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28 Più tardi, quando Gesù rimase solo in casa con i discepoli, essi chiesero: «Perché non siamo riusciti a cacciare quel demonio?»

29 Gesù rispose: «Casi di questo genere richiedono molte preghiere».

30-31 Lasciata quella regione, viaggiarono attraverso la Galilea, dove Gesù cercava di mantenere lʼincognito per poter passare più tempo ad insegnare ai discepoli. «Io, il Messia, sto per essere tradito e ucciso, ma dopo tre giorni risusciterò dai morti!» diceva loro.

32 Ma i discepoli continuavano a non capire e non avevano il coraggio di chiedergli spiegazioni.

33 E così arrivarono a Cafarnao. Quando furono sistemati nella casa dove dovevano soggiornare, Gesù chiese loro: «Di che cosa parlavate per strada?»

34 Ma i discepoli si vergognavano di rispondere, perché stavano discutendo per sapere chi di loro fosse il più grande.

35 Allora Gesù si sedette, li riunì tutti e dodici intorno a sé e disse loro: «Chi vuole essere il più grande deve essere lʼultimo, il servo di tutti!»

36 Poi mise fra loro un bimbetto di pochi anni e, prendendolo in braccio, aggiunse: 37 «Chi accoglierà nel mio nome un piccino come questo, accoglierà me. E chi accoglie me, accoglie mio Padre che mi ha mandato».

38 Uno dei discepoli, Giovanni, gli disse: «Maestro, abbiamo visto un uomo che cacciava i demòni in nome tuo e noi gli abbiamo detto di non farlo, perché non appartiene al nostro gruppo». 39 Ma Gesù rispose: «Lasciatelo fare. Perché nessuno può fare miracoli nel mio nome e subito dopo levarsi contro di me. 40 Chi non è contro di noi, è per noi! 41 Chiunque vi darà anche soltanto un bicchiere dʼacqua, perché appartenete a Cristo, vi assicuro che non perderà la sua ricompensa! 42 Ma se qualcuno col proprio comportamento ostacolerà la fede di uno di questi piccini che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse legata al collo una macina da mulino e fosse buttato in mare!

43-44 Se la tua mano compie il male, tagliala. Meglio entrare nella vita con una mano sola, che essere buttato con tutte e due nel fuoco inestinguibile dellʼinferno. 45-46 Se il tuo piede ti porta al male, taglialo. Meglio essere zoppo e vivere per sempre, che essere gettato allʼinferno con due piedi.

47 E se il tuo occhio ti fa peccare, cavalo. Meglio entrare guercio nel Regno di Dio che avere due occhi e vedere il fuoco dellʼinferno, 48 “dove il verme non muore mai e il fuoco non si spegne, 49 dove lʼunico condimento è il fuoco”.[a]

50 Il sale è buono, ma se diventa insipido come potete ridargli sapore? Perciò, abbiate sale in voi stessi, non perdete il vostro sapore! E vivete in pace gli uni con gli altri».

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Footnotes

  1. 9,49 cfr. Isaia 66,24