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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
La Bibbia della Gioia (BDG)
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Giovanni 6

Gesù sfama cinquemila uomini

Dopo aver detto queste cose, Gesù attraversò il mare di Galilea, detto anche lago di Tiberiade. 2-5 Era prossima la Pasqua, festività ebraica. Una immensa folla lo seguiva ovunque per vederlo guarire i malati. Gesù salì sulla montagna e si sedette, attorniato dai discepoli. Ben presto sʼaccorse che moltissime persone stavano salendo da lui.

Rivolgendosi a Filippo, gli chiese: «Filippo, dove possiamo comprare del pane per sfamare tutta questa gente?» (Gesù intendeva soltanto mettere alla prova Filippo, perché sapeva già che cosa avrebbe fatto).

Filippo rispose: «Ci vorrebbe un capitale soltanto per cominciare!»

8-9 Allora Andrea, fratello di Simon Pietro intervenne: «Cʼè qui un ragazzo con cinque pani dʼorzo e due pesci. Ma a che servono con tutta questa gente?»

10 «Dite a tutti di sedersi», ordinò Gesù. E tutta la gente si sedette sullʼerba. (Cʼerano circa cinquemila persone). 11 Allora Gesù prese i pani, ringraziò Dio, poi cominciò a distribuirli alla folla. Lo stesso fece con i pesci. E tutti mangiarono a sazietà!

12 «Ora raccogliete gli avanzi», ordinò Gesù ai discepoli, «che niente vada sprecato!» 13 Così con gli avanzi riempirono dodici cesti.

14 La gente, rendendosi conto del grande miracolo, cominciò ad esclamare: «È proprio lui il profeta che stavamo aspettando!»

15 Ma quando Gesù sʼaccorse che erano pronti a prenderlo con la forza per farlo loro re, si allontanò da solo e salì più in alto, sui monti.

16 Quella sera, i discepoli scesero sulla spiaggia ad aspettarlo. 17 Ma, poiché la notte era già calata e Gesù non si vedeva ancora, salirono sulla barca e si diressero, attraverso il lago, in direzione di Cafarnao. 18-19 Ben presto si levò un gran vento e il lago era molto agitato. Avevano già remato per quattro o cinque chilometri quando, improvvisamente, videro Gesù che camminava sullʼacqua e si dirigeva verso la barca. I discepoli rimasero agghiacciati dal terrore, 20 ma Gesù li rassicurò: «Sono io, non abbiate paura!» 21 Allora lo fecero salire, e subito la barca si trovò a destinazione.

22-23 Il mattino seguente, la gente rimasta sullʼaltra riva del lago, cominciò a riunirsi sulla spiaggia (in attesa di vedere Gesù). Sapevano infatti che Gesù era giunto là insieme con i discepoli, ma poi i discepoli se nʼerano andati via da soli, lasciandolo a terra. Giunsero anche diversi battelli da Tiberiade, vicino al posto dove Gesù aveva moltiplicato il pane con un miracolo. 24 Così, quando tutte quelle persone videro che Gesù non cʼera, e neppure i suoi discepoli, salirono sulle barche e si diressero verso Cafarnao alla sua ricerca. 25 Giunti sullʼaltra sponda, lo trovarono e gli dissero: «Signore, quandʼè che sei venuto qui?» 26 Gesù rispose: «La verità è che voi mi cercate, perché vi ho sfamato, non perché credete in me. 27 Ma non dovete darvi tanto da fare per le cose che si guastano, come il cibo. Datevi da fare invece per cercare la vita eterna, che vi darò io, il Messia. Perché Dio Padre mi ha mandato proprio per questo scopo».

28 Allora gli chiesero: «Che cosa dobbiamo fare per piacere a Dio?»

29 Gesù disse loro: «Una sola cosa vuole Dio da voi: che crediate in colui che ha mandato».

30-31 Dissero ancora: «Se vuoi che crediamo che tu sei il Messia, devi mostrarci altri miracoli. Che cosa puoi fare tu? I nostri antenati, per esempio, hanno mangiato la manna, mentre erano nel deserto! Quello sì che fu un grande miracolo! Infatti le Scritture dicono: “Mosè diede loro il pane mandato dal cielo”».

32 Gesù precisò: «Non fu Mosè a dare il pane venuto dal cielo, ma mio Padre, lo stesso che ora vi offre il vero pane del cielo. 33 Il vero pane è una persona, colui che Dio ha mandato dal cielo per dare la vita al mondo».

34 «Signore», gli dissero allora, «dacci di questo pane!»

35 Gesù replicò: «Io sono il pane della vita. Chi viene a me, non avrà più fame. Chi crede in me, non avrà più sete. 36 Ma, come vi ho detto prima, il guaio vostro è che, pur avendomi conosciuto, non avete creduto! 37 Ma alcuni verranno da me, quelli che il Padre mi ha dato, ed io non li respingerò mai. 38 Infatti, sono venuto qui dal cielo per fare la volontà di Dio che mi ha mandato, non per seguire la mia strada. 39 E questa è la volontà di Dio Padre: che di tutti quelli che egli mi ha dato non ne perda neppure uno, ma che li risusciti nellʼultimo giorno. 40 Questa è la volontà di mio Padre: che chi conosce il Figlio e crede in lui abbia vita eterna. Ed io lo risusciterò nellʼultimo giorno».

41 Allora i Giudei cominciarono a borbottare: ce lʼavevano con Gesù, perché diceva di essere il pane mandato dal cielo. 42 E osservavano: «Ma costui non è quel Gesù, figlio di Giuseppe? Conosciamo bene suo padre e sua madre…»

43 Ma Gesù replicò: «Non brontolate fra voi per ciò che ho detto. 44 Nessuno può venire da me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato. Ed io lo risusciterò nellʼultimo giorno. 45 Proprio come si legge nelle Scritture: “Saranno tutti istruiti da Dio”. Perciò, chi ascolta il Padre e da lui ha imparato la verità, viene a me con fede. 46 Questo però non significa che qualcuno abbia visto il Padre, perché soltanto io, il Figlio che viene da Dio, lʼho visto!

47 Questo vi assicuro: chi crede in me ha già vita eterna! 48-51 Proprio così, io sono il pane della vita. Quando i vostri antenati mangiarono la manna del deserto, morirono lo stesso tutti. Invece questo pane, mandato dal cielo, dà la vita eterna a chi lo mangia. Io sono questo pane vivo, venuto dal cielo. Chi mangia questo pane vivrà per sempre. Questo pane è il mio corpo, dato perché il mondo abbia la vita».

52 Allora i Giudei cominciarono a discutere tra loro sul significato di quelle parole. «Come può questʼuomo darci da mangiare il suo corpo?» si chiedevano.

53 Allora Gesù ripeté: «In tutta sincerità vi dico questo: se non mangerete il corpo del Cristo e non berrete il suo sangue, non avrete la vita eterna. 54 Chi invece mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha vita eterna; ed io lo risusciterò nellʼultimo giorno. 55 Perché la mia carne è il vero cibo e il mio sangue la vera bevanda. 56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue resta unito a me, ed io a lui. 57 Io vivo per la potenza del Padre vivente, che mi ha mandato; allo stesso modo chi mangia me, vivrà grazie a me. 58 Io sono il vero pane venuto dal cielo, chi mangia questo pane, vivrà per sempre, non come i vostri antenati che mangiarono la manna, il pane del cielo, e poi morirono». 59 Gesù disse queste cose nella sinagoga di Cafarnao.

60 Perfino i discepoli commentarono: «Come parla difficile questa volta! Chi può mai capire il significato di queste cose?»

61 Gesù, naturalmente, sapeva che i discepoli si lamentavano, perciò disse loro: «Che cʼè di strano in quello che dico? 62 Che direte, allora, quando vedrete me, il Messia, ritornare in cielo? 63 Soltanto lo Spirito Santo dà la vita. Lʼuomo da solo non può far niente. Fate invece attenzione alle mie parole, perché vengono dallo Spirito di Dio e danno la vita. 64 Ma alcuni di voi non mi credono». (Infatti Gesù sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi lʼavrebbe tradito).

65 Poi aggiunse: «Questo intendevo, quando dissi che nessuno può venire da me, se il Padre non glielo permette».

66 A questo punto molti dei discepoli non ne vollero più sapere di lui.

67 Gesù si rivolse ai dodici e chiese: «Ve ne andate anche voi?»

68 Allora Simon Pietro rispose: «Maestro, da chi ce ne andremo? Solo tu cʼinsegni come avere la vita eterna. 69 Noi ti abbiamo creduto e sappiamo che tu sei il Santo Figlio di Dio».

70 Gesù rispose: «Non sono, forse, stato io ad eleggere voi dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!» 71 Parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota, uno dei dodici, quello che poi lo avrebbe tradito.

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Galati 2

Poi, dopo quattordici anni, tornai di nuovo a Gerusalemme, questa volta con Barnaba, e presi con me anche Tito. Andai là con lʼordine preciso da parte del Signore di comunicare ai fratelli del posto lo stesso messaggio che predicavo ai pagani. In privato ne parlai con le autorità della chiesa, perché capissero tutti ciò che stavo insegnando, con la speranza che sarebbero stati dʼaccordo, infatti non volevo che risultasse inutile il lavoro che avevo fatto e che stavo facendo. Ebbene, dopo questo colloquio, neppure Tito, il mio compagno che non era ebreo, fu costretto a farsi circoncidere.

È con lʼubbidienza alla legge che si ottiene la salvezza?

Il problema della circoncisione non si sarebbe presentato mai più, se non fosse stato per alcuni falsi «cristiani», veri e propri impostori, che si erano infiltrati fra noi per spiarci e sapere di quali libertà godiamo noi cristiani, per esempio se ubbidiamo o meno alle leggi ebraiche. Lo scopo di questi individui era di riportarci alla schiavitù delle loro leggi, ma noi non li abbiamo ascoltati nemmeno per un momento, perché non volevamo confondervi, né farvi pensare che la salvezza poteva essere guadagnata facendosi circoncidere o obbedendo alle leggi ebraiche. Volevamo che la verità del Vangelo di Cristo rimanesse ben salda fra voi.

Del resto, le persone considerate più importanti nella Chiesa non ebbero niente da aggiungere a ciò che predicavo. (Il fatto poi che fossero persone importanti non faceva alcuna differenza per me, perché davanti a Dio siamo tutti uguali). 7-9 Anzi, Pietro, Giacomo e Giovanni, riconosciuti come i pilastri della Chiesa, riconobbero che Dio si era servito di me per annunciare il Vangelo ai pagani, così come Pietro era stato mandato a predicare agli Ebrei, perché lo stesso Dio aveva dato ad ognuno di noi capacità differenti. Ebbene, dicevo, quando si resero conto di tutto questo, strinsero calorosamente la mano a me e a Barnaba e cʼincoraggiarono a continuare la nostra predicazione fra i pagani, mentre essi continuavano il loro lavoro fra gli Ebrei. 10 Di una sola cosa si raccomandarono: che ci ricordassimo di aiutare i poveri, cosa che stava molto a cuore anche a me.

11 Ma quando Pietro venne ad Antiochia, mi opposi a lui pubblicamente senza risparmiargli i rimproveri, perché aveva torto. 12 Prima infatti mangiava con i credenti di origine pagana (a cui non importava di essere circoncisi, né di seguire le altre leggi ebraiche), ma dopo lʼarrivo di certi amici giudei di Giacomo, non volle più mangiare con loro, perché temeva le critiche di questi Giudei osservanti delle leggi, i quali continuavano a sostenere che la circoncisione era necessaria per la salvezza. 13 Allora anche gli altri cristiani di origine ebraica, e perfino Barnaba, cominciarono a seguire lʼesempio di Pietro, comportandosi da perfetti ipocriti. 14 Quando mʼaccorsi di ciò che stava succedendo e vidi che non erano onesti e non seguivano più la verità del Vangelo, in presenza di tutti dissi a Pietro: «Anche se sei giudeo di nascita, hai lasciato da tempo le leggi ebraiche. Perché, allora, tutto ad un tratto, cerchi di obbligare gli altri a vivere come gli Ebrei? 15 Noi siamo giudei di nascita; non proveniamo da altri popoli pagani, 16 ma poiché siamo credenti, sappiamo benissimo che non possiamo diventare giusti agli occhi di Dio, obbedendo alle nostre leggi ebraiche, ma soltanto se abbiamo fede in Gesù Cristo che toglie i nostri peccati. Anche noi abbiamo creduto in Gesù Cristo per essere salvati da Dio. E questa salvezza la dobbiamo soltanto alla fede, e non perché abbiamo obbedito alle leggi ebraiche. Perché nessuno sarà mai salvato osservandole».

17 Dato che noi abbiamo cercato di essere resi giusti in Cristo, è così allora che siamo diventati anche noi come i pagani che non osservano la legge. Questo significa forse che Cristo ci provoca al peccato? Assolutamente no! 18 Piuttosto, è proprio dando valore ai vecchi sistemi che avevamo eliminato, che diamo la prova di essere peccatori; parlo del sistema di cercare la salvezza ubbidendo alle leggi ebraiche. 19 Per quanto mi riguarda, fu proprio leggendo le Scritture che arrivai a capire che non avrei mai potuto trovare il favore di Dio con lʼubbidienza alle leggi (che non poteva mai essere perfetta), e mi accorsi che Dio mi avrebbe dato la vita soltanto se avevo fede in Cristo. 20 Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me. La vita che vivo ora in questo corpo è il risultato della mia fede nel Figlio di Dio, che mi ha amato e volle morire per me. 21 Non sono uno di quelli che considerano la morte di Cristo senza significato. Infatti, se potessimo essere salvati osservando le leggi ebraiche, allora Cristo sarebbe morto per niente.

La Bibbia della Gioia (BDG)

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