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Tu con la tua mano hai scacciato nazioni

per stabilire i nostri padri;

hai distrutto popoli per fare posto a loro.

Infatti essi non conquistarono il paese con la spada,

né fu il loro braccio a salvarli,

ma la tua destra, il tuo braccio, la luce del tuo volto,

perché li gradivi.

Sei tu il mio re, o Dio,

sei tu che dai la vittoria a Giacobbe!

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16 Alla quarta generazione essi torneranno qua; perché l’iniquità degli Amorei non è giunta finora al colmo».

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18 In quel giorno il Signore fece un patto con Abramo, dicendo: «Io do alla tua discendenza questo paese, dal fiume d’Egitto al gran fiume, il fiume Eufrate;

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24 Non vi contaminate con nessuna di queste cose; poiché con tutte queste cose si sono contaminate le nazioni che io sto per cacciare davanti a voi. 25 Il paese ne è stato contaminato; per questo io punirò la sua iniquità; il paese vomiterà i suoi abitanti.

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Fedeltà di Dio nella storia d’Israele

78 (A)Cantico di Asaf.

Ascolta, popolo mio, il mio insegnamento;

porgete orecchio alle parole della mia bocca!

Io aprirò la mia bocca per esprimere parabole,

esporrò i misteri dei tempi antichi[a].

Quel che abbiamo udito e conosciuto,

e che i nostri padri ci hanno raccontato,

non lo nasconderemo ai loro figli;

diremo alla generazione futura le lodi del Signore,

la sua potenza e le meraviglie che egli ha operate.

Egli stabilì una testimonianza in Giacobbe,

istituì una legge in Israele

e ordinò ai nostri padri

di farle conoscere ai loro figli,

perché fossero note alla generazione futura,

ai figli che sarebbero nati.

Questi le avrebbero così raccontate ai loro figli,

perché ponessero in Dio la loro speranza

e non dimenticassero le opere di Dio,

ma osservassero i suoi comandamenti.

Tutto ciò per non essere come i loro padri,

una generazione ostinata e ribelle,

una generazione dal cuore incostante,

il cui spirito non fu fedele a Dio.

I figli di Efraim, gente di guerra, buoni arcieri,

voltarono le spalle il dì della battaglia.

10 Non osservarono il patto di Dio

e rifiutarono di camminare secondo la sua legge;

11 dimenticarono le sue opere

e i prodigi che egli aveva mostrati loro.

12 Egli aveva compiuto meraviglie in presenza dei loro padri,

nel paese d’Egitto, nelle campagne di Soan.

13 Divise il mare, li fece passare

e fermò le acque come in un mucchio.

14 Di giorno li guidò con una nuvola

e tutta la notte con un fuoco fiammeggiante.

15 Spaccò le rocce nel deserto

e li dissetò abbondantemente,

come da sorgenti d’acque profonde.

16 Fece scaturire ruscelli dalla rupe,

fece sgorgare acque come fiumi.

17 Ma essi continuarono a peccare contro di lui,

a ribellarsi contro l’Altissimo, nel deserto.

18 Tentarono Dio in cuor loro,

chiedendo cibo secondo le proprie voglie.

19 Parlarono contro Dio, dicendo:

«Potrebbe Dio imbandirci una mensa nel deserto?

20 Ecco, egli percosse la roccia e ne sgorgarono acque,

ne strariparono torrenti;

potrebbe darci anche del pane

e provvedere di carne il suo popolo?»

21 Perciò il Signore, quando l’udì, si adirò aspramente

e un fuoco si accese contro Giacobbe;

l’ira sua si infuriò contro Israele,

22 perché non avevano creduto in Dio,

né avevano avuto fiducia nella sua salvezza.

23 Eppure egli comandò alle nuvole dall’alto,

aprì le porte del cielo,

24 fece piovere su di essi la manna per nutrimento

e diede loro il frumento del cielo.

25 Essi mangiarono il pane dei potenti[b];

egli mandò loro cibo a sazietà.

26 Scatenò in cielo il vento orientale

e con la sua potenza fece alzare il vento del mezzogiorno;

27 fece piovere su di loro carne come polvere,

uccelli alati, numerosi come sabbia del mare;

28 li fece cadere in mezzo al loro accampamento,

intorno alle loro tende.

29 Così essi mangiarono, furono saziati

e Dio mandò loro quel che avevano desiderato.

30 Non era ancora stata soddisfatta la loro ingordigia,

avevano ancora il cibo in bocca,

31 quando l’ira di Dio si scatenò contro di loro,

uccise i più vigorosi e abbatté i giovani d’Israele.

32 Con tutto ciò peccarono ancora,

non prestando fede ai suoi prodigi.

33 Perciò egli consumò i loro giorni in un niente

e i loro anni con un terrore improvviso.

34 Quando li faceva perire, essi lo cercavano

e ritornavano desiderosi di ritrovare Dio;

35 e si ricordavano che Dio era la loro rocca,

che il Dio altissimo era il loro liberatore.

36 Essi però lo adulavano con la bocca

e gli mentivano con la lingua.

37 Il loro cuore non era sincero con lui

e non erano fedeli al suo patto.

38 Ma egli, che è pietoso, perdona l’iniquità

e non distrugge il peccatore.

Più volte trattenne la sua ira

e non lasciò divampare tutto il suo sdegno,

39 ricordando che essi erano carne,

un soffio che va e non ritorna.

40 Quante volte si ribellarono a lui nel deserto

e lo rattristarono in quella solitudine!

41 Ma ricominciarono a tentare Dio

e a provocare il Santo d’Israele.

42 Non si ricordarono più della sua mano,

del giorno in cui egli li liberò dal nemico,

43 quando operò i suoi miracoli in Egitto

e i suoi prodigi nelle campagne di Soan.

44 Egli mutò i loro fiumi e i loro ruscelli in sangue,

perché non vi potessero più bere.

45 Mandò contro di loro mosche velenose a divorarli

e rane a molestarli.

46 Diede il loro raccolto ai bruchi

e il frutto della loro fatica alle cavallette.

47 Distrusse le loro vigne con la grandine

e i loro sicomori con i grossi chicchi d’essa.

48 Abbandonò il loro bestiame alla grandine

e le loro greggi ai fulmini.

49 Scatenò su di loro il furore del suo sdegno,

ira, indignazione e tribolazione,

una moltitudine di messaggeri di sventure.

50 Diede sfogo alla sua ira;

non preservò dalla morte la loro anima,

ma abbandonò la loro vita alla peste.

51 Percosse tutti i primogeniti d’Egitto,

le primizie del vigore nelle tende di Cam;

52 ma fece partire il suo popolo come un gregge

e lo guidò attraverso il deserto come una mandria.

53 Li condusse sicuri e senza timore,

mentre il mare inghiottiva i loro nemici.

54 Li fece arrivare alla sua terra santa,

al monte che la sua destra aveva conquistato.

55 Scacciò le nazioni davanti a loro,

assegnò loro a sorte il territorio come eredità

e fece abitare le tribù d’Israele nelle tende di quelli.

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Footnotes

  1. Salmi 78:2 +Mt 13:35.
  2. Salmi 78:25 Il pane dei potenti, alcuni interpretano: il pane degli angeli.

Di’ loro: Così parla il Signore, Dio: “Il giorno che io scelsi Israele e alzai la mano per fare un giuramento alla discendenza della casa di Giacobbe, e mi feci loro conoscere nel paese d’Egitto, alzai la mano per loro, dicendo: ‘Io sono il Signore, il vostro Dio’. Quel giorno alzai la mano, giurando che li avrei fatti uscire dal paese d’Egitto per introdurli in un paese che io avevo cercato per loro, paese dove scorrono il latte e il miele, il più splendido di tutti i paesi. Dissi loro: ‘Gettate via, ognuno di voi, le abominazioni che attirano i vostri sguardi e non vi contaminate con gli idoli d’Egitto; io sono il Signore, il vostro Dio!’

Ma essi si ribellarono a me e non vollero darmi ascolto; nessuno di essi gettò via le abominazioni che attiravano il loro sguardo e non abbandonarono gli idoli d’Egitto. Allora parlai di voler riversare su di loro il mio furore e di sfogare su di loro la mia ira in mezzo al paese d’Egitto. Tuttavia io agii per amore del mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle nazioni in mezzo alle quali essi si trovavano, in presenza delle quali io mi ero fatto loro conoscere, allo scopo di farli uscire dal paese d’Egitto. 10 Così li condussi fuori dal paese d’Egitto e li guidai nel deserto. 11 Diedi loro le mie leggi e feci loro conoscere i miei precetti, per i quali l’uomo che li metterà in pratica vivrà. 12 A loro diedi anche i miei sabati perché servissero di segno tra me e loro, perché conoscessero che io sono il Signore che li santifico.

13 Ma la casa d’Israele si ribellò contro di me nel deserto; non camminarono secondo le mie leggi, rigettarono i miei precetti, per i quali l’uomo che li metterà in pratica vivrà, e profanarono gravemente i miei sabati; perciò io parlai di riversare su di loro il mio furore nel deserto, per distruggerli. 14 Io agii tuttavia per amore del mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle nazioni, in presenza delle quali io li avevo condotti fuori dall’Egitto. 15 Alzai perfino la mano nel deserto, giurando loro che non li avrei fatti entrare nel paese che avevo dato loro, paese dove scorrono il latte e il miele, il più splendido di tutti i paesi, 16 perché avevano rigettato i miei precetti, non avevano camminato secondo le mie leggi e avevano profanato i miei sabati, poiché il loro cuore andava dietro ai loro idoli. 17 Ma l’occhio mio li guardò con misericordia e non li distrussi, non li sterminai del tutto nel deserto, 18 ma dissi ai loro figli nel deserto: ‘Non camminate secondo i precetti dei vostri padri, non osservate le loro prescrizioni, non vi contaminate mediante i loro idoli! 19 Io sono il Signore, il vostro Dio; camminate secondo le mie leggi, osservate i miei precetti e metteteli in pratica. 20 Santificate i miei sabati e siano essi un segno fra me e voi, dal quale si conosca che io sono il Signore, il vostro Dio’.

21 Ma i figli si ribellarono a me, non camminarono secondo le mie leggi e non osservarono i miei precetti per metterli in pratica (le leggi per le quali l’uomo che le mette in pratica vivrà). Profanarono i miei sabati e perciò parlai di riversare su di loro il mio furore e di sfogare su di loro la mia ira nel deserto. 22 Tuttavia ritirai la mia mano e agii per amor del mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle nazioni, in presenza delle quali li avevo condotti fuori dall’Egitto.

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Il vitello d’oro

32 (A)Il popolo vide che Mosè tardava a scendere dal monte; allora si radunò intorno ad Aaronne e gli disse: «Facci un dio che vada davanti a noi[a]; poiché quel Mosè, l’uomo che ci ha fatti uscire dal paese d’Egitto, non sappiamo che fine abbia fatto». E Aaronne rispose loro: «Staccate gli anelli d’oro che sono agli orecchi delle vostre mogli, dei vostri figli e delle vostre figlie, e portatemeli». E tutto il popolo si staccò dagli orecchi gli anelli d’oro e li portò ad Aaronne. Egli li prese dalle loro mani e, dopo aver cesellato lo stampo, ne fece un vitello di metallo fuso. E quelli dissero: «O Israele, questo è il tuo dio che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto!» Quando Aaronne vide questo, costruì un altare davanti al vitello ed esclamò: «Domani sarà festa in onore del Signore L’indomani, si alzarono di buon’ora, offrirono olocausti e portarono dei sacrifici di ringraziamento; il popolo sedette per mangiare e bere, poi si alzò per divertirsi[b].

(B)Il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi; perché il tuo popolo che hai fatto uscire dal paese d’Egitto, si è corrotto; si sono presto sviati dalla strada che io avevo loro ordinato di seguire; si son fatti un vitello di metallo fuso, l’hanno adorato, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: “O Israele, questo è il tuo dio che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto”». Il Signore disse ancora a Mosè: «Ho considerato bene questo popolo; ecco, è un popolo dal collo duro. 10 Dunque, lascia che la mia ira s’infiammi contro di loro e che io li consumi, ma di te io farò una grande nazione».

11 Allora Mosè supplicò il Signore, il suo Dio, e disse: «Perché, o Signore, la tua ira s’infiammerebbe contro il tuo popolo che hai fatto uscire dal paese d’Egitto con grande potenza e con mano forte? 12 Perché gli Egiziani direbbero: “Egli li ha fatti uscire per far loro del male, per ucciderli tra le montagne e per sterminarli dalla faccia della terra!”? Calma l’ardore della tua ira e pèntiti del male di cui minacci il tuo popolo. 13 Ricòrdati di Abraamo, d’Isacco e d’Israele, tuoi servi, ai quali giurasti per te stesso, dicendo loro: “Io moltiplicherò la vostra discendenza come le stelle del cielo; darò alla vostra discendenza tutto questo paese di cui vi ho parlato ed essa lo possederà per sempre”».

14 E il Signore si pentì del male che aveva detto di fare al suo popolo.

15 (C)Allora Mosè si voltò e scese dal monte con le due tavole della testimonianza nelle mani: tavole scritte da una parte e dall’altra. 16 Le tavole erano opera di Dio e la scrittura era scrittura di Dio incisa sulle tavole. 17 Or Giosuè, udendo il clamore del popolo che gridava, disse a Mosè: «Si ode un fragore di battaglia nell’accampamento». 18 Mosè rispose: «Questo non è grido di vittoria, né grido di vinti; il clamore che io odo è di gente che canta». 19 Quando fu vicino all’accampamento, vide il vitello e le danze; e l’ira di Mosè s’infiammò ed egli gettò dalle mani le tavole e le spezzò ai piedi del monte. 20 Poi prese il vitello che quelli avevano fatto, lo bruciò col fuoco, lo ridusse in polvere, sparse la polvere sull’acqua e la fece bere ai figli d’Israele.

21 Mosè disse ad Aaronne: «Che ti ha fatto questo popolo, che gli hai attirato addosso un così grande peccato?» 22 Aaronne rispose: «L’ira del mio signore non s’infiammi; tu conosci questo popolo e sai che è incline al male. 23 Essi mi hanno detto: “Facci un dio che vada davanti a noi; poiché quel Mosè, l’uomo che ci ha fatti uscire dal paese d’Egitto, non sappiamo che fine abbia fatto”. 24 Io ho detto loro: “Chi ha dell’oro se lo levi di dosso!” Essi me l’hanno dato; io l’ho buttato nel fuoco e ne è venuto fuori questo vitello».

25 (D)Quando Mosè vide che il popolo era senza freno e che Aaronne lo aveva lasciato sfrenarsi esponendolo all’obbrobrio dei suoi nemici, 26 si fermò all’ingresso dell’accampamento, e disse: «Chiunque è per il Signore, venga a me!» E tutti i figli di Levi si radunarono presso di lui. 27 Ed egli disse loro: «Così dice il Signore, il Dio d’Israele: “Ognuno di voi si metta la spada al fianco; percorrete l’accampamento da una porta all’altra di esso, e ciascuno uccida il fratello, ciascuno l’amico, ciascuno il vicino!”» 28 I figli di Levi eseguirono l’ordine di Mosè, e in quel giorno caddero circa tremila uomini. 29 Poi Mosè disse: «Consacratevi oggi al Signore, ciascuno a prezzo del proprio figlio e del proprio fratello, e il Signore vi conceda oggi una benedizione».

30 (E)L’indomani Mosè disse al popolo: «Voi avete commesso un grande peccato; ma ora io salirò dal Signore; forse otterrò che il vostro peccato vi sia perdonato». 31 Mosè dunque tornò al Signore e disse: «Ahimè, questo popolo ha commesso un grande peccato e si è fatto un dio d’oro; 32 nondimeno, perdona ora il loro peccato! Se no, ti prego, cancellami dal tuo libro che hai scritto!» 33 Il Signore rispose a Mosè: «Colui che ha peccato contro di me, quello cancellerò dal mio libro! 34 Ora va’, conduci il popolo dove ti ho detto. Ecco, il mio angelo andrà davanti a te; ma nel giorno che verrò a punire, io li punirò del loro peccato».

35 E il Signore colpì il popolo, perché esso era l’autore del vitello che Aaronne aveva fatto.

Footnotes

  1. Esodo 32:1 +At 7:40.
  2. Esodo 32:6 +1 Co 10:7.