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Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
Zaccaria 1-7

Appello alla conversione(A)

(B)Nell’ottavo mese del secondo anno di Dario la parola del Signore fu rivolta al profeta Zaccaria, figlio di Berechia, figlio d’Iddo, in questi termini:

«Il Signore si è molto adirato contro i vostri padri. Tu dirai loro: Così parla il Signore degli eserciti: “Tornate a me”, dice il Signore degli eserciti, “e io tornerò a voi”, dice il Signore degli eserciti. “Non siate come i vostri padri, ai quali i profeti precedenti si rivolgevano, dicendo: ‘Così dice il Signore degli eserciti: Tornate indietro dalle vostre vie malvagie, dalle vostre malvagie azioni!’ Ma essi non diedero ascolto e non prestarono attenzione a me”, dice il Signore. “I vostri padri dove sono? E quei profeti potevano forse vivere per sempre? Ma le mie parole e i miei decreti, che avevo ordinato ai profeti, miei servitori, non arrivarono forse a colpire i vostri padri? Allora essi si convertirono e dissero: ‘Il Signore degli eserciti ci ha trattati secondo le nostre vie e secondo le nostre azioni, come aveva deciso di fare’”».

La visione dei cavalli

(C)Nel ventiquattresimo giorno dell’undicesimo mese, che è il mese di Sebat, nel secondo anno di Dario, la parola del Signore fu rivolta a Zaccaria, figlio di Berechia, figlio d’Iddo, il profeta, in questi termini:

Questa notte ho avuto una visione: ecco un uomo in groppa a un cavallo rosso; egli stava fra le piante di mirto nella valle; dietro a lui c’erano cavalli rossi, sauri e bianchi. Io dissi: «Che significano queste cose, mio signore?» L’angelo che parlava con me mi disse: «Io ti farò vedere che cosa significano queste cose». 10 L’uomo che stava fra le piante di mirto prese a dire: «Questi sono quelli che il Signore ha mandati a percorrere la terra». 11 Quelli si rivolsero all’angelo del Signore che stava fra le piante di mirto e dissero: «Noi abbiamo percorso la terra, ed ecco tutta la terra è in riposo e tranquilla».

Promesse per Gerusalemme

12 Allora l’angelo del Signore disse: «Signore degli eserciti, fino a quando rifiuterai di avere pietà di Gerusalemme e delle città di Giuda, contro le quali sei stato indignato durante questi settant’anni?» 13 E il Signore rivolse all’angelo che parlava con me delle buone parole, delle parole di conforto.

14 Allora l’angelo che parlava con me mi disse: «Grida e di’: Così parla il Signore degli eserciti: “Io provo una gran gelosia per Gerusalemme e per Sion; 15 provo un grande sdegno contro le nazioni che se ne stanno ora tranquille e che, quando io m’indignai un poco contro di essa, contribuirono ad accrescere la sua disgrazia”. 16 Perciò così parla il Signore: “Io mi rivolgo di nuovo a Gerusalemme con compassione; la mia casa sarà ricostruita”, dice il Signore degli eserciti, “e la corda sarà di nuovo tesa su Gerusalemme”. 17 Grida ancora e di’: Così parla il Signore degli eserciti: “Le mie città traboccheranno ancora di beni, il Signore consolerà ancora Sion e sceglierà ancora Gerusalemme”».

La visione delle corna e dei fabbri

18 (D)Poi alzai gli occhi, guardai, ed ecco quattro corna. 19 Chiesi all’angelo che parlava con me: «Che significano queste corna?» Egli mi rispose: «Queste sono le corna che hanno disperso Giuda, Israele e Gerusalemme».

20 Il Signore mi fece vedere quattro fabbri. 21 Chiesi: «Questi che vengono a fare?» Egli mi rispose: «Quelle sono le corna che hanno disperso Giuda, tanto che nessuno alzava più il capo; ma questi vengono per spaventarle, per abbattere le corna delle nazioni che hanno alzato il loro corno contro il paese di Giuda per disperderne gli abitanti».

La visione della corda per misurare

(E)Poi alzai gli occhi, guardai, ed ecco un uomo che aveva in mano una corda per misurare. Chiesi: «Dove vai?» Egli mi rispose: «Vado a misurare Gerusalemme, per vedere qual è la sua larghezza e qual è la sua lunghezza». Ed ecco, l’angelo che parlava con me si fece avanti, e un altro gli andò incontro e gli disse: «Corri, parla a quel giovane e digli: “Gerusalemme sarà abitata come una città senza mura, tanta sarà la quantità di gente e di bestiame che si troverà in mezzo ad essa. Io”, dice il Signore, “sarò per lei un muro di fuoco tutto intorno, e sarò la sua gloria in mezzo a lei”».

Promesse per Gerusalemme

(F)«Su, fuggite dal paese del settentrione», dice il Signore, «perché io vi ho dispersi ai quattro venti dei cieli», dice il Signore.

«Su, Sion, mettiti in salvo, tu che abiti con la figlia di Babilonia!»

Infatti così parla il Signore degli eserciti: «È per rivendicare la sua gloria che egli mi ha mandato verso le nazioni che hanno fatto di voi la loro preda; perché chi tocca voi, tocca la pupilla dell’occhio suo.

Infatti, ecco, io sto per agitare la mia mano contro di loro, ed esse diventeranno preda di quelli a cui erano asserviti, e voi conoscerete che il Signore degli eserciti mi ha mandato.

10 Manda grida di gioia, rallègrati, figlia di Sion! perché, ecco, io sto per venire e abiterò in mezzo a te», dice il Signore.

11 «In quel giorno molte nazioni s’uniranno al Signore e diventeranno mio popolo; io abiterò in mezzo a te, e tu conoscerai che il Signore degli eserciti mi ha mandato da te.

12 Il Signore possederà Giuda, come sua parte nella terra santa, e sceglierà ancora Gerusalemme.

13 Ogni creatura faccia silenzio in presenza del Signore, perché egli si è destato dalla sua santa dimora».

La visione di Giosuè, il sommo sacerdote

(G)Mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, che stava davanti all’angelo del Signore, e Satana, che stava alla sua destra per accusarlo. Il Signore disse a Satana: «Ti sgridi il Signore, Satana! Ti sgridi il Signore che ha scelto Gerusalemme! Non è forse costui un tizzone strappato dal fuoco?» Giosuè era vestito di vesti sudicie e stava davanti all’angelo. L’angelo disse a quelli che gli stavano davanti: «Levategli di dosso le vesti sudicie!» Poi disse a Giosuè: «Guarda, io ti ho tolto di dosso la tua iniquità e ti ho rivestito di abiti magnifici». Allora io dissi: «Gli sia messo sul capo un turbante pulito!» Quelli gli posero sul capo un turbante pulito e gli misero delle vesti; l’angelo del Signore era presente.

(H)Poi l’angelo del Signore fece a Giosuè questo solenne ammonimento: «Così parla il Signore degli eserciti: “Se tu cammini nelle mie vie e osservi quello che ti ho comandato, anche tu governerai la mia casa, custodirai i miei cortili e io ti darò libero accesso fra quelli che stanno qui davanti a me. Ascolta dunque, Giosuè, sommo sacerdote, tu e i tuoi compagni che stanno seduti davanti a te! Poiché questi uomini servono da presagio. Ecco, io faccio venire il mio servo, il Germoglio. Infatti, guardate la pietra che io ho posta davanti a Giosuè: sopra un’unica pietra stanno sette occhi; ecco, io vi inciderò quello che deve esservi inciso”, dice il Signore degli eserciti, “e toglierò via l’iniquità di questo paese in un solo giorno. 10 In quel giorno”, dice il Signore degli eserciti, “voi vi inviterete gli uni gli altri sotto la vite e sotto il fico”».

La visione del candelabro e degli ulivi

(I)L’angelo che parlava con me tornò e mi svegliò, come si sveglia un uomo dal sonno. Mi chiese: «Che vedi?» Io risposi: «Ecco, vedo un candelabro tutto d’oro, che ha in cima un vaso, ed è munito delle sue sette lampade e di sette tubi per le lampade che stanno in cima; vicino al candelabro stanno due ulivi: l’uno a destra del vaso e l’altro alla sua sinistra». Io ripresi a dire all’angelo che parlava con me: «Che significano queste cose, mio signore?» L’angelo che parlava con me mi rispose: «Non sai che cosa significano queste cose?» Io dissi: «No, mio signore». Allora egli mi rispose: «Questa è la parola che il Signore rivolge a Zorobabele: “Non per potenza, né per forza, ma per lo Spirito mio”, dice il Signore degli eserciti. Chi sei tu, o grande montagna? Davanti a Zorobabele tu diventerai pianura; egli asporterà la pietra principale, in mezzo alle grida di: “Grazia, grazia su di lei!”».

La parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: «Le mani di Zorobabele hanno gettato le fondamenta di questa casa e le sue mani la termineranno; così tu saprai che il Signore degli eserciti mi ha mandato da voi. 10 Chi potrebbe infatti disprezzare il giorno delle piccole cose, quando quei sette là, gli occhi del Signore che percorrono tutta la terra, vedono con gioia il piombino in mano a Zorobabele?»

11 Io gli dissi: «Che significano questi due ulivi a destra e a sinistra del candelabro?» 12 Per la seconda volta io presi a dire: «Che significano questi due ramoscelli d’ulivo che stanno ai lati dei due condotti d’oro per cui scorre l’olio dorato[a] 13 Egli mi disse: «Non sai che cosa significano queste cose?» Io risposi: «No, mio signore!» 14 Allora egli disse: «Questi sono i due unti[b] che stanno presso il Signore di tutta la terra».

Visione del rotolo

(J)Alzando di nuovo gli occhi, guardai, ed ecco un rotolo che volava. L’angelo mi disse: «Che vedi?» Io risposi: «Vedo un rotolo che vola, la cui lunghezza è di venti cubiti e la larghezza di dieci cubiti». Allora egli mi disse: «Questa è la maledizione che si spande su tutto il paese; poiché ogni ladro, secondo essa, sarà estirpato da questo luogo, e ogni spergiuro, secondo essa, sarà estirpato da questo luogo. “Io la faccio uscire”, dice il Signore degli eserciti, “ed essa entrerà nella casa del ladro e nella casa di colui che giura il falso nel mio nome; si stabilirà in mezzo a quella casa e la consumerà con il legname e le pietre che contiene”».

La visione dell’efa

(K)L’angelo che parlava con me uscì e mi disse: «Alza gli occhi e guarda che cosa esce là». Io domandai: «Che cos’è?» Egli disse: «È l’efa che esce». Poi aggiunse: «In tutto il paese non hanno occhio che per quello». Ed ecco, fu alzata una piastra di piombo, e in mezzo all’efa stava seduta una donna. Egli disse: «Questa è la malvagità», e la gettò in mezzo all’efa; poi gettò la piastra di piombo sulla bocca dell’efa.

Poi alzai gli occhi, guardai, ed ecco venire due donne: il vento soffiava nelle loro ali, e le ali che avevano erano come ali di cicogna; ed esse sollevarono l’efa fra terra e cielo. 10 Io chiesi all’angelo che parlava con me: «Dove portano l’efa?» 11 Egli mi rispose: «Nel paese di Scinear, per costruirgli una casa; quando sarà preparata, esso sarà posto sopra la sua base».

La visione dei quattro carri

(L)Alzai di nuovo gli occhi, guardai, ed ecco quattro carri che uscivano in mezzo a due monti; e i monti erano monti di bronzo. Al primo carro c’erano dei cavalli rossi; al secondo carro, dei cavalli neri; al terzo carro, dei cavalli bianchi e al quarto carro, dei cavalli chiazzati di rosso. Io chiesi all’angelo che parlava con me: «Che significano queste cose, mio signore?» L’angelo mi rispose: «Questi sono i quattro venti del cielo, che escono dopo essersi presentati al Signore di tutta la terra. Il carro dai cavalli neri va verso il paese del settentrione; i cavalli bianchi lo seguono; i chiazzati vanno verso il paese del sud; i rossi escono e chiedono di andare a percorrere la terra». L’angelo disse loro: «Andate, percorrete la terra!» Ed essi percorsero la terra. Poi egli mi chiamò e mi parlò così: «Ecco, quelli che escono verso il paese del settentrione placano la mia ira sul paese del settentrione».

L’incoronazione di Giosuè

(M)La parola del Signore mi fu rivolta in questi termini:

10 «Prendi dai deportati, cioè da quelli di Eldai, di Tobia e di Iedaia, e rècati oggi stesso in casa di Giosia, figlio di Sofonia, dove essi sono giunti da Babilonia; 11 prendi dell’argento e dell’oro, fanne delle corone e mettile sul capo del sommo sacerdote Giosuè, figlio di Iosadac. 12 Gli parlerai e gli dirai: Così parla il Signore degli eserciti: “Ecco un uomo che si chiama il Germoglio; egli germoglierà nel suo luogo e costruirà il tempio del Signore. 13 Egli costruirà il tempio del Signore, riceverà gloria, si siederà e dominerà sul suo trono, sarà sacerdote sul suo trono e vi sarà fra i due un accordo di pace”. 14 Le corone saranno per Chelem[c], per Tobia, per Iedaia e per Chen, figlio di Sofonia, come ricordo nel tempio del Signore. 15 Quelli che sono lontani verranno e lavoreranno alla costruzione del tempio del Signore; e voi conoscerete che il Signore degli eserciti mi ha mandato da voi. Questo avverrà, se date veramente ascolto alla voce del Signore, del vostro Dio».

Il digiuno

(N)Il quarto anno del re Dario la parola del Signore fu rivolta a Zaccaria, il quarto giorno del nono mese, cioè di Chisleu.

Quelli di Betel avevano mandato Sareser e Reghem-Melec con la loro gente per implorare il favore del Signore, e per parlare ai sacerdoti della casa del Signore degli eserciti e ai profeti in questo modo: «Dobbiamo continuare a piangere il quinto mese e a digiunare come abbiamo fatto per tanti anni?»

La parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: «Parla a tutto il popolo del paese e ai sacerdoti, e di’: “Quando avete digiunato e fatto cordoglio il quinto e il settimo mese durante questi settant’anni, avete forse digiunato per me, proprio per me? Quando mangiate e quando bevete, non siete voi che mangiate e voi che bevete? Non dovreste forse dare ascolto alle parole che il Signore degli eserciti ha proclamate, mediante i profeti del passato, quando Gerusalemme era abitata e tranquilla, con le sue città circostanti, ed erano pure abitate la regione meridionale e la pianura?”».

(O)La parola del Signore fu rivolta a Zaccaria in questi termini:

«Così parlava il Signore degli eserciti: “Fate giustizia fedelmente, mostrate l’uno per l’altro bontà e compassione.

10 Non opprimete la vedova né l’orfano, lo straniero né il povero; nessuno di voi, nel suo cuore, trami il male contro il fratello”.

11 Ma essi rifiutarono di fare attenzione, opposero una spalla ribelle e si tapparono gli orecchi per non udire. 12 Resero il loro cuore duro come il diamante, per non ascoltare la legge e le parole che il Signore degli eserciti rivolgeva loro per mezzo del suo Spirito, per mezzo dei profeti del passato; perciò ci fu grande indignazione da parte del Signore degli eserciti. 13 “Così come egli chiamava, e quelli non davano ascolto, così quelli chiameranno, e io non darò ascolto”, dice il Signore degli eserciti. 14 “Li disperderò fra tutte le nazioni che essi non hanno mai conosciute, e il paese rimarrà desolato dietro a loro, senza più nessuno che vi passi o vi ritorni. Essi hanno ridotto il paese di delizie in desolazione”».

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

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