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Locuste, immagine dell'invasione assira(A)

(B)Parola del Signore rivolta a *Gioele, figlio di Petuel.

Udite questo, o vecchi!
Porgete orecchio, voi tutti abitanti del paese!
È mai avvenuta una cosa simile ai giorni vostri
o ai giorni dei vostri padri?

Raccontatelo ai vostri figli,
e i vostri figli ai loro figli,
e i loro figli alla generazione successiva!

L'avanzo lasciato dal bruco l'ha mangiato il grillo;
l'avanzo lasciato dal grillo l'ha mangiato la *cavalletta;
l'avanzo lasciato dalla cavalletta, l'ha mangiato la *locusta.

Svegliatevi, ubriachi, e piangete!
Lamentatevi tutti, bevitori di vino,
per il vino nuovo che vi è tolto di bocca!

Un popolo forte e innumerevole
è salito contro il mio paese.
I suoi denti sono denti di leone,
e ha mascelle da leonessa.

Ha devastato la mia vigna,
ha fatto a pezzi i miei fichi,
ha tolto loro la corteccia e li ha
lasciati là,
con i rami tutti bianchi.

Laméntati come una vergine vestita di sacco
che piange lo sposo della sua giovinezza!

Offerte e *libazioni sono scomparse dalla casa del Signore;
i *sacerdoti, ministri del Signore, fanno cordoglio.

10 La campagna è devastata,
la terra piange,
perché il grano è distrutto,
il mosto è svanito, e l'olio manca.

11 Disperatevi, agricoltori, piangete, viticultori,
a causa del grano e dell'orzo,
perché il raccolto dei campi è perduto.

12 La vite è secca,
il fico è appassito;
il melograno, la palma, il melo,
tutti gli alberi della campagna sono secchi;
la gioia è scomparsa tra i figli degli uomini.

13 Vestitevi di sacco e piangete, o sacerdoti!
Urlate, ministri dell'altare!
Venite, passate la notte vestiti di sacco,
ministri del mio Dio!
perché l'offerta e la libazione sono scomparse dalla casa del vostro Dio.

14 Proclamate un digiuno, convocate una solenne assemblea!
Riunite gli *anziani e tutti gli abitanti del paese,
nella casa del Signore, del vostro Dio,
e gridate al Signore!

15 Ahi, che giorno!
Poiché il *giorno del Signore è vicino,
e verrà come una devastazione mandata dall'Onnipotente.

16 Non è forse scomparso il cibo davanti ai nostri occhi?
La gioia e l'esultanza non sono forse scomparse dalla casa del nostro Dio?

17 I semi marciscono sotto le zolle,
i depositi sono vuoti,
i granai cadono in rovina,
perché il grano è venuto a mancare.

18 Oh, come geme il bestiame!
Gli armenti impazziscono,
perché non c'è pastura per loro;
soffrono anche le greggi di pecore.

19 A te, Signore, io grido,
perché il fuoco ha divorato i pascoli del deserto,
la fiamma ha consumato tutti gli alberi della campagna.

20 Anche gli animali selvatici si rivolgono a te,
perché i corsi d'acqua sono inariditi,
e il fuoco ha divorato i pascoli del deserto.

'Gioele 1 ' not found for the version: La Bibbia della Gioia.

Egli aprí il pozzo dell'abisso e ne salí un fumo, come quello di una grande fornace; il sole e l'aria furono oscurati dal fumo del pozzo. Dal fumo uscirono sulla terra delle *cavallette a cui fu dato un potere simile a quello degli scorpioni della terra. E fu detto loro di non danneggiare l'erba della terra, né la verdura, né gli alberi, ma solo gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. Fu loro concesso, non di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi con un dolore simile a quello prodotto dallo scorpione quando punge un uomo. In quei giorni gli uomini cercheranno la morte ma non la troveranno; brameranno morire ma la morte fuggirà da loro. L'aspetto delle cavallette era simile a cavalli pronti per la guerra. Sulla testa avevano come delle corone d'oro e la loro faccia era come viso d'uomo. Avevano dei capelli come capelli di donne e i loro denti erano come denti di leoni. Il loro torace era simile a una corazza di ferro e il rumore delle loro ali era come quello di carri tirati da molti cavalli che corrono alla battaglia. 10 Avevano code e pungiglioni come quelli degli scorpioni, e nelle code stava il loro potere di danneggiare gli uomini per cinque mesi. 11 Il loro re era l'angelo dell'abisso il cui nome in ebraico è Abaddon[a] e in greco Apollion[b].

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Footnotes

  1. Apocalisse 9:11 Abaddon, lett. distruzione.
  2. Apocalisse 9:11 Apollion, lett. distruttore.

Quando lʼaprì, dal pozzo uscì un fumo, simile a quello di una grande fornace, che oscurò il sole e lʼaria.

Allora dal fumo uscirono delle locuste che si precipitarono sulla terra: a loro fu dato il potere di pungere come scorpioni. Ma fu detto loro di non danneggiare né lʼerba della terra, né le piante, né gli alberi, ma soltanto gli uomini, che non avevano in fronte il marchio di Dio. Non dovevano ucciderli, ma tormentarli per cinque mesi con dolori simili a quelli che dà la puntura dello scorpione. «In quei giorni la gente cercherà di suicidarsi, ma senza riuscirci, la morte non verrà. Gli uomini desidereranno con tutto il cuore di morire, ma la morte fuggirà via!»

Le locuste sembravano cavalli armati per la guerra. Sulla testa avevano come delle corone che sembravano di oro, e i loro volti parevano umani. Avevano capelli lunghi, come quelli di donna, e denti come quelli di leone. Indossavano corazze che sembravano di ferro; e il rumore che facevano con le ali sembrava quello di un gran numero di cavalli e carri che si lanciano in battaglia. 10 Avevano la coda col pungiglione, come quella degli scorpioni; e proprio nella coda risiedeva il loro potere di tormentare gli uomini per cinque mesi. 11 Alla loro testa stava il re del pozzo senza fondo, che in ebraico si chiama Abaddòn e in greco Apollion (in italiano il Distruttore).

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