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Book of Common Prayer

Daily Old and New Testament readings based on the Book of Common Prayer.
Duration: 861 days
Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
Salmi 69

Preghiera dell’oppresso

69 (A)Al direttore del coro. Sopra «i gigli».

Di Davide.

Salvami, o Dio,

perché le acque mi sono penetrate fino all’anima.

Sprofondo in un pantano senza trovare sostegno;

sono scivolato in acque profonde e la corrente mi travolge.

Sono stanco di gridare, la mia gola è riarsa;

i miei occhi si spengono nell’attesa del mio Dio.

Più numerosi dei capelli del mio capo

sono quelli che mi odiano senza ragione[a];

sono potenti quelli che vogliono distruggermi

e che a torto mi sono nemici;

ho dovuto consegnare ciò che non avevo rubato.

O Dio, tu conosci la mia stoltezza,

e le mie colpe non ti sono nascoste.

Non siano confusi, per causa mia, quelli che sperano in te,

o Signore, Dio degli eserciti!

Non siano coperti di vergogna per causa mia, quelli che ti cercano,

o Dio d’Israele!

Per amor tuo io sopporto gli insulti,

la vergogna mi copre la faccia.

Sono un estraneo per i miei fratelli,

un forestiero per i figli di mia madre.

Poiché mi divora lo zelo per la tua casa[b],

gli insulti di chi ti oltraggia sono caduti su di me[c].

10 Ho pianto, ho afflitto l’anima mia con il digiuno,

ma ciò mi ha causato disonore.

11 Ho indossato come vestito il cilicio,

ma essi ridono di me.

12 Le persone sedute alla porta sparlano di me,

sono divenuto lo zimbello degli ubriaconi.

13 Ma io rivolgo a te la mia preghiera,

o Signore, nel momento favorevole!

Per la tua grande misericordia, rispondimi, o Dio,

assicurandomi la tua salvezza.

14 Salvami dal pantano, perché io non affondi!

Liberami da chi mi odia e dalle acque profonde.

15 Non mi sommerga la corrente delle acque,

non m’inghiottisca il vortice,

non chiuda il pozzo la sua bocca su di me!

16 Rispondimi, Signore, perché la tua grazia è benefica;

vòlgiti a me nella tua grande misericordia.

17 Non nascondere il tuo volto al tuo servo,

perché sono in pericolo; affrèttati a rispondermi.

18 Avvicìnati all’anima mia, e riscattala;

liberami a causa dei miei nemici.

19 Tu conosci la mia vergogna, il mio disonore e la mia infamia;

davanti a te sono tutti i miei nemici.

20 L’oltraggio m’ha spezzato il cuore e sono tutto dolente;

ho aspettato chi mi confortasse, ma invano;

ho atteso dei consolatori, ma non ne ho trovati.

21 Hanno messo fiele nel mio cibo

e mi hanno dato da bere aceto per dissetarmi.

22 La loro tavola imbandita sia per essi come una trappola,

un tranello quando si credono al sicuro!

23 Gli occhi loro si offuschino e più non vedano;

indebolisci per sempre i loro fianchi[d].

24 Riversa su di loro il tuo furore,

li raggiunga l’ardore della tua ira.

25 Sia desolata la loro dimora,

nessuno abiti le loro tende[e],

26 poiché perseguitano colui che hai percosso

e godono a raccontarsi i dolori di chi hai ferito.

27 Aggiungi questo peccato ai loro peccati

e non abbiano parte alcuna nella tua giustizia.

28 Siano cancellati dal libro della vita

e non siano iscritti fra i giusti.

29 Io sono misero e afflitto;

il tuo soccorso, o Dio, mi porti in salvo.

30 Celebrerò il nome di Dio con un canto,

lo esalterò con le mie lodi,

31 che il Signore gradirà più dei buoi,

più dei tori con corna e unghie.

32 Gli umili lo vedranno e gioiranno;

o voi che cercate Dio, fatevi animo,

33 poiché il Signore ascolta i bisognosi

e non disprezza i suoi prigionieri.

34 Lo lodino i cieli e la terra,

i mari e tutto ciò che si muove in essi!

35 Poiché Dio salverà Sion, e ricostruirà le città di Giuda;

il suo popolo abiterà in Sion e la possederà.

36 Anche la discendenza dei suoi servi l’avrà in eredità,

e quanti amano il suo nome vi abiteranno.

Salmi 73

Libro terzo, Salmi 73–89(A)

Prosperità effimera dei malvagi

73 (B)Salmo di Asaf.

Certo, Dio è buono verso Israele,

verso quelli che sono puri di cuore.

Ma quasi inciamparono i miei piedi;

poco mancò che i miei passi non scivolassero.

Poiché invidiavo i prepotenti,

vedendo la prosperità dei malvagi.

Poiché per loro non vi sono dolori,

il loro corpo è sano e ben nutrito[a].

Non sono tribolati come gli altri mortali,

né sono colpiti come gli altri uomini.

Perciò la superbia li adorna come una collana,

la violenza li avvolge come un manto.

Gli occhi escono loro fuori dalle orbite per il grasso;

dal cuor loro traboccano i cattivi pensieri.

Sbeffeggiano e malvagiamente progettano di opprimere;

parlano dall’alto in basso con arroganza.

Alzano la loro bocca fino al cielo,

e la loro lingua percorre la terra.

10 Perciò il popolo si volge dalla loro parte,

beve abbondantemente alla loro sorgente

11 e dice: «Com’è possibile che Dio sappia ogni cosa,

che vi sia conoscenza nell’Altissimo?»

12 Ecco, costoro sono empi;

eppure, tranquilli sempre, essi accrescono le loro ricchezze.

13 Invano dunque ho purificato il mio cuore

e ho lavato le mie mani nell’innocenza!

14 Poiché sono colpito ogni giorno

e il mio tormento si rinnova ogni mattina.

15 Se avessi detto: «Parlerò come loro»,

ecco, avrei tradito la stirpe dei tuoi figli.

16 Ho voluto riflettere per comprendere questo,

ma la cosa mi è parsa molto ardua,

17 finché non sono entrato nel santuario di Dio

e non ho considerato la fine di costoro.

18 Certo, tu li metti in luoghi sdrucciolevoli,

tu li fai cadere in rovina.

19 Come sono distrutti in un momento,

portati via, consumati in circostanze orribili!

20 Come avviene d’un sogno quando uno si sveglia,

così tu, Signore, quando ti desterai,

disprezzerai la loro vana apparenza.

21 Quando il mio cuore era amareggiato

e io mi sentivo trafitto internamente,

22 ero insensato e senza intelligenza;

io ero di fronte a te come una bestia.

23 Ma pure, io resto sempre con te;

tu mi hai preso per la mano destra;

24 mi guiderai con il tuo consiglio

e poi mi accoglierai nella gloria.

25 Chi ho io in cielo fuori di te?

E sulla terra non desidero che te.

26 La mia carne e il mio cuore possono venir meno,

ma Dio è la rocca del mio cuore e la mia parte di eredità, in eterno.

27 Poiché, ecco, quelli che si allontanano da te periranno;

tu distruggi chiunque ti tradisce e ti abbandona.

28 Ma quanto a me, il mio bene è stare unito a Dio;

io ho fatto del Signore Dio il mio rifugio,

per raccontare, o Dio, tutte le opere tue.

Esdra 7:27-28

27 «Benedetto sia il Signore, Dio dei nostri padri, che ha così disposto il cuore del re a onorare la casa del Signore, a Gerusalemme, 28 e che mi ha procurato la benevolenza del re, dei suoi consiglieri e di tutti i suoi potenti capi! Io, fortificato dalla mano del Signore, del mio Dio, che era su di me, radunai i capi d’Israele perché partissero con me.

Esdra 8:21-36

21 Laggiù presso il fiume Aava, proclamai un digiuno per umiliarci davanti al nostro Dio, per chiedergli un buon viaggio per noi, per i nostri bambini, e per tutto quello che ci apparteneva. 22 Infatti mi vergognavo di chiedere al re una scorta armata e dei cavalieri per difenderci lungo il cammino dal nemico, poiché avevamo detto al re: “La mano del nostro Dio assiste tutti quelli che lo cercano, ma la sua potenza e la sua ira sono contro tutti quelli che l’abbandonano”. 23 Così digiunammo e invocammo il nostro Dio a questo scopo, ed egli ci esaudì.

24 Allora separai dodici dei capi dei sacerdoti: Serebia, Casabia e dieci dei loro fratelli, 25 e pesai loro l’argento, l’oro, gli utensili, che erano l’offerta fatta per la casa del nostro Dio dal re, dai suoi consiglieri, dai suoi capi e da tutti gli Israeliti ivi residenti. 26 Misi nelle loro mani seicentocinquanta talenti[a] d’argento, degli utensili d’argento per il valore di cento talenti[b], cento talenti d’oro, 27 venti coppe d’oro del valore di mille darici, due vasi di bronzo lucente finissimo, prezioso come l’oro, e dissi loro: 28 “Voi siete consacrati al Signore; questi utensili sono sacri, e quest’argento e quest’oro sono un’offerta volontaria fatta al Signore, Dio dei vostri padri. 29 Vigilate e custoditeli fino a quando li peserete a Gerusalemme, nelle camere della casa del Signore, in presenza dei capi dei sacerdoti, dei Leviti e dei capi delle famiglie d’Israele”. 30 I sacerdoti e i Leviti dunque ricevettero l’oro, l’argento e gli utensili, dopo che erano stati pesati, per portarli a Gerusalemme nella casa del nostro Dio.

31 Poi partimmo dal fiume Aava il dodicesimo giorno del primo mese per andare a Gerusalemme. La mano di Dio fu su di noi, e ci liberò dal nemico e da ogni insidia durante il viaggio. 32 Arrivammo a Gerusalemme; e là, dopo esserci riposati tre giorni, 33 il quarto giorno pesammo nella casa del nostro Dio l’argento, l’oro e gli utensili, che consegnammo al sacerdote Meremot figlio di Uria; con lui era Eleazar, figlio di Fineas, e con loro erano i Leviti Iozabad, figlio di Iesua, e Noadia, figlio di Binnu. 34 Tutto fu contato e pesato; e nello stesso tempo si prese nota del peso totale.

35 Gli esuli tornati dall’esilio offrirono in olocausto al Dio d’Israele dodici tori per tutto Israele, novantasei montoni, settantasette agnelli e, come sacrificio per il peccato, dodici capri; tutto questo in olocausto al Signore. 36 Poi presentarono i decreti del re ai satrapi del re e ai governatori d’oltre il fiume, e questi furono ben disposti verso il popolo e la casa di Dio.

Apocalisse 15

I sette angeli e gli ultimi sette flagelli

15 (A)Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che recavano sette flagelli, gli ultimi, perché con essi si compie l’ira di Dio.

E vidi come un mare di vetro mescolato con fuoco e sul mare di vetro quelli che avevano ottenuto vittoria sulla bestia, sulla sua immagine e sul numero[a] del suo nome. Essi stavano in piedi, avevano delle arpe di Dio e cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell’Agnello, dicendo: «Grandi e meravigliose sono le tue opere, o Signore, Dio onnipotente; giuste e veritiere sono le tue vie, o Re delle nazioni[b]. Chi non [ti] temerà, o Signore, e chi non glorificherà il tuo nome[c]? Poiché tu solo sei santo; e tutte le nazioni verranno e adoreranno davanti a te[d], perché i tuoi giudizi sono stati manifestati».

Dopo queste cose vidi[e] aprirsi in cielo il tempio del tabernacolo della testimonianza; e i sette angeli che recavano i sette flagelli uscirono dal tempio. Erano vestiti di lino puro e splendente e avevano cinture d’oro intorno al petto. Una delle quattro creature viventi diede ai sette angeli sette coppe d’oro piene dell’ira di Dio, il quale vive nei secoli dei secoli. E il tempio si riempì di fumo a causa della gloria di Dio e della sua potenza, e nessuno poteva entrare nel tempio finché non fossero finiti i sette flagelli dei sette angeli.

Matteo 14:13-21

Moltiplicazione dei pani per cinquemila uomini

13 (A)Udito ciò, Gesù si ritirò di là in barca verso un luogo deserto, in disparte; le folle, saputolo, lo seguirono a piedi dalle città. 14 [Gesù,] smontato dalla barca, vide una gran folla; ne ebbe compassione e ne guarì gli ammalati.

15 Facendosi sera, i [suoi] discepoli si avvicinarono a lui e gli dissero: «Il luogo è deserto e l’ora è già passata; congeda la folla, affinché possa andare nei villaggi a comprarsi da mangiare». 16 Ma {Gesù} disse loro: «Non hanno bisogno di andarsene; date loro voi da mangiare!» 17 Essi gli risposero: «Non abbiamo qui altro che cinque pani e due pesci». 18 Egli disse: «Portatemeli qua». 19 Dopo aver ordinato alla folla di accomodarsi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi verso il cielo, pronunciò la benedizione; poi, spezzati i pani, li diede ai discepoli e i discepoli alla folla. 20 Tutti mangiarono e furono sazi; e si raccolsero, dei pezzi avanzati, dodici ceste piene. 21 E quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, oltre alle donne e ai bambini.

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

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