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Read the Gospels in 40 Days

Read through the four Gospels--Matthew, Mark, Luke, and John--in 40 days.
Duration: 40 days
La Nuova Diodati (LND)
Version
Luca 15-16

15 Or tutti i Pubblicani e i peccatori, si accostavano a lui per udirlo.

E i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».

Allora egli disse loro questa parabola:

«Qual uomo fra voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e non va dietro alla perduta finché non la ritrova?

E quando la ritrova, se la mette sulle spalle tutto contento;

e, giunto a casa, convoca gli amici e i vicini e dice loro: "Rallegratevi con me perché ho ritrovato la mia pecora che era perduta

Io vi dico che allo stesso modo vi sarà in cielo piú gioia per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento.

O quale donna, se ha dieci dramme, e ne perde una, non accende la lampada, non spazza la casa e non cerca accuratamente finché non la ritrova?

E quando l'ha trovata, chiama insieme le amiche e le vicine, dicendo: "Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta".

10 Allo stesso modo vi dico, vi sarà gioia presso gli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede».

11 Disse ancora: «Un uomo aveva due figli.

12 Il piú giovane di loro disse al padre: "Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta". E il padre divise fra loro i beni.

13 Pochi giorni dopo il figlio piú giovane, raccolta ogni cosa, se ne andò in un paese lontano e là dissipò le sue sostanze vivendo dissolutamente.

14 Ma quando ebbe speso tutto, in quel paese sopraggiunse una grave carestia ed egli cominciò ad essere nel bisogno.

15 Allora andò a mettersi con uno degli abitanti di quel paese, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci.

16 Ed egli desiderava riempire il ventre con le carrube che i porci mangiavano, ma nessuno gliene dava.

17 Allora, rientrato in sé, disse: "Quanti lavoratori salariati di mio padre hanno pane in abbondanza, io invece muoio di fame!

18 Mi leverò e andrò da mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e davanti a te

19 non sono piú degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi lavoratori salariati

20 Egli dunque si levò e andò da suo padre. Ma mentre era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione; corse, gli si gettò al collo e lo baciò.

21 E il figlio gli disse: "Padre, ho peccato contro il cielo e davanti a te e non sono piú degno di essere chiamato tuo figlio".

22 Ma il padre disse ai suoi servi: "Portate qui la veste piú bella e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei sandali ai piedi.

23 Portate fuori il vitello ingrassato e ammazzatelo; mangiamo e rallegriamoci,

24 perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E si misero a fare grande festa.

25 Or il suo figlio maggiore era nei campi; e come ritornava e giunse vicino a casa, udí la musica e le danze.

26 Chiamato allora un servo, gli domandò cosa fosse tutto ciò.

27 E quello gli disse: "E' tornato tuo fratello e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché lo ha riavuto sano salvo".

28 Udito ciò, egli si adirò e non volle entrare; allora suo padre uscí e lo pregava di entrare.

29 Ma egli, rispose al padre e disse: "Ecco, son già tanti anni che io ti servo e non ho mai trasgredito alcun tuo comandamento, eppure non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici.

30 Ma quando è tornato questo tuo figlio, che ha divorato i tuoi beni con le meretrici, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato

31 Allora il padre gli disse: "Figlio, tu sei sempre con me, e ogni cosa mia è tua.

32 Ma si doveva fare festa e rallegrarsi perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"».

16 Or egli disse ancora ai suoi discepoli: «Vi era un uomo ricco che aveva un fattore; e questi fu accusato davanti a lui di dissipare i suoi beni.

Allora egli lo chiamò e gli disse: "Che cosa è questo che sento dire di te? Rendi ragione della tua amministrazione, perché tu non puoi piú essere mio fattore".

E il fattore disse fra se stesso: "Che farò ora, dato che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? A zappare non son capace, e a mendicare mi vergogno.

Io so cosa fare affinché, quando io sarò rimosso dall'amministrazione, mi accolgano nelle loro case

Chiamati dunque ad uno ad uno i debitori del suo padrone, disse al primo: "Quanto devi al mio padrone?

Quello rispose: "Cento bati di olio". Allora egli gli disse: "Prendi la tua ricevuta, siedi e scrivi subito cinquanta".

Poi disse ad un altro: "e tu quanto devi". Ed egli disse: "Cento cori di grano". Allora egli gli disse: "Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta".

Il padrone lodò il fattore disonesto, perché aveva agito con avvedutezza, poiché i figli di questo mondo, nella loro generazione, sono piú avveduti dei figli della luce.

Or io vi dico: Fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste perché, quando esse verranno a mancare, vi ricevano nelle dimore eterne.

10 Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è ingiusto nel poco, è ingiusto anche nel molto.

11 Se dunque voi non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà le vere?

12 E se non siete stati fedeli nelle ricchezze altrui, chi vi darà le vostre?

13 Nessun servo può servire a due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro; voi non potete servire a Dio e a mammona».

14 Or i farisei, che erano amanti del denaro, udivano tutte queste cose e si beffavano di lui.

15 Ed egli disse loro: «Voi siete quelli che giustificate voi stessi davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori; poiché ciò che è grandemente stimato tra gli uomini è cosa abominevole davanti a Dio.

16 La legge e i profeti arrivano fino a Giovanni; da allora in poi il regno di Dio è annunziato e ognuno si sforza di entrarvi.

17 Ma è piú facile che passino il cielo e la terra, piuttosto che cada un sol apice della legge.

18 Chiunque manda via la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; e chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio».

19 «Or vi era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e bisso, e ogni giorno se la godeva splendidamente.

20 Vi era anche un mendicante chiamato Lazzaro, che giaceva alla sua porta tutto coperto di piaghe ulcerose

21 e desiderava saziarsi delle briciole che cadevano dalla tavola del ricco, e perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe.

22 Or avvenne che il mendicante morí e fu portato dagli angeli nel seno di Abrahamo; morí anche il ricco e fu sepolto.

23 E, essendo tra i tormenti nell'inferno, alzò gli occhi e vide da lontano Abrahamo e Lazzaro nel suo seno.

24 Allora, gridando, disse: "Padre Abrahamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito per rinfrescarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma

25 Ma Abrahamo disse: "Figlio, ricordati che tu hai ricevuto i tuoi beni durante la tua vita e Lazzaro similmente i mali; ora invece egli è consolato e tu soffri.

26 Oltre a tutto ciò, fra noi e voi è posto un grande baratro, in modo tale che coloro che vorrebbero da qui passare a voi non possono; cosí pure nessuno può passare di là a noi

27 Ma quello disse: "Ti prego dunque, o padre, di mandarlo a casa di mio padre,

28 perché io ho cinque fratelli, affinché li avverta severamente, e cosí non vengano anch'essi in questo luogo di tormento.

29 Abrahamo rispose: "hanno Mosé e i profeti, ascoltino quelli".

30 Quello disse: "No, padre Abrahamo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno".

31 Allora egli gli disse: "se non ascoltano Mosé e i profeti, non crederanno neppure se uno risuscitasse dai morti"».

La Nuova Diodati (LND)

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