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34 Avvicinatevi, o nazioni, per ascoltare, o popoli, fate attenzione. Ascolti la terra e tutto ciò che è in essa, il mondo e tutto ciò che produce.

Poiché l'Eterno è adirato contro tutte le nazioni, è sdegnato contro tutti i loro eserciti, egli le vota allo sterminio, le abbandona al massacro.

I loro uccisi saranno gettati via, i loro cadaveri esaleranno fetore e i monti si scioglieranno col loro sangue.

Tutto l'esercito del cielo si dissolverà, i cieli si arrotoleranno come un libro, ma tutto il loro esercito cadrà, come cade la foglia dalla vite, come cade un frutto appassito dal fico.

Poiché la mia spada si è inebriata nel cielo, ecco essa sta per piombare su Edom, sul popolo che ho votato allo sterminio, per fare giustizia.

La spada dell'Eterno è piena di sangue, è satolla di grasso, del sangue di agnelli e di capri, del grasso dei reni di montoni; poiché l'Eterno fa un sacrificio a Botsrah e un grande massacro nel paese di Edom.

Con essi cadono bufali, torelli insieme con tori; la loro terra è imbevuta di sangue, la loro polvere è satolla di grasso.

Poiché è il giorno della vendetta dell'Eterno, l'anno della retribuzione per la causa di Sion.

I torrenti saranno mutati in pece, la sua polvere in zolfo, la sua terra diventerà pece ardente.

10 Non si spegnerà né notte né giorno, il suo fumo salirà per sempre; rimarrà deserta di generazione in generazione, nessuno piú vi passerà.

11 Ne prenderanno possesso il pellicano e il porcospino e vi abiteranno la civetta e il corvo. L'Eterno stenderà su di essa la corda della desolazione, il livello del vuoto.

12 Chiameranno i nobili al regno, ma non ve ne sarà alcuno, e tutti i suoi principi saranno ridotti a nulla.

13 Nei suoi palazzi cresceranno le spine, nelle sue fortezze ortiche e cardi; diventerà una dimora di sciacalli, un recinto per gli struzzi.

14 Le bestie del deserto s'incontreranno con le bestie che ululano, i capri si chiameranno l'un l'altro; vi si stabiliranno anche le civette e vi troveranno un luogo di riposo.

15 Vi farà il suo nido il serpente-freccia, vi deporrà le uova, le farà schiudere e raccoglierà i suoi piccoli alla sua ombra; là si raduneranno anche gli avvoltoi, ciascuno col suo compagno.

16 Cercate nel libro dell'Eterno e leggete: nessuno di essi mancherà, nessuno sarà privo del suo compagno, perché la sua bocca l'ha comandato e il suo Spirito li ha radunati.

17 Egli stesso ha gettato la sorte per essi, e la sua mano lo ha diviso tra loro con la linea per misurare; lo possederanno per sempre, vi abiteranno di generazione in generazione.

35 Il deserto e la terra arida si rallegreranno, la solitudine gioirà e fiorirà come la rosa

fiorirà abbondantemente e gioirà con giubilo e grida d'allegrezza. Le sarà data la gloria del Libano, la magnificenza del Karmel e di Sharon. Essi vedranno la gloria dell'Eterno, la magnificenza del nostro DIO.

Fortificate le mani infiacchite, rendete ferme le ginocchia vacillanti!

Dite a quelli che hanno il cuore smarrito: «Siate forti, non temete!». Ecco il vostro DIO verrà con la vendetta e la retribuzione di DIO; verrà egli stesso a salvarvi.

Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e saranno sturate le orecchie dei sordi;

allora lo zoppo salterà come un cervo e la lingua del muto griderà di gioia, perché sgorgheranno acque nel deserto e torrenti nella solitudine.

Il luogo arido diventerà uno stagno e la terra assetata sorgenti d'acqua, nei luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli ci sarà erba con canne e giunchi.

Là vi sarà una strada maestra, una via che sarà chiamata via santa nessun impuro vi passerà; essa sarà soltanto per quelli che la seguono; anche gli insensati non potranno smarrirvisi.

Non vi sarà piú il leone, né alcuna bestia feroce vi salirà o vi apparirà, ma vi cammineranno i redenti.

10 I riscattati dall'Eterno torneranno, verranno a Sion con grida di gioia e un'allegrezza eterna coronerà il loro capo; otterranno gioia e letizia, e il dolore e il gemito fuggiranno.

36 Nel quattordicesimo anno del re Ezechia, avvenne che Sennacherib, re di Assiria, salí contro tutte le città fortificate di Giuda e le prese.

Il re di Assiria mandò Rabshakeh da Lakish a Gerusalemme al re Ezechia con un grande esercito; egli si fermò presso l'acquedotto della piscina superiore, sulla strada del campo del lavandaio.

Allora Eliakim, figlio di Hilkiah, il prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e Joah figlio di Asaf, l'archivista, si recarono da lui.

Rabshakeh disse loro: «Dite ad Ezechia: Cosí dice il gran re, il re di Assiria: Che fiducia è quella a cui ti affidi?

Io dico che consiglio e forza per fare la guerra non sono soltanto parole delle labbra, ora in chi poni la tua fiducia per esserti ribellato, a me?

Ecco, tu confidi sul sostegno di questa canna rotta, che è l'Egitto, che penetra nella mano di chi vi si appoggia e la fora. Tale è appunto il Faraone, re d'Egitto, per tutti quelli che confidano in lui.

Se poi mi dici: "Noi confidiamo nell'Eterno, il nostro DIO" non è forse quello stesso di cui Ezechia ha rimosso gli alti luoghi e gli altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: "Voi adorerete soltanto davanti a questo altare"?

Ora dunque fa' una scommessa con il mio signore, il re di Assiria; io ti darò duemila cavalli, se tu sei in grado di procurare i cavalieri che li montino.

Come potresti far retrocedere un solo capitano fra i piú piccoli servi del mio signore? Ma tu confidi nell'Egitto per avere carri e cavalieri.

10 E ora sono forse salito senza il volere dell'Eterno contro questo paese per di struggerlo? L'Eterno mi ha detto: "Sali contro questo paese e distruggilo"».

11 Allora Eliakim, Scebna e Joah dissero a Rabshakeh: «Deh, parla ai tuoi servi in aramaico, perché noi lo comprendiamo, ma non parlarci in ebraico, in modo che oda il popolo che è sulle mura».

12 Ma Rabshakeh rispose: «Il mio signore mi ha forse mandato a dire queste parole al tuo signore e a te, e non piuttosto agli uomini che stanno sulle mura, ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?».

13 Rabshakeh allora si alzò in piedi e gridò a gran voce in ebraico, dicendo: «Ascoltate le parole del gran re, il re di Assiria!

14 Cosí dice il re: Non v'inganni Ezechia, perché egli non potrà liberarvi dalle mie mani;

15 né vi faccia Ezechia riporre la vostra fiducia nell'Eterno, dicendo: Certamente l'Eterno ci libererà; questa città non sarà data nelle mani del re di Assiria

16 Non date ascolto ad Ezechia, perché cosí dice il re di Assiria: Fate pace con me e arrendetevi, e ciascuno di voi potrà mangiare i frutti della sua vite e del suo fico, e ognuno potrà bere l'acqua della sua cisterna,

17 finché io non venga per condurvi in un paese simile al vostro, un paese di grano e di mosto, un paese di pane e di vigne.

18 Ezechia non vi inganni, dicendo: "L'Eterno ci libererà" Ha qualcuno degli dèi delle nazioni potuto liberare il suo paese dalle mani del re di Assiria?

19 Dove sono gli dèi di Hamath e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim? Hanno forse essi liberato Samaria, dalle mie mani?

20 Chi fra tutti gli dèi di questi paesi ha liberato il proprio paese dalle mie mani perché l'Eterno possa liberare Gerusalemme dalle mie mani?».

21 Ma essi tacquero e non risposero neppure una parola, perché l'ordine del re era: «Non rispondetegli».

22 Allora Eliakim, figlio di Hilkiah, prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e Joah figlio di Asaf, l'archivista, vennero da Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole di Rabshakeh.

Voglio infatti che sappiate quanto grande sia il combattimento che sostengo per voi, per quelli che sono a Laodicea e per tutti quelli che non hanno visto la mia faccia di persona,

affinché i loro cuori siano consolati, essendo essi uniti insieme nell'amore, ed ottengano tutte le ricchezze della piena certezza d'intelligenza per la conoscenza del mistero di Dio e Padre e di Cristo,

in cui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza.

Or questo dico, affinché nessuno vi inganni con parole convincenti,

perché, quantunque sia assente da voi col corpo, pure sono con voi con lo spirito e mi rallegro vedendo il vostro ordine e la fermezza della vostra fede in Cristo.

Come dunque avete ricevuto Cristo Gesú, il Signore, cosí camminate in lui

essendo radicati ed edificati in lui, e confermati nella fede come vi è stato insegnato, abbondando in essa con ringraziamento.

Guardate che nessuno vi faccia sua preda con la filosofia e con vano inganno, secondo la tradizione degli uomini, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo,

poiché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità.

10 E voi avete ricevuto la pienezza in lui, essendo egli il capo di ogni principato e potestà,

11 nel quale siete anche stati circoncisi di una circoncisione, fatta senza mano d'uomo, ma della circoncisione di Cristo, mediante lo spogliamento del corpo dei peccati della carne:

12 essendo stati sepolti con lui nel battesimo, in lui siete anche stati insieme risuscitati, mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti.

13 E con lui Dio ha vivificato voi, che eravate morti nei peccati e nell'incirconcisione della carne, perdonandovi tutti i peccati.

14 Egli ha annientato il documento fatto di ordinamenti, che era contro di noi e che ci era nemico, e l'ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce;

15 avendo quindi spogliato le potestà e i principati, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro in lui.

16 Nessuno dunque vi giudichi per cibi o bevande, o rispetto a feste, a noviluni o ai sabati;

17 queste cose sono ombra di quelle che devono venire; ma il corpo è di Cristo.

18 Nessuno vi derubi del premio con un pretesto di umiltà e di culto degli angeli, fondandosi su cose che non ha visto, essendo temerariamente gonfio a motivo della sua mente carnale

19 e non attenendosi al capo, da cui tutto il corpo, ben nutrito e tenuto insieme mediante le giunture e le articolazioni cresce con l'accrescimento che viene da Dio.

20 Se dunque siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché vi sottoponete a dei precetti come se viveste nel mondo, quali:

21 «Non toccare, non assaggiare, non maneggiare»,

22 tutte cose che periscono con l'uso, secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini?

23 Queste cose hanno sí qualche apparenza di sapienza nella religiosità volontariamente scelta, nella falsa umiltà e nel trattamento duro del corpo, ma non hanno alcun valore contro le intemperanze carnali.