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The Daily Audio Bible

This reading plan is provided by Brian Hardin from Daily Audio Bible.
Duration: 731 days

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Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
Giobbe 4-7

Rimprovero di Elifaz a Giobbe

(A)Allora Elifaz di Teman rispose e disse:

«Se provassimo a dirti una parola, ti darebbe fastidio? Ma chi potrebbe trattenere le parole?

Tu ne hai ammaestrati molti, hai fortificato le mani stanche;

e le tue parole hanno rialzato chi stava cadendo, hai rafforzato le ginocchia vacillanti;

e ora che il male piomba su di te, ti lasci abbattere; ora che è giunto fino a te, sei tutto smarrito.

Il tuo timor di Dio non ti dà fiducia, e l’integrità della tua vita non è la tua speranza?

Ricorda: quale innocente perì mai? Dove furono mai distrutti gli uomini retti?

Io per me ho visto che coloro che arano iniquità e seminano tormenti, ne mietono i frutti.

Al soffio di Dio essi periscono, dal vento della sua ira sono consumati.

10 Spenta è la voce del ruggente, sono spezzati i denti dei leoncelli.

11 Perisce per mancanza di preda il forte leone, e restano dispersi i piccini della leonessa.

12 (B)«Una parola mi è furtivamente giunta, e il mio orecchio ne ha colto il lieve sussurro.

13 Tra i pensieri delle visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali,

14 uno spavento mi prese, un tremore, che mi fece fremer tutte le ossa.

15 Uno spirito mi passò davanti e i peli mi si rizzarono addosso.

16 Si fermò, ma non riconobbi il suo sembiante; una figura mi stava davanti agli occhi e udii una voce sommessa che diceva:

17 “Può il mortale essere giusto davanti a Dio? Può l’uomo essere puro davanti al suo Creatore?

18 Ecco, Dio non si fida dei suoi servi[a] e trova difetti nei suoi angeli;

19 quanto più in quelli che stanno in case d’argilla, che hanno per fondamento la polvere e sono schiacciati al pari delle tignole!

20 Fra la mattina e la sera sono infranti; periscono per sempre, senza che nessuno se ne accorga.

21 La corda della loro tenda è strappata, e muoiono senza possedere la saggezza”.

Elifaz esorta Giobbe ad accettare il suo castigo

(C)«Chiama pure! C’è forse chi ti risponda? A quale dei santi[b] vorrai tu rivolgerti?

No, il cruccio non uccide che l’insensato e l’irritazione fa morire lo stolto.

Io ho visto l’insensato mettere radici, ma ben presto ho dovuto maledire la sua casa.

I suoi figli vanno privi di soccorso, sono oppressi alla porta della città e non c’è chi li difenda.

L’affamato gli divora il raccolto, glielo ruba perfino dalle spine; l’assetato gli trangugia i beni.

Infatti la sventura non spunta dalla terra, né il dolore germina dal suolo;

ma l’uomo nasce per soffrire, come la favilla per volare in alto.

(D)«Io però vorrei cercare Dio, a Dio vorrei esporre la mia causa;

a lui, che fa cose grandi, imperscrutabili, meraviglie innumerevoli;

10 che sparge la pioggia sopra la terra e manda l’acqua sui campi;

11 che innalza quelli che erano abbassati e pone in salvo gli afflitti, in luogo elevato;

12 che sventa i disegni degli astuti, sicché le loro mani non giungono a eseguirli;

13 che prende gli abili nella loro astuzia[c], sicché il consiglio degli scaltri va in rovina.

14 Di giorno essi incorrono nelle tenebre, a mezzogiorno brancolano come di notte.

15 Ma Dio salva il meschino dalla spada della loro bocca, e il povero dalla mano del potente.

16 Così per il misero c’è speranza, mentre l’iniquità chiude la bocca.

17 (E)«Beato l’uomo che Dio corregge! Tu non disprezzare la lezione dell’Onnipotente;

18 perché egli fa la piaga, ma poi la fascia; egli ferisce, ma le sue mani guariscono.

19 In sei sciagure egli sarà il tuo liberatore, e in sette il male non ti toccherà.

20 In tempo di carestia ti scamperà dalla morte, in tempo di guerra dai colpi della spada.

21 Sarai sottratto al flagello della lingua, non temerai quando verrà il disastro.

22 In mezzo al disastro e alla fame riderai, non temerai le belve della terra;

23 perché avrai per alleate le pietre del suolo, e gli animali dei campi saranno con te in pace.

24 Saprai al sicuro la tua tenda; e, visitando i tuoi pascoli, vedrai che non ti manca nulla.

25 Saprai che la tua discendenza moltiplica, che i tuoi rampolli crescono come l’erba dei campi.

26 Te ne andrai maturo alla tomba, come i covoni di grano si accumulano a suo tempo.

27 Ecco quel che abbiamo trovato, riflettendo. Così è. Tu ascolta e fanne tesoro».

Amarezza di Giobbe

(F)Allora Giobbe rispose:

«Ah, se il mio travaglio si pesasse, se le mie calamità si mettessero tutte insieme sulla bilancia!

Sarebbero trovati più pesanti della sabbia del mare. Ecco perché le mie parole sono temerarie.

Infatti le saette dell’Onnipotente mi trafiggono, lo spirito mio ne succhia il veleno; i terrori di Dio si schierano in battaglia contro di me.

L’asino selvatico raglia forse quando ha l’erba davanti? Muggisce forse il bue davanti alla pastura?

Si può forse mangiare ciò che è insipido, senza sale? C’è qualche gusto in un chiaro d’uovo?

Mi rifiuto di toccare una simile cosa, essa è per me come un cibo ripugnante.

Oh, mi avvenisse pure quel che chiedo, e mi desse Dio quel che spero!

Volesse pure Dio schiacciarmi, stendere la mano e tagliare il filo dei miei giorni!

10 Sarebbe questo un conforto per me, esulterei nei dolori che egli non mi risparmia; poiché non ho rinnegato le parole del Santo.

11 Che è mai la mia forza perché io speri ancora? Che fine mi aspetta perché io sia paziente?

12 La mia forza è come la forza delle pietre? E la mia carne è forse di bronzo?

13 Non c’è forza in me, la saggezza è stata allontanata da me.

Giobbe rileva l’insensibilità dei suoi amici

14 (G)«Pietà deve l’amico a colui che soccombe, se anche abbandonasse il timore dell’Onnipotente.

15 Ma i fratelli miei si sono mostrati infidi come un torrente, come l’acqua di torrenti che passa.

16 Il ghiaccio li rende torbidi e la neve vi si scioglie;

17 ma passato il tempo delle piene, svaniscono; quando sentono il caldo, scompaiono dal loro luogo.

18 Le carovane che si dirigono là mutano strada, s’inoltrano nel deserto e vi periscono.

19 Le carovane di Tema li cercavano con lo sguardo, i viandanti di Seba vi contavano su,

20 ma furono delusi nella loro fiducia; giunti sul luogo, rimasero confusi.

21 Tali siete divenuti voi per me; vedete uno che fa orrore e vi prende la paura.

22 Vi ho forse detto: “Datemi qualcosa”, oppure: “Con i vostri beni fate un dono a mio favore”;

23 oppure: “Liberatemi dalla stretta del nemico”, oppure: “Scampatemi dalla mano dei prepotenti”?

24 Ammaestratemi, e starò in silenzio; fatemi capire in che cosa ho errato.

25 Quanto sono efficaci le parole rette! Ma la vostra riprensione che vale?

26 Volete dunque biasimare delle parole? Ma le parole di un disperato se le porta il vento!

27 Voi sareste capaci di tirare a sorte l’orfano e di vendere il vostro amico!

28 Ebbene, guardatemi pure e vedete se io vi mento spudoratamente.

29 Ripensateci, non commettete errori! Ripensateci, la mia giustizia è ancora presente.

30 C’è qualche errore sulla mia lingua? Il mio palato non distingue più quel che è male?

Sofferenza e ribellione di Giobbe

(H)«La vita dell’uomo sulla terra è come quella di un soldato; i suoi giorni sono simili ai giorni di un mercenario.

Come lo schiavo anela l’ombra, come l’operaio aspetta il suo salario,

così a me toccano mesi di sciagura, mi sono assegnate notti di dolore.

Non appena mi corico, dico: “Quando mi alzerò?” Ma la notte si prolunga, e mi sazio di agitazioni fino all’alba.

La mia carne è coperta di vermi e di croste polverose, la mia pelle si richiude, poi riprende a suppurare.

I miei giorni se ne vanno più veloci della spola, si consumano senza speranza.

Ricòrdati che la mia vita è un soffio! L’occhio mio non vedrà più il bene.

Lo sguardo di chi ora mi vede non mi potrà più scorgere; gli occhi tuoi mi cercheranno, ma io non sarò più.

La nuvola svanisce e si dilegua; così chi scende nel soggiorno dei morti non ne risalirà;

10 non tornerà più nella sua casa e il luogo dove stava non lo riconoscerà più.

11 Io, perciò, non terrò chiusa la bocca; nell’angoscia del mio spirito io parlerò, mi lamenterò nell’amarezza dell’anima mia.

12 Sono io forse il mare o un mostro marino che tu ponga intorno a me una guardia?

13 Quando dico: “Il mio letto mi darà sollievo, il mio giaciglio allevierà la mia pena!”,

14 tu mi sgomenti con sogni e mi spaventi con visioni;

15 io preferisco soffocare, a queste mie ossa preferisco la morte.

16 Io mi sto consumando; non vivrò sempre; ti prego, lasciami stare; i giorni miei non sono che un soffio.

17 Che cos’è l’uomo che tu ne faccia tanto caso, che tu t’interessi a lui,

18 lo visiti ogni mattina e lo metta alla prova ogni istante?

19 Quando cesserai di tenere lo sguardo fisso su di me? Quando mi darai tempo d’inghiottire la mia saliva?

20 Se ho peccato, che ho fatto a te, o guardiano degli uomini? Perché hai fatto di me il tuo bersaglio a tal punto che sono divenuto un peso a me stesso?

21 Perché non perdoni le mie trasgressioni e non cancelli la mia iniquità? Poiché presto giacerò nella polvere; tu mi cercherai, ma io non sarò più».

1 Corinzi 14:18-40

18 Io ringrazio Dio[a] che parlo in altre lingue più di tutti voi; 19 ma nella chiesa preferisco dire cinque parole intelligibili[b] per istruire anche gli altri, che dirne diecimila in altra lingua.

20 Fratelli, non siate bambini quanto al ragionare; siate pur bambini quanto a malizia, ma quanto al ragionare, siate uomini compiuti. 21 È scritto nella legge:

«Parlerò a questo popolo per mezzo di persone che parlano altre lingue e per mezzo di labbra straniere; e neppure così mi ascolteranno»[c], dice il Signore.

22 Quindi le lingue servono di segno non per i credenti, ma per i non credenti; la profezia, invece, serve di segno non per i non credenti, ma per i credenti. 23 Quando dunque tutta la chiesa si riunisce, se tutti parlano in altre lingue ed entrano degli estranei o dei non credenti, non diranno che siete pazzi? 24 Ma se tutti profetizzano ed entra qualche non credente o qualche estraneo, egli è convinto da tutti, è scrutato da tutti, 25 i segreti del suo cuore[d] sono svelati; e così, gettandosi giù con la faccia a terra, adorerà Dio, proclamando che Dio è veramente fra voi.

26 Che dunque, fratelli? Quando vi riunite, avendo ciascuno [di voi[e]] un salmo, o un insegnamento, o una rivelazione, o un parlare in altra lingua, o un’interpretazione, si faccia ogni cosa per l’edificazione. 27 Se c’è chi parla in altra lingua, siano due o tre al massimo a farlo e a turno, e uno interpreti. 28 Se non vi è chi interpreti, tacciano nell’assemblea e parlino a se stessi e a Dio. 29 Anche i profeti parlino in due o tre e gli altri giudichino; 30 se una rivelazione è data a uno di quelli che stanno seduti, il precedente taccia. 31 Infatti tutti potete profetizzare a uno a uno, perché tutti imparino e tutti siano incoraggiati. 32 Gli spiriti dei profeti sono sottoposti ai profeti, 33 perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace.

34 Come si fa in tutte le chiese dei santi, le [vostre] donne tacciano nelle assemblee, perché non è loro permesso di parlare; stiano sottomesse, come dice anche la legge. 35 Se vogliono imparare qualcosa, interroghino i loro mariti a casa; perché è vergognoso per una donna parlare in assemblea. 36 La parola di Dio è forse proceduta da voi? O è forse pervenuta a voi soli?

37 Se qualcuno pensa di essere profeta o spirituale[f], riconosca che le cose che io vi scrivo sono comandamenti del Signore[g]. 38 E se qualcuno lo vuole ignorare, lo ignori[h].

39 Pertanto, fratelli miei[i], desiderate il profetizzare e non impedite il parlare in altre lingue; 40 ma ogni cosa sia fatta con dignità e con ordine.

Salmi 37:30-40

30 La bocca del giusto esprime parole sagge

e la sua lingua parla con giustizia.

31 La legge di Dio è nel suo cuore;

i suoi passi non vacilleranno.

32 L’empio spia il giusto

e cerca di farlo morire.

33 Il Signore non l’abbandona nelle sue mani

e non lo condanna quando egli viene giudicato.

34 Spera nel Signore e segui la sua via;

egli ti esalterà perché tu possieda la terra

e veda lo sterminio degli empi.

35 Ho visto l’uomo malvagio e prepotente

ergersi come albero verdeggiante sul suolo natìo,

36 ma poi è scomparso, ed ecco, non c’è più;

io l’ho cercato, ma non si è più trovato.

37 Osserva l’uomo integro e considera l’uomo retto,

perché l’uomo di pace avrà una discendenza.

38 Ma tutti i malvagi saranno distrutti;

la discendenza degli empi sarà sterminata.

39 La salvezza dei giusti proviene dal Signore;

egli è la loro difesa in tempo d’angoscia.

40 Il Signore li aiuta e li libera;

li libera dagli empi e li salva,

perché si sono rifugiati in lui.

Proverbi 21:27

27 Il sacrificio dell’empio è cosa abominevole; quanto più se l’offre con intento malvagio!

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

Copyright © 2006 Società Biblica di Ginevra