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Ingresso del Re di gloria nel suo tempio

24 (A)Salmo di Davide.

Al Signore appartiene la terra e tutto quel che è in essa[a],

il mondo e i suoi abitanti.

Poiché egli l’ha fondata sui mari

e l’ha stabilita sui fiumi.

Chi salirà al monte del Signore?

Chi potrà stare nel suo luogo santo?

L’uomo innocente di mani e puro di cuore,

che non eleva l’animo a vanità

e non giura con il proposito di ingannare.

Egli riceverà benedizione dal Signore,

giustizia dal Dio della sua salvezza.

Tale è la generazione di quelli che lo cercano,

di quelli che cercano il tuo volto, o Dio di Giacobbe. [Pausa]

O porte, alzate i vostri frontoni;

e voi, porte eterne, alzatevi;

e il Re di gloria entrerà.

Chi è questo Re di gloria?

È il Signore, forte e potente,

il Signore potente in battaglia.

O porte, alzate i vostri frontoni;

alzatevi, o porte eterne,

e il Re di gloria entrerà.

10 Chi è questo Re di gloria?

È il Signore degli eserciti;

egli è il Re di gloria. [Pausa]

Footnotes

  1. Salmi 24:1 +1 Co 10:26.

Preghiera di liberazione

54 (A)Al direttore del coro. Per strumenti a corda.

Cantico di Davide, quando gli Zifei vennero a dire a Saul:

«Davide non è forse nascosto tra noi?»

O Dio, salvami per amore del tuo nome,

e fammi giustizia per la tua potenza.

O Dio, ascolta la mia preghiera,

porgi orecchio alle parole della mia bocca!

Poiché degli stranieri sono insorti contro di me

e dei violenti cercano l’anima mia.

Essi non tengono Dio presente davanti a loro. [Pausa]

Ecco, Dio è il mio aiuto;

il Signore è colui che sostiene l’anima mia.

Egli farà ricadere il male sui miei nemici.

Nella tua fedeltà, distruggili!

Con cuore generoso ti offrirò sacrifici;

celebrerò il tuo nome, o Signore, perché sei buono;

infatti mi hai salvato da ogni disgrazia

e l’occhio mio ha visto sui miei nemici quel che desideravo.

Benedizione nella casa di Dio

84 (A)Al direttore del coro. Sulla ghittea.

Salmo dei figli di Core.

Oh, quanto sono amabili le tue dimore,

Signore degli eserciti!

L’anima mia langue e vien meno, sospirando i cortili del Signore;

il mio cuore e la mia carne mandano grida di gioia al Dio vivente.

Anche il passero trova una casa

e la rondine un nido dove posare i suoi piccini,

presso i tuoi altari, o Signore degli eserciti,

Re mio, Dio mio!

Beati quelli che abitano nella tua casa

e ti lodano sempre! [Pausa]

Beati quelli che trovano in te la loro forza,

che hanno a cuore le vie del Santuario!

Quando attraversano la valle di Baca[a]

essi la trasformano in luogo di fonti

e la pioggia d’autunno la ricopre di benedizioni.

Lungo il cammino aumenta la loro forza

e compaiono infine davanti a Dio in Sion.

O Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera;

porgi orecchio, o Dio di Giacobbe! [Pausa]

Vedi, o Dio, nostro scudo[b],

guarda il volto del tuo unto!

10 Un giorno nei tuoi cortili val più che mille altrove.

Io preferirei stare sulla soglia della casa del mio Dio,

che abitare nelle tende degli empi.

11 Perché Dio, il Signore, è sole e scudo;

il Signore concederà grazia e gloria.

Egli non rifiuterà di fare del bene a quelli che camminano rettamente.

12 O Signore degli eserciti,

beato l’uomo che confida in te!

Footnotes

  1. Salmi 84:6 Valle di Baca, secondo alcuni lett. valle del pianto; secondo altri valle arida o deserta.
  2. Salmi 84:9 Vedi, o Dio, nostro scudo, altri traducono: Vedi, o Dio, il nostro scudo.

Ricordo delle liberazioni del passato

114 (A)Quando Israele uscì dall’Egitto

e la casa di Giacobbe da un popolo di lingua straniera,

Giuda divenne il santuario del Signore

e Israele il suo dominio.

Il mare lo vide e fuggì,

il Giordano si volse indietro.

I monti saltellarono come montoni,

i colli come agnelli.

Che avevi tu, o mare, per fuggire?

E tu, Giordano, perché tornasti indietro?

E voi, monti, perché saltellaste come montoni

e voi, colli, come agnelli?

Trema, o terra, alla presenza del Signore,

alla presenza del Dio di Giacobbe,

che mutò la roccia in lago,

il macigno in sorgente d’acqua.

Preghiera per la liberazione del popolo

144 (A)Salmo di Davide.

Benedetto sia il Signore, la mia rocca,

che addestra le mie mani al combattimento

e le mie dita alla battaglia;

egli è il mio benefattore e la mia fortezza,

il mio alto riparo e il mio liberatore,

il mio scudo, colui nel quale mi rifugio,

che mi rende soggetto il mio popolo.

Signore, che cos’è l’uomo, perché te ne prenda cura?

O il figlio dell’uomo perché tu ne tenga conto?

L’uomo è simile a un soffio,

i suoi giorni sono come l’ombra che passa.

Signore, abbassa i tuoi cieli e scendi;

tocca i monti e fa’ che fumino.

Fa’ guizzare il lampo e disperdi i miei nemici.

Lancia le tue frecce e mettili in fuga.

Tendi le tue mani dall’alto,

salvami e liberami dalle grandi acque,

dalla mano degli stranieri,

la cui bocca dice menzogne

e la cui destra giura il falso.

O Dio, ti canterò un nuovo cantico;

sul saltèrio a dieci corde salmeggerò a te,

10 che dai la vittoria ai re,

che liberi il tuo servo Davide dalla spada micidiale.

11 Salvami e liberami dalla mano degli stranieri,

la cui bocca dice menzogne

e la cui destra giura il falso.

12 I nostri figli, nella loro gioventù,

siano come piante novelle che crescono

e le nostre figlie come colonne scolpite

per adornare un palazzo.

13 I nostri granai siano pieni

e forniscano ogni specie di beni.

Le nostre greggi moltiplichino a migliaia

e a decine di migliaia nelle nostre campagne.

14 Le nostre giovenche siano feconde,

e non vi sia breccia, né fuga,

né grido nelle nostre piazze.

15 Beato il popolo che è in tale stato,

beato il popolo il cui Dio è il Signore.

24 Non portare invidia ai malvagi, non desiderare di stare con loro,

perché il loro cuore medita rapine, le loro labbra emettono malvagità.

La casa si costruisce con la saggezza e si rende stabile con l’intelligenza;

mediante la scienza se ne riempiono le stanze di ogni specie di beni preziosi e gradevoli.

L’uomo saggio è pieno di forza, chi ha scienza accresce la sua potenza;

infatti, con sagge direttive potrai condurre bene la guerra, e la vittoria sta nel gran numero dei consiglieri.

La saggezza è troppo in alto per lo stolto; egli non apre mai la bocca alla porta della città.

Chi pensa a fare il male sarà chiamato esperto in malizia.

I disegni dello stolto sono peccato, il beffardo è l’abominio degli uomini.

10 Se ti scoraggi nel giorno dell’avversità, la tua forza è poca.

11 Libera quelli che sono condotti a morte, e salva quelli che, vacillando, vanno al supplizio.

12 Se dici: «Ma noi non ne sapevamo nulla!», Colui che pesa i cuori non lo vede forse? Colui che veglia su di te non lo sa forse? E non renderà egli a ciascuno secondo le sue opere?

13 Figlio mio, mangia il miele perché è buono; un favo di miele sarà dolce al tuo palato.

14 Così conosci la saggezza per il tuo bene! Se la trovi, c’è un avvenire, e la tua speranza non sarà delusa.

15 O empio, non tendere insidie alla casa del giusto! Non devastare il luogo dove riposa!

16 Perché il giusto cade sette volte e si rialza, ma gli empi sono travolti dalla sventura.

17 Quando il tuo nemico cade, non ti rallegrare; quand’è rovesciato, il tuo cuore non ne gioisca,

18 perché il Signore non lo veda e gli dispiaccia e non distolga l’ira sua da lui.

19 Non t’irritare a motivo di chi fa il male e non portare invidia agli empi,

20 perché non c’è avvenire per il malvagio; la lucerna degli empi sarà spenta.

21 Figlio mio, temi il Signore e il re, e non mischiarti con gli uomini turbolenti;

22 la loro rovina sopraggiungerà improvvisa, e chi sa la triste fine dei loro anni?

23 Anche queste sono massime dei saggi. Non è bene, in giudizio, avere riguardi personali.

24 Chi dice all’empio: «Tu sei giusto», i popoli lo malediranno, lo esecreranno le nazioni.

25 Ma quelli che sanno punire se ne troveranno bene, e su loro scenderanno benedizione e prosperità.

26 Da’ un bacio sulle labbra chi dà una risposta giusta.

27 Metti in ordine i tuoi affari di fuori, metti in buono stato i tuoi campi, poi ti fabbricherai la casa.

28 Non testimoniare senza motivo contro il tuo prossimo; vorresti forse ingannare con le tue parole?

29 Non dire: «Come ha fatto a me così farò a lui; renderò a costui secondo la sua azione».

30 Passai presso il campo del pigro e presso la vigna dell’uomo privo di senno;

31 ed ecco, le spine vi crescevano dappertutto, i rovi ne coprivano il suolo e il muro di cinta era in rovina.

32 Considerai la cosa e mi posi a riflettere; e da quel che vidi trassi una lezione:

33 dormire un po’, sonnecchiare un po’, incrociare un po’ le mani per riposare…

34 e la tua povertà verrà come un ladro e la tua miseria, come un uomo armato.