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The Daily Audio Bible

This reading plan is provided by Brian Hardin from Daily Audio Bible.
Duration: 731 days

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Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
Giudici 17-18

Culto idolatra nella casa di Mica in Efraim

17 (A)C’era un uomo nella regione montuosa di Efraim che si chiamava Mica. Egli disse a sua madre: «I millecento sicli d’argento che ti hanno rubato e a proposito dei quali hai pronunciato una maledizione, e l’hai pronunciata in mia presenza, ecco, li ho io; quel denaro l’avevo preso io». Sua madre disse: «Il Signore ti benedica, figlio mio!» Egli restituì a sua madre i millecento sicli d’argento, e sua madre disse: «Io consacro al Signore, di mano mia, quest’argento a favore di mio figlio, per farne un’immagine scolpita e un’immagine di metallo fuso; e ora te lo rendo». Quando egli ebbe restituito l’argento a sua madre, questa prese duecento sicli e li diede al fonditore, il quale ne fece un’immagine scolpita, di metallo fuso, che fu messa in casa di Mica. Così quest’uomo, Mica, ebbe una casa per gli idoli; fece un efod e degli idoli domestici e consacrò uno dei suoi figli, che teneva come sacerdote.

In quel tempo non vi era re in Israele; ognuno faceva quello che gli pareva meglio.

Vi era un giovane di Betlemme di Giuda, della famiglia di Giuda, il quale era un Levita, e abitava in questo luogo. Quest’uomo partì dalla città di Betlemme di Giuda per cercare un luogo adatto dove stabilirsi; e, cammin facendo, giunse nella regione montuosa di Efraim, alla casa di Mica. Mica gli chiese: «Da dove vieni?» Quello gli rispose: «Sono un Levita di Betlemme di Giuda e vado a stabilirmi dove troverò un luogo adatto». 10 Mica gli disse: «Rimani con me e sii per me padre e sacerdote; ti darò dieci sicli d’argento all’anno, un vestito completo e il vitto». Il Levita entrò. 11 Egli acconsentì a stare con quell’uomo, che trattò il giovane come uno dei suoi figli. 12 Mica consacrò quel Levita; il giovane gli servì da sacerdote e si stabilì in casa sua. 13 Mica disse: «Ora so che il Signore mi farà del bene, perché ho questo Levita come mio sacerdote».

I Daniti, alla ricerca di un territorio, rubano l’idolo di Mica

18 (B)In quel tempo non vi era re in Israele; e in quel medesimo tempo la tribù dei Daniti cercava un suo territorio per stabilirvisi, perché, fino a quei giorni, non le era toccata alcuna eredità fra le tribù d’Israele. I figli di Dan mandarono dunque da Sorea e da Estaol cinque uomini della loro tribù, scelti fra loro tutti, uomini valorosi, per esplorare ed esaminare il paese; e dissero loro: «Andate a esaminare il paese!» Quelli giunsero nella regione montuosa di Efraim, alla casa di Mica e pernottarono in quel luogo. Quando furono in prossimità della casa di Mica, riconobbero la voce del giovane Levita; e, avvicinatisi, gli chiesero: «Chi ti ha condotto qua? Che fai in questo luogo? Perché sei qui?» Egli disse loro quello che Mica aveva fatto per lui e aggiunse: «Mi stipendia e io gli servo da sacerdote». Quelli gli dissero: «Consulta Dio, affinché sappiamo se il viaggio che abbiamo intrapreso avrà successo». Il sacerdote rispose loro: «Andate in pace; il viaggio che fate è sotto lo sguardo del Signore».

I cinque uomini dunque partirono, giunsero a Lais e videro che il popolo che vi abitava viveva al sicuro, come gli abitanti di Sidone, tranquillo e fiducioso, poiché nel paese non c’era nessuno in autorità che potesse fare loro il minimo torto; inoltre erano lontani dai Sidoni e non avevano relazione con nessuno.

Poi tornarono dai loro fratelli a Sorea e a Estaol; i fratelli chiesero loro: «Che dite?» Quelli risposero: «Su, saliamo contro quella gente; poiché abbiamo visto il paese, ed ecco, è eccellente. E voi ve ne state là senza dir nulla? Non siate pigri a muovervi per andare a prendere possesso del paese! 10 Quando arriverete là, troverete un popolo che se ne sta sicuro. Il paese è vasto e Dio ve lo ha messo in mano: è un luogo dove non manca nulla di ciò che è sulla terra».

11 Così seicento uomini della famiglia dei Daniti partirono da Sorea e da Estaol, armati per la guerra. 12 Salirono e si accamparono a Chiriat-Iearim, in Giuda; perciò quel luogo, che è a ovest di Chiriat-Iearim, fu chiamato e si chiama anche oggi Macanè-Dan[a]. 13 Di là passarono nella regione montuosa di Efraim e giunsero alla casa di Mica.

14 Allora i cinque uomini che erano andati a esplorare il paese di Lais dissero ai loro fratelli: «Sapete voi che in questa casa c’è un efod, ci sono degli idoli domestici, un’immagine scolpita di metallo fuso? Considerate ora quello che dovete fare». 15 Essi si diressero da quella parte, giunsero alla casa del giovane Levita, alla casa di Mica, e gli chiesero come stava. 16 I seicento uomini dei figli di Dan, armati per la guerra, si misero davanti alla porta. 17 Ma i cinque uomini che erano andati a esplorare il paese salirono, entrarono in casa, presero l’immagine scolpita, l’efod, gl’idoli domestici e l’immagine di metallo fuso, mentre il sacerdote stava davanti alla porta con i seicento uomini armati. 18 Quando furono entrati in casa di Mica ed ebbero preso l’immagine scolpita, l’efod, gli idoli domestici e l’immagine di metallo fuso, il sacerdote disse loro: «Che fate?» 19 Essi gli risposero: «Taci, mettiti la mano sulla bocca, vieni con noi e ci farai da padre e da sacerdote. Che è meglio per te, essere sacerdote in casa di un uomo solo, oppure essere sacerdote di una tribù e di una famiglia in Israele?» 20 Il sacerdote si rallegrò nel suo cuore; prese l’efod, gl’idoli domestici e l’immagine scolpita e si unì a quella gente.

21 Così si rimisero in cammino, mettendo davanti a loro i bambini, il bestiame e i bagagli. 22 Quando erano già lontani dalla casa di Mica, la gente che abitava nelle case vicine a quella di Mica si radunò e inseguì i figli di Dan. 23 Siccome gridava dietro ai figli di Dan, questi, voltatisi indietro, dissero a Mica: «Che cos’hai? Perché hai radunato questa gente?» 24 Egli rispose: «Avete portato via gli dèi che mi ero fatti e il mio sacerdote e ve ne siete andati. Che cosa mi rimane? Come potete dunque dirmi: “Che hai?”» 25 I figli di Dan gli dissero: «Non alzare la voce verso di noi, perché alcuni potrebbero irritarsi e scagliarsi su di voi e tu ci perderesti la vita tua e quella della tua famiglia!» 26 I figli di Dan continuarono il loro viaggio; e Mica, vedendo che essi erano più forti di lui, se ne tornò a casa sua.

Occupazione di Lais

27 (C)Essi, dopo aver preso le cose che Mica aveva fatte e il sacerdote che aveva al suo servizio, giunsero a Lais, da un popolo che se ne stava tranquillo e senza timori; lo passarono a fil di spada e diedero la città alle fiamme. 28 Non ci fu nessuno che la liberasse, perché era lontana da Sidone e i suoi abitanti non avevano relazioni con altra gente. Essa era nella valle che si estende verso Bet-Reob. 29 Poi i Daniti ricostruirono la città e l’abitarono. Le posero nome Dan, dal nome di Dan, loro padre, che era stato uno dei figli d’Israele; ma prima, il nome della città era Lais. 30 Poi i figli di Dan rizzarono per sé l’immagine scolpita; e Gionatan, figlio di Ghersom, figlio di Mosè[b], e i suoi figli furono sacerdoti della tribù dei Daniti fino al giorno in cui gli abitanti del paese furono deportati. 31 Così collocarono per sé l’immagine scolpita, che Mica aveva fatta, per tutto il tempo che la casa di Dio rimase a Silo.

Giovanni 3:1-21

Gesù e Nicodemo: la nuova nascita

(A)C’era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. Egli venne di notte da lui[a] e gli disse: «Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi segni che tu fai, se Dio non è con lui». Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo[b], non può vedere il regno di Dio». Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?» Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: “Bisogna che nasciate di nuovo[c]”. Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito». Nicodemo replicò e gli disse: «Come possono avvenire queste cose?» 10 Gesù gli rispose: «Tu sei maestro[d] d’Israele e non sai queste cose? 11 In verità, in verità ti dico che noi parliamo di ciò che sappiamo, e testimoniamo di ciò che abbiamo visto; ma voi non ricevete la nostra testimonianza. 12 Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti? 13 Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell’uomo [che è nel cielo].

14 (B)«E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, 15 affinché chiunque crede in lui [non perisca, ma] abbia vita eterna. 16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio[e], affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. 17 Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18 Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. 19 Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, e gli uomini hanno amato le tenebre più della luce, perché le loro opere erano malvagie. 20 Perché chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano scoperte; 21 ma chi mette in pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio».

Salmi 104:1-24

Lode a Dio per la bellezza del creato

104 (A)Anima mia, benedici il Signore!

Signore, mio Dio, tu sei veramente grande;

sei vestito di splendore e di maestà.

Egli si avvolge di luce come di una veste;

stende i cieli come una tenda;

egli costruisce le sue alte stanze sulle acque;

fa delle nuvole il suo carro,

avanza sulle ali del vento;

fa dei venti i suoi messaggeri,

delle fiamme di fuoco i suoi ministri[a].

Egli ha fondato la terra sulle sue basi:

essa non vacillerà mai.

Tu l’avevi coperta dell’oceano come di una veste,

le acque si erano fermate sui monti.

Alla tua minaccia esse si ritirarono,

al fragore del tuo tuono fuggirono spaventate,

scavalcarono i monti, discesero per le vallate

fino al luogo che tu avevi fissato per loro.

Tu hai posto alle acque un limite che non oltrepasseranno;

esse non torneranno a coprire la terra.

10 Egli fa scaturire fonti nelle valli

ed esse scorrono tra le montagne;

11 abbeverano tutte le bestie della campagna,

gli asini selvatici vi si dissetano.

12 Vicino a loro si posano gli uccelli del cielo;

tra le fronde fanno udire la loro voce.

13 Egli annaffia i monti dall’alto delle sue stanze;

la terra è saziata con il frutto delle tue opere.

14 Egli fa germogliare l’erba per il bestiame,

le piante per il servizio dell’uomo;

fa uscire dalla terra il nutrimento:

15 il vino che rallegra il cuore dell’uomo,

l’olio che gli fa risplendere il volto

e il pane che sostenta il cuore dei mortali.

16 Si saziano gli alberi del Signore,

i cedri del Libano che egli ha piantati.

17 Gli uccelli vi fanno i loro nidi;

la cicogna fa dei cipressi la sua dimora;

18 le alte montagne sono per i camosci,

le rocce sono rifugio per gli iraci.

19 Egli ha fatto la luna per stabilire le stagioni;

il sole conosce l’ora del suo tramonto.

20 Tu mandi le tenebre e si fa notte;

in essa si muovono tutte le bestie della foresta.

21 I leoncelli ruggiscono in cerca di preda

e chiedono a Dio il loro cibo.

22 Sorge il sole ed essi rientrano,

si accovacciano nelle loro tane.

23 L’uomo esce all’opera sua

e al suo lavoro fino alla sera.

24 Quanto sono numerose le tue opere, Signore!

Tu le hai fatte tutte con sapienza;

la terra è piena delle tue ricchezze.

Proverbi 14:20-21

20 Il povero è odiato anche dal suo compagno, ma gli amici del ricco sono molti.

21 Chi disprezza il prossimo pecca, ma beato chi ha pietà dei miseri!

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

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