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The Daily Audio Bible

This reading plan is provided by Brian Hardin from Daily Audio Bible.
Duration: 731 days

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Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
2 Cronache 24-25

Il restauro del tempio

24 (A)Ioas aveva sette anni quando cominciò a regnare, e regnò quarant’anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Sibia da Beer-Sceba.

Ioas fece ciò che è giusto agli occhi del Signore per tutto il tempo che visse il sacerdote Ieoiada. Ieoiada prese per lui due mogli, dalle quali egli ebbe dei figli e delle figlie.

Dopo queste cose venne in cuore a Ioas di restaurare la casa del Signore. Radunò i sacerdoti e i Leviti e disse loro: «Andate per le città di Giuda e raccogliete, anno per anno, in tutto Israele del denaro per restaurare la casa del vostro Dio; e guardate di sollecitare la cosa». Ma i Leviti non si affrettarono. Allora il re chiamò Ieoiada, loro capo, e gli disse: «Perché non hai fatto in modo che i Leviti portassero da Giuda e da Gerusalemme la tassa che Mosè, servo del Signore, e l’assemblea d’Israele stabilirono per la tenda della testimonianza?» Infatti l’empia Atalia e i suoi figli avevano saccheggiato la casa di Dio e avevano perfino adoperato per i Baal tutte le cose consacrate della casa del Signore.

Il re dunque comandò che si facesse una cassa e che la si mettesse fuori, alla porta della casa del Signore. Poi fu ordinato in Giuda e in Gerusalemme che si portasse al Signore la tassa che Mosè, servo di Dio, aveva imposta a Israele nel deserto. 10 Tutti i capi e tutto il popolo se ne rallegrarono e portarono il denaro, e lo mettevano nella cassa finché tutti ebbero pagato. 11 Quand’era il momento che i Leviti dovevano portare la cassa agli ispettori reali, perché vedevano che c’era molto denaro, il segretario del re e il commissario del sommo sacerdote venivano a vuotare la cassa; la prendevano, poi la riportavano al suo posto; facevano così ogni giorno, e raccolsero denaro in abbondanza. 12 Il re e Ieoiada lo davano a quanti erano incaricati di eseguire i lavori della casa del Signore; e questi pagavano degli scalpellini e dei falegnami per restaurare la casa del Signore, e anche dei lavoratori del ferro e del bronzo per restaurare la casa del Signore. 13 Così gli incaricati dei lavori si misero all’opera, e per le loro mani furono compiute le riparazioni; essi rimisero la casa di Dio in buono stato e la consolidarono. 14 Quand’ebbero finito, portarono davanti al re e davanti a Ieoiada il rimanente del denaro, con il quale si fecero degli utensili per la casa del Signore: degli utensili per il servizio e per gli olocausti, delle coppe e altri utensili d’oro e d’argento. E durante tutta la vita di Ieoiada si offrirono continuamente olocausti nella casa del Signore.

15 Ma Ieoiada, fattosi vecchio e sazio di giorni, morì; quando morì, aveva centotrent’anni; 16 e fu sepolto nella città di Davide con i re, perché aveva fatto del bene in Israele, per il servizio di Dio e della sua casa.

Idolatria e ingratitudine di Ioas; suo castigo e morte

17 (B)Dopo la morte di Ieoiada, i capi di Giuda andarono dal re e si prostrarono davanti a lui; allora il re diede loro ascolto; 18 ed essi abbandonarono la casa del Signore, Dio dei loro padri, e servirono gli idoli di Astarte e gli altri idoli; e questa loro colpa provocò l’ira del Signore contro Giuda e contro Gerusalemme. 19 Il Signore mandò loro dei profeti per ricondurli a sé e questi protestarono contro la loro condotta, ma essi non vollero ascoltarli. 20 Allora lo Spirito di Dio rivestì Zaccaria, figlio del sacerdote Ieoiada, il quale, stando in piedi in mezzo al popolo, disse: «Così dice Dio: “Perché trasgredite i comandamenti del Signore? Voi non prospererete; poiché avete abbandonato il Signore, anch’egli vi abbandonerà”». 21 Ma quelli fecero una congiura contro di lui e lo lapidarono per ordine del re nel cortile della casa del Signore. 22 Il re Ioas non si ricordò della benevolenza usata verso di lui da Ieoiada, padre di Zaccaria, e gli uccise il figlio, il quale, morendo, disse: «Il Signore lo veda e ne chieda conto!»

23 Trascorso quell’anno, l’esercito dei Siri salì contro Ioas e venne in Giuda e a Gerusalemme. Essi misero a morte fra il popolo tutti i capi e inviarono tutto il bottino al re di Damasco. 24 Benché l’esercito dei Siri fosse venuto con un piccolo numero di uomini, tuttavia il Signore diede loro nelle mani un esercito grandissimo, perché quelli avevano abbandonato il Signore, Dio dei loro padri. Così i Siri fecero giustizia di Ioas. 25 Quando questi partirono da lui, lasciandolo in gravi sofferenze, i suoi servitori tramarono contro di lui una congiura, perché egli aveva versato il sangue dei figli[a] del sacerdote Ieoiada, e lo uccisero nel suo letto. Così morì, e fu sepolto nella città di Davide, ma non nelle tombe dei re. 26 Quelli che congiurarono contro di lui furono Zabad, figlio di Simeat, un Ammonita, e Iozabad, figlio di Simrit, una Moabita.

27 Per quanto riguarda i suoi figli, il gran numero di tributi impostigli[b] e il restauro della casa di Dio, tali cose si trovano scritte nelle memorie del libro dei re. E Amasia, suo figlio, regnò al suo posto.

Amasia, re di Giuda; vittoria sugli Edomiti

25 (C)Amasia aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ieoaddan ed era di Gerusalemme.

Egli fece ciò che è giusto agli occhi del Signore, ma non di tutto cuore. Quando il regno fu bene assicurato nelle sue mani, egli fece morire quei suoi servitori che avevano ucciso il re, suo padre. Ma non fece morire i loro figli, conformandosi a quanto è scritto nella legge, nel libro di Mosè, dove il Signore ha dato questo comandamento: «Non si metteranno a morte i padri per colpa dei figli, né si metteranno a morte i figli per colpa dei padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato».

Poi Amasia radunò quelli di Giuda e li distribuì secondo le loro case patriarcali sotto i capi di migliaia e sotto i capi di centinaia, per tutto Giuda e Beniamino; ne fece il censimento dall’età di vent’anni in su, e trovò trecentomila uomini scelti, abili alla guerra e capaci di maneggiare la lancia e lo scudo. Assoldò anche centomila uomini d’Israele, forti e valorosi, per cento talenti d’argento.

Ma un uomo di Dio venne da lui e gli disse: «O re, l’esercito d’Israele non vada con te, poiché il Signore non è con Israele, con tutti questi figli di Efraim! Ma, se vuoi andare, compòrtati pure valorosamente nella battaglia, ma Dio ti abbatterà davanti al nemico; perché Dio ha il potere di soccorrere e di abbattere». Amasia disse all’uomo di Dio: «E che fare di quei cento talenti che ho dati all’esercito d’Israele?» L’uomo di Dio rispose: «Il Signore è in grado di darti molto di più di questo». 10 Allora Amasia separò l’esercito che gli era venuto da Efraim, affinché se ne tornasse al suo paese; ma questa gente fu gravemente irritata contro Giuda e se ne tornò a casa, accesa d’ira.

11 Amasia, preso coraggio, si mise alla testa del suo popolo, andò nella valle del Sale e sconfisse diecimila uomini dei figli di Seir. 12 I figli di Giuda ne catturarono vivi altri diecimila, li condussero in cima alla rupe e li precipitarono giù dall’alto della rupe, in modo che tutti rimasero sfracellati.

13 Ma gli uomini dell’esercito che Amasia aveva licenziati, perché non andassero con lui alla guerra, piombarono sulle città di Giuda, da Samaria fino a Bet-Oron; ne uccisero tremila abitanti e portarono via molto bottino.

Idolatria di Amasia; sconfitta davanti a Israele

14 (D)Amasia, ritornato dalla sconfitta degli Idumei, si fece portare gli dèi dei figli di Seir, li stabilì come suoi dèi, si prostrò davanti a loro e bruciò dei profumi in loro onore. 15 Perciò il Signore si accese d’ira contro Amasia e gli mandò un profeta per dirgli: «Perché hai cercato gli dèi di questo popolo, che non hanno liberato il popolo loro dalla tua mano?» 16 Mentre egli parlava al re, questi gli disse: «Ti abbiamo forse fatto consigliere del re? Smettila! Perché vorresti essere ucciso?» Allora il profeta se ne andò, dicendo: «Io so che Dio ha deciso di distruggerti, perché hai fatto questo e non hai dato ascolto al mio consiglio».

17 Allora Amasia, re di Giuda, dopo aver preso consiglio, inviò dei messaggeri a Ioas, figlio di Ioacaz, figlio di Ieu, re d’Israele, per dirgli: «Vieni, mettiamoci faccia a faccia!» 18 Ioas, re d’Israele, fece dire ad Amasia, re di Giuda: «Lo spino del Libano mandò a dire al cedro del Libano: “Da’ tua figlia in moglie a mio figlio”. Ma le bestie selvatiche del Libano passarono e calpestarono lo spino. 19 Tu hai detto: “Ecco, io ho sconfitto gli Idumei!”, e il tuo cuore, reso orgoglioso, ti ha portato a gloriarti. Stattene a casa tua. Perché impegnarti in una disgraziata impresa che condurrebbe alla rovina te e Giuda con te?» 20 Ma Amasia non gli volle dar retta; perché la cosa era diretta da Dio affinché fossero dati in mano del nemico, perché avevano cercato gli dèi di Edom. 21 Allora Ioas, re d’Israele, salì, ed egli e Amasia, re di Giuda, si trovarono l’uno di fronte all’altro a Bet-Semes, che apparteneva a Giuda. 22 Giuda rimase sconfitto da Israele e quelli di Giuda fuggirono, ognuno alla sua tenda. 23 Ioas, re d’Israele, fece prigioniero, a Bet-Semes, Amasia, re di Giuda, figlio di Ioas, figlio di Ioacaz; lo condusse a Gerusalemme e fece una breccia di quattrocento cubiti[c] nelle mura di Gerusalemme, dalla porta di Efraim alla porta dell’Angolo. 24 Prese tutto l’oro e l’argento e tutti i vasi che si trovavano nella casa di Dio in custodia di Obed-Edom, e i tesori della casa del re; prese pure degli ostaggi e se ne tornò a Samaria.

25 Amasia, figlio di Ioas, re di Giuda, visse ancora quindici anni dopo la morte di Ioas, figlio di Ioacaz, re d’Israele.

26 Il rimanente delle azioni di Amasia, le prime e le ultime, si trova scritto nel libro dei re di Giuda e d’Israele.

27 Dopo che Amasia ebbe abbandonato il Signore, fu ordita contro di lui una congiura a Gerusalemme, ed egli fuggì a Lachis; ma lo fecero inseguire fino a Lachis, e là fu messo a morte. 28 Da quel luogo fu trasportato sopra dei cavalli e quindi sepolto con i suoi padri nella città di Giuda[d].

Romani 12

La consacrazione a Dio

12 (A)Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale[a]. Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.

Per la grazia che mi è stata concessa, dico quindi a ciascuno di voi che non abbia di sé un concetto più alto di quello che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la misura di fede che Dio ha assegnata a ciascuno. Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non hanno una medesima funzione, così noi, che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l’uno dell’altro. Avendo pertanto doni differenti secondo la grazia che ci è stata concessa, se abbiamo dono di profezia, profetizziamo conformemente alla fede; se di ministero, attendiamo al ministero; se d’insegnamento, all’insegnare; se di esortazione, all’esortare; chi dà, dia con semplicità[b]; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le faccia con gioia.

La vita cristiana

(B)L’amore sia senza ipocrisia. Aborrite il male e attenetevi fermamente al bene. 10 Quanto all’amore fraterno, siate pieni di affetto gli uni per gli altri. Quanto all’onore, fate a gara nel rendervelo reciprocamente. 11 Quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore; 12 siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, 13 provvedendo alle necessità dei santi, esercitando con premura l’ospitalità.

14 Benedite quelli che vi perseguitano. Benedite e non maledite. 15 Rallegratevi con quelli che sono allegri; piangete con quelli che piangono. 16 Abbiate tra di voi un medesimo sentimento. Non aspirate alle cose alte, ma lasciatevi attrarre dalle umili. Non vi stimate saggi da voi stessi.

17 (C)Non rendete a nessuno male per male. Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini. 18 Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini. 19 Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all’ira di Dio; poiché sta scritto: «A me la vendetta; io darò la retribuzione»[c], dice il Signore. 20 Anzi, «se il tuo nemico[d] ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu radunerai dei carboni accesi sul suo capo»[e]. 21 Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene.

Salmi 22:19-31

19 Ma tu, Signore, non allontanarti,

tu che sei la mia forza, affrèttati a soccorrermi.

20 Libera la mia vita dalla spada

e salva l’unica vita mia dall’assalto del cane;

21 salvami dalla gola del leone.

Tu mi risponderai liberandomi dalle corna dei bufali.

22 (A)Io annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,

ti loderò in mezzo all’assemblea[a].

23 O voi che temete il Signore, lodatelo!

Voi tutti, discendenti di Giacobbe, glorificatelo,

temetelo voi tutti, stirpe d’Israele!

24 Poiché non ha disprezzato né sdegnato l’afflizione del sofferente,

non gli ha nascosto il suo volto;

ma quando quello ha gridato a lui, egli l’ha esaudito.

25 Tu sei l’argomento della mia lode nella grande assemblea;

io adempirò i miei voti in presenza di quelli che ti temono.

26 Gli umili mangeranno e saranno saziati;

quelli che cercano il Signore lo loderanno;

il loro cuore vivrà in eterno.

27 Tutte le estremità della terra si ricorderanno del Signore

e si convertiranno a lui;

tutte le famiglie delle nazioni adoreranno in tua presenza.

28 Poiché al Signore appartiene il regno,

egli domina sulle nazioni.

29 Tutti i potenti della terra mangeranno e adoreranno;

tutti quelli che scendono nella polvere

e non possono mantenersi in vita s’inchineranno davanti a lui.

30 La discendenza lo servirà;

si parlerà del Signore alla generazione futura.

31 Essi verranno e proclameranno la sua giustizia,

e al popolo che nascerà diranno come egli ha agito.

Proverbi 20:8-10

Il re, seduto sul trono dove rende giustizia, dissipa con il suo sguardo ogni male.

Chi può dire: «Ho purificato il mio cuore, sono puro dal mio peccato»?

10 Doppio peso e doppia misura sono entrambi in abominio al Signore.

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

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