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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
Version
Giudici 19

Violenza fatta alla moglie di un Levita in Ghibea di Beniamino

19 (A)In quel tempo non c'era re in *Israele. Un *Levita, il quale abitava nella parte piú lontana della regione montuosa di *Efraim, si prese per concubina una donna di *Betlemme di *Giuda. Questa sua concubina gli fu infedele e lo lasciò per andarsene a casa di suo padre a Betlemme di Giuda, dove stette per un periodo di quattro mesi. Suo marito si mosse e andò da lei per parlare al suo cuore e ricondurla con sé. Egli aveva preso con sé il suo servo e due asini. Lei lo condusse in casa di suo padre; e come il padre della giovane lo vide, gli si fece incontro festosamente. Suo suocero, il padre della giovane, lo trattenne ed egli rimase con lui tre giorni; mangiarono, bevvero e pernottarono là.

Il quarto giorno si alzarono di buon'ora e il Levita si disponeva a partire; il padre della giovane disse a suo genero: «Prendi un boccone di pane per fortificarti il cuore; poi ve ne andrete». Si sedettero ambedue, mangiarono e bevvero insieme. Poi il padre della giovane disse al marito: «Ti prego, acconsenti a passare qui la notte e il tuo cuore si rallegri». Ma quell'uomo si alzò per andarsene; nondimeno, per l'insistenza del suocero, pernottò di nuovo là.

Il quinto giorno egli si alzò di buon'ora per andarsene; e il padre della giovane gli disse: «Ti prego, fortificati il cuore e aspettate finché declini il giorno». Si misero a mangiare insieme. Quando quell'uomo si alzò per andarsene con la sua concubina e con il suo servo, il suocero, il padre della giovane, gli disse: «Ecco, il giorno volge ora a sera; ti prego, trattieniti qui questa notte; vedi, il giorno sta per finire; pernotta qui e il tuo cuore si rallegri; domani vi metterete di buon'ora in cammino e te ne andrai a casa». 10 Ma il marito non volle passarvi la notte; si alzò, partí, e giunse di fronte a Gebus, che è *Gerusalemme, con i suoi due asini sellati e con la sua concubina.

11 Quando furono vicini a Gebus, era quasi notte; il servo disse al suo padrone: «Vieni, ti prego, dirigiamo il cammino verso questa città dei Gebusei e passiamoci la notte». 12 Il padrone gli rispose: «No, non dirigeremo il cammino verso una città di stranieri i cui abitanti non sono figli d'Israele, ma andremo fino a Ghibea». 13 Disse ancora al suo servo: «Andiamo, cerchiamo d'arrivare a uno di quei luoghi e pernotteremo a Ghibea o a Rama». 14 Cosí passarono oltre e continuarono il viaggio; e il sole tramontò quando erano presso Ghibea, che appartiene a *Beniamino. 15 Volsero il cammino in quella direzione, per andare a pernottare a Ghibea.
Il Levita andò e si fermò sulla piazza della città; ma nessuno li accolse in casa per la notte.
16 Quando ecco un vecchio, che tornava la sera dai campi, dal suo lavoro; era un uomo della regione montuosa d'Efraim, che abitava come forestiero a Ghibea, in mezzo ai Beniaminiti. 17 Il vecchio alzò gli occhi, vide quel viandante sulla piazza della città e gli disse: «Dove vai, e da dove vieni?» 18 Quello gli rispose: «Siamo partiti da Betlemme di Giuda e andiamo nella parte piú remota della zona montuosa d'Efraim. Io sono di là ed ero andato a Betlemme di Giuda; ora sto andando alla casa del Signore, ma nessuno mi accoglie in casa sua. 19 Eppure abbiamo paglia e foraggio per i nostri asini e anche pane e vino per me, per la tua serva e per il giovane che è con i tuoi servi; a noi non manca nulla». 20 Il vecchio gli disse: «La pace sia con te! Mi incarico io di ogni tuo bisogno; ma non devi passare la notte sulla piazza». 21 Cosí lo condusse in casa sua e diede del foraggio agli asini; i viandanti si lavarono i piedi, mangiarono e bevvero.

22 Mentre stavano rallegrandosi, ecco gli uomini della città, gente perversa, circondarono la casa, picchiarono alla porta e dissero al vecchio, al padrone di casa: «Fa' uscire quell'uomo che è entrato in casa tua, perché vogliamo abusare di lui!» 23 Ma il padrone di casa, uscito fuori, disse loro: «No, fratelli miei, vi prego, non fate una cattiva azione; dal momento che quest'uomo è venuto in casa mia, non commettete quest'infamia! 24 Ecco qua mia figlia che è vergine, e la concubina di quell'uomo; io ve le condurrò fuori e voi abusatene e fatene quel che vi piacerà; ma non commettete contro quell'uomo una simile infamia!» 25 Ma quegli uomini non vollero dargli ascolto. Allora l'uomo prese la sua concubina e la condusse fuori da loro; ed essi la presero, abusarono di lei tutta la notte fino al mattino; poi, allo spuntar dell'alba, la lasciarono andare.

26 Quella donna, sul far del giorno, venne a cadere alla porta di casa dell'uomo presso il quale stava suo marito e rimase lí finché fu giorno chiaro. 27 Suo marito, la mattina, si alzò, aprí la porta di casa e uscí per continuare il suo viaggio, quand'ecco la donna, la sua concubina, giaceva distesa alla porta di casa, con le mani sulla soglia. 28 Egli le disse: «Àlzati, andiamocene!» Ma non ebbe risposta. Allora il marito la caricò sull'asino e partí per tornare a casa sua.

29 Quando giunse a casa, si muní di un coltello, prese la sua concubina e la divise, membro per membro, in dodici pezzi, che mandò per tutto il territorio d'Israele. 30 Tutti quelli che videro ciò dissero: «Una cosa simile non è mai accaduta né si è mai vista, da quando i figli d'Israele salirono dal paese d'Egitto, fino al giorno d'oggi! Prendete a cuore questo fatto, consultatevi e parlate».

Atti 23

23 *Paolo, fissato lo sguardo sul *sinedrio, disse: «Fratelli, fino ad oggi mi sono condotto davanti a Dio in tutta buona coscienza».

Il sommo sacerdote Anania comandò a quelli che erano vicini a lui, di percuoterlo sulla bocca. Allora Paolo gli disse: «Dio percoterà te, parete imbiancata; tu siedi per giudicarmi secondo la legge e violando la legge comandi che io sia percosso?» Coloro che erano là presenti dissero: «Tu insulti il sommo sacerdote di Dio?» Paolo disse: «Fratelli, non sapevo che fosse sommo sacerdote; perché sta scritto: “Non dirai male del capo del tuo popolo”[a]».

Or Paolo, sapendo che una parte dell'assemblea era composta di *sadducei e l'altra di *farisei, esclamò nel Sinedrio: Fratelli, io son fariseo, figlio di farisei; ed è a motivo della speranza e della risurrezione dei morti, che son chiamato in giudizio. Appena ebbe detto questo, nacque contesa tra i farisei e i sadducei, e l'assemblea si trov¢ divisa. Perché i sadducei dicono che non vi è risurrezione, né angelo, né spirito; mentre i farisei affermano l'una e l'altra cosa. Ne nacque un grande clamore; e alcuni *scribi del partito dei farisei, alzatisi, protestarono, dicendo: «Non troviamo nulla di male in quest'uomo; e se gli avesse parlato uno spirito o un angelo?» 10 Poiché il contrasto andava crescendo, il *tribuno, temendo che Paolo fosse fatto a pezzi da quella gente, comandò ai soldati di scendere e di portarlo via di mezzo a loro, e di condurlo nella fortezza.

11 La notte seguente, il Signore si presentò a Paolo e gli disse: «Fatti coraggio; perché come hai reso testimonianza di me a *Gerusalemme, cosí bisogna che tu la renda anche a Roma».

Congiura contro Paolo

12 (A)Quando fu giorno, i Giudei ordirono una congiura, e con imprecazioni contro sé stessi fecero voto di non mangiare né bere finché non avessero ucciso Paolo. 13 Or quelli che avevano fatto questa congiura erano piú di quaranta. 14 Si presentarono ai capi dei *sacerdoti e agli *anziani, e dissero: «Abbiamo fatto voto, scagliando l'anatema contro noi stessi, di non mangiar nulla finché non abbiamo ucciso Paolo. 15 Perciò voi con il sinedrio presentatevi al tribuno per chiedergli di condurlo giú da voi, come se voleste conoscere piú esattamente il suo caso; e noi, prima ch'egli arrivi, siamo pronti a ucciderlo».

16 Ma il figlio della sorella di Paolo, venuto a sapere dell'agguato, corse alla fortezza, ed entrato riferí tutto a Paolo. 17 Paolo, chiamato a sé uno dei *centurioni, disse: «Conduci questo giovane dal tribuno, perché ha qualcosa da riferirgli». 18 Egli lo prese e lo condusse dal tribuno, e disse: «Paolo, il prigioniero, mi ha chiamato e mi ha pregato di condurti questo giovane, che ha qualcosa da dirti». 19 Il tribuno lo prese per mano e, appartatosi con lui, gli domandò: «Che cosa hai da riferirmi?» 20 Ed egli rispose: «I Giudei si sono messi d'accordo per pregarti che domani tu riconduca giú Paolo nel sinedrio, come se volessero informarsi meglio del suo caso; 21 ma tu non dar retta a loro, perché piú di quaranta uomini di loro gli tendono un agguato e con imprecazioni contro sé stessi hanno fatto voto di non mangiare né bere, finché non lo abbiano ucciso; e ora sono già pronti, aspettando il tuo consenso». 22 Il tribuno dunque congedò il giovane, dopo avergli raccomandato di non parlare con nessuno di quanto gli aveva svelato.

Paolo viene trasferito di notte a Cesarea

23 Poi, chiamati due centurioni, disse loro: «Tenete pronti fin dalla terza *ora della notte[b] duecento soldati, settanta cavalieri e duecento lancieri, per andare fino a *Cesarea; 24 e abbiate pronte delle cavalcature per farvi montare su Paolo, perché sia condotto sano e salvo dal governatore *Felice». 25 Scrisse anche una lettera del seguente tenore:

26 «Claudio Lisia, all'eccellentissimo governatore Felice, salute.

27 Quest'uomo era stato preso dai Giudei, e stava per essere ucciso da loro, quando sono intervenuto con i soldati e l'ho liberato dalle loro mani, avendo saputo che era cittadino romano. 28 Volendo sapere di che cosa lo accusavano, lo condussi nel loro sinedrio. 29 Ho trovato che era accusato per questioni relative alla loro legge, ma che non era incolpato di nulla che fosse meritevole di morte o di prigione. 30 Però mi è stato riferito che si tendeva un agguato contro quest'uomo; perciò l'ho súbito inviato da te, ordinando anche ai suoi accusatori di dire davanti a te quello che hanno contro di lui».

31 I soldati dunque, com'era stato loro ordinato, presero Paolo e lo condussero di notte ad Antipatrída[c]. 32 Il giorno seguente lasciarono partire i cavalieri con lui e ritornarono alla fortezza. 33 Quelli, giunti a Cesarea e consegnata la lettera al governatore, gli presentarono anche Paolo. 34 Egli lesse la lettera e domandò a Paolo di quale provincia fosse e, saputo che era di Cilicia, 35 gli disse: «Ti ascolterò meglio quando saranno giunti anche i tuoi accusatori». E ordinò che fosse custodito nel palazzo di *Erode.

Geremia 33

Promessa della restaurazione d'Israele

33 (A)La parola del Signore fu rivolta per la seconda volta a *Geremia in questi termini, mentre egli era ancora rinchiuso nel *cortile della prigione:
«Cosí parla il Signore, che sta per far questo;
il Signore che lo concepisce per mandarlo ad effetto,
colui che ha nome il Signore:

“Invocami, e io ti risponderò,
ti annunzierò cose grandi e impenetrabili
che tu non conosci”.

Infatti cosí parla il Signore, Dio d'*Israele,
riguardo alle case di questa città
e riguardo alle case del re di *Giuda
che saranno diroccate per far fronte ai terrapieni e alla spada del nemico,

quando si verrà a combattere contro i *Caldei
e a riempire quelle case di cadaveri di uomini,
che io colpirò nella mia ira e nel mio furore,
e per le cui malvagità io nasconderò la mia faccia a questa città:

“Ecco, io recherò ad essa medicazione e rimedi, guarirò i suoi abitanti
e aprirò loro un tesoro di pace e di verità.

Farò tornare dalla deportazione Giuda e Israele,
li ristabilirò com'erano prima;

li purificherò di tutta l'*iniquità, con cui hanno peccato contro di me;
perdonerò tutte le loro iniquità con cui hanno peccato contro di me
e si sono ribellati a me.

Questa città sarà per me un motivo di gioia, di lode e di gloria
fra tutte le nazioni della terra
che udranno tutto il bene che io sto per fare loro;
esse temeranno e tremeranno a causa di tutto il bene
e di tutta la pace che io procurerò a *Gerusalemme”.

10 Cosí parla il Signore:
“In questo luogo,
del quale voi dite: `È un deserto, non c'è piú uomo né bestia´,
nelle città di Giuda, e per le strade di Gerusalemme
che sono desolate e dove non è piú né uomo, né abitante, né bestia,

11 si udrà ancora il grido di gioia e il grido d'esultanza,
il canto dello sposo e il canto della sposa,
la voce di quelli che dicono:
`Celebrate il Signore degli eserciti,
poiché il Signore è buono, poiché la sua bontà dura per sempre´,
e che portano offerte di ringraziamento
nella casa del Signore.
Poiché io farò tornare i deportati nel paese, e lo ristabilirò com'era prima”,
dice il Signore.

12 Cosí parla il Signore degli eserciti:
“In questo luogo desolato,
dove non c'è piú né uomo né bestia,
e in tutte le sue città
ci saranno ancora delle abitazioni di pastori,
che faranno riposare le loro greggi.

13 Nelle città della regione montuosa, nelle città della pianura,
nelle città del *mezzogiorno,
nel paese di *Beniamino, nei dintorni di Gerusalemme
e nelle città di Giuda
le pecore passeranno ancora sotto la mano di chi le conta”,
dice il Signore.

14 (B)«“Ecco, i giorni vengono”, dice il Signore,
“in cui io manderò ad effetto la buona parola
che ho pronunziata riguardo alla casa d'Israele e riguardo alla casa di Giuda.

15 In quei giorni e in quel tempo,
io farò germogliare per *Davide un *germoglio di giustizia,
ed esso eserciterà il diritto e la giustizia nel paese.

16 In quei giorni, Giuda sarà salvato
e Gerusalemme abiterà al sicuro;
questo è il nome con cui sarà chiamata:
Signore nostra giustizia”.

17 Poiché cosí parla il Signore:
“Non verrà mai meno a Davide
chi sieda sul trono della casa d'Israele,

18 ai *sacerdoti *levitici non verrà mai meno, in mia presenza,
chi offra olocausti, chi faccia fumare le offerte,
e chi faccia tutti i giorni i sacrifici!».

19 La parola del Signore fu rivolta a Geremia in questi termini:

20 «Cosí parla il Signore:
“Se voi potete annullare il mio patto con il giorno
e il mio patto con la notte,
in maniera che il giorno e la notte non vengano al tempo loro,

21 allora si potrà anche annullare il mio patto con Davide mio servitore,
in modo che egli non abbia piú figlio che regni sul suo trono,
e con i sacerdoti levitici miei ministri.

22 Come non si può contare l'esercito del cielo
né misurare la sabbia del mare,
cosí io moltiplicherò la discendenza di Davide, mio servitore,
e i Leviti che fanno il servizio in mio onore”».

23 (C)La parola del Signore fu rivolta a Geremia in questi termini:

24 «Non hai posto mente alle parole di questo popolo quando va dicendo:
“Le due famiglie che il Signore aveva scelte, le ha rigettate”?
Cosí disprezzano il mio popolo,
che agli occhi loro non è piú una nazione.

25 Cosí parla il Signore:
“Se io non ho stabilito il mio patto con il giorno e con la notte,
e se non ho fissato le leggi del cielo e della terra,

26 allora rigetterò anche la progenie di *Giacobbe e di Davide mio servitore,
e non prenderò piú dai suoi discendenti coloro che governeranno
la discendenza d'*Abraamo, d'*Isacco e di Giacobbe!
poiché io farò tornare i loro esuli, e avrò pietà di loro”».

Salmi 3-4

Fiducia durante la persecuzione

(A)Salmo di *Davide, composto
quand'egli fuggiva davanti ad
*Absalom, suo figlio.
O Signore, quanto sono numerosi
i miei nemici!
Molti son quelli che insorgono contro di me,

molti quelli che dicono di me:
«Non c'è piú salvezza per lui presso
Dio!» [Pausa]

Ma tu, o Signore, sei uno scudo
attorno a me,
sei la mia gloria, colui che mi rialza
il capo.

Con la mia voce io grido al Signore,
ed egli mi risponde dal suo monte
santo. [Pausa]

Io mi son coricato e ho dormito,
poi mi sono risvegliato, perché il
Signore mi sostiene.

Io non temo le miriadi di genti
che si sono accampate contro di me
d'ogni intorno.

Ergiti, o Signore, salvami, Dio mio;
poiché tu hai percosso tutti i miei
nemici sulla guancia,
hai rotto i denti agli empi.

Al Signore appartiene la salvezza;
la tua benedizione sia sul tuo popolo! [Pausa]

Sicurezza nel momento del pericolo

(B)Al direttore del coro. Per strumenti
a corda. Salmo di *Davide.
Quand'io grido, rispondimi, o Dio
della mia giustizia;
quand'ero in pericolo, tu m'hai
liberato;
abbi pietà di me ed esaudisci la mia
preghiera!

O figli degli uomini, fino a quando si farà oltraggio alla mia gloria?
Fino a quando amerete vanità e
andrete dietro a menzogna? [Pausa]

Sappiate che il Signore si è scelto uno ch'egli ama[a];
il Signore m'esaudirà quando griderò
a lui.

Tremate[b] e non peccate[c];
sui vostri letti ragionate in cuor vostro
e tacete. [Pausa]

Offrite sacrifici di giustizia,
e confidate nel Signore.

Molti van dicendo: «Chi ci farà
vedere la prosperità?»
O Signore, fa' risplendere su di noi la luce del tuo volto!

Tu m'hai messo in cuore piú gioia
di quella che essi provano
quando il loro grano e il loro mosto
abbondano.

In pace mi coricherò e in pace
dormirò,
perché tu solo, o Signore, mi fai abitare al sicuro.

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

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