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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
Version
2 Samuele 12

Pentimento e punizione di Davide

12 (A)Il Signore mandò *Natan da *Davide e Natan andò da lui e gli disse:
«C'erano due uomini nella stessa città; uno ricco e l'altro povero.
Il ricco aveva pecore e buoi in grandissimo numero; ma il povero non aveva nulla, se non una piccola agnellina che egli aveva comprata e allevata; gli era cresciuta in casa insieme ai figli, mangiando il pane di lui, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno. Essa era per lui come una figlia. Un giorno arrivò un viaggiatore a casa dell'uomo ricco. Questi, risparmiando le sue pecore e i suoi buoi, non ne prese per preparare un pasto al viaggiatore che era capitato da lui; prese invece l'agnellina dell'uomo povero e la cucinò per colui che gli era venuto in casa».

Davide si adirò moltissimo contro quell'uomo e disse a Natan: «Com'è vero che il Signore vive, colui che ha fatto questo merita la morte; e pagherà quattro volte il valore dell'agnellina, per aver fatto una cosa simile e non aver avuto pietà».

Allora Natan disse a Davide: «Tu sei quell'uomo! Cosí dice il Signore, il Dio d'*Israele: “Io ti ho unto re d'Israele e ti ho liberato dalle mani di *Saul, ti ho dato la casa del tuo signore e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo signore; ti ho dato la casa d'Israele e di Giuda e, se questo era troppo poco, vi avrei aggiunto anche dell'altro. Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai fatto uccidere *Uria, l'Ittita, hai preso per te sua moglie e hai ucciso lui con la spada dei figli di *Ammon. 10 Ora dunque la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, perché tu mi hai disprezzato e hai preso per te la moglie di Uria, l'Ittita”. 11 Cosí dice il Signore: “Ecco, io farò venire addosso a te delle sciagure dall'interno della tua stessa casa; prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un altro, che si unirà a loro alla luce di questo sole; 12 poiché tu lo hai fatto in segreto; ma io farò questo davanti a tutto Israele e in faccia al sole”».

13 Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore». Natan rispose a Davide: «Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morrai. 14 Tuttavia, siccome facendo cosí tu hai dato ai nemici del Signore[a] ampia occasione di bestemmiare, il figlio che ti è nato dovrà morire». Natan tornò a casa sua.

15 (B)Il Signore colpí il bambino che la moglie di Uria aveva partorito a Davide, ed esso cadde gravemente ammalato. 16 Davide quindi rivolse suppliche a Dio per il bambino e digiunò; poi venne e passò la notte disteso per terra. 17 Gli *anziani della sua casa insistettero presso di lui perché egli si alzasse da terra; ma egli non volle e rifiutò di prendere cibo con loro. 18 Il settimo giorno il bambino morí; i servitori di Davide non osavano fargli sapere che il bambino era morto; perché dicevano: «Quando il bambino era ancora vivo, gli abbiamo parlato ed egli non ha dato ascolto alle nostre parole; come faremo ora a dirgli che il bambino è morto? Potrebbe commettere un gesto disperato». 19 Ma Davide, vedendo che i suoi servitori bisbigliavano tra di loro, comprese che il bambino era morto e disse ai suoi servitori: «È morto il bambino?» Quelli risposero: «È morto». 20 Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si unse e si cambiò le vesti; poi andò nella casa del Signore e vi si prostrò; tornato a casa sua, chiese che gli portassero da mangiare e mangiò. 21 I suoi servitori gli dissero: «Che cosa fai? Quando il bambino era ancora vivo digiunavi e piangevi; ora che è morto, ti alzi e mangi!» 22 Egli rispose: «Quando il bambino era ancora vivo, digiunavo e piangevo, perché dicevo: Chissà che il Signore non abbia pietà di me e il bambino non resti in vita? Ma ora che è morto, perché dovrei digiunare? 23 Posso forse farlo ritornare? Io andrò da lui, ma egli non ritornerà da me!»

24 Poi Davide consolò *Bat-Sceba sua moglie, entrò da lei e si uní a lei; lei partorí un figlio che chiamò *Salomone[b]. 25 Il Signore amò Salomone e mandò il *profeta Natan che lo chiamò Iedidia[c], a motivo dell'amore che il Signore gli portava.

Rabba è conquistata da Davide e da Ioab

26 (C)*Ioab assediò Rabba dei figli di Ammon, s'impadroní della città reale 27 e inviò dei messaggeri a Davide per dirgli: «Ho assalito Rabba e mi sono già impossessato della città delle acque. 28 Raduna il rimanente del popolo, accampati contro la città, e prendila, perché altrimenti, se la conquisto io, porterà il mio nome». 29 Davide radunò tutto il popolo, si mosse verso Rabba, l'assalí, la prese; 30 tolse dalla testa del loro re la corona, che pesava un *talento[d] d'oro e conteneva pietre preziose, ed essa fu posta sulla testa di Davide. Egli riportò anche dalla città un bottino grandissimo. 31 Fece uscire gli abitanti che erano nella città, li fece lavorare con seghe di ferro e scuri di ferro, e li mise a fabbricare mattoni. Cosí fece a tutte le città dei figli di Ammon. Poi Davide se ne tornò a *Gerusalemme con tutto il popolo.

2 Corinzi 5

Sappiamo infatti che se questa tenda che è la nostra dimora terrena viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d'uomo, eterna, nei cieli. Perciò in questa tenda gemiamo, desiderando intensamente di essere rivestiti della nostra abitazione celeste, se pure saremo trovati vestiti e non nudi. Poiché noi che siamo in questa tenda, gemiamo, oppressi; e perciò desideriamo non già di essere spogliati, ma di essere rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita. Or colui che ci ha formati per questo è Dio, il quale ci ha dato la caparra dello Spirito.

Siamo dunque sempre pieni di fiducia, e sappiamo che mentre abitiamo nel corpo siamo assenti dal Signore (poiché camminiamo per fede e non per visione); ma siamo pieni di fiducia e preferiamo partire dal corpo e abitare con il Signore. Per questo ci sforziamo di essergli graditi, sia che abitiamo nel corpo, sia che ne partiamo. 10 Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha fatto quando era nel corpo, sia in bene sia in male.

Il ministero della riconciliazione

11 (A)Consapevoli dunque del timore che si deve avere del Signore, cerchiamo di convincere gli uomini; e Dio ci conosce a fondo, e spero che nelle vostre coscienze anche voi ci conosciate. 12 Non ci raccomandiamo di nuovo a voi, ma vi diamo l'occasione di essere fieri di noi, affinché abbiate di che rispondere a quelli che si vantano di ciò che è apparenza e non di ciò che è nel cuore. 13 Perché se siamo fuor di senno, è per Dio, e se siamo di buon senno, è per voi; 14 infatti l'amore di Cristo ci costringe, perché siamo giunti a questa conclusione: che uno solo morí per tutti, quindi tutti morirono; 15 e ch'egli morí per tutti, affinché quelli che vivono non vivano piú per sé stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. 16 Quindi, da ora in poi, noi non conosciamo piú nessuno da un punto di vista umano[a]; e se anche abbiamo conosciuto Cristo da un punto di vista umano, ora però non lo conosciamo piú cosí. 17 Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove. 18 E tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ci ha affidato il ministero della riconciliazione. 19 Infatti Dio era in Cristo[b] nel riconciliare con sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe, e ha messo in noi la parola della riconciliazione. 20 Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio. 21 Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.

Ezechiele 19

Lamentazione sui príncipi d'Israele

19 (A)«Pronunzia un lamento sui príncipi d'*Israele, e di':

“Che cos'era tua madre? Una leonessa.
Fra i leoni stava accovacciata;
in mezzo ai leoncelli
allevava i suoi piccoli.

Allevò uno dei suoi piccoli,
il quale divenne leoncello[a],
imparò a sbranare la preda,
a divorare gli uomini.

Ma le nazioni ne sentirono parlare,
ed esso fu preso nella loro fossa;
lo condussero, con dei ferri alle mascelle,
nel paese d'Egitto.

Quando essa vide che aspettava invano
e la sua speranza era delusa,
prese un altro dei suoi piccoli[b]
e ne fece un leoncello.

Questo andava e veniva fra i leoni
e divenne un leoncello;
imparò a sbranare la preda,
a divorare gli uomini.

Devastò i loro palazzi[c],
desolò le loro città;
il paese, con tutto quello che conteneva, fu atterrito
al rumore dei suoi ruggiti.

Ma da tutte le province circostanti
le nazioni gli diedero addosso,
gli tesero contro le loro reti
e fu preso nella loro fossa.

Lo misero in una gabbia con dei ferri alle mascelle
e lo condussero al re di *Babilonia;
lo chiusero in una prigione,
perché la sua voce non fosse piú udita sui monti d'Israele.

10 (B)Tua madre era, come te, simile a una vigna,
piantata presso le acque;
era feconda, ricca di tralci,
per l'abbondanza delle acque.

11 Aveva rami forti, adatti per scettri da governatori;
si elevava sublime tra il folto dei tralci;
era appariscente per la sua elevatezza,
per la moltitudine dei suoi rami.

12 Ma è stata sradicata con furore e gettata a terra;
il vento orientale ne ha seccato il frutto;
i rami forti ne sono stati rotti e seccati,
il fuoco li ha divorati.

13 Ora è piantata nel deserto,
in un suolo arido e assetato;

14 un fuoco è uscito dal suo ramo
e ne ha divorato fronda e frutto,
al punto che in essa non c'è piú né ramo forte
né scettro per governare”.
Questo il lamento che rimarrà un lamento».

Salmi 64-65

Il castigo dei malvagi

64 (A)Al direttore del coro.
Salmo di *Davide.
O Dio, ascolta la voce del mio lamento!
Salva la mia vita dal terrore del nemico.

Mettimi al riparo dalle trame
dei malvagi,
dagli intrighi dei malfattori.

Hanno affilato la loro lingua come
spada
e hanno scagliato come frecce parole
amare,

per colpire di nascosto l'uomo
integro;
lo colpiscono all'improvviso, e non
hanno paura.

S'incoraggiano a vicenda in
un'impresa malvagia;
si accordano per camuffare tranelli;
e dicono: «Chi se ne accorgerà?»

Meditano pensieri malvagi e dicono: «Abbiamo attuato il nostro piano».
I sentimenti e il cuore dell'uomo sono un abisso.

Ma Dio scaglierà le sue frecce contro di loro,
e all'improvviso saran coperti di ferite;

saranno abbattuti, e il male causato dalle proprie lingue ricadrà su di loro.
Chiunque li vedrà scrollerà il capo.

Allora tutti gli uomini temeranno,
racconteranno l'opera di Dio
e comprenderanno ciò ch'egli ha fatto.

10 Il giusto esulterà nel Signore
e cercherà rifugio in lui;
tutti i retti di cuore si glorieranno.

Lode a Dio per la sua bontà

65 (B)Al direttore del coro.
Salmo di *Davide. Canto.
A te spetta la lode, o Dio che dimori
in *Sion!
A te il compimento delle promesse.

A te, che esaudisci la preghiera,
verrà ogni creatura.

Mi opprime il peso delle mie colpe,
ma tu perdonerai i miei peccati.

Beato chi sceglierai e accoglierai,
perché egli abiti nei tuoi *cortili!
Noi ci sazieremo dei beni della tua casa,
delle cose sante del tuo *tempio.

Mediante prodigi tu ci rispondi,
nella tua giustizia, o Dio della nostra
salvezza,
speranza di tutte le estremità della
terra e dei mari lontani.

Con il suo vigore egli rese saldi
i monti,
cingendosi di potenza.

Egli placa il fragore dei mari,
il fragore dei loro flutti,
e il tumulto dei popoli.

Gli abitanti delle estremità della
terra tremano davanti ai tuoi prodigi;
tu fai sgorgare canti di gioia dall'oriente all'occidente.

Tu percorri la terra e la irrighi,
la fai produrre abbondantemente.
I ruscelli di Dio son pieni d'acqua;
tu procuri agli uomini il grano, quando prepari cosí la terra;

10 tu irrighi i suoi solchi, ne pareggi
le zolle,
l'ammorbidisci con le piogge,
ne benedici i germogli.

11 Tu coroni l'annata con i tuoi
benefici,
e dove passa il tuo carro stilla il grasso.

12 Esso stilla sui pascoli del deserto,
e i colli sono adorni di gioia.

13 I pascoli si rivestono di greggi
e le valli si coprono di frumento;
essi prorompono in grida di gioia
e cantano.

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

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