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Si adunino tutte assieme le nazioni,
si riuniscano i popoli!
Chi tra di loro può annunziare queste cose
e farci udire delle predizioni antiche?
Procurino i loro testimoni e stabiliscano il loro diritto,
affinché, dopo averli uditi, si dica: «È vero!»

10 I miei testimoni siete voi, dice il Signore,
voi, e il mio servo che io ho scelto,
affinché voi lo sappiate,
mi crediate, e riconosciate che io sono.
Prima di me nessun Dio fu formato,
e dopo di me, non ve ne sarà nessuno.

11 Io, io sono il Signore,
e fuori di me non c'è salvatore.

12 Io ho annunziato, salvato, predetto,
e non un dio straniero in mezzo a voi;
voi me ne siete testimoni, dice il Signore;
io sono Dio.

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Chi, come me, proclama l'avvenire
fin da quando fondai questo popolo antico?
Che egli lo dichiari e me lo provi!
Lo annunzino essi l'avvenire, e quanto avverrà!

Non vi spaventate, non temete!
Non te l'ho io annunziato e dichiarato da tempo?
Voi me ne siete testimoni.
C'è forse un Dio fuori di me?
Non c'è altra Ròcca; io non ne conosco nessuna».

Quelli che fabbricano immagini scolpite sono tutti vanità;
i loro idoli piú cari non giovano a nulla;
i loro testimoni non vedono,
non capiscono nulla,
perché essi siano coperti di vergogna.

10 Chi fabbrica un dio o fonde un'immagine
che non gli serva a nulla?

11 Ecco, tutti quelli che vi lavorano saranno coperti di vergogna,
e gli artefici stessi non sono che uomini!
Si radunino tutti, si presentino!…
Saranno spaventati e coperti di vergogna tutti insieme.

12 Il fabbro lima il ferro,
lo mette nel fuoco,
forma l'idolo a colpi di martello
e lo lavora con braccio vigoroso;
soffre perfino la fame e la forza gli vien meno;
non beve acqua e si affatica.

13 Il falegname stende la sua corda,
disegna l'idolo con la matita,
lo lavora con lo scalpello,
lo misura con il compasso,
ne fa una figura umana,
una bella forma d'uomo,
perché abiti una casa.

14 Si tagliano dei cedri,
si prendono degli elci, delle querce,
si fa la scelta fra gli alberi della foresta,
si piantano dei pini
che la pioggia fa crescere.

15 Poi tutto questo serve all'uomo per fare fuoco,
ed egli ne prende per riscaldarsi,
ne accende anche il forno per cuocere il pane;
e ne fa pure un dio e lo adora,
ne scolpisce un'immagine, davanti alla quale si inginocchia.

16 Ne brucia la metà nel fuoco,
con l'altra metà prepara la carne,
la fa arrostire, e si sazia.
Poi si scalda e dice: «Ah!
mi riscaldo, godo a veder questa fiamma!»

17 Con l'avanzo si fa un dio, il suo idolo,
gli si prostra davanti, lo adora, lo prega
e gli dice: «Salvami,
perché tu sei il mio dio!»

18 Non sanno nulla, non capiscono nulla;
hanno impiastrato loro gli occhi perché non vedano,
e il cuore perché non comprendano.

19 Nessuno rientra in sé stesso
e ha conoscimento e intelletto per dire:
«Ne ho bruciato la metà nel fuoco,
sui suoi carboni ho fatto cuocere il pane,
vi ho arrostito la carne che ho mangiata;
con il resto farei un idolo abominevole?
Mi inginocchierei davanti a un pezzo di legno?»

20 Un tal uomo si pasce di cenere,
il suo cuore sviato lo inganna
al punto che non può liberarsene e dire:
«Ciò che stringo nella mia destra non è forse una menzogna?»

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Gli idoli sono come spauracchi in un campo di cocomeri, e non parlano;
bisogna portarli, perché non possono camminare.
Non li temete! perché non possono fare nessun male,
e non è in loro potere di far del bene».

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