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Book of Common Prayer

Daily Old and New Testament readings based on the Book of Common Prayer.
Duration: 861 days
Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
Version
Salmi 88

Lamento durante l’afflizione

88 (A)Cantico. Salmo dei figli di Core.

Al direttore del coro. Da cantarsi mestamente.

Cantico di Eman, l’Ezraita.

Signore, Dio della mia salvezza,

io grido giorno e notte davanti a te.

Giunga fino a te la mia preghiera;

porgi orecchio al mio grido,

perché l’anima mia è sazia di mali

e la mia vita è vicina al soggiorno dei morti.

Io sono contato tra quelli che scendono nella tomba;

sono come un uomo che non ha più forza.

Sto disteso fra i morti,

come gli uccisi che giacciono nella tomba,

di cui non ti ricordi più

e che la tua mano ha abbandonato.

Tu mi hai messo nella fossa più profonda,

in luoghi tenebrosi, negli abissi.

L’ira tua pesa su di me,

tu mi hai travolto con tutti i tuoi flutti. [Pausa]

Hai allontanato da me i miei amici,

mi hai reso abominevole per loro.

Io sono imprigionato e non posso uscire.

I miei occhi si consumano di dolore;

io t’invoco ogni giorno, Signore,

e tendo verso di te le mie mani.

10 Farai forse qualche miracolo per i morti?

I defunti potranno risorgere a celebrarti? [Pausa]

11 La tua bontà sarà narrata nel sepolcro?

O la tua fedeltà nel luogo della distruzione?

12 Le tue meraviglie saranno forse conosciute nelle tenebre,

e la tua giustizia nella terra dell’oblìo?

13 Ma io grido a te, o Signore,

e la mattina la mia preghiera ti viene incontro.

14 Perché, Signore, respingi l’anima mia?

Perché mi nascondi il tuo volto?

15 Io sono afflitto e agonizzante fin dalla mia gioventù;

io porto il peso dei tuoi terrori e sono smarrito.

16 Il tuo sdegno mi travolge,

i tuoi terrori mi annientano,

17 mi circondano come acque tutto il giorno,

mi stringono tutti assieme.

18 Hai allontanato da me amici e conoscenti;

le tenebre sono la mia compagnia.

Salmi 91-92

Il Signore, sicuro rifugio

91 (A)Chi abita al riparo dell’Altissimo

riposa all’ombra dell’Onnipotente.

Io dico al Signore:

«Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza,

il mio Dio, in cui confido!»

Certo egli ti libererà dal laccio del cacciatore

e dalla peste micidiale.

Egli ti coprirà con le sue penne

e sotto le sue ali troverai rifugio.

La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.

Tu non temerai gli spaventi della notte,

né la freccia che vola di giorno,

né la peste che vaga nelle tenebre,

né lo sterminio che imperversa in pieno mezzogiorno.

Mille ne cadranno al tuo fianco

e diecimila alla tua destra;

ma tu non ne sarai colpito.

Basta che tu guardi,

e con i tuoi occhi vedrai il castigo degli empi.

Poiché tu hai detto: «O Signore, tu sei il mio rifugio»,

e hai fatto dell’Altissimo il tuo riparo,

10 nessun male potrà colpirti,

né piaga alcuna si accosterà alla tua tenda.

11 Poiché egli comanderà ai suoi angeli

di proteggerti in tutte le tue vie.

12 Essi ti porteranno sulla palma della mano,

perché il tuo piede non inciampi in nessuna pietra[a].

13 Tu camminerai sul leone e sulla vipera,

schiaccerai il leoncello e il serpente.

14 Poiché egli ha posto in me il suo affetto, io lo salverò;

lo proteggerò, perché conosce il mio nome.

15 Egli m’invocherà, e io gli risponderò;

sarò con lui nei momenti difficili;

lo libererò e lo glorificherò.

16 Lo sazierò di lunga vita

e gli farò vedere la mia salvezza.

Lode e prosperità del giusto

92 (B)Salmo. Canto per il giorno del sabato.

È bello celebrare il Signore

e cantare le tue lodi, o Altissimo;

proclamare al mattino la tua bontà,

e la tua fedeltà ogni notte,

sulla lira a dieci corde e sulla cetra,

con la melodia dell’arpa!

Poiché tu mi hai rallegrato con le tue meraviglie, o Signore;

io canto di gioia per le opere delle tue mani.

Come sono grandi le tue opere, o Signore!

Come sono profondi i tuoi pensieri!

L’uomo insensato non conosce

e lo stolto non intende questo:

che gli empi germogliano come l’erba

e che tutti i malfattori fioriscono per essere distrutti in eterno.

Ma tu, o Signore, siedi per sempre in alto.

Poiché, ecco, i tuoi nemici, o Signore,

ecco, i tuoi nemici periranno

e i malfattori saranno dispersi.

10 Ma tu mi dai la forza del bufalo[b];

io sono cosparso d’olio fresco.

11 I miei occhi hanno visto la rovina

di quelli che m’insidiano;

il mio orecchio ha udito la disfatta dei malvagi

che si avventano contro di me.

12 Il giusto fiorirà come la palma,

crescerà come il cedro del Libano.

13 Quelli che sono piantati nella casa del Signore

fioriranno nei cortili del nostro Dio.

14 Porteranno ancora frutto nella vecchiaia;

saranno pieni di vigore e verdeggianti,

15 per annunciare che il Signore è giusto;

egli è la mia rocca, e non v’è ingiustizia in lui.

2 Samuele 12:1-14

Pentimento e punizione di Davide

12 (A)Il Signore mandò Natan da Davide e Natan andò da lui e gli disse: «C’erano due uomini nella stessa città, uno ricco e l’altro povero. Il ricco aveva pecore e buoi in grandissimo numero; ma il povero non aveva nulla, se non una piccola agnellina che egli aveva comprata e allevata; gli era cresciuta in casa insieme ai figli, mangiando il pane di lui, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno. Essa era per lui come una figlia. Un giorno arrivò un viaggiatore a casa dell’uomo ricco. Questi, risparmiando le sue pecore e i suoi buoi, non ne prese per preparare un pasto al viaggiatore che era capitato da lui; prese invece l’agnellina dell’uomo povero e la cucinò per colui che gli era venuto in casa».

Davide si adirò moltissimo contro quell’uomo e disse a Natan: «Com’è vero che il Signore vive, colui che ha fatto questo merita la morte; e pagherà quattro volte il valore dell’agnellina, per aver fatto una cosa simile e non aver avuto pietà».

Allora Natan disse a Davide: «Tu sei quell’uomo! Così dice il Signore, il Dio d’Israele: “Io ti ho unto re d’Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul, ti ho dato la casa del tuo signore e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo signore; ti ho dato la casa d’Israele e di Giuda e, se questo era troppo poco, vi avrei aggiunto anche dell’altro. Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai fatto uccidere Uria, l’Ittita, hai preso per te sua moglie e hai ucciso lui con la spada dei figli di Ammon. 10 Ora dunque la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, perché tu mi hai disprezzato e hai preso per te la moglie di Uria, l’Ittita”. 11 Così dice il Signore: “Ecco, io farò venire addosso a te delle sciagure dall’interno della tua stessa casa; prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un altro, che si unirà a loro alla luce di questo sole; 12 poiché tu lo hai fatto in segreto; ma io farò questo davanti a tutto Israele e in faccia al sole”».

13 Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore». Natan rispose a Davide: «Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morirai. 14 Tuttavia, siccome facendo così tu hai dato ai nemici del Signore ampia occasione di bestemmiare[a], il figlio che ti è nato dovrà morire». Natan tornò a casa sua.

Atti 19:21-41

21 Dopo questi fatti Paolo si mise in animo di andare a Gerusalemme, passando per la Macedonia e per l’Acaia. «Dopo essere stato là», diceva, «bisogna che io veda anche Roma». 22 Mandati in Macedonia due dei suoi aiutanti, Timoteo ed Erasto, egli si fermò ancora per qualche tempo in Asia.

Il tumulto di Efeso

23 (A)In quel periodo vi fu un gran tumulto a proposito della nuova Via. 24 Perché un tale, di nome Demetrio, orefice, che faceva tempietti di Diana[a] in argento, procurava non poco guadagno agli artigiani. 25 Riuniti questi e gli altri che esercitavano il medesimo mestiere, disse: «Uomini, voi sapete che da questo lavoro proviene la nostra prosperità; 26 e voi vedete e udite che questo Paolo ha persuaso e sviato molta gente non solo a Efeso, ma in quasi tutta l’Asia, dicendo che quelli costruiti con le mani non sono dèi. 27 Non solo vi è pericolo che questo ramo della nostra arte cada in discredito, ma che anche il tempio della grande dea Diana non conti più, e che sia perfino privata della sua maestà colei che tutta l’Asia e il mondo adorano».

28 Essi, udite queste cose, accesi di sdegno, si misero a gridare: «Grande è la Diana degli Efesini!»

29 E [tutta] la città fu piena di confusione; e trascinando con sé a forza Gaio e Aristarco, macedoni, compagni di viaggio di Paolo, si precipitarono tutti d’accordo verso il teatro. 30 Paolo voleva presentarsi al popolo, ma i discepoli glielo impedirono. 31 Anche alcuni magistrati dell’Asia[b], che gli erano amici, mandarono a pregarlo di non avventurarsi nel teatro. 32 Intanto, chi gridava una cosa, chi un’altra; infatti l’assemblea era confusa; e i più non sapevano per quale motivo si fossero riuniti. 33 Dalla folla fecero uscire Alessandro, che i Giudei spingevano avanti. E Alessandro, fatto cenno con la mano, voleva tenere un discorso di difesa davanti al popolo. 34 Ma quando si accorsero che era giudeo, tutti, per quasi due ore, si misero a gridare in coro: «Grande è la Diana degli Efesini!»

35 Allora il segretario, calmata la folla, disse: «Uomini di Efeso, c’è forse qualcuno che non sappia che la città degli Efesini è la custode del tempio della grande [dea] Diana e della sua immagine caduta dal cielo? 36 Queste cose sono incontestabili; perciò dovete calmarvi e non fare nulla in modo precipitoso; 37 voi infatti avete condotto qua questi uomini, i quali non sono né sacrileghi né bestemmiatori della nostra[c] dea. 38 Se dunque Demetrio e gli artigiani che sono con lui hanno qualcosa contro qualcuno, ci sono i tribunali e ci sono i proconsoli: si facciano citare gli uni e gli altri. 39 Se poi volete ottenere qualcos’altro, la questione si risolverà in un’assemblea regolare. 40 Infatti corriamo il rischio di essere accusati di sedizione per la riunione di oggi, non essendovi ragione alcuna con la quale poter giustificare questo tumulto». 41 Detto questo, sciolse l’assemblea.

Marco 9:14-29

Gesù guarisce un indemoniato

14 (A)Giunti presso i discepoli, videro[a] intorno a loro una gran folla e degli scribi che discutevano con loro. 15 Subito tutta la gente, come vide Gesù, fu sorpresa e accorse a salutarlo. 16 Egli domandò [agli scribi]: «Di che cosa discutete con loro?» 17 Uno della folla gli rispose[b]: «Maestro, ho condotto da te mio figlio che ha uno spirito muto; 18 e, quando si impadronisce di lui, dovunque sia, lo fa cadere a terra; egli schiuma, stride i denti e rimane rigido. Ho detto ai tuoi discepoli che lo scacciassero, ma non hanno potuto». 19 Gesù disse loro[c]: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò? Portatelo qui da me». 20 Glielo condussero; e come vide Gesù, subito lo spirito cominciò a contorcere il ragazzo con le convulsioni; e, caduto a terra, si rotolava schiumando. 21 Gesù domandò al padre: «Da quanto tempo gli avviene questo?» Egli disse: «Dalla sua infanzia; 22 e spesse volte lo ha gettato anche nel fuoco e nell’acqua per farlo perire; ma tu, se puoi fare qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». 23 E Gesù gli disse: «Dici: “Se puoi!” Ogni cosa è possibile per chi crede[d]». 24 Subito il padre del bambino esclamò [con lacrime]: «Io credo [Signore]; vieni in aiuto alla mia incredulità». 25 Gesù, vedendo che la folla accorreva, sgridò lo spirito immondo, dicendogli: «Spirito muto e sordo, io te lo comando, esci da lui e non rientrarvi più». 26 Lo spirito[e], gridando e straziandolo forte, uscì; e il bambino rimase come morto, e quasi tutti dicevano: «È morto». 27 Ma Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed egli si alzò in piedi.

28 Quando Gesù fu entrato in casa, i suoi discepoli gli domandarono in privato: «Perché non abbiamo potuto scacciarlo noi?» 29 Egli disse loro: «Questa specie di spiriti non si può fare uscire in altro modo che con la preghiera [e il digiuno]».

Nuova Riveduta 2006 (NR2006)

Copyright © 2006 Società Biblica di Ginevra