Add parallel Print Page Options

La giustizia finale

73 Salmo. Di Asaf.

Quanto è buono Dio con i giusti,
con gli uomini dal cuore puro!
Per poco non inciampavano i miei piedi,
per un nulla vacillavano i miei passi,
perché ho invidiato i prepotenti,
vedendo la prosperità dei malvagi.

Non c'è sofferenza per essi,
sano e pasciuto è il loro corpo.
Non conoscono l'affanno dei mortali
e non sono colpiti come gli altri uomini.

Dell'orgoglio si fanno una collana
e la violenza è il loro vestito.
Esce l'iniquità dal loro grasso,
dal loro cuore traboccano pensieri malvagi.
Scherniscono e parlano con malizia,
minacciano dall'alto con prepotenza.

Levano la loro bocca fino al cielo
e la loro lingua percorre la terra.
10 Perciò seggono in alto,
non li raggiunge la piena delle acque.
11 Dicono: «Come può saperlo Dio?
C'è forse conoscenza nell'Altissimo?».
12 Ecco, questi sono gli empi:
sempre tranquilli, ammassano ricchezze.
13 Invano dunque ho conservato puro il mio cuore
e ho lavato nell'innocenza le mie mani,
14 poiché sono colpito tutto il giorno,
e la mia pena si rinnova ogni mattina.

15 Se avessi detto: «Parlerò come loro»,
avrei tradito la generazione dei tuoi figli.
16 Riflettevo per comprendere:
ma fu arduo agli occhi miei,
17 finché non entrai nel santuario di Dio
e compresi qual è la loro fine.
18 Ecco, li poni in luoghi scivolosi,
li fai precipitare in rovina.

19 Come sono distrutti in un istante,
sono finiti, periscono di spavento!
20 Come un sogno al risveglio, Signore,
quando sorgi, fai svanire la loro immagine.

21 Quando si agitava il mio cuore
e nell'intimo mi tormentavo,
22 io ero stolto e non capivo,
davanti a te stavo come una bestia.
23 Ma io sono con te sempre:
tu mi hai preso per la mano destra.
24 Mi guiderai con il tuo consiglio
e poi mi accoglierai nella tua gloria.

25 Chi altri avrò per me in cielo?
Fuori di te nulla bramo sulla terra.
26 Vengono meno la mia carne e il mio cuore;
ma la roccia del mio cuore è Dio,
è Dio la mia sorte per sempre.
27 Ecco, perirà chi da te si allontana,
tu distruggi chiunque ti è infedele.
28 Il mio bene è stare vicino a Dio:
nel Signore Dio ho posto il mio rifugio,
per narrare tutte le tue opere
presso le porte della città di Sion.

Meditazione sul passato di Israele

77 Al maestro del coro. Su «Iditum». Di Asaf. Salmo.
La mia voce sale a Dio e grido aiuto;
la mia voce sale a Dio, finché mi ascolti.
Nel giorno dell'angoscia io cerco ilSignore,
tutta la notte la mia mano è tesa e non si stanca;
io rifiuto ogni conforto.
Mi ricordo di Dio e gemo,
medito e viene meno il mio spirito.

Tu trattieni dal sonno i miei occhi,
sono turbato e senza parole.
Ripenso ai giorni passati,
ricordo gli anni lontani.
Un canto nella notte mi ritorna nel cuore:
rifletto e il mio spirito si va interrogando.

Forse Dio ci respingerà per sempre,
non sarà più benevolo con noi?
E' forse cessato per sempre il suo amore,
è finita la sua promessa per sempre?
10 Può Dio aver dimenticato la misericordia,
aver chiuso nell'ira il suo cuore?

11 E ho detto: «Questo è il mio tormento:
è mutata la destra dell'Altissimo».
12 Ricordo le gesta del Signore,
ricordo le tue meraviglie di un tempo.
13 Mi vado ripetendo le tue opere,
considero tutte le tue gesta.

14 O Dio, santa è la tua via;
quale dio è grande come il nostro Dio?
15 Tu sei il Dio che opera meraviglie,
manifesti la tua forza fra le genti.
16 E' il tuo braccio che ha salvato il tuo popolo,
i figli di Giacobbe e di Giuseppe.

17 Ti videro le acque, Dio,
ti videro e ne furono sconvolte;
sussultarono anche gli abissi.
18 Le nubi rovesciarono acqua,
scoppiò il tuono nel cielo;
le tue saette guizzarono.
19 Il fragore dei tuoi tuoni nel turbine,
i tuoi fulmini rischiararono il mondo,
la terra tremò e fu scossa.

20 Sul mare passava la tua via,
i tuoi sentieri sulle grandi acque
e le tue orme rimasero invisibili.
21 Guidasti come gregge il tuo popolo
per mano di Mosè e di Aronne.

Le lezioni della storia di Israele

78 Maskil. Di Asaf.

Popolo mio, porgi l'orecchio al mio insegnamento,
ascolta le parole della mia bocca.
Aprirò la mia bocca in parabole,
rievocherò gli arcani dei tempi antichi.

Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato,
non lo terremo nascosto ai loro figli;
diremo alla generazione futura
le lodi del Signore, la sua potenza
e le meraviglie che egli ha compiuto.

Ha stabilito una testimonianza in Giacobbe,
ha posto una legge in Israele:
ha comandato ai nostri padri
di farle conoscere ai loro figli,
perché le sappia la generazione futura,
i figli che nasceranno.
Anch'essi sorgeranno a raccontarlo ai loro figli
perché ripongano in Dio la loro fiducia
e non dimentichino le opere di Dio,
ma osservino i suoi comandi.
Non siano come i loro padri,
generazione ribelle e ostinata,
generazione dal cuore incostante
e dallo spirito infedele a Dio.
I figli di Efraim, valenti tiratori d'arco,
voltarono le spalle nel giorno della lotta.

10 Non osservarono l'alleanza di Dio,
rifiutando di seguire la sua legge.
11 Dimenticarono le sue opere,
le meraviglie che aveva loro mostrato.
12 Aveva fatto prodigi davanti ai loro padri,
nel paese d'Egitto, nei campi di Tanis.
13 Divise il mare e li fece passare
e fermò le acque come un argine.
14 Li guidò con una nube di giorno
e tutta la notte con un bagliore di fuoco.
15 Spaccò le rocce nel deserto
e diede loro da bere come dal grande abisso.
16 Fece sgorgare ruscelli dalla rupe
e scorrere l'acqua a torrenti.

17 Eppure continuarono a peccare contro di lui,
a ribellarsi all'Altissimo nel deserto.
18 Nel loro cuore tentarono Dio,
chiedendo cibo per le loro brame;
19 mormorarono contro Dio
dicendo: «Potrà forse Dio
preparare una mensa nel deserto?».
20 Ecco, egli percosse la rupe e ne scaturì acqua,
e strariparono torrenti.
«Potrà forse dare anche pane
o preparare carne al suo popolo?».
21 All'udirli il Signore ne fu adirato;
un fuoco divampò contro Giacobbe
e l'ira esplose contro Israele,
22 perché non ebbero fede in Dio
né speranza nella sua salvezza.

23 Comandò alle nubi dall'alto
e aprì le porte del cielo;
24 fece piovere su di essi la manna per cibo
e diede loro pane del cielo:
25 l'uomo mangiò il pane degli angeli,
diede loro cibo in abbondanza.
26 Scatenò nel cielo il vento d'oriente,
fece spirare l'australe con potenza;
27 su di essi fece piovere la carne come polvere
e gli uccelli come sabbia del mare;
28 caddero in mezzo ai loro accampamenti,
tutto intorno alle loro tende.
29 Mangiarono e furono ben sazi,
li soddisfece nel loro desiderio.
30 La loro avidità non era ancora saziata,
avevano ancora il cibo in bocca,
31 quando l'ira di Dio si alzò contro di essi,
facendo strage dei più vigorosi
e abbattendo i migliori d'Israele.

32 Con tutto questo continuarono a peccare
e non credettero ai suoi prodigi.
33 Allora dissipò come un soffio i loro giorni
e i loro anni con strage repentina.
34 Quando li faceva perire, lo cercavano,
ritornavano e ancora si volgevano a Dio;
35 ricordavano che Dio è loro rupe,
e Dio, l'Altissimo, il loro salvatore;
36 lo lusingavano con la bocca
e gli mentivano con la lingua;
37 il loro cuore non era sincero con lui
e non erano fedeli alla sua alleanza.
38 Ed egli, pietoso, perdonava la colpa,
li perdonava invece di distruggerli.
Molte volte placò la sua ira
e trattenne il suo furore,
39 ricordando che essi sono carne,
un soffio che va e non ritorna.
40 Quante volte si ribellarono a lui nel deserto,
lo contristarono in quelle solitudini!
41 Sempre di nuovo tentavano Dio,
esasperavano il Santo di Israele.
42 Non si ricordavano più della sua mano,
del giorno che li aveva liberati dall'oppressore,

43 quando operò in Egitto i suoi prodigi,
i suoi portenti nei campi di Tanis.
44 Egli mutò in sangue i loro fiumi
e i loro ruscelli, perché non bevessero.
45 Mandò tafàni a divorarli
e rane a molestarli.
46 Diede ai bruchi il loro raccolto,
alle locuste la loro fatica.
47 Distrusse con la grandine le loro vigne,
i loro sicomori con la brina.
48 Consegnò alla grandine il loro bestiame,
ai fulmini i loro greggi.

49 Scatenò contro di essi la sua ira ardente,
la collera, lo sdegno, la tribolazione,
e inviò messaggeri di sventure.
50 Diede sfogo alla sua ira:
non li risparmiò dalla morte
e diede in preda alla peste la loro vita.
51 Colpì ogni primogenito in Egitto,
nelle tende di Cam la primizia del loro vigore.

52 Fece partire come gregge il suo popolo
e li guidò come branchi nel deserto.
53 Li condusse sicuri e senza paura
e i loro nemici li sommerse il mare.
54 Li fece salire al suo luogo santo,
al monte conquistato dalla sua destra.
55 Scacciò davanti a loro i popoli
e sulla loro eredità gettò la sorte,
facendo dimorare nelle loro tende le tribù di Israele.

56 Ma ancora lo tentarono,
si ribellarono a Dio, l'Altissimo,
non obbedirono ai suoi comandi.
57 Sviati, lo tradirono come i loro padri,
fallirono come un arco allentato.
58 Lo provocarono con le loro alture
e con i loro idoli lo resero geloso.

59 Dio, all'udire, ne fu irritato
e respinse duramente Israele.
60 Abbandonò la dimora di Silo,
la tenda che abitava tra gli uomini.
61 Consegnò in schiavitù la sua forza,
la sua gloria in potere del nemico.
62 Diede il suo popolo in preda alla spada
e contro la sua eredità si accese d'ira.
63 Il fuoco divorò il fiore dei suoi giovani,
le sue vergini non ebbero canti nuziali.
64 I suoi sacerdoti caddero di spada
e le loro vedove non fecero lamento.

65 Ma poi il Signore si destò come da un sonno,
come un prode assopito dal vino.
66 Colpì alle spalle i suoi nemici,
inflisse loro una vergogna eterna.
67 Ripudiò le tende di Giuseppe,
non scelse la tribù di Efraim;
68 ma elesse la tribù di Giuda,
il monte Sion che egli ama.
69 Costruì il suo tempio alto come il cielo
e come la terra stabile per sempre.
70 Egli scelse Davide suo servo
e lo trasse dagli ovili delle pecore.
71 Lo chiamò dal seguito delle pecore madri
per pascere Giacobbe suo popolo,
la sua eredità Israele.
72 Fu per loro pastore dal cuore integro
e li guidò con mano sapiente.