molto afflitto a causa di suo figlio». Il popolo in quel giorno rientrò furtivamente in città, come avrebbe fatto gente coperta di vergogna per essere fuggita in battaglia. Il re si era coperta la faccia e ad alta voce gridava: «Absalom figlio mio! Absalom figlio mio, figlio mio!» Allora Ioab entrò in casa del re e disse: «Tu copri oggi di rossore il volto di tutta la tua gente, che in questo giorno ha salvato la vita a te, ai tuoi figli e alle tue figlie, alle tue mogli e alle tue concubine, poiché ami quelli che ti odiano e odi quelli che ti amano; infatti oggi tu dimostri che capitani e soldati per te non contano nulla; ora vedo bene che se oggi Absalom fosse vivo e noi fossimo tutti morti, allora saresti contento. Àlzati dunque ora, esci e parla al cuore della tua gente; perché io giuro per il Signore che, se non esci, neppure un uomo resterà con te questa notte; e questa sarà per te sventura peggiore di tutte quelle che ti sono cadute addosso dalla tua giovinezza fino a oggi». Allora il re si alzò e andò a sedersi alla *porta della città. A tutto il popolo fu dato l'annunzio: «Ecco, il re si è seduto alla porta della città». E tutto il popolo venne in presenza del re.

Giuda e Israele fanno ritornare Davide

(B)Gli *Israeliti[a] erano fuggiti ognuno alla sua tenda.

E in tutte le tribú d'Israele tutto il popolo stava discutendo e dicevano: «Il re ci ha liberati dalle mani dei nostri nemici e ci ha salvati dalle mani dei *Filistei; e ora è dovuto fuggire dal paese a causa di Absalom; 10 e Absalom, che noi avevamo unto perché regnasse su di noi, è morto in battaglia; perché dunque non cercate di far tornare il re?» 11 Il re *Davide mandò a dire ai *sacerdoti *Sadoc e *Abiatar: «Parlate agli *anziani di *Giuda e dite loro: “Perché sareste voi gli ultimi a far tornare il re a casa sua? I discorsi che si tengono in tutto Israele sono giunti fino alla casa del re. 12 Voi siete miei fratelli, siete mie ossa e mia carne; perché dunque sareste gli ultimi a far tornare il re?” 13 Dite ad Amasa: “Non sei tu mie ossa e mia carne? Dio mi tratti con tutto il suo rigore, se tu non diventi per sempre capo dell'esercito, al posto di Ioab”». 14 Cosí Davide piegò il cuore di tutti gli uomini di Giuda come se fosse stato il cuore di un solo uomo; ed essi mandarono a dire al re: «Ritorna tu con tutta la tua gente». 15 Il re dunque tornò e giunse al *Giordano; quelli di Giuda vennero a *Ghilgal per andare incontro al re e per fargli attraversare il Giordano.

Davide perdona a Simei e a Mefiboset

16 (C)Simei, figlio di Ghera, Beniaminita, che era di Baurim, si affrettò a scendere con gli uomini di Giuda incontro al re Davide. 17 Egli aveva con sé mille uomini di *Beniamino, Siba, servo della casa di *Saul, con i suoi quindici figli e i suoi venti servi. Essi attraversarono il Giordano davanti al re. 18 La chiatta che doveva traghettare la famiglia del re e tenersi a sua disposizione passò; e Simei, figlio di Ghera, prostratosi davanti al re, nel momento in cui questi stava per attraversare il Giordano, 19 gli disse: «Non tenga conto, il mio signore, della mia *iniquità e dimentichi la perversa condotta tenuta dal suo servo il giorno in cui il re mio signore usciva da *Gerusalemme; non me ne serbi rancore il re! 20 Poiché il tuo servo riconosce che ha peccato; per questo sono stato oggi il primo di tutta la casa di *Giuseppe a scendere incontro al re mio signore». 21 Ma Abisai, figlio di Seruia, prese a dire: «Nonostante questo, Simei non deve forse morire per aver maledetto l'*unto del Signore?» 22 Davide disse: «Che ho da fare con voi, o figli di Seruia, che vi mostrate oggi miei avversari? Si dovrebbe far morire qualcuno in Israele oggi? Io so che oggi sono diventato re d'Israele». 23 Il re disse a Simei: «Tu non morirai!» E il re glielo giurò.

24 (D)Mefiboset, nipote di Saul, scese incontro al re. Egli non si era pulito i piedi, non aveva curato la barba né aveva lavato le sue vesti dal giorno in cui il re era partito fino a quello in cui tornava in pace. 25 Quando giunse da Gerusalemme per incontrare il re, il re gli disse: «Perché non venisti con me, Mefiboset?» 26 Questi rispose: «O re, mio signore, il mio servo m'ingannò; perché il tuo servo, che è zoppo, aveva detto: “Io mi farò sellare l'asino, monterò e andrò con il re”. 27 Ed egli ha calunniato il tuo servo presso il re mio signore; ma il re mio signore è come un angelo di Dio; fa' dunque ciò che ti piacerà, 28 poiché tutti quelli della casa di mio padre non avrebbero meritato dal re mio signore altro che la morte; e, nondimeno, tu avevi messo il tuo servo tra quelli che mangiano alla tua mensa. Quale altro diritto potrei avere? E perché dovrei continuare a supplicare il re?» 29 Il re gli disse: «Non occorre che tu aggiunga altre parole. Ho deciso: tu e Siba dividetevi le terre». 30 Mefiboset rispose al re: «Si prenda pure egli ogni cosa, poiché il re mio signore è tornato in pace a casa sua».

31 (E)Barzillai, il *Galaadita, scese da Roghelim e attraversò il Giordano con il re, per accompagnarlo di là dal Giordano. 32 Barzillai era molto vecchio; aveva ottant'anni e aveva fornito i viveri al re mentre questi si trovava a Maanaim; infatti era molto facoltoso. 33 Il re disse a Barzillai: «Vieni con me oltre il fiume; io provvederò al tuo sostentamento a casa mia, a Gerusalemme». 34 Ma Barzillai rispose al re: «Troppo pochi sono gli anni che mi restano da vivere perché io salga con il re a Gerusalemme. 35 Adesso ho ottant'anni. Non posso discernere ciò che è buono da ciò che è cattivo. Non posso piú assaporare ciò che mangio o ciò che bevo. Non posso piú udire la voce dei cantanti e delle cantanti. Perché dunque il tuo servo sarebbe di peso al re mio signore? 36 Solo per poco tempo andrebbe il tuo servo oltre il Giordano con il re; e perché il re vorrebbe ricompensarmi con un tale beneficio? 37 Ti prego, lascia che il tuo servo se ne ritorni indietro e che io possa morire nella mia città presso la tomba di mio padre e di mia madre! Ma ecco il tuo servo Chimam: passi egli con il re mio signore e fa' per lui quello che ti piacerà». 38 Il re rispose: «Venga con me Chimam, e farò per lui quello che a te piacerà; farò per te tutto quello che desidererai da me». 39 Quando tutto il popolo ebbe attraversato il Giordano e l'ebbe attraversato anche il re, il re baciò Barzillai e lo benedisse ed egli se ne tornò a casa sua. 40 Cosí il re passò oltre e andò a Ghilgal; Chimam lo accompagnò. Tutta la gente di Giuda e anche la metà della gente d'Israele avevano scortato il re. 41 Allora tutti gli altri Israeliti vennero dal re e gli dissero: «Perché i nostri fratelli, gli uomini di Giuda, ti hanno portato via di nascosto e hanno fatto attraversare il Giordano al re, alla sua famiglia e a tutta la gente di Davide?» 42 Tutti gli uomini di Giuda risposero agli uomini d'Israele: «Perché il re ci appartiene piú da vicino; e perché vi adirate per questo? Abbiamo forse mangiato a spese del re? O abbiamo ricevuto qualche regalo?» 43 Gli uomini d'Israele risposero agli uomini di Giuda: «Il re appartiene a noi dieci volte piú che a voi e quindi Davide è piú nostro che vostro; perché dunque ci avete disprezzati? Non siamo stati noi i primi a proporre di fare tornare il nostro re?» Ma il parlare degli uomini di Giuda fu piú violento di quello degli uomini d'Israele.

2 Corinzi 12

La forza di Dio nella debolezza umana

12 (A)Bisogna vantarsi? Non è una cosa buona; tuttavia verrò alle visioni e alle rivelazioni del Signore.

Conosco un uomo in Cristo, che quattordici anni fa (se fu con il corpo non so, se fu senza il corpo non so, Dio lo sa), fu rapito fino al terzo cielo. So che quell'uomo (se fu con il corpo o senza il corpo non so, Dio lo sa) fu rapito in *paradiso, e udí parole ineffabili che non è lecito all'uomo di pronunziare. Di quel tale mi vanterò; ma di me stesso non mi vanterò se non delle mie debolezze. Pur se volessi vantarmi, non sarei un pazzo, perché direi la verità; ma me ne astengo, perché nessuno mi stimi oltre quello che mi vede essere, o sente da me.

E perché io non avessi a insuperbire per l'eccellenza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina[a] nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi affinché io non insuperbisca. Tre volte ho pregato il Signore perché l'allontanasse da me; ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me. 10 Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amor di Cristo; perché, quando sono debole, allora sono forte.

Disinteresse dell'apostolo Paolo; i suoi timori

11 (B)Sono diventato pazzo; siete voi che mi ci avete costretto; infatti io avrei dovuto essere da voi raccomandato; perché in nulla sono stato da meno di quei sommi *apostoli, benché io non sia nulla. 12 Certo, i segni dell'apostolo sono stati compiuti tra di voi, in una pazienza a tutta prova, nei miracoli, nei prodigi e nelle opere potenti. 13 In che cosa siete stati trattati meno bene delle altre chiese, se non nel fatto che io stesso non vi sono stato di peso? Perdonatemi questo torto.

14 Ecco, questa è la terza volta che sono pronto a recarmi da voi; e non vi sarò di peso, poiché io non cerco i vostri beni, ma voi; perché non sono i figli che debbono accumulare ricchezze per i genitori, ma i genitori per i figli. 15 E io molto volentieri spenderò e sacrificherò me stesso per voi. Se io vi amo tanto, devo essere da voi amato di meno?

16 Ma sia pur cosí, che io non vi sia stato di peso; però, da uomo astuto, vi avrei presi con inganno[b]! 17 Vi ho forse sfruttati per mezzo di qualcuno dei fratelli che vi ho mandati? 18 Ho pregato *Tito di venire da voi e ho mandato quell'altro fratello con lui. Tito ha forse approfittato di voi? Non abbiamo noi camminato con il medesimo spirito e seguito le medesime orme?

19 Da tempo voi v'immaginate che noi ci difendiamo davanti a voi. È davanti a Dio, in Cristo, che parliamo; e tutto questo, carissimi, per la vostra edificazione. 20 Infatti temo, quando verrò, di non trovarvi quali vorrei, e di essere io stesso da voi trovato quale non mi vorreste; temo che vi siano tra di voi contese, gelosie, ire, rivalità, maldicenze, insinuazioni, superbie, disordini; 21 e che al mio arrivo il mio Dio abbia di nuovo a umiliarmi davanti a voi, e io debba piangere per molti di quelli che hanno peccato precedentemente, e non si sono ravveduti dell'impurità, della fornicazione e della dissolutezza a cui si erano dati.

Ezechiele 26

Profezie contro Tiro

26 (A)L'anno undicesimo, il primo giorno del mese, la parola del Signore mi fu rivolta in questi termini:

«*Figlio d'uomo, poiché *Tiro ha detto di *Gerusalemme: “Ah! ah!
è infranta colei che era la porta dei popoli!
La gente si volge verso di me!
Io li riempirò di lei che è deserta!”

Perciò cosí parla Dio, il Signore:
Eccomi contro di te, o Tiro!
Io farò salire contro di te molti popoli,
come il mare fa salire le proprie onde.

Essi distruggeranno le mura di Tiro
e abbatteranno le sue torri;
io spazzerò via da lei la polvere
e farò di lei una roccia nuda.

Essa sarà, in mezzo al mare, un luogo da stendere le reti,
poiché io ho parlato, dice Dio, il Signore;
essa sarà abbandonata al saccheggio delle nazioni;

le sue figlie[a], che sono nei campi,
saranno uccise dalla spada
e quelli di Tiro sapranno che io sono il Signore.

Infatti cosí dice Dio, il Signore: Ecco, io faccio venire dal settentrione, contro Tiro, *Nabucodonosor, re di *Babilonia, il re dei re, con cavalli, carri e cavalieri, e una gran moltitudine. Egli ucciderà con la spada le tue figlie che sono nei campi, farà contro di te delle torri, innalzerà contro di te dei bastioni, farà muovere contro di te gli scudi; dirigerà contro le tue mura i suoi arieti e con i suoi picconi abbatterà le tue torri. 10 La moltitudine dei suoi cavalli sarà tale che la polvere sollevata da loro ti coprirà; lo strepito dei suoi cavalieri, dei veicoli e dei suoi carri, farà tremare le tue mura, quando egli entrerà per le tue porte, come si entra in una città dove si è aperta una breccia. 11 Con gli zoccoli dei suoi cavalli egli calpesterà tutte le tue strade; ucciderà il tuo popolo con la spada, e le colonne in cui riponi la tua forza cadranno a terra. 12 Essi faranno bottino delle tue ricchezze, saccheggeranno le tue mercanzie, abbatteranno le tue mura, distruggeranno le tue case deliziose, getteranno in mezzo al mare le tue pietre, il tuo legname, la tua polvere. 13 Io farò cessare il rumore dei tuoi canti e il suono delle tue arpe non si udrà piú. 14 Ti ridurrò a essere una roccia nuda; tu sarai un luogo da stendervi le reti; tu non sarai piú ricostruita, perché io, il Signore, ho parlato, dice Dio, il Signore.

15 Cosí parla Dio, il Signore, a Tiro:
Sí, al rumore della tua caduta,
al gemito dei feriti a morte,
al massacro che si farà in mezzo a te,
tremeranno le isole.

16 Tutti i príncipi del mare scenderanno dai loro troni,
si toglieranno i loro mantelli,
deporranno le loro vesti ricamate;
si avvolgeranno nello spavento, si siederanno per terra,
tremeranno a ogni istante,
saranno costernati a causa di te.

17 Su di te faranno un lamento e ti diranno:
“Come mai sei distrutta,
tu che eri abitata da gente di mare,
la città famosa, che eri cosí potente in mare,
tu che al pari dei tuoi abitanti
incutevi terrore a tutti gli abitanti della terra!

18 Ora le isole tremeranno il giorno della tua caduta,
le isole del mare saranno spaventate per la tua fine”.

19 Infatti cosí parla Dio, il Signore:
Quando farò di te una città desolata
come le città che non hanno piú abitanti,
quando farò salire su di te l'abisso
e le grandi acque ti copriranno,

20 allora ti tirerò giú, con quelli che scendono nella fossa,
fra il popolo d'un tempo;
ti farò abitare nelle profondità della terra,
nelle solitudini eterne,
con quelli che scendono nella fossa,
perché tu non sia piú abitata;
invece rimetterò lo splendore sulla terra dei viventi.

21 Io ti renderò oggetto di spavento, e piú non sarai;
ti si cercherà ma non ti si troverà mai piú,
dice Dio, il Signore».

Salmi 74

Supplica per il tempio distrutto

74 (A)Cantico di *Asaf.
O Dio, perché ci hai respinti
per sempre?
Perché arde l'ira tua contro il gregge del tuo pascolo?

Ricòrdati del tuo popolo che
acquistasti nei tempi antichi,
che riscattasti perché fosse la tribú
di tua proprietà;
ricòrdati del monte *Sion, di cui hai
fatto la tua dimora!

Dirigi i tuoi passi verso le rovine
eterne;
il nemico ha tutto devastato nel tuo
*santuario.

I tuoi avversari hanno ruggito
nel luogo delle tue assemblee;
vi hanno posto le loro insegne per
emblemi.

Come chi agita in alto la scure
nel folto d'un bosco,

con l'ascia e con il martello,
hanno spezzato tutte le sculture della
tua casa.

Hanno appiccato il fuoco al tuo
santuario,
hanno abbattuto e profanato la dimora del tuo nome.

Hanno detto in cuor loro: «Distruggiamo tutto!»
Hanno arso tutti i luoghi delle
assemblee divine nel paese.

Noi non vediamo piú nessun segno;
non c'è piú *profeta,
né chi tra noi sappia fino a quando…

10 Fino a quando, o Dio, ci oltraggerà l'avversario?
Il nemico disprezzerà il tuo nome
per sempre?

11 Perché ritiri la tua mano, la tua
destra?
Tirala fuori dal tuo seno, e distruggili!

12 Eppure Dio è nostro re dai tempi antichi,
colui che opera la salvezza sulla terra.

13 Tu, con la tua forza, dividesti il mare,
spezzasti la testa ai mostri marini
sulle acque,

14 spezzasti la testa al leviatano[a],
lo desti in pasto al popolo del deserto.

15 Tu facesti sgorgare fonti e torrenti,
asciugasti fiumi perenni.

16 Tuo è il giorno, la notte pure è tua;
tu hai stabilito la luna e il sole.

17 Hai fissato tutti i confini della terra,
hai stabilito l'estate e l'inverno.

18 Ricòrdati che il nemico ha
oltraggiato il Signore
e che un popolo stolto ha disprezzato
il tuo nome.

19 Non abbandonare alle belve la vita
della tua tortora,
non dimenticare per sempre il gregge dei tuoi poveri afflitti!

20 Abbi riguardo al patto,
poiché i luoghi tenebrosi della terra
sono pieni di covi di violenza.

21 L'oppresso non se ne torni confuso;
fa' che il misero e il povero lodino
il tuo nome.

22 Ergiti, o Dio, difendi la tua causa!
Ricòrdati che lo stolto ti oltraggia tutto il giorno.

23 Non dimenticare il grido dei tuoi
nemici,
lo strepito incessante di quelli che
si innalzano contro di te.

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

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