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Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
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Ebrei 11-13

Esempi di fede nell’Antico Testamento

11 (A)Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.

Infatti, per essa fu resa buona testimonianza agli antichi.

Per fede comprendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio; così le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti.

(B)Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio più eccellente di quello di Caino; per mezzo di essa gli fu resa testimonianza che egli era giusto, quando Dio attestò di gradire le sue offerte; e per mezzo di essa, benché morto, egli parla ancora.

Per fede Enoc fu rapito perché non vedesse la morte, e non fu più trovato, perché Dio lo aveva portato via[a]; infatti, prima che fosse portato via, ebbe la testimonianza di essere stato gradito a Dio. Ora senza fede è impossibile piacergli, poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano.

Per fede Noè, divinamente avvertito di cose che non si vedevano ancora, con pio timore, preparò un’arca per la salvezza della sua famiglia; con la sua fede condannò il mondo e fu fatto erede della giustizia che si ha per mezzo della fede.

(C)Per fede Abraamo, quando fu chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo che egli doveva ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava. Per fede soggiornò nella terra promessa come in terra straniera, abitando in tende, come Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa, 10 perché aspettava la città che ha le vere fondamenta e il cui architetto e costruttore è Dio.

11 Per fede anche Sara, benché sterile[b] e fuori di età[c], ricevette forza di concepire[d] [e partorì], perché ritenne fedele colui che aveva fatto la promessa. 12 Perciò da una sola persona, e già svigorita, è nata una discendenza numerosa come le stelle del cielo, come la sabbia lungo la riva del mare che non si può contare.

13 Tutti costoro sono morti nella fede, senza ricevere le cose promesse, ma le hanno vedute e salutate da lontano[e], confessando di essere forestieri e pellegrini sulla terra. 14 Infatti, chi dice così dimostra di cercare una patria; 15 e se avessero avuto a cuore quella da cui erano usciti, certo avrebbero avuto tempo di ritornarvi! 16 Ma ora ne desiderano una migliore, cioè quella celeste; perciò Dio non si vergogna di essere chiamato il loro Dio, poiché ha preparato loro una città.

17 Per fede Abraamo, quando fu messo alla prova, offrì Isacco; egli, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito. 18 Eppure Dio gli aveva detto: «È in Isacco che ti sarà data una discendenza[f]». 19 Abraamo era persuaso che Dio è potente da risuscitare anche i morti; e riebbe Isacco come per una specie di risurrezione.

20 (D)Per fede Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù anche riguardo a cose future.

21 Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe e adorò appoggiandosi in cima al suo bastone.

22 Per fede Giuseppe, quando stava per morire, fece menzione dell’esodo dei figli d’Israele e diede disposizioni circa le sue ossa.

23 (E)Per fede Mosè, quando nacque, fu tenuto nascosto per tre mesi dai suoi genitori, perché videro che il bambino era bello, e non ebbero paura dell’editto del re. 24 Per fede Mosè, fattosi grande, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia del faraone, 25 preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio che godere per breve tempo i piaceri del peccato, 26 stimando gli oltraggi di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d’Egitto[g], perché aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa. 27 Per fede abbandonò l’Egitto, senza temere la collera del re, perché rimase costante, come se vedesse colui che è invisibile. 28 Per fede celebrò la Pasqua e fece l’aspersione del sangue affinché lo sterminatore dei primogeniti non toccasse quelli degli Israeliti.

29 Per fede passarono attraverso il mar Rosso come su terra asciutta[h], mentre gli Egiziani che tentarono di fare la stessa cosa furono inghiottiti.

30 (F)Per fede caddero le mura di Gerico dopo che gli Israeliti vi ebbero girato attorno per sette giorni.

31 Per fede Raab, la prostituta, non perì con gli increduli, avendo accolto con benevolenza le spie.

32 Che dirò di più? Poiché il tempo mi mancherebbe per raccontare di Gedeone, Barac, Sansone, Iefte, Davide, Samuele e dei profeti, 33 i quali per fede conquistarono regni, praticarono la giustizia, ottennero l’adempimento di promesse, chiusero le fauci dei leoni, 34 spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, guarirono da infermità[i], divennero forti in guerra, misero in fuga eserciti stranieri. 35 Ci furono donne che riebbero per risurrezione i loro morti; altri furono torturati perché non accettarono la loro liberazione, per ottenere una risurrezione migliore; 36 altri furono messi alla prova con scherni, frustate, anche catene e prigionia. 37 Furono lapidati, segati, [tentati,] uccisi di spada; andarono attorno coperti di pelli di pecora e di capra; bisognosi, afflitti, maltrattati 38 (di loro il mondo non era degno), erranti per deserti, monti, spelonche e per le grotte della terra. 39 Tutti costoro, pur avendo avuto buona testimonianza per la loro fede, non ottennero ciò che era stato promesso; 40 perché Dio aveva in vista per noi qualcosa di meglio, in modo che loro non giungessero alla perfezione senza di noi.

Esortazione a perseverare nella prova

12 (G)Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio. Considerate perciò colui che ha sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate perdendovi d’animo.

(H)Voi non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato, e avete dimenticato l’esortazione rivolta a voi come a figli:

«Figlio mio, non disprezzare la disciplina del Signore, e non ti perdere d’animo quando sei da lui ripreso;
perché il Signore corregge quelli che egli ama, e punisce tutti coloro che riconosce come figli»[j].

Sopportate queste cose per la vostra correzione. Dio vi tratta come figli[k]; infatti, qual è il figlio che il padre non corregga? Ma se siete esclusi da quella correzione di cui tutti hanno avuto la loro parte, allora siete bastardi e non figli. Inoltre abbiamo avuto per correttori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo forse molto di più al Padre degli spiriti per avere la vita? 10 Essi infatti ci correggevano per pochi giorni come sembrava loro opportuno; ma egli lo fa per il nostro bene, affinché siamo partecipi della sua santità. 11 È vero che qualunque correzione sul momento non sembra recare gioia, ma tristezza; in seguito tuttavia produce un frutto di pace e di giustizia in coloro che sono stati addestrati per mezzo di essa.

12 (I)Perciò, rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia vacillanti[l];

13  fate sentieri diritti per i vostri passi[m], affinché quel che è zoppo non esca fuori di strada, ma piuttosto guarisca.

14 Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore; 15 vigilando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio, che nessuna radice velenosa venga fuori a darvi molestia e molti di voi ne siano contagiati, 16 e che nessuno sia fornicatore o profano, come Esaù, che per una sola pietanza vendette la sua primogenitura. 17 Infatti sapete che anche più tardi, quando volle ereditare la benedizione, fu respinto, sebbene la richiedesse con lacrime, perché non ci fu ravvedimento.

18 (J)Voi non vi siete avvicinati al monte[n] che si poteva toccare con mano, e che era avvolto nel fuoco, né all’oscurità, né alle tenebre, né alla tempesta, 19 né allo squillo di tromba, né al suono di parole, tale che quanti l’udirono supplicarono che più non fosse loro rivolta altra parola; 20 perché non potevano sopportare quest’ordine: «Se anche una bestia tocca il monte sia lapidata»[o]. 21 Tanto spaventevole era lo spettacolo, che Mosè disse: «Sono spaventato e tremo». 22 Voi vi siete invece avvicinati al monte Sion, alla città del Dio vivente, la Gerusalemme celeste, alla festante riunione delle miriadi angeliche, 23 all’assemblea dei primogeniti[p] che sono scritti nei cieli, a Dio, il giudice di tutti, agli spiriti dei giusti resi perfetti, 24 a Gesù, il mediatore del nuovo patto e al sangue dell’aspersione, che parla meglio del sangue di Abele.

25 Badate di non rifiutarvi di ascoltare colui che parla; perché se non scamparono quelli, quando rifiutarono di ascoltare colui che promulgava oracoli sulla terra, molto meno scamperemo noi, se voltiamo le spalle a colui che parla dal cielo; 26 la cui voce scosse allora la terra e che adesso ha fatto questa promessa: «Ancora una volta farò tremare[q] non solo la terra, ma anche il cielo»[r]. 27 Or questo «ancora una volta» sta a indicare la rimozione delle cose scosse come di cose fatte perché sussistano quelle che non sono scosse. 28 Perciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti e offriamo[s] a Dio un culto gradito, con riverenza e timore! 29 Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante.[t]

Esortazioni varie; saluti

13 (K)L’amore fraterno rimanga tra di voi. Non dimenticate l’ospitalità; perché alcuni, praticandola, senza saperlo hanno ospitato angeli.

Ricordatevi dei carcerati, come se foste in carcere con loro; e di quelli che sono maltrattati, come se anche voi lo foste![u]

Il matrimonio sia tenuto in onore da tutti e il letto coniugale non sia macchiato da infedeltà[v]; poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adùlteri.

La vostra condotta non sia dominata dall’amore del denaro; siate contenti delle cose che avete, perché Dio stesso ha detto:

«Io non ti lascerò e non ti abbandonerò»[w].

Così noi possiamo dire con piena fiducia:

«Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che cosa potrà farmi l’uomo?»[x]

(L)Ricordatevi dei vostri conduttori, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio, e, considerando quale sia stata la fine della loro vita, imitate la loro fede.

Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno. Non vi lasciate trasportare qua e là[y] da diversi e strani insegnamenti; perché è bene che il cuore sia reso saldo dalla grazia, non da pratiche relative a vivande, dalle quali non trassero alcun beneficio quelli che le osservavano. 10 Noi abbiamo un altare al quale non hanno diritto di mangiare quelli che servono al tabernacolo. 11 Infatti i corpi degli animali il cui sangue è portato dal sommo sacerdote nel santuario, quale offerta per il peccato, sono arsi fuori dell’accampamento. 12 Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, soffrì fuori della porta della città[z]. 13 Usciamo quindi fuori dall’accampamento e andiamo a lui portando il suo obbrobrio. 14 Perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura. 15 Per mezzo di lui, {dunque,} offriamo continuamente a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome. 16 Non dimenticate poi di esercitare la beneficenza e di mettere in comune ciò che avete; perché è di tali sacrifici che Dio si compiace.

17 Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per le vostre anime come chi deve renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe di alcuna utilità.

18 (M)Pregate per noi; infatti siamo convinti di avere una buona coscienza, e siamo decisi a condurci onestamente in ogni cosa. 19 Ma ancor più vi esorto a farlo, affinché io vi sia restituito al più presto.

20 Ora il Dio della pace, che in virtù del sangue del patto eterno ha tratto dai morti il grande pastore delle pecore, il nostro Signore Gesù, 21 vi renda perfetti in ogni bene, affinché facciate la sua volontà, e operi in voi[aa] ciò che è gradito davanti a lui, per mezzo di Gesù Cristo. A lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

22 (N)Ora, fratelli, sopportate con pazienza, vi prego, la mia parola di esortazione, perché vi ho scritto brevemente.

23 Sappiate[ab] che il nostro[ac] fratello Timoteo è stato messo in libertà; con lui, se viene presto, verrò a vedervi.

24 Salutate tutti i vostri conduttori e tutti i santi. Quelli d’Italia vi salutano.

25 La grazia sia con tutti voi. [Amen.]

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

Copyright © 2006 Società Biblica di Ginevra