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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
La Bibbia della Gioia (BDG)
Version
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Luca 6

Il Padrone del sabato

Un sabato, mentre Gesù passava attraverso dei campi di grano, i suoi discepoli si misero a raccogliere le spighe e, fregandole con le mani, ne mangiavano i chicchi.

Alcuni Farisei protestarono: «Quello che fate è illegale! I tuoi discepoli stanno raccogliendo il grano, ed è contro la legge ebraica lavorare di sabato!»

Gesù rispose: «Non ricordate le Scritture? Avete mai letto che fece il re Davide, quando egli e i suoi uomini ebbero fame? Davide entrò nella casa di Dio, prese i pani speciali offerti davanti al Signore e li mangiò, dividendoli con gli altri, anche se solo i sacerdoti possono mangiare quei pani. Un atto illegale, dunque, proprio come questo!» Poi Gesù aggiunse: «Io, il Figlio dellʼuomo, sono signore anche del sabato!»

Un altro sabato, mentre Gesù era nella sinagoga ad insegnare, cʼera lì presente un uomo che aveva la mano destra paralizzata. I dottori della legge e i Farisei tenevano dʼocchio Gesù per vedere se lʼavrebbe guarito quel giorno stesso, anche se era sabato, perché non vedevano lʼora di poterlo accusare in qualche modo.

Come conosceva bene i loro pensieri Gesù! Eppure, rivolgendosi allʼuomo con la mano paralizzata, disse: «Vieni, mettiti qui, dove tutti ti possono vedere». Lʼuomo ubbidì.

Allora Gesù disse ai Farisei e ai dottori della legge: «Vorrei farvi una domanda. Che cosa è permesso fare di sabato, secondo la legge? Del bene o del male? Salvare una vita o distruggerla?»

10 Così dicendo li guardava uno per uno; poi disse allʼuomo: «Stendi la tua mano!» Egli ubbidì e la sua mano fu guarita. 11 A questo punto i nemici di Gesù erano fuori di sé dalla rabbia, e cominciarono a complottare per ucciderlo.

Gesù sceglie i suoi aiutanti

12 Qualche giorno dopo, Gesù salì sulla montagna a pregare, e pregò tutta la notte. 13 Allʼalba, riunì i suoi seguaci e fra loro ne scelse dodici, che nominò suoi aiutanti. (Erano indicati anche con il nome di «apostoli»).

14-16 Ecco i loro nomi: Simone (che Gesù chiamò anche Pietro), Andrea (fratello di Simone), Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo (figlio di Alfeo), Simone (membro degli Zeloti, un partito politico sovversivo), Giuda (figlio di Giacomo) e Giuda Iscariota (quello che più tardi lo avrebbe tradito).

17-18 Scesi dal monte, Gesù e gli apostoli si fermarono in una zona pianeggiante e furono attorniati da molti discepoli, a loro volta circondati dalla folla. Gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e fin dalle coste di Tiro e Sidone era venuta per ascoltare Gesù e per farsi guarire. E Gesù cacciava molti demòni. 19 Poiché da lui emanava una forza che guariva, tutti cercavano di toccarlo, e, quando ci riuscivano, guarivano da ogni forma di malattia.

20 Poi Gesù, rivolgendosi ai discepoli, disse: «Beati voi poveri, perché il Regno di Dio è vostro!

21 Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati!

Beati voi che piangete, perché verrà il tempo in cui riderete di gioia!

22 Beati voi se gli altri vi odiano, vi escludono, vʼinsultano e vi disprezzano, perché avete creduto in me!

23 Quando vi accadono queste cose, siate felici e saltate di gioia! Perché in cielo Dio vi darà una grande ricompensa. E vi dico che sarete in buona compagnia, perché anche gli antichi profeti furono trattati allo stesso modo.

24 Ma guai a voi ricchi, perché avete già qui in terra la vostra sola felicità! 25 Guai a voi che ora siete sazi, perché un giorno avrete fame. Guai a voi che ora ridete perché sarete tristi e piangerete.

26 Guai a voi che siete tanto apprezzati dalle masse, perché i falsi profeti sono sempre stati tenuti in grande considerazione!

27 Ascoltate bene tutti: amate i vostri nemici e fate del bene a quelli che vi odiano! 28 Pregate per la felicità di quelli che vi maledicono. Invocate le benedizioni di Dio su quelli che vi fanno del male.

29 Se qualcuno vi schiaffeggia su una guancia, porgetegli anche lʼaltra! Se qualcuno vi chiede il cappotto, dategli anche la camicia! 30 Date ciò che avete a chiunque ve lo chieda; e se vi tolgono qualcosa di vostro, lasciateglielo. 31 Trattate gli altri esattamente come vorreste che gli altri trattassero voi.

32 Pensate di aver qualche merito per il semplice fatto che amate soltanto quelli che vi amano? Perfino gli atei lo fanno! 33 E se fate del bene soltanto a quelli che vi fanno del bene, credete di fare qualcosa di eccezionale? Anche i peccatori si comportano così! 34 Come pure se fate un prestito soltanto a chi può rimborsarvi, che fate di tanto strano? Perfino i più cattivi fanno prestiti ai loro simili per poi farsi rimborsare in pieno! 35 Voi, invece, amate anche i vostri nemici. Fate loro del bene! Prestate pure il vostro denaro, senza sperare di ricevere niente in cambio! Allora sì che la vostra ricompensa in cielo sarà grande e vi comporterete da veri figli di Dio, che è clemente anche verso glʼingrati e i malvagi.

36 Siate anche voi misericordiosi come lo è il Padre vostro. 37 Non criticate gli altri e non condannateli, altrimenti sarete criticati e condannati. Perdonate gli altri ed anche voi sarete perdonati. 38 Date e riceverete. Ciò che avete dato, vi sarà reso in pieno, anzi, in misura superiore, pigiato per far posto ad altro e, addirittura, traboccante! Qualsiasi misura userete per dare, piccola o grande che sia, sarà usata per misurare ciò che vi sarà restituito».

39 Ecco alcune parabole che Gesù raccontò: «Come può un cieco far da guida a un altro cieco? Se lo facesse, cadrebbe senzʼaltro in un fosso, e si tirerebbe appresso anche lʼaltro! 40 Uno studente non ne sa di più del suo maestro. Ma chiunque lavora sodo sarà come il suo maestro.

41 E tu, perché ti meravigli del bruscolo che è nellʼocchio del tuo fratello—un piccolo difetto—e non tʼaccorgi che nel tuo cʼè addirittura una trave? 42 Come ti passa per la mente di dirgli: “Fratello, ti aiuto io a togliere quel bruscolo dallʼocchio”, quando non riesci neppure a vedere la trave che cʼè nel tuo? Ipocrita, togli prima la tua trave; dopo, forse, potrai vedere abbastanza per togliere il bruscolo dallʼocchio del tuo fratello!

43 Un albero di buona qualità non dà frutta scadente; e un albero selvatico non può dare buoni frutti. 44 Si riconosce un albero dal tipo di frutta che produce: infatti i fichi non crescono tra le spine, né lʼuva tra i rovi. 45 Un uomo buono tira fuori il bene dal suo cuore, come da un prezioso tesoro. Un uomo cattivo, invece, tira fuori il male dal suo cuore, come da una riserva di malvagità. Infatti, tutto ciò che trabocca dal cuore affiora dai discorsi.

46 Perché mi chiamate “Signore”, e poi non fate quello che vi dico? 47-48 Ma chi mi segue, ascolta le mie parole e chi mi ubbidisce assomiglia ad un uomo che costruisce una casa su robuste fondamenta, gettate profondamente nella roccia. Quando viene unʼalluvione e lʼacqua si rovescia su quella casa, essa non crolla perché è ben costruita.

49 Al contrario chi ascolta le mie parole e poi non le mette in pratica, assomiglia a un uomo che costruisce una casa senza fondamenta. Quando le acque della piena si abbattono contro quella casa, essa crolla subito e altro non resta che un mucchio di rovine».

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1 Corinzi 7

Il matrimonio: sì o no?

Per quanto riguarda le domande che mi avete posto nella vostra ultima lettera, la mia risposta è questa: in linea di massima, se non vi sposate, fate bene. Tuttavia, per non cadere nellʼimmoralità, è meglio che ogni uomo abbia la propria moglie ed ogni donna il proprio marito, cosi evitano di peccare.

Lʼuomo dia alla moglie tutto ciò che è nel suo diritto come donna sposata, lo stesso vale per la donna nei confronti del marito. Perché una ragazza, quando si sposa, non ha più alcun diritto sul proprio corpo, ma ne è padrone il marito; così pure il marito non ha più diritti sul proprio corpo, che appartiene alla moglie. Non vi private lʼuno dellʼaltro, se non di comune accordo; e per un periodo di tempo limitato, per dedicarvi completamente alla preghiera. Ma subito dopo tornate insieme, per evitare che Satana vi tenti, facendo leva sui vostri istinti.

Non vi ordino di astenervi ma vi sto dicendo semplicemente che potete farlo se lo desiderate. Io vorrei che tutti fossero come sono io, ma non siamo mica tutti uguali! Ad alcuni Dio dà il dono di essere un marito o una moglie, ad altri il dono di riuscire a vivere serenamente da soli. Per quanto riguarda quelli che non sono sposati e le vedove dico che fanno bene a restare come sono, nella mia stessa condizione. Se però non riescono a dominare i loro istinti, è meglio che si sposino. Meglio sposarsi, che bruciare di desiderio.

10 Ora, agli sposati do questo ordine, che non viene da me, ma dal Signore stesso, che ha detto: «la moglie non deve lasciare il marito». 11 Se, invece, vive separata da lui, non deve avere relazioni con altri uomini, oppure rifaccia pace col marito! Il marito, dal canto suo, non deve divorziare da sua moglie.

12 A questo punto, voglio aggiungere alcuni miei suggerimenti personali. Non sono ordini del Signore, ma consigli che a me sembrano giusti. Se un cristiano ha la moglie che non è credente, e questa desidera restare con lui, non deve lasciarla, né divorziare da lei. 13 Così pure, se una donna cristiana ha il marito non credente, che vuole restare con lei, non deve lasciarlo, né divorziare da lui. 14 Perché il marito non credente appartiene già al Signore per mezzo della moglie e la moglie non credente appartiene già al Signore per mezzo del marito. Perciò anche i vostri figli appartengono al Signore. 15 Però, se il coniuge non credente si vuole separare, si separi pure. In questo caso il credente, marito o moglie che sia, non deve costringere lʼaltro a rimanere, perché Dio vuole che i suoi figli vivano in pace e armonia. 16 Perché, dopo tutto, niente assicura alla moglie credente che il proprio marito sarà convertito, se rimarrà; lo stesso vale per il marito riguardo alla propria moglie.

17 In generale, ognuno continui a vivere nella condizione che il Signore gli ha dato e nella quale si trovava, quando Dio lo ha chiamato alla fede. Questa è la regola che stabilisco per tutte le chiese. 18 Per esempio, se un uomo è stato circonciso secondo il rito ebraico, prima di diventare cristiano, non si deve preoccupare di essere circonciso. Chi, invece, non era circonciso, quando Dio lʼha chiamato, non si faccia circoncidere dopo! 19 Perché non conta niente che un cristiano sia circonciso o meno. La cosa essenziale è che osservi i comandamenti di Dio.

20-21 Ognuno rimanga nella condizione in cui si trovava, quando è stato chiamato da Dio. Sei stato chiamato quando eri schiavo? Non ti preoccupare. Se, però, hai la possibilità di diventare libero, non lasciartela scappare! 22 Ma se il Signore ti chiama quando sei schiavo, ricordati che Cristo ti ha liberato dalla schiavitù del peccato. Se, invece, ha chiamato te, che sei un uomo libero, ricordati che sei diventato schiavo di Cristo. 23 Siete stati comprati e pagati a caro prezzo da Cristo, quindi appartenete a lui. Non siate schiavi delle cose del mondo! 24 Perciò, cari fratelli, ognuno rimanga nella condizione in cui si trovava, quando divenne cristiano.

25 Voglio rispondere ora ad unʼaltra vostra domanda riguardo le ragazze nubili. Mi chiedete se possono sposarsi. Non ho particolari ordini da darvi da parte del Signore, ma Dio, nella sua grazia, mi ha dato una saggezza di cui potete fidarvi, e sono ben contento di dirvi che cosa ne penso.

26 Il problema è questo: noi cristiani stiamo andando incontro ad una situazione difficile. In tempi come questi, penso che sia meglio che ciascuno rimanga così comʼè. 27 Naturalmente se siete già sposati, non separatevi per questo. Ma se ancora non lo siete, non è il caso che cerchiate un marito o una moglie. 28 Comunque, se un uomo decide di prender moglie, non fa niente di male, lo stesso vale per una ragazza che si sposa. Però quelli che si sposano avranno diversi problemi da risolvere, problemi che io vorrei risparmiarvi.

29 La cosa importante da ricordare è che ci resta poco tempo. Per questa ragione, quelli che sono sposati dovrebbero essere liberi il più possibile per servire il Signore. 30 Né la felicità, né la tristezza, né le ricchezze devono distogliervi dal lavoro di Dio. 31 E i credenti che vivono in mezzo alle cose allettanti di questo mondo devono farne buon uso, senza approfittarne, perché il mondo, così come lo vediamo, sta per passare.

32 In tutto ciò che fate, vorrei che non foste ansiosi. Chi è celibe può impegnare il suo tempo nel lavoro per il Signore e darsi da fare per piacere a lui. 33 Un uomo sposato, invece, non può fare altrettanto, perché deve pensare di piacere alla moglie ed affrontare le responsabilità di questo mondo. 34 I suoi interessi sono divisi. Lo stesso vale per la donna. Una ragazza che non è sposata cerca di piacere al Signore in tutto ciò che fa, una donna sposata, invece, si preoccupa di altre cose: come tenere la casa, come piacere al marito, ecc…

35 Dico questo nel vostro interesse, non per ingannarvi. Io desidero soltanto che facciate tutto ciò che può esservi di aiuto per servire il Signore nel migliore dei modi; e meno cose vi distolgono da lui, meglio è.

36 Ma se qualcuno pensa: «Non è giusto che mia figlia invecchi senza sposarsi», e si sente in dovere di darle marito, faccia quel che vuole, le dia pure un marito; non è peccato. 37 Chi invece rimane nella decisione che ha preso e non è costretto da circostanze dʼalcun genere, ma è padrone delle sue decisioni, fa bene a conservare la propria figlia nubile. 38 Perciò, chi permette alla propria figlia di sposarsi fa bene; e chi la conserva nubile fa meglio.

39 La moglie è legata al marito per tutto il tempo che lui vive, ma se il marito muore, la donna è libera di sposare chi vuole, purché sposi un credente. 40 Secondo il mio punto di vista, però, ella sarà più felice se non si risposa; e parlando così penso di darvi un consiglio da parte dello Spirito di Dio.

La Bibbia della Gioia (BDG)

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