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Read the Bible from start to finish, from Genesis to Revelation.
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Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
Giobbe 40-42

Giobbe riconosce di essere indegno

40 (A)Il Signore continuò a rispondere a Giobbe e disse:

«Il censore dell’Onnipotente vuole ancora contendere con lui? Colui che censura Dio ha una risposta a tutto questo?»

Allora Giobbe rispose al Signore e disse:

«Ecco, io sono troppo meschino; che ti potrei rispondere? Io mi metto la mano sulla bocca.

Ho parlato una volta, ma non riprenderò la parola; due volte, ma non lo farò più».

L’ippopotamo e il coccodrillo

(B)Il Signore allora rispose a Giobbe dalla tempesta e disse:

«Cingiti i fianchi come un prode; ti farò delle domande e tu insegnami!

Vuoi proprio annullare il mio giudizio? Condannare me per giustificare te stesso?

Hai un braccio pari a quello di Dio, o una voce che tuoni come la sua?

10 Suvvia, adòrnati di maestà, di grandezza, rivèstiti di splendore, di magnificenza!

11 Da’ libero sfogo ai furori della tua ira; scruta tutti i superbi e abbassali!

12 Scruta tutti i superbi e umiliali! Schiaccia gli empi dovunque stanno!

13 Seppelliscili tutti assieme nella polvere, copri di bende la loro faccia nel buio della tomba!

14 Allora anch’io ti loderò, perché la tua destra ti avrà dato la vittoria.

15 (C)«Guarda l’ippopotamo che ho fatto al pari di te; esso mangia l’erba come il bue.

16 Ecco, la sua forza è nei suoi lombi, il suo vigore nei muscoli del ventre.

17 Stende rigida come un cedro la coda; i nervi delle sue cosce sono intrecciati insieme.

18 Le sue ossa sono tubi di bronzo; le sue membra, sbarre di ferro.

19 Esso è il capolavoro di Dio; colui che lo fece l’ha fornito di falce[a],

20 perché i monti gli producono la pastura; là tutte le bestie dei campi gli scherzano intorno.

21 Si sdraia sotto i loti, nel folto dei canneti, in mezzo alle paludi.

22 I loti lo coprono della loro ombra, i salici del torrente lo circondano.

23 Straripi pure il fiume, esso non trema; rimane calmo, anche se avesse un Giordano alla gola.

24 Potrebbe qualcuno impadronirsene assalendolo di fronte, o prenderlo con le reti per forargli il naso?

25 Prenderai forse il coccodrillo[b] all’amo? Gli assicurerai la lingua con la corda?

26 Gli passerai un giunco per le narici? Gli forerai le mascelle con l’uncino?

27 Ti rivolgerà esso molte suppliche? Ti dirà delle parole dolci?

28 Farà esso alleanza con te perché tu lo prenda per sempre al tuo servizio?

29 Scherzerai con lui come fosse un uccello? Lo attaccherai a un filo per divertire le tue ragazze?

30 Ne trafficheranno forse i pescatori? Lo spartiranno essi fra i negozianti?

31 Gli coprirai la pelle di frecce e la testa di ramponi?

32 Mettigli un po’ le mani addosso! Ti ricorderai del combattimento e non ci tornerai!

41 «Ecco, è vana la speranza di chi lo assale; basta scorgerlo e uno soccombe.

Nessuno è tanto ardito da provocarlo. E chi dunque oserà starmi di fronte?

Chi mi ha anticipato qualcosa perché io glielo debba rendere? Sotto tutti i cieli, ogni cosa è mia.

E non voglio tacere delle sue membra, della sua gran forza e della bellezza della sua armatura.

Chi l’ha mai spogliato della sua corazza[c]? Chi è penetrato fra la doppia fila dei suoi denti?

Chi gli ha aperti i due battenti della gola? Intorno alla chiusura dei suoi denti sta il terrore.

Superbe sono le file dei suoi scudi, strettamente uniti come da un sigillo.

Uno tocca l’altro, tra loro non passa l’aria.

Sono saldati assieme, si tengono stretti, sono inseparabili.

10 I suoi starnuti danno sprazzi di luce; i suoi occhi sono come le palpebre dell’aurora.

11 Dalla sua bocca partono vampate, ne sprizzano fuori scintille di fuoco.

12 Dalle sue narici esce un fumo, come da una pentola che bolle o da una caldaia.

13 L’alito suo accende i carboni, una fiamma gli esce dalla gola.

14 Nel suo collo risiede la forza, davanti a lui si fugge terrorizzati.

15 Compatte sono in lui le parti flosce della sua carne, gli stanno salde addosso, non si muovono.

16 Il suo cuore è duro come il sasso, duro come la macina di sotto.

17 Quando si rizza, tremano i più forti, e dalla paura sono fuori di sé.

18 Invano lo si attacca con la spada; a nulla valgono lancia, giavellotto, corazza.

19 Il ferro è per lui come paglia; il bronzo, come legno tarlato.

20 La figlia dell’arco non lo mette in fuga; le pietre della fionda si mutano per lui in stoppia.

21 Stoppia gli pare la mazza e ride del fremere della lancia.

22 Il suo ventre è armato di punte acute, lascia come tracce d’erpice sul fango.

23 Fa bollire l’abisso come una caldaia, del mare fa come un gran vaso da profumi.

24 Si lascia dietro una scia di luce; l’abisso pare coperto di bianca chioma.

25 Non c’è sulla terra chi lo domi; è stato fatto per non avere paura.

26 Guarda in faccia tutto ciò che è eccelso, è re su tutte le belve più superbe».

Giobbe si ravvede e si umilia

42 (D)Allora Giobbe rispose al Signore e disse:

«Io riconosco che tu puoi tutto e che nulla può impedirti di eseguire un tuo disegno.

Chi è colui che senza intelligenza offusca il tuo disegno? Sì, ne ho parlato, ma non lo capivo; sono cose per me troppo meravigliose e io non le conosco.

Ti prego, ascoltami, e io parlerò; ti farò delle domande e tu insegnami!

Il mio orecchio aveva sentito parlare di te, ma ora l’occhio mio ti ha visto.

Perciò mi ravvedo, mi pento sulla polvere e sulla cenere».

Giobbe riacquista la prosperità

(E)Dopo che ebbe rivolto questi discorsi a Giobbe, il Signore disse a Elifaz di Teman: «La mia ira è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete parlato di me secondo la verità, come ha fatto il mio servo Giobbe. Ora dunque prendete sette tori e sette montoni, andate a trovare il mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi stessi. Il mio servo Giobbe pregherà per voi e io avrò riguardo a lui per non punire la vostra follia, poiché non avete parlato di me secondo la verità, come ha fatto il mio servo Giobbe».

Elifaz di Teman, Bildad di Suac e Zofar di Naama se ne andarono e fecero come il Signore aveva loro ordinato; e il Signore ebbe riguardo per Giobbe.

10 Quando Giobbe ebbe pregato per i suoi amici, il Signore lo ristabilì nella condizione di prima e gli rese il doppio di tutto quello che già gli era appartenuto.

11 Tutti i suoi fratelli, tutte le sue sorelle e tutte le sue conoscenze di prima vennero a trovarlo, mangiarono con lui in casa sua, lo confortarono e lo consolarono di tutti i mali che il Signore gli aveva fatto cadere addosso; e ognuno di loro gli diede un pezzo d’argento[d] e un anello d’oro.

12 Il Signore benedì gli ultimi anni di Giobbe più dei primi; ed egli ebbe quattordicimila pecore, seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine. 13 Ebbe pure sette figli e tre figlie; 14 e chiamò la prima Gemima[e], la seconda Chesia[f] e la terza Cheren-Appuc[g]. 15 In tutto il paese non c’erano donne così belle come le figlie di Giobbe; e il padre assegnò loro un’eredità tra i loro fratelli.

16 Giobbe, dopo questo, visse centoquarant’anni, e vide i suoi figli e i figli dei suoi figli fino alla quarta generazione.

17 Poi Giobbe morì vecchio e sazio di giorni.

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

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