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I. ASSUERO E VASTI

Banchetto di Assuero

[a]Al tempo di Assuero, di quell'Assuero che regnava dall'India fino all'Etiopia sopra centoventisette province, in quel tempo, dunque, il re Assuero che sedeva sul trono del suo regno nella cittadella di Susa, l'anno terzo del suo regno fece un banchetto a tutti i suoi principi e ai suoi ministri. I capi dell'esercito di Persia e di Media, i nobili e i governatori delle province furono riuniti alla sua presenza. Dopo aver così mostrato loro le ricchezze e la gloria del suo regno e il fasto magnifico della sua grandezza per molti giorni, per centottanta giorni, passati questi giorni il re fece un altro banchetto di sette giorni, nel cortile del giardino della reggia, per tutto il popolo che si trovava nella cittadella di Susa, dal più grande al più piccolo. Vi erano cortine di lino fine e di porpora viola, sospese con cordoni di bisso e di porpora rossa ad anelli d'argento e a colonne di marmo bianco; divani d'oro e d'argento sopra un pavimento di marmo verde, bianco e di madreperla e di pietre a colori. Si porgeva da bere in vasi d'oro di forme svariate e il vino del re era abbondante, grazie alla liberalità del re. Era dato l'ordine di non forzare alcuno a bere, poiché il re aveva prescritto a tutti i maggiordomi che lasciassero fare a ciascuno secondo la propria volontà.

Il caso Vasti

Anche la regina Vasti offrì un banchetto alle donne nella reggia del re Assuero.

10 Il settimo giorno, il re che aveva il cuore allegro per il vino, ordinò a Meumàn, a Bizzetà, a Carbonà, a Bigtà, ad Abagtà, a Zetàr e a Carcàs, i sette eunuchi che servivano alla presenza del re Assuero, 11 che conducessero davanti a lui la regina Vasti con la corona reale, per mostrare al popolo e ai capi la sua bellezza; essa infatti era di aspetto avvenente. 12 Ma la regina Vasti rifiutò di venire, contro l'ordine che il re aveva dato per mezzo degli eunuchi; il re ne fu assai irritato e la collera si accese dentro di lui. 13 Allora il re interrogò i sapienti, conoscitori dei tempi. - Poiché gli affari del re si trattavano così, alla presenza di quanti conoscevano la legge e il diritto, 14 e i più vicini a lui erano Carsenà, Setàr, Admàta, Tarsìs, Mères, Marsenà e Memucàn, sette capi della Persia e della Media che erano suoi consiglieri e sedevano ai primi posti nel regno. - 15 Domandò dunque: «Secondo la legge, che cosa si deve fare alla regina Vasti che non ha eseguito l'ordine datole dal re Assuero per mezzo degli eunuchi?». 16 Memucàn rispose alla presenza del re e dei principi: «La regina Vasti ha mancato non solo verso il re, ma anche verso tutti i capi e tutti i popoli che sono nelle province del re Assuero. 17 Perché quello che la regina ha fatto si saprà da tutte le donne e le indurrà a disprezzare i propri mariti; esse diranno: Il re Assuero aveva ordinato che si conducesse alla sua presenza la regina Vasti ed essa non vi è andata. 18 Da ora innanzi le principesse di Persia e di Media che sapranno il fatto della regina ne parleranno a tutti i principi del re e ne verranno insolenze e irritazioni all'eccesso. 19 Se così sembra bene al re, venga da lui emanato un editto reale da scriversi fra le leggi di Persia e di Media, sicché diventi irrevocabile, per il quale Vasti non potrà più comparire alla presenza del re Assuero e il re conferisca la dignità di regina ad un'altra migliore di lei. 20 Quando l'editto emanato dal re sarà conosciuto nell'intero suo regno per quanto è vasto, tutte le donne renderanno onore ai loro mariti dal più grande al più piccolo». 21 La cosa parve buona al re e ai principi. Il re fece come aveva detto Memucàn: 22 mandò lettere a tutte le province del regno, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e ad ogni popolo secondo la sua lingua; perché ogni marito fosse padrone in casa sua e potesse parlare a suo arbitrio.

II. MARDOCHEO ED ESTER

Ester diventa regina

Dopo queste cose, quando la collera del re si fu calmata, egli si ricordò di Vasti, di ciò che essa aveva fatto e di quanto era stato deciso a suo riguardo. Allora quelli che stavano al servizio del re dissero: «Si cerchino per il re fanciulle vergini e d'aspetto avvenente; stabilisca il re in tutte le province del suo regno commissari, i quali radunino tutte le fanciulle vergini e belle nella reggia di Susa, nella casa delle donne, sotto la sorveglianza di Egài, eunuco del re e guardiano delle donne, che darà loro quanto è necessario per abbigliarsi; la fanciulla che piacerà al re diventerà regina al posto di Vasti». La cosa piacque al re e così si fece. Ora nella cittadella di Susa c'era un Giudeo chiamato Mardocheo, figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di un Beniaminita, che era stato deportato da Gerusalemme fra quelli condotti in esilio con Ieconìa re di Giuda da Nabucodònosor re di Babilonia. Egli aveva allevato Hadàssa, cioè Ester, figlia di un suo zio, perché essa era orfana di padre e di madre. La fanciulla era di bella presenza e di aspetto avvenente; alla morte del padre e della madre, Mardocheo l'aveva presa come propria figlia. Quando l'ordine del re e il suo editto furono divulgati e un gran numero di fanciulle venivano radunate nella cittadella di Susa sotto la sorveglianza di Egài, anche Ester fu presa e condotta nella reggia, sotto la sorveglianza di Egài, guardiano delle donne. La fanciulla piacque a Egài ed entrò nelle buone grazie di lui; egli si preoccupò di darle il necessario per l'abbigliamento e il vitto; le diede sette ancelle scelte nella reggia e assegnò a lei e alle sue ancelle l'appartamento migliore nella casa delle donne. 10 Ester non aveva detto nulla né del suo popolo né della sua famiglia, perché Mardocheo le aveva proibito di parlarne. 11 Mardocheo tutti i giorni passeggiava davanti al cortile della casa delle donne per sapere se Ester stava bene e che cosa succedeva di lei. 12 Quando veniva il turno per una fanciulla di andare dal re Assuero alla fine dei dodici mesi prescritti alle donne per i loro preparativi, sei mesi per profumarsi con olio di mirra e sei mesi con aromi e altri cosmetici usati dalle donne, 13 la fanciulla andava dal re e poteva portare con sé dalla casa delle donne alla reggia quanto chiedeva. 14 Vi andava la sera e la mattina seguente passava nella seconda casa delle donne, sotto la sorveglianza di Saasgàz, eunuco del re e guardiano delle concubine. Poi non tornava più dal re a meno che il re la desiderasse ed essa fosse richiamata per nome. 15 Quando arrivò per Ester figlia di Abicàil, zio di Mardocheo, che l'aveva adottata per figlia, il turno di andare dal re, essa non domandò se non quello che le fu indicato da Egài, eunuco del re e guardiano delle donne. Ester attirava la simpatia di quanti la vedevano. 16 Ester fu dunque condotta presso il re Assuero nella reggia il decimo mese, cioè il mese di Tebèt, il settimo anno del suo regno. 17 Il re amò Ester più di tutte le altre donne ed essa trovò grazia e favore agli occhi di lui più di tutte le altre vergini. Egli le pose in testa la corona regale e la fece regina al posto di Vasti. 18 Poi il re fece un gran banchetto a tutti i principi e ai ministri, che fu il banchetto di Ester; concesse un giorno di riposo alle province e fece doni con munificenza regale.

Mardocheo e Aman

19 Ora la seconda volta che si radunavano le fanciulle, Mardocheo aveva stanza alla porta del re. 20 Ester, secondo l'ordine che Mardocheo le aveva dato, non aveva detto nulla né della sua famiglia né del suo popolo poiché essa faceva quello che Mardocheo le diceva, come quando era sotto la sua tutela. 21 In quei giorni, quando Mardocheo aveva stanza alla porta del re, Bigtàn e Tères, due eunuchi del re e tra i custodi della soglia, irritati contro il re Assuero, cercarono il modo di mettere le mani sulla persona del re. 22 La cosa fu risaputa da Mardocheo, che avvertì la regina Ester ed Ester ne parlò al re in nome di Mardocheo. 23 Fatta investigazione e scoperto il fatto, i due eunuchi furono impiccati a un palo. E la cosa fu registrata nel libro delle cronache, alla presenza del re.

Footnotes

  1. Ester 1:1

    PRELIMINARI

    Sogno di Mardocheo

    1a Nel secondo anno del regno del gran re Assuero, il giorno primo di Nisan, Mardocheo figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di Kis, della tribù di Beniamino ebbe un sogno. 1b Era un Giudeo che abitava nella città di Susa, uomo grande, che prestava servizio alla corte del re 1c e proveniva dal gruppo degli esuli che Nabucodònosor re di Babilonia aveva deportato da Gerusalemme con Ieconìa re della Giudea. 1d Questo era il suo sogno: ecco grida e tumulto, tuoni e terremoto, agitazione sulla terra. 1e Ecco due enormi draghi avanzarono, pronti tutti e due alla lotta, e risuonò potente il loro sibilo. 1f Al loro sibilo ogni nazione si preparò alla guerra, per combattere contro il popolo dei giusti. 1g Ecco un giorno di tenebre e di caligine, di tribolazione e angustia, di malessere e grande agitazione sulla terra. 1h Tutta la nazione dei giusti fu agitata: essi temevano la propria rovina, si prepararono a perire e gridarono a Dio.1i Ma dal loro grido sorse, come da una piccola fonte, un grande fiume, acque copiose. 1k Spuntò la luce e il sole: gli umili furono esaltati e divorarono i superbi. 1l Mardocheo allora si svegliò: aveva visto questo sogno e che cosa Dio aveva deciso di fare; continuava a ripensarvi entro il suo cuore e cercava di comprenderlo, in ogni suo particolare, fino a notte.

    Complotto contro il re

    1m Mardocheo alloggiava alla corte con Bigtàn e Tères, i due eunuchi del re che custodivano la corte, 1n quando udì i loro ragionamenti e, indagando sui loro disegni, venne a sapere che quelli si preparavano a mettere le mani sul re Assuero. Allora ne avvertì il re. 1o Il re sottopose i due eunuchi a un interrogatorio: essi confessarono e furono tolti di mezzo. 1p Poi il re fece scrivere queste cose nelle cronache e anche Mardocheo le mise in iscritto. 1q Il re costituì Mardocheo funzionario della corte e gli fece regali in compenso di queste cose. 1r Ma vi era anche Amàn figlio di Hammedàta, l'Agaghita, che era potente davanti al re e cercò il modo di far del male a Mardocheo e al suo popolo per l'affare dei due eunuchi del re.

'Ester 1-2' not found for the version: La Bibbia della Gioia.

Al tempo di Assuero, (quell'Assuero che regnava dall'India fino all'Etiopia sopra centoventisette province),

in quel tempo, quando il re Assuero sedeva sul trono del suo regno che era nella cittadella di Susa,

nell'anno terzo del suo regno, fece un banchetto per tutti i suoi principi e servi; i capi dell'esercito di Persia e di Media, i nobili e i principi delle province furono riuniti davanti a lui.

Egli allora mostrò le ricchezze e la gloria del suo regno e lo splendore e l'eccellenza della sua maestà per molti giorni, centottanta giorni.

Trascorsi questi giorni, il re fece un altro banchetto di sette giorni, nel cortile del giardino del palazzo reale, per tutto il popolo che si trovava nella cittadella di Susa, dal piú grande al piú piccolo.

C'erano tende bianche e violacee, sospese con cordoni di bisso e di scarlatto ad anelli d'argento e a colonne di marmo. C'erano divani d'oro e d'argento su un pavimento di marmo rosso e bianco, di madreperla e di alabastro.

Si porgeva da bere in vasi d'oro, uno diverso dall'altro, e c'era vino reale in abbondanza, grazie alla liberalità del re.

In base alla legge nessuno era obbligato a bere, il re infatti aveva ordinato a tutti i funzionari della sua casa di servire a ognuno quel che voleva.

Anche la regina Vashti fece un banchetto per le donne nella reggia del re Assuero. La regina Vashti viene deposta, in seguito al suo rifiuto di ubbidire all'ordine del re

10 Il settimo giorno, quando il cuore del re era allegro per il vino, egli ordinò a Mehuman, a Biztha, a Harbona, a Bigtha, ad Abagtha, a Zethar e a Karkas, i sette eunuchi che servivano alla presenza del re Assuero,

11 di far venire davanti al re la regina Vashti con la corona reale, per mostrare al popolo e ai principi la sua bellezza; ella infatti era di bell'aspetto.

12 Ma la regina Vashti rifiutò di venire secondo l'ordine del re trasmessole per mezzo degli eunuchi; il re ne fu irritatissimo e l'ira si accese dentro di lui.

13 Allora il re interrogò i sapienti che conoscevano i tempi (questo infatti era il modo di procedere del re nei confronti di tutti quelli che conoscevano la legge e la giustizia;

14 i piú vicini a lui erano Karscena, Scethar, Admatha, Tarshish, Meres, Marsena e Memukan, sette principi di Persia e di Media che erano ammessi alla presenza del re e occupavano i primi posti nel regno):

15 «Secondo la legge, che cosa si deve fare alla regina Vashti, che non ha eseguito l'ordine del re Assuero trasmessole per mezzo degli eunuchi?».

16 Memukan rispose davanti al re e ai principi: «La regina Vashti ha mancato non soltanto nei riguardi del re, ma anche nei riguardi di tutti i principi e di tutti i popoli che sono in tutte le province del re Assuero.

17 Il comportamento della regina verrà risaputo da tutte le donne, che saranno indotte a disprezzare i loro mariti e a dire: "Il re Assuero aveva ordinato che si conducesse alla sua presenza la regina Vashti, ma ella non vi è andata"

18 Quest'oggi stesso le principesse di Persia e di Media, che hanno saputo del comportamento della regina, ne parleranno a tutti i principi del re e ne nascerà un gran disprezzo e sdegno.

19 Se sembra bene al re, emani egli un editto reale da inserire nelle leggi di Persia e di Media e sia irrevocabile, in forza del quale Vashti non compaia piú alla presenza del re Assuero; il re conferisca quindi la sua posizione reale ad un'altra migliore di lei.

20 Quando l'editto emanato dal re sarà diffuso nell'intero suo regno, che è vasto, tutte le donne renderanno onore ai loro mariti dal piú grande al piú piccolo».

21 La proposta piacque al re e ai principi, e il re fece come aveva detto Memukan;

22 mandò lettere a tutte le province del regno, ogni provincia secondo la sua scrittura e a ogni popolo secondo la sua lingua, affinché ogni uomo fosse padrone in casa sua e parlasse la lingua del suo popolo.

Dopo queste cose, quando l'Ira del re Assuero si fu calmata, egli si ricordò di Vashti, di ciò che essa. Aveva fatto e di quanto era stato deciso a suo riguardo.

Allora i servi del re che stavano al suo servizio dissero: «Si cerchino per il re fanciulle vergini e di bell'Aspetto

stabilisca il re in tutte le province del suo regno dei commissari, i quali radunino tutte le fanciulle vergini e di bell'aspetto nella cittadella di Susa, nella casa delle donne sotto la sorveglianza di Hegai, eunuco del re e guardiano delle donne, che darà loro gli unguenti per purificarsi

La fanciulla che piacerà al re diventi regina al posto di Vashti». La proposta piacque al re, e cosí fu fatto.

Nella cittadella di Susa c'era un giudeo chiamato Mardocheo, figlio di Jair, figlio di Scimei, figlio di Kish, un Beniaminita,

che era stato deportato da Gerusalemme, assieme agli esuli portati in cattività con Jeconiah, re di Giuda, da Nebukadnetsar, re di Babilonia.

Egli aveva allevato Hadassah, cioè Ester, la figlia di suo zio, perché ella non aveva né padre né madre. La fanciulla era avvenente di forma e di bell'aspetto; alla morte del padre e della madre Mardocheo la prese come sua figlia.

Quando l'ordine del re e il suo editto furono divulgati, e molte fanciulle furono radunate nella cittadella di Susa sotto la sorveglianza di Hegai, anche Ester fu condotta nel palazzo del re sotto la sorveglianza di Hegai, guardiano delle donne.

La fanciulla gli piacque e si guadagnò il suo favore; cosí egli si affrettò a darle gli unguenti per la purificazione e il suo vitto; inoltre le diede sette donzelle scelte nel palazzo del re e la spostò assieme alle sue donzelle nell'appartamento migliore nella casa delle donne.

10 Ester non aveva fatto sapere nulla né del suo popolo né del suo paese d'origine, perché Mardocheo le aveva ordinato di non dirlo.

11 Mardocheo tutti i giorni passeggiava davanti al cortile della casa delle donne per sapere come stava Ester e che cosa si faceva di lei.

12 Quando veniva il turno per ciascuna fanciulla di entrare dal re Assuero, dopo aver trascorso dodici mesi di preparazione, secondo i regolamenti delle donne, perché cosí erano ultimati i giorni della loro purificazione: sei mesi per ungersi con olio di mirra e sei mesi con aromi e unguenti delle donne per purificarsi,

13 la fanciulla andava dal re; le si permetteva di portare con sé dalla casa delle donne al palazzo del re tutto quello che chiedeva.

14 Vi andava la sera e la mattina dopo passava nella seconda casa delle donne sotto la sorveglianza di Shaashgaz, eunuco del re e guardiano delle concubine Ella non tornava piú dal re, a meno che il re la desiderasse ed ella fosse chiamata per nome.

15 Quando giunse per Ester, la figlia di Abihall, zio di Mardocheo, che l'aveva presa con sé come figlia, il turno di andare dal re, ella non chiese nulla se non quello che le fu indicato da Hegai, eunuco del re, guardiano delle donne. Ed Ester si guadagnò il favore di tutti quelli che la vedevano.

16 Ester fu condotta dal re Assuero nel suo palazzo reale il decimo mese, cioè il mese di Tebeth, il settimo anno del suo regno.

17 Il re amò Ester piú di tutte le altre donne, ed ella trovò grazia e favore ai suoi occhi piú di tutte le altre fanciulle. Cosí egli le pose in capo la corona reale e la fece regina al posto di Vashti.

18 Poi il re fece un gran banchetto per tutti i suoi principi e servi, il banchetto di Ester, inoltre concesse un giorno di riposo nelle province e fece doni con munificenza regale.

19 Quando le fanciulle si radunarono la seconda volta, Mardocheo stava seduto alla porta del re.

20 Ester, secondo l'ordine che Mardocheo le aveva dato, non aveva fatto sapere nulla né del suo paese d'origine né del suo popolo. Ester infatti eseguiva gli ordini di Mardocheo, come quando era sotto la sua tutela, Mardocheo sventa una congiura contro il re

21 In quei giorni, come Mardocheo stava seduto alla porta del re, Bightan e Teresh, due eunuchi del re e guardie della soglia, andarono in collera e cercarono di stendere la mano contro il re Assuero.

22 Venuto a conoscenza della cosa, Mardocheo avvertí la regina Ester, ed Ester informò il re a nome di Mardocheo.

23 Si fecero indagini e, trovato che la cosa era vera, i due eunuchi furono impiccati sul patibolo; il fatto fu poi registrato nel libro delle Cronache, alla presenza del re.

La frode di Anania e di Saffira

Un uomo di nome Anania con la moglie Saffira vendette un suo podere e, tenuta per sé una parte dell'importo d'accordo con la moglie, consegnò l'altra parte deponendola ai piedi degli apostoli. Ma Pietro gli disse: «Anania, perché mai satana si è così impossessato del tuo cuore che tu hai mentito allo Spirito Santo e ti sei trattenuto parte del prezzo del terreno? Prima di venderlo, non era forse tua proprietà e, anche venduto, il ricavato non era sempre a tua disposizione? Perché hai pensato in cuor tuo a quest'azione? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio». All'udire queste parole, Anania cadde a terra e spirò. E un timore grande prese tutti quelli che ascoltavano. Si alzarono allora i più giovani e, avvoltolo in un lenzuolo, lo portarono fuori e lo seppellirono.

Avvenne poi che, circa tre ore più tardi, entrò anche sua moglie, ignara dell'accaduto. Pietro le chiese: «Dimmi: avete venduto il campo a tal prezzo?». Ed essa: «Sì, a tanto». Allora Pietro le disse: «Perché vi siete accordati per tentare lo Spirito del Signore? Ecco qui alla porta i passi di coloro che hanno seppellito tuo marito e porteranno via anche te». 10 D'improvviso cadde ai piedi di Pietro e spirò. Quando i giovani entrarono, la trovarono morta e, portatala fuori, la seppellirono accanto a suo marito. 11 E un grande timore si diffuse in tutta la Chiesa e in quanti venivano a sapere queste cose.

Quadro di insieme

12 Molti miracoli e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; 13 degli altri, nessuno osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava. 14 Intanto andava aumentando il numero degli uomini e delle donne che credevano nel Signore 15 fino al punto che portavano gli ammalati nelle piazze, ponendoli su lettucci e giacigli, perché, quando Pietro passava, anche solo la sua ombra coprisse qualcuno di loro. 16 Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti immondi e tutti venivano guariti.

Arresto e liberazione miracolosa degli apostoli

17 Si alzò allora il sommo sacerdote e quelli della sua parte, cioè la setta dei sadducei, pieni di livore, 18 e fatti arrestare gli apostoli li fecero gettare nella prigione pubblica. 19 Ma durante la notte un angelo del Signore aprì le porte della prigione, li condusse fuori e disse: 20 «Andate, e mettetevi a predicare al popolo nel tempio tutte queste parole di vita». 21 Udito questo, entrarono nel tempio sul far del giorno e si misero a insegnare.

Gli apostoli davanti al sinedrio

Quando arrivò il sommo sacerdote con quelli della sua parte, convocarono il sinedrio e tutti gli anziani dei figli d'Israele; mandarono quindi a prelevare gli apostoli nella prigione.

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Ci fu invece un uomo di nome Ananìa che, dʼaccordo con sua moglie Saffira, vendette una proprietà, ma portò soltanto una parte del denaro agli apostoli, facendola passare per lʼintero ricavato. (Sua moglie, naturalmente, era dʼaccordo con lui).

Ma Pietro gli disse: «Ananìa, come mai Satana si è impadronito a tal punto del tuo cuore, che cerchi di ingannare perfino lo Spirito Santo? La proprietà era tua, potevi venderla o tenertela, come ti pareva; e anche dopo averla venduta, stava a te decidere quanto dare. Come hai potuto fare una cosa simile? Tu non hai mentito a noi, ma a Dio!»

5-6 Non appena udì queste parole, Ananìa cadde a terra morto stecchito. Una gran paura sʼimpadronì di tutti. I più giovani lo avvolsero in un lenzuolo e lo portarono via per seppellirlo.

Circa tre ore dopo, ecco che entrò sua moglie, completamente allʼoscuro dellʼaccaduto. Allora Pietro le chiese: «Dimmi, è vero che avete venduto la vostra terra al tal prezzo?» «Sì proprio a quel prezzo!» rispose la donna.

E Pietro a lei: «Come avete potuto, tu e tuo marito, mettervi dʼaccordo per sfidare lo Spirito del Signore? Senti?… Ecco i passi di quelli che hanno appena seppellito tuo marito. Vengono per portar via anche te!»

10 E allʼistante Saffira cadde a terra, morta. I giovani entrarono e, vedendola morta, la portarono fuori e la seppellirono accanto a suo marito. 11 Una gran paura sʼimpossessò di tutta la Chiesa e di tutti gli altri che venivano a conoscenza di ciò che era successo.

12 Gli apostoli sʼincontravano regolarmente al tempio, in quella parte conosciuta come portico di Salomone, e facevano molti miracoli e cose straordinarie fra la gente. 13 Gli altri credenti non osavano unirsi a loro, ma il popolo li teneva in grande considerazione. 14 Ogni giorno aumentava sempre più il numero di uomini e donne che credevano nel Signore, 15 al punto che i malati venivano portati per le strade su barelle e su stuoie, affinché, quando Pietro passava, li potesse sfiorare almeno con la sua ombra. 16 La gente accorreva a frotte anche dalle città vicine a Gerusalemme, per portare i malati e gli indemoniati; e tutti quanti venivano guariti.

Secondo arresto degli apostoli

17 Il sommo sacerdote e i suoi seguaci, vale a dire il partito dei Sadducei, reagirono con violenta gelosia. 18 Arrestarono gli apostoli e li gettarono nella prigione pubblica. 19 Ma, di notte, un angelo del Signore aprì le porte della prigione e, dopo aver condotto fuori gli apostoli, ordinò loro: 20 «Andate al tempio e predicate al popolo le parole di vita eterna!»

21 Gli apostoli giunsero al tempio che era quasi lʼalba, e subito cominciarono a predicare. Quella mattina, più tardi, il sommo sacerdote e i suoi uomini convocarono i capi e gli anziani del popolo, poi mandarono a prendere gli apostoli per il processo.

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Ma un certo uomo, di nome Anania, con sua moglie Saffira, vendette un podere,

e trattenne per sé una parte dell'importo d'accordo con la moglie, e andò a deporre il resto ai piedi degli apostoli.

Ma Pietro disse: «Anania, perché ha Satana riempito il tuo cuore per farti mentire allo Spirito Santo e trattenere una parte del prezzo del podere?

Se questo restava invenduto, non rimaneva tuo? E il ricavato della vendita non era forse a tua disposizione? Perché ti sei messo in cuore questa cosa? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio!».

All'udire queste cose, Anania cadde e spirò. E una grande paura venne su tutti coloro che udirono queste cose.

Allora si alzarono alcuni giovani, lo avvolsero, lo portarono fuori e lo seppellirono.

Or circa tre ore piú tardi entrò anche sua moglie, ignara dell'accaduto.

E Pietro le rivolse la parola, dicendo: «Dimmi avete voi venduto il podere per tanto?». Ed ella rispose: «Sí, per tanto».

Allora Pietro le disse: «Perché vi siete messi d'accordo di tentare lo Spirito del Signore? Ecco, i piedi di coloro che hanno sepolto tuo marito sono all'uscio e porteranno via anche te».

10 In quel momento ella cadde ai suoi piedi e spirò. E i giovani, entrati, la trovarono morta, la portarono via e la seppellirono accanto a suo marito.

11 Cosí una grande paura venne su tutta la chiesa e su tutti coloro che udivano queste cose.

12 Or molti segni e prodigi erano fatti fra il popolo per le mani degli apostoli. Tutti con una sola mente si ritrovavano sotto il portico di Salomone.

13 E nessuno degli altri ardiva unirsi a loro; ma il popolo li magnificava.

14 Cosí si aggiungeva al Signore un numero sempre maggiore di credenti, moltitudini di uomini e donne

15 tanto che portavano i malati nelle piazze, li mettevano su letti e giacigli perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro.

16 Anche la folla delle città intorno accorreva a Gerusalemme, portando i malati e quelli che erano tormentati da spiriti immondi, e tutti erano guariti.

17 Allora si alzarono il sommo sacerdote e tutti coloro che erano con lui, cioè la setta dei sadducei, ripieni di invidia,

18 e misero le mani addosso agli apostoli e li gettarono nella prigione pubblica.

19 Ma un angelo del Signore di notte aprí le porte della prigione e, condottili fuori, disse:

20 «Andate, presentatevi nel tempio e annunziate al popolo tutte le parole di questa vita».

21 Ed essi, udito ciò, entrarono nel tempio sul far del giorno ed insegnavano. Intanto il sommo sacerdote e coloro che erano con lui vennero e convocarono il sinedrio e tutti gli anziani dei figli d'Israele; quindi mandarono le guardie alla prigione per prelevare gli apostoli.

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