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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
La Bibbia della Gioia (BDG)
Version
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Giovanni 3

Una visita in segreto

Una sera, calato il buio, un Fariseo, capo religioso dei Giudei, di nome Nicodemo, andò a trovare Gesù e gli disse: «Maestro, noi tutti sappiamo che Dio ti ha mandato per farci da maestro, e i tuoi miracoli ne sono una prova». Gesù rispose: «In tutta sincerità, ti dico questo: se tu non nasci di nuovo, non puoi vedere il regno di Dio».

«Nascere di nuovo!» esclamò Nicodemo. «Che significa? Come può un uomo, quando è vecchio, rientrare nel grembo di sua madre e rinascere?»

Gesù replicò: «Voglio dire questo: se una persona non è nata dallʼacqua e dallo Spirito Santo, non può entrare nel Regno di Dio. Gli uomini possono soltanto riprodurre la vita umana, ma lo Spirito Santo dà la nuova vita del cielo. Perciò non essere sorpreso, quando ti dico che devi nascere di nuovo! Proprio come puoi udire il sibilare del vento, senza sapere dove va o da dove viene, così accade a chi è rinato dallo Spirito.»

«Che intendi dire?» chiese Nicodemo.

10-11 Gesù rispose: «Tu sei un maestro tenuto in gran considerazione in Israele e non capisci queste cose? Io dico ciò che so e che ho visto, eppure non volete credermi. 12 Se non mi credete neppure quando vi parlo di queste cose che accadono qui, fra gli uomini, come potrete credermi se vi dicessi ciò che accade in cielo? 13 Perché fino ad ora soltanto io, il Messia, sono venuto qui sulla terra e ritornerò in cielo. 14 E come Mosè nel deserto innalzò sopra un palo un serpente di bronzo, allo stesso modo io dovrò essere appeso ad un legno, 15 affinché chiunque crede in me abbia vita eterna. 16 Perché Dio ha amato tanto il mondo da dare il suo unico Figlio, perché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. 17 Dio non ha mandato suo Figlio sulla terra per condannare il mondo, ma per salvarlo.

18 Chi crede nel Figlio di Dio per la propria salvezza non è condannato. Ma chi non crede in lui, è già giudicato e condannato, proprio per non avergli creduto. 19 La condanna si basa su questo fatto: che la luce è venuta dal cielo nel mondo, ma gli uomini hanno preferito il buio alla luce, per fare i loro sporchi comodi. 20 Infatti, chi fa il male odia la luce, perché vuole peccare di nascosto, al buio. Se ne resta lontano da quella luce, per paura che i propri peccati siano scoperti e condannati. 21 Ma chi agisce nel modo giusto viene volentieri verso la luce, per dimostrare che sta facendo la volontà di Dio».

22 Dopo questo, Gesù e i discepoli partirono da Gerusalemme per la Giudea, dove rimasero per un poʼ di tempo a battezzare.

Gesù e Giovanni

23-24 In quel periodo Giovanni Battista non era ancora stato messo in prigione. Anche lui battezzava ad Ennon, vicino a Salim, perché lì cʼera abbondanza dʼacqua e molti andavano da lui. 25 Un giorno, un tale cominciò a discutere sulla purificazione con i discepoli di Giovanni. 26 Essi, allora, andarono da Giovanni e gli dissero: «Maestro, lʼuomo che incontrasti sullʼaltra riva del Giordano, quello stesso che tu hai riconosciuto pubblicamente come il Messia, sta ora battezzando come noi e tutti vanno da lui, anziché venire qui da noi».

27 Giovanni rispose: «È Dio, in cielo, che assegna a ciascuno il proprio compito. 28 Voi stessi sapete che ho detto chiaramente che non sono io il Cristo, ma sono stato mandato soltanto per preparargli la strada. 29 La folla va sempre verso il centro di attrazione; la sposa seguirà lo sposo, mentre allʼamico dello sposo basterà condividere la sua felicità. Io sono lʼamico dello sposo e sono felice del suo successo. 30 È lui che deve diventare sempre più grande, mentre io devo mettermi da parte.

31 Egli è venuto dal cielo ed è superiore a tutti. Io invece sono della terra, e la mia intelligenza è limitata alle cose di questa terra. 32 Egli parla di ciò che ha visto e sentito, anche se sono davvero pochi quelli che credono alle sue parole! 33-34 Ma chi crede in lui, scopre che Dio è verità. Perché lui, che è stato mandato da Dio, parla da parte del Signore, che gli ha dato tutto il suo Spirito. 35 Il Padre ama il Figlio e nelle sue mani ha affidato ogni cosa. 36 Chi crede nel Figlio ha la vita eterna. Chi rifiuta il Figlio non vedrà la vita, ma lʼira di Dio resta sopra di lui».

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2 Corinzi 12

La potenza di Dio si manifesta attraverso la debolezza

12 Bisogna vantarsi? Certo non è una bella cosa, ma voglio raccontarvi le visioni e le rivelazioni dal Signore.

2-3 Conosco un uomo in Cristo che quattordici anni fa fu rapito in cielo, (se con il corpo o fuori dal corpo non lo so, lo sa Dio). Fu rapito in paradiso, e ha udito cose talmente straordinarie che un uomo non può descrivere a parole e non è permesso neanche riferirle. Questa sì che è unʼesperienza di cui vale la pena essere orgogliosi! Ma non lo sarò. Mi vanto soltanto della mia debolezza, della quale il Signore si serve per la sua gloria. Anche se volessi vantarmi non sarei un pazzo, perché direi la verità; ma non lo faccio, perché nessuno abbia di me unʼopinione che superi ciò che vede nella mia vita o sente nel mio messaggio.

Dirò solo questo: siccome le esperienze che ho avuto sono state davvero straordinarie, Dio temeva che potessi montarmi la testa. Per questo ha messo una spina nella mia carne, come un inviato di Satana che mi tormenta e mʼimpedisce di essere orgoglioso. Per ben tre volte ho pregato il Signore di liberarmi da questa sofferenza, ma egli mi ha detto: «No, perché la mia grazia ti basta. La mia potenza si manifesta in pieno in quelli che sono deboli». Ecco perché sono contento di vantarmi della mia debolezza; di essere una dimostrazione vivente della potenza di Cristo, anziché fare sfoggio della mia forza e delle mie capacità. 10 Per questo sono contento nelle infermità, negli insulti, nelle privazioni, nelle persecuzioni e nelle difficoltà; perché quando sono debole, allora sono forte; meno possiedo e più dipendo da lui.

11 Ho parlato proprio come se fossi pazzo, ma siete voi che mi ci avete costretto! Toccava a voi parlare bene di me e non portarmi al punto di doverlo fare io. Perché, anche se io non sono niente, non cʼè una sola cosa che hanno questʼaltri eminenti tizi, che non lʼabbia anchʼio. 12 Quando sono stato da voi, vi ho dato senzʼombra di dubbio tutte le prove che ero un vero apostolo, mandato a voi da Dio stesso. Infatti, con estrema pazienza ho compiuto in mezzo a voi molti miracoli, prodigi e opere potenti. 13 La sola cosa che avete avuto in meno rispetto a tutte le altre chiese è questa: non vi sono mai stato di peso, infatti non vi ho mai chiesto né cibo, né alloggio. Perdonatemi questo torto che vi ho fatto!

Tornerò da voi

14 Ora sto per venire a trovarvi di nuovo, per la terza volta, e anche questa volta non vi costerà un soldo, perché non voglio il vostro denaro, ma voi! Infatti, voi siete come miei figli, e non sono i figli che devono provvedere ai loro genitori, ma sono i genitori che devono provvedere ai figli. 15 Sarò ben felice di darvi me stesso e tutto ciò che possiedo per il vostro bene spirituale, anche se pare che quanto più vi amo, meno voi mi amate.

16 Però alcuni di voi potrebbero pensare: «È vero che la sua visita non ci costerà un soldo, ma quel Paolo è un gran furbo e cʼinganna. In qualche modo deve avere un tornaconto!»

17 Ma come? Forse qualcuno dei fratelli che vi ho mandato mi è servito per sfruttarvi? 18 Ho pregato Tito di venirvi a trovare e con lui ho mandato quellʼaltro fratello. Forse Tito si è approfittato di voi? Naturalmente no! Perché abbiamo tutti lo stesso spirito e ci comportiamo nello stesso modo.

19 Probabilmente voi pensate che io vi parli così per rientrare nelle vostre grazie. Niente affatto! Lo affermo davanti a Dio, come credente in Cristo, che ho detto tutto questo per aiutarvi, cari fratelli, per far crescere la vostra fede, e non nel mio interesse. 20 Ho paura che, al mio arrivo, non sarò contento di come vi troverò, e allora non vi piacerà il modo in cui dovrò comportarmi. Temo di trovare fra voi liti, invidie, rabbie nascoste, rivalità, maldicenze, pettegolezzi, superbie, disordini. 21 Proprio così, temo che quando verrò, Dio mi umilierà di nuovo davanti a voi, e che dovrò piangere per tutti quelli fra voi che continuano a commettere gli stessi peccati e non si sono pentiti delle azioni sporche e corrotte, né della lussuria e dellʼimmoralità in cui sono vissuti fino ad ora.

La Bibbia della Gioia (BDG)

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