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The Daily Audio Bible

This reading plan is provided by Brian Hardin from Daily Audio Bible.
Duration: 731 days

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Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
Giobbe 23-27

Giobbe vorrebbe difendere la sua causa davanti a Dio

23 (A)Allora Giobbe rispose e disse:

«Anche oggi il mio lamento è una rivolta, per quanto io cerchi di contenere il mio gemito.

Oh, sapessi dove trovarlo! Potessi arrivare fino al suo trono!

Esporrei la mia causa davanti a lui, riempirei d’argomenti la mia bocca.

Saprei quel che mi risponderebbe, capirei quello che avrebbe da dirmi.

Impiegherebbe tutta la sua forza per combattermi? No, egli mi ascolterebbe!

Là troverebbe un uomo retto a discutere con lui, e sarei dal mio giudice assolto per sempre.

Ma ecco, se vado a oriente, egli non c’è; se a occidente, non lo trovo;

se a settentrione, quando vi opera, io non lo vedo; si nasconde egli a sud, io non lo scorgo.

10 Ma la via che io batto egli la conosce; se mi mettesse alla prova, ne uscirei come l’oro.

11 Il mio piede ha seguito fedelmente le sue orme, mi sono tenuto sulla sua via senza deviare;

12 non mi sono scostato dai comandamenti delle sue labbra, ho custodito nel mio cuore le parole della sua bocca.

13 Ma la sua decisione è una; chi lo farà mutare? Quello che desidera, lo fa;

14 egli eseguirà quel che di me ha decretato; di cose come queste ne ha molte in mente.

15 Perciò davanti a lui io sono atterrito; quando ci penso, ho paura di lui.

16 Dio mi ha tolto il coraggio, l’Onnipotente mi ha spaventato.

17 Questo mi annienta; non le tenebre, non la fitta oscurità che mi ricopre.

Giobbe descrive la via degli empi

24 (B)«Perché non sono dall’Onnipotente fissati dei tempi in cui renda la giustizia? Perché quelli che lo conoscono non vedono quei giorni?

Gli empi spostano i confini, rapiscono greggi e le conducono al pascolo;

portano via l’asino dell’orfano, prendono in pegno il bue della vedova;

mandano via dalla strada i bisognosi, i poveri del paese si nascondono tutti insieme.

Eccoli, che come onagri del deserto escono al loro lavoro in cerca di cibo; solo il deserto dà pane ai loro figli.

Raccolgono nei campi la loro pastura, racimolano nella vigna dell’empio;

passano la notte nudi, senza vestito, senza una coperta che li ripari dal freddo.

Bagnati dagli acquazzoni di montagna, per mancanza di rifugi, si stringono alle rocce.

Ce n’è di quelli che strappano dalla mammella l’orfano, che prendono pegni dai poveri!

10 E questi se ne vanno nudi, senza vestiti; hanno fame e portano i covoni.

11 Fanno l’olio nel recinto dell’empio; calcano l’uva nel tino e patiscono la sete.

12 Sale dalle città il gemito dei moribondi; i feriti implorano aiuto, e Dio non si cura di queste infamie!

13 Ce ne sono di quelli che si ribellano alla luce, non ne conoscono le vie, non ne battono i sentieri.

14 L’assassino si alza sul far del giorno; ammazza il misero e il povero; e la notte fa il ladro.

15 L’occhio dell’adultero spia il crepuscolo, dicendo: “Nessuno mi vedrà!”, e si copre con un fazzoletto il volto.

16 I ladri, di notte, sfondano le case; di giorno, si tengono rinchiusi; non conoscono la luce.

17 Il mattino è per essi come ombra di morte; appena lo scorgono provano i terrori del buio.

18 Voi dite: “L’empio è un fuscello sulla faccia delle acque; la sua parte sulla terra è maledetta; non prenderà più la via delle vigne”.

19 Come la siccità e il calore assorbono le acque della neve, così il soggiorno dei morti inghiotte chi ha peccato.

20 Il grembo che lo portò, lo dimentica; i vermi ne fanno il loro pasto delizioso, nessuno più lo ricorda. L’iniquo sarà troncato come un albero:

21 lui, che divorava la sterile, priva di figli, e non faceva del bene alla vedova!

22 Invece Dio, con la sua forza, prolunga i giorni dei prepotenti, i quali risorgono quand’ormai disperavano della vita.

23 Dà loro sicurezza, fiducia, e i suoi occhi vegliano sul loro cammino.

24 Salgono in alto, poi scompaiono a un tratto; cadono, sono mietuti come gli altri mortali; sono falciati come le spighe del grano maturo.

25 Se così non è, chi mi smentirà, chi annienterà il mio dire?»

Per Bildad nessuno è giusto davanti a Dio

25 (C)Allora Bildad di Suac rispose e disse:

«A Dio appartiene il dominio e il terrore: egli fa regnare la pace nei suoi luoghi altissimi.

Le sue legioni si possono forse contare? Su chi non si leva la sua luce?

Come può dunque l’uomo essere giusto davanti a Dio? Come può essere puro il nato di donna?

Ecco, la luna stessa manca di chiarore e le stelle non sono pure agli occhi di lui;

quanto meno l’uomo, che è un verme, il figlio d’uomo che è un vermiciattolo!»

Giobbe loda la potenza di Dio

26 (D)Allora Giobbe rispose e disse:

«Come hai ben aiutato il debole! Come hai sorretto il braccio senza forza!

Come hai ben consigliato chi è privo di saggezza! E che abbondanza di sapere tu gli hai comunicato!

Ma a chi credi di aver parlato? E di chi è lo spirito che parla per mezzo tuo?

Davanti a Dio tremano le ombre disotto alle acque e ai loro abitanti.

Davanti a lui il soggiorno dei morti è nudo, l’abisso è senza velo.

Egli distende il settentrione sul vuoto, sospende la terra sul nulla.

Rinchiude le acque nelle sue nubi, e le nubi non scoppiano per il peso.

Nasconde l’aspetto del suo trono, vi distende sopra le sue nuvole.

10 Ha tracciato un cerchio sulla superficie delle acque là dove la luce confina con le tenebre.

11 Le colonne del cielo sono scosse, tremano alla sua minaccia.

12 Con la sua forza egli solleva il mare, con la sua intelligenza ne abbatte l’orgoglio[a].

13 Al suo soffio il cielo torna sereno[b], la sua mano trafigge il serpente agile.

14 Ecco, questi non sono che gli estremi lembi della sua azione. Non ce ne giunge all’orecchio che un breve sussurro. Ma il tuono delle sue potenti opere chi può comprenderlo?»

Ultima risposta di Giobbe: egli sostiene la sua innocenza

27 (E)Giobbe riprese il suo discorso e disse:

«Come vive Dio che mi nega giustizia, come vive l’Onnipotente che mi amareggia la vita,

finché avrò fiato e il soffio di Dio sarà nelle mie narici,

le mie labbra, no, non diranno nulla d’ingiusto, la mia lingua non proferirà falsità.

Lungi da me l’idea di darvi ragione! Fino all’ultimo respiro non mi lascerò togliere la mia integrità.

Ho preso a difendere la mia giustizia e non cederò; il cuore non mi rimprovera uno solo dei miei giorni.

Sia trattato da malvagio il mio nemico, da perverso chi si erge contro di me!

Quale speranza rimane mai all’empio quando Dio gli toglie, gli rapisce la vita?

Dio presterà orecchio al grido di lui, quando gli piomberà addosso l’angoscia?

10 Potrà egli trovare piacere nell’Onnipotente? Invocare Dio in ogni tempo?

11 (F)«Io vi mostrerò il modo di agire di Dio, non vi nasconderò i disegni dell’Onnipotente.

12 Ma queste cose voi tutti le avete osservate, perché dunque vi perdete in vani discorsi?

13 Ecco la parte che Dio riserva all’empio, l’eredità che l’uomo violento riceve dall’Onnipotente.

14 Se ha figli in gran numero sono per la spada; la sua discendenza non avrà pane per sfamarsi.

15 I superstiti sono sepolti dalla morte e le vedove loro non li piangono.

16 Se accumula l’argento come polvere, se ammucchia vestiti come fango,

17 li ammucchia, sì, ma se ne vestirà il giusto; e l’argento l’avrà come sua parte l’innocente.

18 La casa che si costruisce è come quella del tarlo, come il capanno che fa il guardiano della vigna.

19 Va a letto ricco, ma per l’ultima volta; apre gli occhi e non è più.

20 Terrori lo sorprendono come acque; nel cuore della notte lo rapisce un uragano.

21 Il vento d’oriente lo porta via ed egli se ne va; lo spazza in un turbine dal luogo suo.

22 Dio gli scaglia addosso le sue frecce, senza pietà, per quanto egli tenti di scampare ai suoi colpi.

23 La gente batte le mani quando cade, fischia dietro a lui quando lascia il luogo dove stava.

2 Corinzi 1:12-2:11

Sincerità di Paolo

12 (A)Questo, infatti, è il nostro vanto: la testimonianza della nostra coscienza di esserci comportati nel mondo, e specialmente verso di voi, con la semplicità e la sincerità[a] di Dio, non con sapienza carnale ma con la grazia di Dio. 13 Poiché non vi scriviamo altro se non quello che potete leggere e comprendere; e spero che sino alla fine capirete, 14 come in parte avete già capito, che noi siamo il vostro vanto, come anche voi sarete il nostro nel giorno del nostro[b] Signore Gesù.

15 Con questa fiducia, per procurarvi un duplice beneficio, volevo venire prima da voi 16 e, passando da voi, volevo andare in Macedonia; poi dalla Macedonia ritornare in mezzo a voi e voi mi avreste fatto proseguire per la Giudea. 17 Prendendo dunque questa decisione ho forse agito con leggerezza? Oppure le mie decisioni sono dettate dalla carne, in modo che in me ci sia allo stesso tempo il «sì, sì» e il «no, no»? 18 Ora, come è vero che Dio è fedele, la parola che vi abbiamo rivolta non è[c] «sì» e «no». 19 Perché il Figlio di Dio, Cristo Gesù, che è stato da noi predicato fra voi, cioè da me, da Silvano e da Timoteo, non è stato «sì» e «no», ma è sempre stato «sì» in lui. 20 Infatti tutte le promesse di Dio hanno il loro «sì» in lui; perciò pure per mezzo di lui noi pronunciamo l’Amen alla gloria di Dio[d]. 21 Ora colui che con voi ci fortifica in Cristo e che ci ha unti è Dio; 22 egli ci ha pure segnati con il proprio sigillo e ha messo la caparra dello Spirito nei nostri cuori.

Tristezza e gioia di Paolo

23 (B)Ora io chiamo Dio come testimone sulla mia vita che è per risparmiarvi che non sono più venuto a Corinto. 24 Noi non signoreggiamo sulla vostra fede, ma siamo collaboratori della vostra gioia, perché nella fede già state saldi.

Avevo infatti deciso in me stesso di non venire a rattristarvi una seconda volta. Perché, se io vi rattristo, chi mi rallegrerà se non colui che sarà stato da me rattristato? Vi ho scritto a quel modo affinché, al mio arrivo, io non abbia tristezza da coloro dai quali dovrei avere gioia; avendo fiducia, riguardo a voi tutti, che la mia gioia è la gioia di tutti voi. Poiché vi ho scritto in grande afflizione e in angoscia di cuore con molte lacrime, non già per rattristarvi, ma per farvi conoscere l’amore grandissimo che ho per voi.

Perdono per il colpevole

(C)Ora se qualcuno è stato causa di tristezza, egli ha rattristato non tanto me quanto, in qualche misura, per non esagerare, tutti voi. Basta a quel tale la punizione inflittagli dalla maggioranza; quindi ora, al contrario, dovreste piuttosto perdonarlo e confortarlo, perché non abbia a rimanere oppresso da troppa tristezza. Perciò vi esorto a confermargli il vostro amore; poiché anche per questo vi ho scritto: per mettervi alla prova e vedere[e] se siete ubbidienti in ogni cosa. 10 A chi voi perdonate qualcosa, perdono anch’io; perché anch’io quello che ho perdonato, se ho perdonato qualcosa, l’ho fatto[f] per amore vostro, davanti a Cristo, 11 affinché non siamo raggirati da Satana; infatti non ignoriamo le sue macchinazioni.

Salmi 41

Preghiera di un malato tradito dall’amico

41 (A)Al direttore del coro.

Salmo di Davide.

Beato chi ha cura del povero!

Nel giorno della sventura il Signore lo libererà.

Il Signore lo proteggerà

e lo manterrà in vita;

egli sarà felice sulla terra

e tu non lo darai in balìa dei suoi nemici.

Il Signore lo sosterrà quando sarà a letto, ammalato;

tu lo consolerai nella sua malattia.

Io ho detto: «O Signore, abbi pietà di me;

guarisci l’anima mia, perché ho peccato contro di te».

I miei nemici mi augurano del male, dicendo:

«Quando morrà? E quando sarà dimenticato il suo nome?»

E se uno di loro viene a vedermi, dice menzogne;

il suo cuore accumula malvagità dentro di sé;

e, appena uscito, sparla.

Tutti quelli che mi odiano bisbigliano tra loro contro di me;

contro di me tramano il male.

«È stato colpito», essi dicono, «da un male incurabile;

e, ora che è steso su un letto, non si rialzerà mai più».

Anche l’amico con il quale vivevo in pace,

in cui avevo fiducia e che mangiava il mio pane,

si è schierato contro di me[a].

10 Ma tu, o Signore, abbi pietà di me e rialzami,

e io renderò loro quel che si meritano.

11 Così saprò che tu mi gradisci:

se il mio nemico non trionferà di me.

12 Tu mi sosterrai nella mia integrità

e mi accoglierai alla tua presenza per sempre.

13 Sia benedetto il Signore, il Dio d’Israele,

ora e sempre. Amen! Amen!

Proverbi 22:5-6

Spine e lacci sono sulla via del perverso; chi ha cura della sua vita se ne tiene lontano.

Insegna al ragazzo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne allontanerà.

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

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