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Book of Common Prayer

Daily Old and New Testament readings based on the Book of Common Prayer.
Duration: 861 days
Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
Salmi 26

Preghiera del giusto nella persecuzione

26 (A)Di Davide.

Fammi giustizia, o Signore, perché io cammino nell’integrità

e confido nel Signore senza vacillare.

Scrutami, o Signore, e mettimi alla prova;

purifica le miei reni e il mio cuore.

Poiché ho davanti agli occhi la tua benevolenza

e cammino nella tua verità.

Io non siedo in compagnia di uomini bugiardi,

non vado con gente ipocrita.

Detesto l’assemblea dei malvagi,

non vado a sedermi tra gli empi.

Lavo le mie mani nell’innocenza

e così faccio il giro del tuo altare, o Signore,

per far risuonare voci di lode,

per raccontare tutte le tue meraviglie.

O Signore, io amo trattenermi nella tua casa,

nel luogo dove risiede la tua gloria.

Non mettermi in un fascio con i peccatori,

non associarmi agli uomini sanguinari,

10 nelle cui mani è scelleratezza

e la cui destra è colma di regali corruttori.

11 Quanto a me, io cammino nella mia integrità;

liberami, abbi pietà di me.

12 Il mio piede sta fermo in luogo piano.

Nelle assemblee io benedirò il Signore.

Salmi 28

Certezza dell’esaudimento

28 (A)Di Davide.

Io grido a te, o Signore;

Rocca mia, non essere sordo alla mia voce,

perché se non mi rispondi

io sarò simile a quelli che scendono nella tomba.

Ascolta la voce delle mie suppliche quando grido a te,

quando alzo le mani verso la tua santa dimora.

Non trascinarmi via con gli empi e con i malfattori,

i quali parlano di pace con il prossimo,

ma hanno la malizia nel cuore.

Ripagali secondo le loro opere,

secondo la malvagità delle loro azioni;

retribuiscili secondo l’opera delle loro mani;

da’ loro ciò che si meritano.

Poiché essi non considerano le azioni del Signore,

né l’opera delle sue mani;

egli li abbatterà e non li rialzerà.

Benedetto sia il Signore,

poiché ha udito la voce delle mie suppliche.

Il Signore è la mia forza e il mio scudo;

in lui si è confidato il mio cuore e sono stato soccorso;

perciò il mio cuore esulta e io lo celebrerò con il mio canto.

Il Signore è la forza del suo popolo;

egli è un baluardo di salvezza per il suo unto.

Salva il tuo popolo e benedici la tua eredità;

pascili e sostienili in eterno!

Salmi 36

L’empio e il suo castigo

36 (A)Al direttore del coro.

Di Davide, servo del Signore.

L’iniquità parla all’empio nell’intimo del suo cuore;

non c’è timor di Dio davanti agli occhi suoi[a].

Essa lo illude

che la sua empietà non sarà scoperta né presa in odio.

Le parole della sua bocca sono iniquità e inganno;

egli rifiuta di essere giudizioso e di fare il bene.

Medita iniquità sul suo letto;

si tiene nella via che non è buona; non odia il male.

O Signore, la tua benevolenza giunge fino al cielo,

la tua fedeltà fino alle nuvole.

La tua giustizia s’innalza come le montagne più alte,

i tuoi giudizi sono profondi come il grande oceano.

O Signore, tu soccorri uomini e bestie.

O Dio, com’è preziosa la tua benevolenza!

Perciò i figli degli uomini cercano rifugio all’ombra delle tue ali,

si saziano dell’abbondanza[b] della tua casa

e tu li disseti al torrente delle tue delizie.

Poiché in te è la fonte della vita

e per la tua luce noi vediamo la luce.

10 Fa’ giungere la tua benevolenza a quelli che ti conoscono

e la tua giustizia ai retti di cuore.

11 Non mi raggiunga il piede dei superbi,

la mano degli empi non mi metta in fuga.

12 Ecco, quelli che fanno il male sono caduti;

sono atterrati, e non possono risorgere.

Salmi 39

La fragilità dell’uomo

39 (A)Al direttore del coro. Per Iedutun.

Salmo di Davide.

Io dicevo: «Vigilerò sulla mia condotta

per non peccare con le mie parole;

metterò un freno alla mia bocca,

finché l’empio mi starà davanti».

Come un muto sono stato in silenzio,

ho taciuto senz’averne bene;

anzi, il mio dolore s’è inasprito.

Il mio cuore ardeva dentro di me;

mentre meditavo, un fuoco s’è acceso;

allora la mia lingua ha parlato.

O Signore, fammi conoscere la mia fine

e quale sia la misura dei miei giorni.

Fa’ che io sappia quanto sono fragile.

Ecco, tu hai ridotto la mia esistenza

alla lunghezza di qualche palmo,

la mia durata è come nulla davanti a te;

certo, ogni uomo, benché saldo in piedi, non è che vanità. [Pausa]

Certo, l’uomo va e viene come un’ombra;

certo, si affanna per quel che è vanità;

egli accumula ricchezze, senza sapere chi le raccoglierà.

E ora, o Signore, che aspetto?

La mia speranza è in te.

Liberami da tutti i miei peccati;

non abbandonarmi agli scherni dello stolto.

Sto in silenzio, non aprirò bocca,

perché sei tu che hai agito.

10 Allontana da me il tuo flagello!

Io mi consumo sotto i colpi della tua mano.

11 Castigando la sua iniquità, tu correggi l’uomo,

distruggi come un tarlo quel che ha di più caro;

certo, ogni uomo non è che vanità. [Pausa]

12 O Signore, ascolta la mia preghiera,

porgi orecchio al mio grido;

non essere insensibile alle mie lacrime,

poiché io sono uno straniero davanti a te,

un pellegrino, come tutti i miei padri.

13 Distogli il tuo sguardo, perché io respiri,

prima di andarmene e scomparire.

1 Samuele 19:1-18

Saul attenta alla vita di Davide; fuga di Davide

19 (A)Saul confidò a Gionatan, suo figlio, e a tutti i suoi servitori che voleva uccidere Davide. Ma Gionatan, figlio di Saul, che voleva un gran bene a Davide, informò Davide della cosa e gli disse: «Saul, mio padre, cerca di ucciderti; quindi ti prego, sta’ in guardia domani mattina, tieniti in un luogo segreto e nasconditi. Io uscirò e mi terrò al fianco di mio padre, nel campo dove tu sarai; parlerò di te a mio padre, vedrò come vanno le cose e te lo farò sapere». Gionatan dunque parlò a Saul, suo padre, in favore di Davide e gli disse: «Non pecchi il re contro il suo servo, contro Davide, poiché egli non ha peccato contro di te, anzi il suo servizio ti è stato di grande utilità. Egli ha rischiato la propria vita, ha ucciso il Filisteo e il Signore ha operato una grande liberazione in favore di tutto Israele. Tu l’hai visto e te ne sei rallegrato; perché dunque peccare contro il sangue innocente, uccidendo Davide senza ragione?» Saul diede ascolto alla voce di Gionatan e fece questo giuramento: «Com’è vero che il Signore vive, egli non sarà ucciso!» Allora Gionatan chiamò Davide e gli riferì tutto questo. Poi Gionatan ricondusse Davide da Saul. Egli rimase al suo servizio come prima.

(B)Ricominciò di nuovo la guerra e Davide uscì a combattere contro i Filistei, inflisse loro una grave sconfitta e quelli fuggirono davanti a lui.

Allora uno spirito cattivo, permesso dal Signore, s’impossessò di Saul. Egli sedeva in casa sua tenendo in mano una lancia, mentre Davide suonava l’arpa. 10 Allora Saul cercò di inchiodare Davide al muro con la lancia, ma Davide schivò il colpo e la lancia andò a conficcarsi nel muro. Davide fuggì e si mise in salvo quella stessa notte. 11 Saul inviò degli uomini a casa di Davide per tenerlo d’occhio e ucciderlo la mattina dopo; ma Mical, moglie di Davide, lo informò della cosa, dicendo: «Se questa stessa notte non ti metti in salvo, domani sarai morto». 12 Mical calò Davide da una finestra ed egli se ne andò, fuggì e si mise in salvo. 13 Poi Mical prese l’idolo domestico[a] e lo pose nel letto; gli mise in capo un cappuccio di pelo di capra e lo coprì con un mantello. 14 Quando Saul inviò degli uomini a prendere Davide, lei disse: «È malato». 15 Allora Saul inviò di nuovo i suoi uomini perché vedessero Davide, e disse loro: «Portatemelo nel letto, perché possa ucciderlo». 16 Quando giunsero quegli uomini, ecco che nel letto c’era l’idolo domestico con in testa un cappuccio di pelo di capra. 17 Saul disse a Mical: «Perché mi hai ingannato così e hai dato al mio nemico la possibilità di fuggire?» Mical rispose a Saul: «È lui che mi ha detto: “Lasciami andare, altrimenti ti ammazzo!”».

18 (C)Davide dunque fuggì, si mise in salvo, andò da Samuele a Rama e gli raccontò tutto quello che Saul gli aveva fatto. Poi egli e Samuele andarono a stare a Naiot.

Atti 12:1-17

Erode Agrippa fa uccidere Giacomo; Pietro liberato dal carcere

12 (A)In quel periodo il re Erode cominciò a maltrattare alcuni della chiesa; e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ciò era gradito ai Giudei, continuò e fece arrestare anche Pietro. Erano i giorni degli Azzimi. Dopo averlo fatto arrestare, lo mise in prigione, affidandolo alla custodia di quattro picchetti di quattro soldati ciascuno; perché voleva farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua. Pietro dunque era custodito nella prigione; ma fervide preghiere a Dio erano fatte per lui[a] dalla chiesa.

Nella notte che precedeva il giorno in cui Erode voleva farlo comparire, Pietro stava dormendo in mezzo a due soldati, legato con due catene; e le sentinelle davanti alla porta custodivano il carcere. Ed ecco, un angelo del Signore sopraggiunse e una luce risplendette nella cella. L’angelo, battendo il fianco a Pietro, lo svegliò, dicendo: «Àlzati, presto!» E le catene gli caddero dalle mani. L’angelo disse: «Vèstiti[b] e mettiti i sandali». E Pietro fece così. Poi gli disse ancora: «Mettiti il mantello e seguimi». Ed egli, uscito, lo seguiva, non sapendo che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell’angelo: credeva infatti di avere una visione. 10 Com’ebbero oltrepassata la prima e la seconda guardia, giunsero alla porta di ferro che immette in città, la quale si aprì da sé davanti a loro; uscirono e s’inoltrarono per una strada; e, all’improvviso, l’angelo si allontanò da lui.

11 Pietro, rientrato in sé, disse: «Ora so di sicuro che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha liberato dalla mano di Erode e da tutto ciò che si attendeva il popolo dei Giudei». 12 Egli dunque, consapevole della situazione, andò a casa di Maria, madre di Giovanni detto anche Marco, dove molti fratelli erano riuniti in preghiera. 13 Quando [Pietro] ebbe bussato alla porta d’ingresso, una serva di nome Rode si avvicinò per sentire chi era 14 e, riconosciuta la voce di Pietro, per la gioia non aprì la porta, ma corse dentro ad annunciare che Pietro stava davanti alla porta. 15 Quelli le dissero: «Tu sei pazza!» Ma ella insisteva che la cosa stava così. Ed essi dicevano: «È il suo angelo». 16 Pietro intanto continuava a bussare e, quand’ebbero aperto, lo videro e rimasero stupiti. 17 Ma egli, con la mano, fece {loro} cenno di tacere e raccontò in che modo il Signore lo aveva fatto uscire dal carcere. Poi disse: «Fate sapere queste cose a Giacomo e ai fratelli». Quindi uscì e se ne andò in un altro luogo.

Marco 2:1-12

Gesù guarisce un paralitico

(A)Dopo alcuni giorni Gesù entrò di nuovo in Capernaum. Si seppe che era in casa, e [subito] si radunò tanta gente che neppure lo spazio davanti alla porta la poteva contenere. Egli annunciava loro la parola.

E vennero a lui alcuni con un paralitico portato da quattro uomini. Non potendo farlo giungere[a] fino a lui a causa della folla, scoperchiarono il tetto dalla parte dov’era Gesù; e, fattavi un’apertura, calarono il lettuccio sul quale giaceva il paralitico. Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, i tuoi peccati [ti] sono perdonati». Erano seduti là alcuni scribi e ragionavano così in cuor loro: «Perché costui parla in questa maniera? Egli bestemmia![b] Chi può perdonare i peccati, se non uno solo, cioè Dio?» Ma Gesù capì subito, con il suo spirito, che essi ragionavano così dentro di loro e disse: «Perché fate questi ragionamenti nei vostri cuori? Che cosa è più facile, dire al paralitico: “I tuoi peccati sono perdonati[c]” oppure dirgli: “Àlzati, prendi il tuo lettuccio e cammina”? 10 Ma, affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha sulla terra autorità di perdonare i peccati, 11 io ti dico», disse al paralitico, «àlzati, prendi il tuo lettuccio e va’ a casa tua». 12 Ed egli si alzò e, preso subito il lettuccio[d], se ne andò via in presenza di tutti; sicché tutti si stupivano e glorificavano Dio, dicendo: «Una cosa così non l’abbiamo mai vista».

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

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