Print Page Options
Previous Prev Day Next DayNext

Beginning

Read the Bible from start to finish, from Genesis to Revelation.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
Giobbe 24-28

Giobbe descrive la via degli empi

24 (A)«Perché non sono dall’Onnipotente fissati dei tempi in cui renda la giustizia? Perché quelli che lo conoscono non vedono quei giorni?

Gli empi spostano i confini, rapiscono greggi e le conducono al pascolo;

portano via l’asino dell’orfano, prendono in pegno il bue della vedova;

mandano via dalla strada i bisognosi, i poveri del paese si nascondono tutti insieme.

Eccoli, che come onagri del deserto escono al loro lavoro in cerca di cibo; solo il deserto dà pane ai loro figli.

Raccolgono nei campi la loro pastura, racimolano nella vigna dell’empio;

passano la notte nudi, senza vestito, senza una coperta che li ripari dal freddo.

Bagnati dagli acquazzoni di montagna, per mancanza di rifugi, si stringono alle rocce.

Ce n’è di quelli che strappano dalla mammella l’orfano, che prendono pegni dai poveri!

10 E questi se ne vanno nudi, senza vestiti; hanno fame e portano i covoni.

11 Fanno l’olio nel recinto dell’empio; calcano l’uva nel tino e patiscono la sete.

12 Sale dalle città il gemito dei moribondi; i feriti implorano aiuto, e Dio non si cura di queste infamie!

13 Ce ne sono di quelli che si ribellano alla luce, non ne conoscono le vie, non ne battono i sentieri.

14 L’assassino si alza sul far del giorno; ammazza il misero e il povero; e la notte fa il ladro.

15 L’occhio dell’adultero spia il crepuscolo, dicendo: “Nessuno mi vedrà!”, e si copre con un fazzoletto il volto.

16 I ladri, di notte, sfondano le case; di giorno, si tengono rinchiusi; non conoscono la luce.

17 Il mattino è per essi come ombra di morte; appena lo scorgono provano i terrori del buio.

18 Voi dite: “L’empio è un fuscello sulla faccia delle acque; la sua parte sulla terra è maledetta; non prenderà più la via delle vigne”.

19 Come la siccità e il calore assorbono le acque della neve, così il soggiorno dei morti inghiotte chi ha peccato.

20 Il grembo che lo portò, lo dimentica; i vermi ne fanno il loro pasto delizioso, nessuno più lo ricorda. L’iniquo sarà troncato come un albero:

21 lui, che divorava la sterile, priva di figli, e non faceva del bene alla vedova!

22 Invece Dio, con la sua forza, prolunga i giorni dei prepotenti, i quali risorgono quand’ormai disperavano della vita.

23 Dà loro sicurezza, fiducia, e i suoi occhi vegliano sul loro cammino.

24 Salgono in alto, poi scompaiono a un tratto; cadono, sono mietuti come gli altri mortali; sono falciati come le spighe del grano maturo.

25 Se così non è, chi mi smentirà, chi annienterà il mio dire?»

Per Bildad nessuno è giusto davanti a Dio

25 (B)Allora Bildad di Suac rispose e disse:

«A Dio appartiene il dominio e il terrore: egli fa regnare la pace nei suoi luoghi altissimi.

Le sue legioni si possono forse contare? Su chi non si leva la sua luce?

Come può dunque l’uomo essere giusto davanti a Dio? Come può essere puro il nato di donna?

Ecco, la luna stessa manca di chiarore e le stelle non sono pure agli occhi di lui;

quanto meno l’uomo, che è un verme, il figlio d’uomo che è un vermiciattolo!»

Giobbe loda la potenza di Dio

26 (C)Allora Giobbe rispose e disse:

«Come hai ben aiutato il debole! Come hai sorretto il braccio senza forza!

Come hai ben consigliato chi è privo di saggezza! E che abbondanza di sapere tu gli hai comunicato!

Ma a chi credi di aver parlato? E di chi è lo spirito che parla per mezzo tuo?

Davanti a Dio tremano le ombre disotto alle acque e ai loro abitanti.

Davanti a lui il soggiorno dei morti è nudo, l’abisso è senza velo.

Egli distende il settentrione sul vuoto, sospende la terra sul nulla.

Rinchiude le acque nelle sue nubi, e le nubi non scoppiano per il peso.

Nasconde l’aspetto del suo trono, vi distende sopra le sue nuvole.

10 Ha tracciato un cerchio sulla superficie delle acque là dove la luce confina con le tenebre.

11 Le colonne del cielo sono scosse, tremano alla sua minaccia.

12 Con la sua forza egli solleva il mare, con la sua intelligenza ne abbatte l’orgoglio[a].

13 Al suo soffio il cielo torna sereno[b], la sua mano trafigge il serpente agile.

14 Ecco, questi non sono che gli estremi lembi della sua azione. Non ce ne giunge all’orecchio che un breve sussurro. Ma il tuono delle sue potenti opere chi può comprenderlo?»

Ultima risposta di Giobbe: egli sostiene la sua innocenza

27 (D)Giobbe riprese il suo discorso e disse:

«Come vive Dio che mi nega giustizia, come vive l’Onnipotente che mi amareggia la vita,

finché avrò fiato e il soffio di Dio sarà nelle mie narici,

le mie labbra, no, non diranno nulla d’ingiusto, la mia lingua non proferirà falsità.

Lungi da me l’idea di darvi ragione! Fino all’ultimo respiro non mi lascerò togliere la mia integrità.

Ho preso a difendere la mia giustizia e non cederò; il cuore non mi rimprovera uno solo dei miei giorni.

Sia trattato da malvagio il mio nemico, da perverso chi si erge contro di me!

Quale speranza rimane mai all’empio quando Dio gli toglie, gli rapisce la vita?

Dio presterà orecchio al grido di lui, quando gli piomberà addosso l’angoscia?

10 Potrà egli trovare piacere nell’Onnipotente? Invocare Dio in ogni tempo?

11 (E)«Io vi mostrerò il modo di agire di Dio, non vi nasconderò i disegni dell’Onnipotente.

12 Ma queste cose voi tutti le avete osservate, perché dunque vi perdete in vani discorsi?

13 Ecco la parte che Dio riserva all’empio, l’eredità che l’uomo violento riceve dall’Onnipotente.

14 Se ha figli in gran numero sono per la spada; la sua discendenza non avrà pane per sfamarsi.

15 I superstiti sono sepolti dalla morte e le vedove loro non li piangono.

16 Se accumula l’argento come polvere, se ammucchia vestiti come fango,

17 li ammucchia, sì, ma se ne vestirà il giusto; e l’argento l’avrà come sua parte l’innocente.

18 La casa che si costruisce è come quella del tarlo, come il capanno che fa il guardiano della vigna.

19 Va a letto ricco, ma per l’ultima volta; apre gli occhi e non è più.

20 Terrori lo sorprendono come acque; nel cuore della notte lo rapisce un uragano.

21 Il vento d’oriente lo porta via ed egli se ne va; lo spazza in un turbine dal luogo suo.

22 Dio gli scaglia addosso le sue frecce, senza pietà, per quanto egli tenti di scampare ai suoi colpi.

23 La gente batte le mani quando cade, fischia dietro a lui quando lascia il luogo dove stava.

Il mistero della saggezza divina

28 (F)«Ha una miniera l’argento, e l’oro un luogo dove lo si affina.

Il ferro si cava dal suolo, e la pietra fusa dà il rame.

L’uomo ha posto fine alle tenebre, egli esplora i più profondi recessi per trovare le pietre che sono nel buio, nell’ombra di morte.

Scava un pozzo lontano dall’abitato; il piede più non serve a quelli che vi lavorano; sono sospesi, oscillano lontano dai mortali[c].

Dalla terra esce il pane, ma, nelle sue viscere, è sconvolta come dal fuoco.

Le sue rocce sono la sede dello zaffiro e vi si trova la polvere d’oro.

L’uccello rapace non conosce il sentiero che vi conduce, né l’ha mai scorto l’occhio del falco.

Le fiere superbe non vi hanno messo piede, il leone non c’è mai passato.

L’uomo stende la mano sul granito, rovescia dalle radici le montagne.

10 Pratica trafori dentro le rocce e l’occhio suo scorge quanto c’è di prezioso.

11 Frena le acque perché non gemano e le cose nascoste trae fuori alla luce.

12 Ma la saggezza, dove trovarla? Dov’è il luogo dell’intelligenza?

13 L’uomo non ne sa la via[d], non la si trova sulla terra dei viventi.

14 L’abisso dice: “Non è in me”; il mare dice: “Non sta da me”.

15 Non la si ottiene in cambio d’oro, né la si compra a peso d’argento.

16 Non la si acquista con l’oro di Ofir, con l’ònice prezioso e con lo zaffiro.

17 L’oro e il vetro non reggono al suo confronto, non la si dà in cambio di vasi d’oro fino.

18 Non si parli di corallo, di cristallo; la saggezza vale più delle perle.

19 Il topazio d’Etiopia non può starle a confronto, l’oro puro non ne controbilancia il valore.

20 Da dove viene dunque la saggezza? Dov’è il luogo dell’intelligenza?

21 Essa è nascosta agli occhi di ogni vivente, è celata agli uccelli del cielo.

22 L’abisso e la morte dicono: “Ne abbiamo avuto qualche sentore”.

23 Dio solo conosce la via che vi conduce, egli solo sa il luogo dove risiede,

24 perché il suo sguardo giunge fino alle estremità della terra, perch’egli vede tutto quello che è sotto i cieli.

25 Quando regolò il peso del vento e fissò la misura delle acque,

26 quando diede una legge alla pioggia e tracciò la strada al lampo dei tuoni,

27 allora la vide e la rivelò, la stabilì e anche l’investigò.

28 E disse all’uomo: “Ecco, temere il Signore, questa è saggezza, fuggire il male è intelligenza!”».

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

Copyright © 2006 Società Biblica di Ginevra