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Read the Bible from start to finish, from Genesis to Revelation.
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Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
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Isaia 23-27

Profezia contro Tiro

23 (A)Oracolo contro Tiro. Urlate, o navi di Tarsis! Essa infatti è distrutta; non più case! Non c’è più nessuno che entri in essa! Dalla terra di Chittim è giunta loro la notizia.

Siate pieni di stupore, o abitanti della costa, che i mercanti di Sidone, solcando il mare, affollavano!

Attraverso le grandi acque, il grano del Nilo, il raccolto del fiume, era la sua rendita; essa era il mercato delle nazioni.

Vergognati, o Sidone! Poiché così parla il mare, la fortezza del mare[a]: «Io non sono stata in doglie e non ho partorito, non ho nutrito giovani, non ho allevato vergini[b]».

Quando la notizia giungerà in Egitto, tutti saranno addolorati a sentire le notizie di Tiro.

Passate a Tarsis, urlate, o abitanti della costa!

È questa la vostra città sempre gaia, la cui origine data dai giorni antichi? I suoi piedi la portavano in terre lontane a soggiornarvi.

Chi mai ha decretato questo contro Tiro, la dispensatrice di corone, i cui mercanti erano prìncipi, i cui negozianti erano dei nobili della terra?

L’ha decretato il Signore degli eserciti, per offuscare l’orgoglio di ogni splendore, per avvilire tutti i grandi della terra.

10 Percorri liberamente il tuo paese, come fa il Nilo, figlia di Tarsis! Non c’è più giogo![c]

11 Il Signore ha steso la sua mano sul mare, ha fatto tremare i regni, ha ordinato riguardo a Canaan[d] che siano distrutte le sue fortezze

12 e ha detto: «Tu non continuerai più a far festa, o figlia di Sidone, vergine disonorata! Àlzati, passa nel paese di Chittim[e]! Neppure là troverai riposo».

13 Ecco il paese dei Caldei, di questo popolo che già non esisteva, il paese che l’Assiro assegnò a questi abitatori del deserto. Essi innalzano le loro torri d’assedio, distruggono i palazzi di Tiro, ne fanno un monte di rovine.

14 Urlate, o navi di Tarsis, perché la vostra fortezza è distrutta.

15 (B)In quel giorno Tiro cadrà nell’oblio per settant’anni, per la durata della vita di un re. Dopo settant’anni, avverrà di Tiro ciò che dice la canzone della prostituta:

16 «Prendi la cetra, va’ attorno per la città, o prostituta dimenticata; suona bene, moltiplica i canti, perché qualcuno si ricordi di te».

17 Dopo settant’anni, il Signore visiterà Tiro ed essa tornerà ai suoi guadagni; si prostituirà con tutti i regni del mondo sulla faccia della terra.

18 Ma i suoi guadagni e i suoi salari impuri saranno consacrati al Signore; non saranno accumulati né riposti, poiché i suoi guadagni andranno a quelli che stanno in presenza del Signore, perché mangino, si sazino e si vestano d’abiti sontuosi.

Il mondo giudicato

24 (C)Ecco, il Signore vuota la terra e la rende deserta; ne sconvolge la faccia e ne disperde gli abitanti.

Avverrà al sacerdote lo stesso che al popolo, al padrone lo stesso che al suo servo, alla padrona lo stesso che alla serva, a chi vende lo stesso che a chi compra, a chi presta lo stesso che a chi prende in prestito, al creditore lo stesso che al debitore.

La terra sarà del tutto vuotata, sarà del tutto abbandonata al saccheggio, poiché il Signore ha pronunciato questa parola.

La terra è in lutto, è spossata, il mondo langue, è spossato, gli altolocati fra il popolo della terra languono.

La terra è profanata dai suoi abitanti, perché essi hanno trasgredito le leggi, hanno violato il comandamento, hanno rotto il patto eterno.

Perciò una maledizione ha divorato la terra e i suoi abitanti ne portano la pena; perciò gli abitanti della terra sono consumati e poca è la gente che ne è rimasta.

Il mosto è in lutto, la vigna langue, tutti quelli che avevano la gioia nel cuore sospirano.

L’allegria dei tamburelli è cessata, il chiasso della gente in festa è finito, il suono allegro dell’arpa è cessato.

Non si beve più vino in mezzo ai canti, la bevanda alcolica è amara ai bevitori.

10 La città deserta è in rovina; ogni casa è serrata, nessuno più vi entra.

11 Per le strade si odono lamenti, perché non c’è vino; ogni gioia è tramontata, l’allegrezza è andata via dal paese.

12 Nella città non resta che la desolazione e la porta sfondata cade in rovina.

13 Poiché avviene in mezzo alla terra, fra i popoli, ciò che avviene quando si scuotono gli olivi, quando si racimola dopo la vendemmia.

14 (D)I superstiti alzano la voce, mandano grida di gioia, acclamano dal mare la maestà del Signore.

15 Glorificate dunque il Signore nelle regioni dell’aurora, glorificate il nome del Signore, Dio d’Israele, nelle isole del mare!

16 Dall’estremità della terra udiamo cantare: «Gloria al Giusto!» Ma io dico: «Ahimè! Ahimè! Guai a me!» I perfidi agiscono perfidamente, sì, i perfidi raddoppiano di perfidia.

17 Spavento, fossa, laccio ti sovrastano, o abitante della terra!

18 Avverrà che chi fuggirà davanti alle grida di spavento cadrà nella fossa; chi risalirà dalla fossa resterà preso nel laccio. Poiché si apriranno dall’alto le cateratte e le fondamenta della terra tremeranno.

19 La terra si schianterà tutta: la terra si screpolerà interamente, la terra tremerà, traballerà.

20 La terra barcollerà come un ubriaco, vacillerà come una capanna. Il suo peccato grava su di lei; essa cade e non si rialzerà mai più.

21 (E)In quel giorno il Signore punirà nei luoghi eccelsi l’esercito di lassù, e giù sulla terra i re della terra;

22 saranno riuniti assieme, come si fa dei prigionieri nel carcere sotterraneo; saranno rinchiusi nella prigione e dopo molti giorni saranno puniti.

23 La luna sarà coperta di rossore e il sole di vergogna; poiché il Signore degli eserciti regnerà sul monte Sion e in Gerusalemme, fulgido di gloria in presenza dei suoi anziani.

Lode al Signore

25 (F)Signore, tu sei il mio Dio; io ti esalterò, loderò il tuo nome, perché hai fatto cose meravigliose; i tuoi disegni, concepiti da tempo, sono fedeli e stabili.

Poiché tu hai ridotto la città[f] in un mucchio di pietre, la città forte in un monte di rovine; il castello degli stranieri non è più una città, non sarà mai più ricostruito.

Perciò il popolo forte ti glorifica, le città delle nazioni possenti ti temono,

perché tu sei stato una fortezza per il povero, una fortezza per l’indifeso nella sua angoscia, un rifugio contro la tempesta, un’ombra contro l’arsura; poiché il soffio dei tiranni era come una tempesta che batte la muraglia.

Come il calore è domato in una terra arida, così tu hai domato il tumulto degli stranieri; come il calore è diminuito dall’ombra di una nuvola, così il canto dei tiranni è stato attenuato.

(G)Il Signore degli eserciti preparerà per tutti i popoli su questo monte un convito di cibi succulenti, un convito di vini vecchi, di cibi pieni di midollo, di vini vecchi raffinati.

Distruggerà su quel monte il velo che copre la faccia di tutti i popoli e la coperta stesa su tutte le nazioni.

Annienterà per sempre la morte; il Signore, Dio, asciugherà le lacrime da ogni viso, toglierà via da tutta la terra la vergogna del suo popolo, perché il Signore ha parlato.

In quel giorno si dirà: «Ecco, questo è il nostro Dio; in lui abbiamo sperato ed egli ci ha salvati. Questo è il Signore in cui abbiamo sperato; esultiamo, rallegriamoci per la sua salvezza!»

10 Infatti la mano del Signore riposerà su questo monte, mentre Moab sarà trebbiato sulla sua terra come si pigia la paglia nel letamaio.

11 Dal letamaio egli stenderà le mani come le stende il nuotatore per nuotare, ma il Signore farà cadere la sua superbia con le trame che ha ordite.

12 Demolirà l’alta fortezza delle tue mura, l’abbatterà fin nella polvere.

Cantico dei redenti

26 (H)In quel giorno si canterà questo cantico nel paese di Giuda: «Noi abbiamo una città forte; il Signore vi pone la salvezza con mura e bastioni.

Aprite le porte ed entri la nazione giusta, che si mantiene fedele.

A colui che è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida.

Confidate per sempre nel Signore, perché il Signore, sì, il Signore, è la roccia dei secoli».

Infatti egli ha umiliato quelli che stavano in alto; egli ha abbassato la città elevata, l’ha abbassata fino a terra, l’ha stesa nella polvere.

La calpestano i piedi, i piedi dell’oppresso; vi passano sopra i poveri.

La via del giusto è diritta; tu rendi perfettamente piano il sentiero del giusto.

Sulla via dei tuoi giudizi, Signore, noi ti abbiamo aspettato! Al tuo nome, al tuo ricordo anela l’anima.

Con l’anima mia ti desidero durante la notte; con lo spirito che è dentro di me ti cerco; poiché, quando i tuoi giudizi si compiono sulla terra, gli abitanti del mondo imparano la giustizia.

10 Se si fa grazia all’empio, egli non impara la giustizia; agisce da perverso nel paese della rettitudine e non considera la maestà del Signore.

11 Signore, la tua mano è alzata, ma quelli non la scorgono! Essi vedranno lo zelo che hai per il tuo popolo e saranno confusi; il fuoco divorerà i tuoi nemici.

12 Signore, tu ci darai la pace, poiché ogni opera nostra la compi tu per noi.

13 Signore, Dio nostro, altri signori, fuori di te, hanno dominato su di noi; ma, grazie a te solo, noi possiamo lodare il tuo nome.

14 Quelli sono morti, e non rivivranno più; sono ombre, e non risorgeranno più; tu li hai così puniti, li hai distrutti, ne hai fatto perire ogni ricordo.

15 (I)Tu hai aumentato la nazione, o Signore! Hai aumentato la nazione, ti sei glorificato, hai allargato tutti i confini del paese.

16 Signore, essi nell’angoscia ti hanno cercato; si sono effusi in umile preghiera quando il tuo castigo li colpiva.

17 Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida durante le sue doglie, così siamo stati noi davanti a te, o Signore.

18 Abbiamo concepito, siamo stati in doglie e, quando abbiamo partorito, era vento; non abbiamo portato nessuna salvezza al paese e non sono nati degli abitanti nel mondo.

19 Rivivano i tuoi morti! Risorgano i miei cadaveri! Svegliatevi ed esultate[g], o voi che abitate nella polvere! Poiché la tua rugiada è rugiada di luce e la terra ridarà alla vita le ombre.

20 (J)Va’, o mio popolo, entra nelle tue camere, chiudi le tue porte dietro a te; nasconditi per un istante, finché sia passata l’indignazione.

21 Poiché, ecco, il Signore esce dal suo luogo per punire l’iniquità degli abitanti della terra; la terra metterà allo scoperto il sangue che ha bevuto e non terrà più coperti gli uccisi.

27 In quel giorno il Signore punirà con la sua spada dura, grande e forte, il leviatano[h], l’agile serpente, il leviatano, il serpente tortuoso, e ucciderà il mostro che è nel mare!

Annuncio della restaurazione d’Israele

(K)In quel giorno cantate la vigna dal vino vermiglio!

Io, il Signore, ne sono il guardiano, io la irrigo a ogni istante; la custodisco notte e giorno, affinché nessuno la danneggi.

Nessuna ira è in me. Ah! Se dovessi combattere contro rovi e pruni, io andrei contro di loro e li brucerei tutti assieme!

A meno che non mi si prenda per rifugio, che non si faccia la pace con me, che non si faccia la pace con me.

(L)In avvenire Giacobbe metterà radice, Israele fiorirà e germoglierà, e copriranno di frutta la faccia del mondo.

Il Signore ha colpito il suo popolo come ha colpito quelli che colpivano lui? L’ha forse ucciso come ha ucciso quelli che uccidevano lui?

Tu l’hai punito con misura mandandolo lontano, portandolo via con il tuo soffio impetuoso, in un giorno di vento orientale.

In questo modo è stata espiata l’iniquità di Giacobbe, e questo è il frutto della rimozione del suo peccato: egli ha ridotto tutte le pietre degli altari come pietre di calce frantumate, in modo che gli idoli di Astarte e le colonne solari non risorgeranno più.

10 Infatti la città fortificata è una solitudine, un pascolo abbandonato, abbandonato come il deserto; vi pascoleranno i vitelli, vi si sdraieranno e ne divoreranno gli arbusti.

11 Quando i rami saranno secchi, saranno rotti; verranno le donne a bruciarli. Poiché è un popolo senza intelligenza; perciò colui che l’ha fatto non ne avrà compassione, colui che l’ha formato non gli farà grazia.

12 (M)In quel giorno il Signore scrollerà i suoi frutti, dal corso del fiume[i] al torrente d’Egitto; voi sarete raccolti a uno a uno, o figli d’Israele.

13 In quel giorno suonerà una gran tromba; quelli che erano perduti nel paese d’Assiria e quelli che erano dispersi nel paese d’Egitto verranno e si prostreranno davanti al Signore, sul monte santo, a Gerusalemme.

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

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