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Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
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Proverbi 24-26

24 Non portare invidia ai malvagi, non desiderare di stare con loro,

perché il loro cuore medita rapine, le loro labbra emettono malvagità.

La casa si costruisce con la saggezza e si rende stabile con l’intelligenza;

mediante la scienza se ne riempiono le stanze di ogni specie di beni preziosi e gradevoli.

L’uomo saggio è pieno di forza, chi ha scienza accresce la sua potenza;

infatti, con sagge direttive potrai condurre bene la guerra, e la vittoria sta nel gran numero dei consiglieri.

La saggezza è troppo in alto per lo stolto; egli non apre mai la bocca alla porta della città.

Chi pensa a fare il male sarà chiamato esperto in malizia.

I disegni dello stolto sono peccato, il beffardo è l’abominio degli uomini.

10 Se ti scoraggi nel giorno dell’avversità, la tua forza è poca.

11 Libera quelli che sono condotti a morte, e salva quelli che, vacillando, vanno al supplizio.

12 Se dici: «Ma noi non ne sapevamo nulla!», Colui che pesa i cuori non lo vede forse? Colui che veglia su di te non lo sa forse? E non renderà egli a ciascuno secondo le sue opere?

13 Figlio mio, mangia il miele perché è buono; un favo di miele sarà dolce al tuo palato.

14 Così conosci la saggezza per il tuo bene! Se la trovi, c’è un avvenire, e la tua speranza non sarà delusa.

15 O empio, non tendere insidie alla casa del giusto! Non devastare il luogo dove riposa!

16 Perché il giusto cade sette volte e si rialza, ma gli empi sono travolti dalla sventura.

17 Quando il tuo nemico cade, non ti rallegrare; quand’è rovesciato, il tuo cuore non ne gioisca,

18 perché il Signore non lo veda e gli dispiaccia e non distolga l’ira sua da lui.

19 Non t’irritare a motivo di chi fa il male e non portare invidia agli empi,

20 perché non c’è avvenire per il malvagio; la lucerna degli empi sarà spenta.

21 Figlio mio, temi il Signore e il re, e non mischiarti con gli uomini turbolenti;

22 la loro rovina sopraggiungerà improvvisa, e chi sa la triste fine dei loro anni?

23 Anche queste sono massime dei saggi. Non è bene, in giudizio, avere riguardi personali.

24 Chi dice all’empio: «Tu sei giusto», i popoli lo malediranno, lo esecreranno le nazioni.

25 Ma quelli che sanno punire se ne troveranno bene, e su loro scenderanno benedizione e prosperità.

26 Da’ un bacio sulle labbra chi dà una risposta giusta.

27 Metti in ordine i tuoi affari di fuori, metti in buono stato i tuoi campi, poi ti fabbricherai la casa.

28 Non testimoniare senza motivo contro il tuo prossimo; vorresti forse ingannare con le tue parole?

29 Non dire: «Come ha fatto a me così farò a lui; renderò a costui secondo la sua azione».

30 Passai presso il campo del pigro e presso la vigna dell’uomo privo di senno;

31 ed ecco, le spine vi crescevano dappertutto, i rovi ne coprivano il suolo e il muro di cinta era in rovina.

32 Considerai la cosa e mi posi a riflettere; e da quel che vidi trassi una lezione:

33 dormire un po’, sonnecchiare un po’, incrociare un po’ le mani per riposare…

34 e la tua povertà verrà come un ladro e la tua miseria, come un uomo armato.

Seconda parte di proverbi di Salomone, raccolti all’epoca di Ezechia; proverbi di Agur e di Lemuel

25 (A)Ecco altri proverbi di Salomone, raccolti dalla gente di Ezechia, re di Giuda.

È gloria di Dio nascondere le cose; ma la gloria dei re sta nell’investigarle.

L’altezza del cielo, la profondità della terra e il cuore dei re non si possono investigare.

Togli dall’argento le scorie e ne uscirà un vaso per l’artefice;

togli l’empio dalla presenza del re e il suo trono sarà reso stabile dalla giustizia.

Non fare il vanaglorioso in presenza del re e non occupare il posto dei grandi;

poiché è meglio ti sia detto: «Sali qui», anziché essere abbassato davanti al principe che i tuoi occhi hanno visto.

Non ti affrettare a intentare processi, perché alla fine tu non sappia che fare, quando il tuo prossimo ti avrà svergognato.

Difendi la tua causa contro il tuo prossimo, ma non rivelare il segreto di un altro,

10 perché chi t’ode non ti disprezzi e la tua infamia non si cancelli più.

11 Le parole dette a tempo sono come frutti d’oro in vasi d’argento cesellato.

12 Per un orecchio docile, chi riprende con saggezza è un anello d’oro, un ornamento d’oro fino.

13 Il messaggero fedele, per quelli che lo mandano, è come il fresco della neve al tempo della mietitura; esso ristora il suo padrone.

14 Nuvole e vento, ma senza pioggia; ecco l’uomo che si vanta falsamente della sua liberalità.

15 Chi è lento all’ira piega un principe, e la lingua dolce spezza le ossa.

16 Se trovi del miele, prendine quanto ti basta; perché, mangiandone troppo, tu non debba poi vomitarlo.

17 Metti di rado il piede in casa del prossimo, perché egli, stufandosi di te, non abbia a odiarti.

18 L’uomo che dichiara il falso contro il suo prossimo è un martello, una spada, una freccia acuta.

19 La fiducia in un perfido, nel giorno della difficoltà, è un dente rotto, un piede slogato.

20 Cantare delle canzoni a un cuore dolente è come togliersi l’abito in giorno di freddo, o mettere aceto sulla soda.

21 Se il tuo nemico ha fame, dagli del pane da mangiare; se ha sete, dagli dell’acqua da bere;

22 perché, così, radunerai dei carboni accesi sul suo capo[a], e il Signore ti ricompenserà.

23 Il vento del nord porta la pioggia, e la lingua che sparla di nascosto fa oscurare il viso.

24 Meglio abitare sul canto di un tetto, che in una gran casa con una moglie rissosa.

25 Una buona notizia da un paese lontano è come acqua fresca a una persona stanca e assetata.

26 Il giusto che vacilla davanti all’empio è come una fontana torbida e una sorgente inquinata.

27 Mangiare troppo miele, non è bene, ma scrutare le cose difficili è un onore.

28 L’uomo che non ha autocontrollo è una città smantellata, priva di mura.

26 Come la neve non si addice all’estate, né la pioggia al tempo della mietitura, così non si addice la gloria allo stolto.

Come il passero vaga qua e là e la rondine vola, così la maledizione senza motivo non raggiunge l’effetto.

La frusta per il cavallo, la briglia per l’asino e il bastone per il dorso degli stolti.

Non rispondere allo stolto secondo la sua follia, perché tu non gli debba somigliare.

Rispondi allo stolto secondo la sua follia, perché non abbia ad apparire saggio ai propri occhi.

Chi affida messaggi a uno stolto si taglia i piedi e si abbevera di afflizione.

Come le gambe dello zoppo sono senza forza, così è una massima nella bocca degli stolti.

Chi onora uno stolto fa come chi getta una gemma in un mucchio di sassi.

Una massima in bocca agli stolti è come un ramo spinoso in mano a un ubriaco.

10 Chi impiega lo stolto e il primo che capita è come un arciere che ferisce tutti.

11 Lo stolto che ricade nella sua follia è come il cane che torna al suo vomito[b].

12 Hai mai visto un uomo che si crede saggio? C’è più da imparare da uno stolto che da lui.

13 Il pigro dice: «C’è un leone nella strada, c’è un leone per le vie!»

14 Come la porta si volge sui cardini, così il pigro sul suo letto.

15 Il pigro tuffa la mano nel piatto e gli sembra fatica riportarla alla bocca.

16 Il pigro si crede più saggio di sette uomini che danno risposte sensate.

17 Il passante che si riscalda per una contesa che non lo concerne è come chi afferra un cane per le orecchie.

18 Come un pazzo che scaglia tizzoni, frecce e morte,

19 così è colui che inganna il prossimo e dice: «L’ho fatto per ridere!»

20 Quando manca la legna il fuoco si spegne, e quando non c’è maldicente cessano le contese.

21 Come il carbone dà la brace e la legna dà la fiamma, così l’uomo rissoso accende le liti.

22 Le parole del maldicente sono come ghiottonerie, penetrano fino nell’intimo delle viscere.

23 Labbra ardenti e un cuore malvagio sono come schiuma d’argento spalmata sopra un vaso di terra.

24 Chi odia parla con dissimulazione, ma dentro medita l’inganno;

25 quando parla con voce graziosa non fidarti, perché ha sette abominazioni nel cuore.

26 Il suo odio si nasconde sotto la finzione, ma la sua malvagità si rivelerà nell’assemblea.

27 Chi scava una fossa vi cadrà, e la pietra torna addosso a chi la rotola.

28 La lingua bugiarda odia quelli che ha ferito, e la bocca adulatrice produce rovina.

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

Copyright © 2006 Società Biblica di Ginevra