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The Daily Audio Bible

This reading plan is provided by Brian Hardin from Daily Audio Bible.
Duration: 731 days

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Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
Neemia 8:1-9:21

Pubblica lettura e spiegazione della legge

(A)Tutto il popolo si radunò come un sol uomo sulla piazza che è davanti alla porta delle Acque, e disse a Esdra, lo scriba, che portasse il libro della legge di Mosè che il Signore aveva data a Israele. Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea, composta di uomini, di donne e di tutti quelli che erano in grado di capire.

Egli lesse il libro sulla piazza che è davanti alla porta delle Acque, dalla mattina presto fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano in grado di capire; e tutto il popolo tendeva l’orecchio per sentire il libro della legge. Esdra, lo scriba, stava sopra un palco di legno, che era stato fatto apposta; accanto a lui stavano, a destra, Mattitia, Sema, Anania, Uria, Chilchia e Maaseia; a sinistra, Pedaia, Misael, Malchia, Casum, Casbaddana, Zaccaria e Mesullam. Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava nel posto più elevato; e, appena aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; e s’inchinarono e si prostrarono con la faccia a terra davanti al Signore. Iesua, Bani, Serebia, Iamin, Accub, Sabbetai, Odia, Maaseia, Chelita, Azaria, Iozabad, Anan, Pelaia e gli altri Leviti spiegavano la legge al popolo, e tutti stavano in piedi al loro posto. Essi leggevano nel libro della legge di Dio in modo comprensibile; ne davano il senso, per far capire al popolo quello che leggevano.

Celebrazione della festa delle Capanne

(B)Neemia, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i Leviti, che insegnavano, dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore vostro Dio; non siate tristi e non piangete!» Tutto il popolo infatti piangeva, ascoltando le parole della legge. 10 Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate cibi grassi e bevete bevande dolci, e mandate delle porzioni a quelli che non hanno preparato nulla per loro; perché questo giorno è consacrato al nostro Signore; non siate tristi; perché la gioia del Signore è la vostra forza». 11 I Leviti calmavano tutto il popolo, dicendo: «Tacete, perché questo giorno è santo; non siate tristi!» 12 Tutto il popolo se ne andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni ai poveri e a fare gran festa, perché avevano capito le parole che erano state loro spiegate.

13 Il secondo giorno i capi famiglia di tutto il popolo, i sacerdoti e i Leviti si radunarono presso Esdra, lo scriba, per esaminare le parole della legge. 14 Trovarono scritto nella legge, che il Signore aveva data per mezzo di Mosè, che i figli d’Israele dovevano abitare in capanne durante la festa del settimo mese, 15 e che in tutte le loro città e in Gerusalemme si doveva pubblicare questo bando: «Andate al monte a cercare rami d’olivo, rami d’olivastro, di mirto, di palma e di alberi ombrosi, per fare delle capanne, come sta scritto». 16 Allora il popolo andò fuori, portò i rami, e ciascuno fece la sua capanna sul tetto della propria casa, nel proprio cortile, nei cortili della casa di Dio, sulla piazza davanti alla porta delle Acque e sulla piazza davanti alla porta di Efraim. 17 Così tutta l’assemblea di quanti erano tornati dall’esilio si fece delle capanne e abitò nelle capanne. Dal tempo di Giosuè, figlio di Nun, fino a quel giorno, i figli d’Israele non avevano più fatto così. E ci fu grandissima gioia.

18 Fu letto un brano della legge di Dio ogni giorno, dal primo all’ultimo; la festa durò sette giorni, e l’ottavo si tenne una solenne assemblea, com’è prescritto.

Il popolo digiuna e confessa i suoi peccati

(C)Il ventiquattresimo giorno dello stesso mese, i figli d’Israele si radunarono, vestiti di sacco e coperti di polvere, per celebrare un digiuno. Quelli che appartenevano alla discendenza d’Israele si separarono da tutti gli stranieri, si presentarono davanti a Dio e confessarono i loro peccati e le iniquità dei loro padri. Si alzarono in piedi nel posto dove si trovavano e ascoltarono la lettura del libro della legge del Signore, loro Dio, per un quarto della giornata; e per un altro quarto essi fecero la confessione dei peccati, e si prostrarono davanti al Signore, loro Dio.

Iesua, Bani, Cadmiel, Sebania, Bunni, Serebia, Bunni e Chenani salirono sulla tribuna dei Leviti e invocarono ad alta voce il Signore loro Dio. I Leviti Iesua, Cadmiel, Bani, Casabneia, Serebia, Odia, Sebania e Petaia dissero: «Alzatevi e benedite il Signore, vostro Dio, di eternità in eternità! Si benedica il tuo nome glorioso, che è esaltato al di sopra di ogni benedizione e di ogni lode!

Tu, tu solo sei il Signore! Tu hai fatto i cieli, i cieli dei cieli e tutto il loro esercito, la terra e tutto ciò che è sopra di essa, i mari e tutto ciò che è in essi, e tu fai vivere tutte queste cose, e l’esercito dei cieli ti adora. Sei tu il Signore Dio che hai scelto Abramo, lo hai fatto uscire da Ur dei Caldei e gli hai dato il nome di Abraamo; tu hai trovato il suo cuore fedele davanti a te e hai concluso un patto con lui, promettendogli di dare alla sua discendenza il paese dei Cananei, degli Ittiti, degli Amorei, dei Ferezei, dei Gebusei e dei Ghirgasei; tu hai mantenuto la tua parola, perché sei giusto.

Tu hai visto l’afflizione dei nostri padri in Egitto e hai udito il loro grido presso il mar Rosso. 10 Hai operato miracoli e prodigi contro il faraone, contro tutti i suoi servi, contro tutto il popolo del suo paese, perché sapevi che essi avevano trattato i nostri padri con prepotenza. Così ti sei fatto un nome come quello che hai in questo giorno. 11 Hai aperto il mare davanti a loro, ed essi sono passati in mezzo al mare all’asciutto; tu hai gettato nell’abisso quelli che li inseguivano, come una pietra in fondo ad acque vorticose. 12 Di giorno li guidavi con una colonna di nuvola, e di notte con una colonna di fuoco per illuminare loro il cammino da percorrere. 13 Sei sceso sul monte Sinai e hai parlato con loro dal cielo dando loro prescrizioni giuste e leggi di verità, buoni precetti e buoni comandamenti. 14 Hai fatto loro conoscere il tuo santo sabato e hai dato loro comandamenti, precetti e una legge per mezzo di Mosè, tuo servo. 15 Davi loro pane dal cielo quand’erano affamati, e facevi scaturire acqua dalla roccia quand’erano assetati, e hai detto loro che andassero a prendere possesso del paese che avevi giurato di dar loro.

16 Ma i nostri padri si sono comportati con superbia, irrigidendo i loro colli e non ubbidendo ai tuoi comandamenti. 17 Hanno rifiutato di ubbidire e non si sono ricordati delle meraviglie da te fatte in loro favore; e hanno irrigidito i loro colli e, nella loro ribellione, si son voluti dare un capo per tornare alla loro schiavitù. Ma tu sei un Dio pronto a perdonare, misericordioso, pieno di compassione, lento all’ira e di gran bontà, e non li hai abbandonati. 18 Anche quando si erano fatti un vitello di metallo fuso, dicendo: “Ecco il tuo Dio che ti ha fatto uscire dall’Egitto!”, e ti avevano oltraggiato gravemente, 19 tu, nella tua immensa misericordia, non li hai abbandonati nel deserto: la colonna di nuvola che stava su di loro non cessava di guidarli durante il giorno, lungo il loro viaggio, e la colonna di fuoco non cessava di illuminare loro il cammino da percorrere di notte. 20 Hai dato loro il tuo buono Spirito per istruirli; non hai rifiutato la tua manna alle loro bocche e hai dato loro acqua quando erano assetati. 21 Per quarant’anni li hai sostentati nel deserto, e non è mancato loro nulla; i loro vestiti non si sono logorati e i loro piedi non si sono gonfiati.

1 Corinzi 9:1-18

Paolo difende il suo apostolato

(A)Non sono libero? Non sono apostolo? Non ho veduto Gesù [Cristo], il nostro Signore? Non siete voi l’opera mia nel Signore? Se per altri non sono apostolo, lo sono almeno per voi; perché il sigillo del mio apostolato siete voi, nel Signore. Questa è la mia difesa di fronte a quelli che mi sottopongono a inchiesta. Non abbiamo forse il diritto di mangiare e di bere? Non abbiamo il diritto di condurre con noi una moglie, sorella in fede, come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa? O siamo soltanto io e Barnaba a non avere il diritto di non lavorare? Chi mai fa il soldato a proprie spese? Chi pianta una vigna e non ne mangia il frutto? O chi pascola un gregge e non si ciba del latte del gregge? Dico forse queste cose da un punto di vista umano? Non le dice anche la legge? Difatti, nella legge di Mosè è scritto: «Non mettere la museruola al bue che trebbia il grano»[a]. Forse che Dio si dà pensiero dei buoi? 10 O non dice così proprio per noi? Certo, per noi fu scritto così; perché chi ara deve arare con speranza e chi trebbia il grano deve trebbiarlo con la speranza di averne la sua parte[b]. 11 Se abbiamo seminato per voi i beni spirituali, è forse gran cosa se mietiamo i vostri beni materiali? 12 Se altri hanno questo diritto su di voi, non lo abbiamo noi molto di più? Ma non abbiamo fatto uso di questo diritto; anzi, sopportiamo ogni cosa per non creare alcun ostacolo al vangelo di Cristo.

13 Non sapete che quelli che fanno il servizio sacro mangiano ciò che è offerto nel tempio? E che coloro che attendono all’altare hanno parte all’altare? 14 Similmente, il Signore ha ordinato che coloro che annunciano il vangelo vivano del vangelo.

15 (B)Io però non ho fatto alcun uso di questi diritti, e non ho scritto questo perché si faccia così a mio riguardo; poiché preferirei morire, anziché vedere qualcuno rendere vano il mio vanto. 16 Perché se evangelizzo, non debbo vantarmi, poiché necessità me n’è imposta; e guai a me se non evangelizzo! 17 Se lo faccio volenterosamente ne ho ricompensa; ma se non lo faccio volenterosamente è sempre un’amministrazione che mi è affidata. 18 Qual è dunque la mia ricompensa? Questa: che, annunciando il vangelo, io offra il vangelo [di Cristo] gratuitamente, senza valermi del diritto che il vangelo mi dà.

Salmi 33:12-22

12 Beata la nazione il cui Dio è il Signore;

beato il popolo che egli ha scelto per sua eredità.

13 Il Signore guarda dal cielo;

egli vede tutti i figli degli uomini;

14 dal luogo della sua dimora

osserva tutti gli abitanti della terra.

15 Egli ha formato il cuore di tutti,

egli osserva tutte le loro opere.

16 Il re non è salvato da un grande esercito;

il prode non scampa per la sua gran forza.

17 Il cavallo è incapace di salvare,

esso non può liberare nessuno con il suo gran vigore.

18 Ecco, l’occhio del Signore è su quelli che lo temono,

su quelli che sperano nella sua benevolenza,

19 per liberarli dalla morte

e conservarli in vita in tempo di fame.

20 Noi aspettiamo il Signore;

egli è il nostro aiuto e il nostro scudo.

21 In lui, certo, si rallegrerà il nostro cuore,

perché abbiamo confidato nel suo santo nome.

22 La tua benevolenza, o Signore, sia sopra di noi,

poiché abbiamo sperato in te.

Proverbi 21:11-12

11 Quando il beffardo è punito, l’ingenuo diventa saggio; quando s’istruisce il saggio, egli acquista scienza.

12 Il giusto tiene d’occhio la casa dell’empio e precipita gli empi nelle sciagure.

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

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