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The Daily Audio Bible

This reading plan is provided by Brian Hardin from Daily Audio Bible.
Duration: 731 days

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Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
1 Cronache 11:1-12:18

Davide re di tutto Israele

11 (A)Allora tutto Israele si radunò presso Davide a Ebron e gli disse: «Ecco, noi siamo tue ossa e tua carne. Anche in passato, quando il re era Saul, tu guidavi e riconducevi Israele; e il Signore, il tuo Dio, ti ha detto: “Tu pascerai il mio popolo, Israele, tu sarai il principe del mio popolo, Israele”». Tutti gli anziani d’Israele vennero dunque dal re a Ebron, e Davide fece alleanza con loro a Ebron, in presenza del Signore; ed essi unsero Davide come re d’Israele, secondo la parola che il Signore aveva pronunciata per mezzo di Samuele.

Davide con tutto Israele si mosse contro Gerusalemme, cioè Gebus. Là c’erano i Gebusei, abitanti del paese. Gli abitanti di Gebus dissero a Davide: «Tu non entrerai qui». Ma Davide prese la fortezza di Sion che è la città di Davide. Davide aveva detto: «Chiunque batterà per primo i Gebusei, sarà capo e principe». E Ioab, figlio di Seruia, salì per primo, e fu fatto capo. Davide abitò nella fortezza, e per questo fu chiamata la città di Davide. Egli cinse la città di costruzioni, cominciando da Millo, e tutto all’intorno; e Ioab riparò il resto della città. Davide diventava sempre più grande, e il Signore degli eserciti era con lui.

I valorosi guerrieri al servizio di Davide

10 (B)Questi sono i capi dei valorosi guerrieri che furono al servizio di Davide e che l’aiutarono con tutto Israele ad assicurare il suo dominio per stabilirlo re, secondo la parola del Signore riguardo a Israele. 11 Questa è la lista dei valorosi guerrieri che furono al servizio di Davide: Iasobeam, figlio di un Acmonita, capo dei principali ufficiali; egli impugnò la lancia contro trecento uomini, che uccise in un solo scontro.

12 Dopo di lui veniva Eleazar, figlio di Dodo, l’Aoita, uno dei tre valorosi guerrieri. 13 Egli era con Davide a Pass-Dammim, dove i Filistei si erano radunati per combattere. C’era in quel luogo un campo pieno d’orzo; e il popolo fuggiva davanti ai Filistei. 14 Ma quelli si piantarono in mezzo al campo, lo difesero e sconfissero i Filistei; e il Signore diede una grande vittoria.

15 Tre dei trenta capi scesero sulla roccia, presso Davide, nella spelonca di Adullam, mentre l’esercito dei Filistei era accampato nella valle di Refaim. 16 Davide era allora nella fortezza, e c’era una postazione di Filistei a Betlemme. 17 Davide ebbe un desiderio e disse: «Oh, se qualcuno mi desse da bere dell’acqua del pozzo che è vicino alla porta di Betlemme!» 18 Quei tre si aprirono un varco attraverso il campo filisteo, attinsero dell’acqua dal pozzo di Betlemme, vicino alla porta, e, presala con sé, la offrirono a Davide; il quale però non volle berne, ma la sparse davanti al Signore, 19 dicendo: «Mi guardi Dio dal fare una tal cosa! Dovrei bere il sangue di questi uomini, che sono andati là a rischio della loro vita? Perché l’hanno portata a rischio della loro vita». E non la volle bere. Questo fecero quei tre prodi.

20 Abisai, fratello di Ioab, fu il capo di altri tre. Egli impugnò la lancia contro trecento uomini e li uccise; e fu famoso fra i tre. 21 Fu il più illustre dei tre della seconda serie, e fu fatto loro capo; tuttavia non giunse a eguagliare i primi tre.

22 Poi veniva Benaia, figlio di Ieoiada, figlio di un uomo di Cabseel, valoroso e celebre per le sue prodezze. Egli uccise i due grandi eroi di Moab[a]. Discese anche in mezzo a una cisterna, dove uccise un leone, un giorno di neve. 23 Uccise pure un Egiziano di statura enorme, alto cinque cubiti[b], che teneva in mano una lancia grossa come un subbio da tessitore; ma Benaia gli scese contro con un bastone, strappò di mano all’Egiziano la lancia e se ne servì per ucciderlo. 24 Questo fece Benaia, figlio di Ieoiada; e fu famoso fra i tre prodi. 25 Fu il più illustre dei trenta; tuttavia non giunse a eguagliare i primi tre. E Davide lo ammise nel suo consiglio.

26 Poi c’erano questi uomini, forti e valorosi: Asael, fratello di Ioab; Elanan, figlio di Dodo, da Betlemme;

27 Sammot da Aror; Cheles da Palon;

28 Ira, figlio di Icches, da Tecòa; Abiezer da Anatot;

29 Sibbecai da Cusa; Ilai da Aoa;

30 Maarai da Netofa; Cheled, figlio di Baana, da Netofa;

31 Itai, figlio di Ribai, da Ghibea dei figli di Beniamino; Benaia da Piraton;

32 Curai da Nacale-Gaas; Abiel da Arbat;

33 Azmavet da Baarum; Eliaba da Saalbon;

34 Bene-Asem da Ghizon; Ionatan, figlio di Saghè, da Arar;

35 Achiam, figlio di Sacar, da Arar; Elifal, figlio di Ur;

36 Chefer da Mechera; Achia da Palon;

37 Esro da Carmel; Naarai, figlio di Ezbai;

38 Ioel, fratello di Natan; Mibar, figlio di Agri;

39 Selec, l’Ammonita; Naarai da Berot, scudiero di Ioab figlio di Seruia;

40 Ira da Ieter; Gareb da Ieter;

41 Uria l’Ittita; Zabad figlio di Alai;

42 Adina, figlio di Siza, il Rubenita, capo dei Rubeniti, e altri trenta con lui;

43 Canan, figlio di Maaca; Iosafat da Mitni;

44 Uzzia da Astarot; Sama e Ieiel, figli di Otam, da Aroer;

45 Iediael, figlio di Simri; Ioa, suo fratello, il Tisita;

46 Eliel da Maavim, Ieribai e Iosavia, figli di Elnaam; Itma, il Moabita;

47 Eliel, Obed e Iaasiel, il Mesobaita.

Guerrieri che si unirono a Davide durante la vita di Saul

12 (C)Questi sono quelli che andarono da Davide a Siclag, mentre egli era ancora fuggiasco per timore di Saul, figlio di Chis; essi facevano parte dei prodi che gli prestarono aiuto durante la guerra. Erano armati d’arco, abili a scagliare sassi e a tirare frecce tanto con la destra quanto con la sinistra; erano della tribù di Beniamino, dei fratelli di Saul: il capo Aiezer e Ioas figli di Semaa, da Ghibea, Ieziel e Pelet, figli di Azmavet; Beraca e Ieu di Anatot; Ismaia di Gabaon, valoroso fra i trenta e capo dei trenta; Geremia; Iaaziel; Iocanan; Iozabad da Ghedera; Eluzai; Ierimot; Bealia; Semaria; Sefatia da Carif; Elcana; Isia; Azareel; Ioezer e Iasobeam, Corachiti; Ioela e Zebadia, figli di Ieroam, da Ghedor.

Alcuni uomini, fra i Gaditi, partirono per recarsi da Davide nella fortezza del deserto; erano uomini forti e valorosi, addestrati alla guerra, che sapevano maneggiare scudo e lancia, dalle facce leonine e veloci come gazzelle sui monti. 10 Ezer era il capo; Obadia il secondo; Eliab il terzo; 11 Mismanna il quarto; Geremia il quinto; 12 Attai il sesto; Eliel il settimo; 13 Iocanan l’ottavo; Elzabad il nono; 14 Geremia il decimo; Macbannai l’undicesimo. 15 Questi erano dei figli di Gad, capi dell’esercito; il più piccolo teneva fronte a cento; il più grande a mille. 16 Questi sono quelli che passarono il Giordano il primo mese, quando era straripato dappertutto, e misero in fuga tutti gli abitanti delle valli, a oriente e a occidente.

17 Anche dei figli di Beniamino e di Giuda andarono da Davide, nella fortezza. 18 Davide uscì loro incontro e si rivolse loro, dicendo: «Se venite da me con il proposito di soccorrermi, il mio cuore sarà unito al vostro; ma se venite per tradirmi e darmi nelle mani dei miei avversari, mentre io non commetto nessuna violenza, il Dio dei nostri padri lo veda e faccia giustizia!»

Atti 28

Paolo nell’isola di Malta

28 (A)Dopo essere scampati, riconoscemmo[a] che l’isola si chiamava Malta.

Gli indigeni usarono verso di noi bontà non comune; infatti ci accolsero tutti intorno a un grande fuoco acceso a motivo della pioggia che cadeva e del freddo. Mentre Paolo raccoglieva un fascio di rami secchi e li poneva sul fuoco, ne uscì fuori una vipera, risvegliata dal calore, e gli si attaccò alla mano. Quando gli indigeni videro la bestia che gli pendeva dalla mano, dissero tra di loro: «Certamente quest’uomo è un omicida perché, pur essendo scampato dal mare, la Giustizia[b] non lo lascia vivere». Ma Paolo, scossa la bestia nel fuoco, non ne patì alcun male. Or essi si aspettavano di vederlo gonfiare o cadere morto sul colpo; ma dopo aver lungamente aspettato, vedendo che non gli avveniva alcun male, cambiarono parere e cominciarono a dire che egli era un dio.

(B)Nei dintorni di quel luogo vi erano dei poderi dell’uomo principale dell’isola, chiamato Publio, il quale ci accolse amichevolmente e ci ospitò per tre giorni. Il padre di Publio era a letto colpito da febbre e da dissenteria. Paolo andò a trovarlo; e, dopo aver pregato, gli impose le mani e lo guarì. Avvenuto questo, anche gli altri che avevano delle infermità nell’isola vennero e furono guariti; 10 questi ci fecero grandi onori; e, quando salpammo, ci rifornirono di tutto il necessario.

Paolo a Roma

11 (C)Tre mesi dopo ci imbarcammo su una nave alessandrina, recante l’insegna di Castore e Polluce, la quale aveva svernato nell’isola. 12 Approdati a Siracusa[c], vi restammo tre giorni. 13 Di là, costeggiando, arrivammo a Reggio[d]. Il giorno seguente si levò un vento di scirocco, e in due giorni giungemmo a Pozzuoli[e]. 14 Qui trovammo dei fratelli, e fummo pregati di rimanere presso di loro sette giorni. E dunque giungemmo a Roma. 15 Ora i fratelli, avute nostre notizie, di là ci vennero incontro sino al Foro Appio[f] e alle Tre Taverne[g]; e Paolo, quando li vide, ringraziò Dio e si fece coraggio.

16 E quando entrammo a Roma, [il centurione consegnò i prigionieri al prefetto del pretorio; ma] a Paolo fu concesso di abitare per suo conto con un soldato di guardia.

17 (D)Tre giorni dopo Paolo[h] convocò i notabili fra i Giudei; e, quando furono riuniti, disse loro: «Fratelli[i], senza aver fatto nulla contro il popolo né contro i riti dei padri, fui arrestato a Gerusalemme e di là consegnato in mano ai Romani. 18 Dopo avermi interrogato, essi volevano rilasciarmi perché non c’era in me nessuna colpa meritevole di morte. 19 Ma i Giudei si opponevano, e io fui costretto ad appellarmi a Cesare, senza però avere nessuna accusa da portare contro la mia nazione. 20 Per questo motivo dunque vi ho chiamati per vedervi e parlarvi; perché è a motivo della speranza d’Israele che sono stretto da questa catena».

21 Ma essi gli dissero: «Noi non abbiamo ricevuto lettere dalla Giudea sul tuo conto, né è venuto qui alcuno dei fratelli a riferire o a dir male di te. 22 Ma desideriamo sentire da te quel che tu pensi; perché, quanto a questa setta, ci è noto che dappertutto essa incontra opposizione».

23 E, avendogli fissato un giorno, vennero a lui nel suo alloggio in gran numero; ed egli dalla mattina alla sera annunciava loro il regno di Dio, rendendo testimonianza e cercando di persuaderli, per mezzo della legge di Mosè e per mezzo dei profeti, riguardo a Gesù. 24 Alcuni furono persuasi da ciò che egli diceva; altri invece non credettero. 25 Essendo in discordia tra di loro se ne andarono, mentre Paolo pronunciava quest’unica sentenza: «Ben parlò lo Spirito Santo quando per mezzo del profeta Isaia disse ai vostri[j] padri:

26 “Va’ da questo popolo e di’: ‘Voi udrete e non comprenderete; guarderete e non vedrete;
27  perché il cuore di questo popolo si è fatto insensibile, sono divenuti duri d’orecchi e hanno chiuso gli occhi, affinché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi, non comprendano con il cuore, non si convertano e io non li guarisca’”[k].

28 Sappiate dunque che questa salvezza di Dio[l] è rivolta alle nazioni; ed esse presteranno ascolto».

29 [Quando ebbe detto questo, i Giudei se ne andarono discutendo vivamente fra di loro.]

30 (E)E Paolo rimase[m] due anni interi in una casa da lui presa in affitto, e riceveva tutti quelli che venivano a trovarlo, 31 proclamando il regno di Dio e insegnando le cose relative al Signore Gesù Cristo con tutta franchezza e senza impedimento.

Salmi 9:1-12

Dio giudica le nazioni

(A)Al direttore del coro. Su «Muori per il figlio[a]».

Salmo di Davide.

Io celebrerò il Signore con tutto il mio cuore,

narrerò tutte le tue meraviglie.

Mi rallegrerò ed esulterò in te,

salmeggerò al tuo nome, o Altissimo,

poiché i miei nemici voltan le spalle,

cadono e periscono davanti a te.

Tu infatti hai sostenuto il mio diritto e la mia causa;

ti sei assiso sul trono come giusto giudice[b].

Tu hai rimproverato le nazioni, hai fatto perire l’empio,

hai cancellato il loro nome per sempre.

È finita per il nemico! Son rovine perenni!

Delle città che hai distrutte si è perso perfino il ricordo.

Il Signore siede come re in eterno;

egli ha preparato il suo trono per il giudizio.

Giudicherà il mondo con giustizia,

giudicherà i popoli con rettitudine.

Il Signore sarà un rifugio sicuro per l’oppresso,

un rifugio sicuro in tempo d’angoscia;

10 quelli che conoscono il tuo nome confideranno in te,

perché, o Signore, tu non abbandoni quelli che ti cercano.

11 Salmeggiate al Signore che abita in Sion,

raccontate tra i popoli le sue opere.

12 Perché colui che domanda ragione del sangue

si ricorda dei miseri e non ne dimentica il grido.

Proverbi 19:1-3

19 Meglio un povero che cammina nella sua integrità, che chi è perverso di labbra e anche stolto.

Lo zelo senza conoscenza non è cosa buona; chi cammina in fretta sbaglia strada.

La stoltezza dell’uomo ne perverte la via, ma il suo cuore si irrita contro il Signore.

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

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